La scialorrea gravidica è un tipico sintomo della gestazione, ma da cosa è determinata e quanto dura? Quali rimedi si possono adottare per contrastare l'ipersalivazione in gravidanza?
Scopriamolo insieme.
Cos'è la scialorrea gravidica
La scialorrea gravidica è una tipica manifestazione che caratterizza i mesi della dolce attesa, tanto che alcuni identificano la salivazione abbondante come un vero e proprio sintomo della gravidanza.
Contrariamente a quanto si può pensare, l'ipersalivazione non è una patologia, bensì un semplice meccanismo di difesa messo in atto dall'organismo per contrastare l'eccessiva acidità prodotta dallo stomaco.
La scialorrea, anche chiamata ptialismo, indica un anomalo accumulo di saliva all'interno della bocca, non a caso il termine deriva dalla parola greca "saliva", e descrive esattamente il movimento verso le labbra dell'eccesso di saliva.
Essendo un fenomeno tanto comune quanto fastidioso, sono molte le donne che si chiedono quando questa condizione di salivazione eccessiva in gravidanza terminerà; generalmente la scialorrea tende a diminuire verso il terzo-quarto mese di gestazione, tuttavia in presenza di alcune condizioni essa potrebbe perdurare fino al momento del parto.
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Sembra, infatti, che le donne che vivono la gestazione con sentimenti di particolare ansia o stress, possano andare incontro a una maggior probabilità di soffrire di ptialismo, anche detto "ptialismo emotivo"; ciò è dovuto al fatto che la gestante tende a deglutire costantemente la saliva prodotta in eccesso, introducendo, a sua volta, anche ingenti quantità d'aria.
Questa abbondante quantità di aria all'interno dell'organismo va poi ad aggravare altri sintomi di natura gastrointestinale (come ad esempio il meteorismo), innestando un circolo vizioso caratterizzata da disagio fisico e psicologico.
Le cause della scialorrea in gravidanza
Le cause che determinano questo disturbo sono diverse: durante i primi tre mesi di gestazione, ad esempio, la salivazione abbondante è una diretta conseguenza della produzione dell'ormone progesterone da parte del corpo della donna, il quale gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo del feto.
Il progesterone, infatti, ha la funzione di favorire l’impianto dell’ovulo fecondato all'interno dell'utero, tuttavia esso, allo stesso tempo, provoca un rilassamento della valvola del cardias; questa valvola posizionata tra l’esofago e lo stomaco, se non si chiude perfettamente può determinare l'insorgere del reflusso gastroesofageo, il quale a sua volta provoca una situazione di acidità di stomaco molto fastidiosa, che l'organismo cerca di contrastare aumentando la produzione di saliva.
Inoltre, un' abbondante salivazione in gravidanza può anche essere determinata dalle frequenti nausee che colpiscono la donna, le quali sono a loro volta causate dalle modificazioni ormonali che interessano l'organismo femminile.
In genere la scialorrea tende a diminuire con il trascorrere dei mesi, tuttavia se essa dovesse essere ancora presente negli ultimi mesi di gestazione, allora essa potrebbe essere causata dall'aumento di dimensione dell'utero, il quale, premendo verso l'alto sia lo stomaco che il cardias, fa in modo che quest'ultimo non si chiuda bene; la conseguenza tipica sono il bruciore di stomaco e una condizione di eccessiva salivazione.
Scialorrea in gravidanza: quali rimedi
Purtroppo non esistono dei veri e propri rimedi risolutivi per contrastare la salivazione in gravidanza, anche perché alle donne che aspettano un bambino viene generalmente sconsigliata la terapia farmacologica.
È possibile tuttavia prestare attenzione a una serie di comportamenti, i quali, se messi in atto con costanza, possono contribuire a migliorare la situazione.
Qualora si soffrisse di ipersalivazione è consigliabile:
- mangiare alimenti in grado di contrastare l'acidità di stomaco, come ad esempio le mele;
- bere spesso piccoli sorsi d'acqua;
- lavare spesso i denti e utilizzare un collutorio, il quale è utile per contrastare la scialorrea. Durante la gestazione è fondamentale occuparsi della propria igiene orale in quanto, sebbene da un lato la salivazione abbondante in gravidanza è utile perché esercita un'azione protettiva (grazie alla sua capacità di alzare il PH), dall'altra, essa favorisce la perdita di sali minerali e facilita la formazione di tartaro;
- avere una dieta sana e ricca di alimenti nutrienti e leggeri;
- evitare di mangiare cibi fritti, insaccati, spezie, salse piccanti e dolci;
- non bere alcolici e non fumare;
- preferire le cotture semplici, come quella al vapore, rispetto alla frittura;
- frazionare i pasti introducendo piccole quantità di cibo alla volta, cercando di evitare le abbuffate. Per ridurre la quantità di saliva in gravidanza è utile mangiare snack salati, come ad esempio un pacchetto di cracker;
- non distendersi dopo aver mangiato ma attendere circa due ore, in modo da ridurre la risalita del cibo e da diminuire la stagnazione dei succhi gastrici;
- masticare gomme oppure succhiare un pezzetto di radice di zenzero.
È importante ricordare che chi soffre di ipersalivazione in gravidanza non potrà contare su rimedi farmacologici, pertanto, prima di assumere qualunque tipo di sostanza (anche di origine naturale), è preferibile chiedere consiglio al proprio ginecologo.