Quando si vede il sacco vitellino? A cosa serve?

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 24 Luglio, 2024

Amica carezza il pancione a un'amica

Il sacco vitellino è una struttura embrionale cruciale, presente nelle prime fasi dello sviluppo; questo piccolo ma essenziale organo svolge molteplici funzioni, come la nutrizione dell'embrione, la produzione delle prime cellule del sangue e lo sviluppo delle cellule germinali primordiali.

Nonostante la sua importanza, il sacco vitellino viene spesso trascurato nelle discussioni sulla gravidanza e lo sviluppo embrionale.

Cerchiamo, dunque, di esplorare le caratteristiche, le funzioni e le implicazioni cliniche del sacco vitellino.

Cos’è il sacco vitellino e a cosa serve?

Il sacco vitellino è una formazione anatomica presente durante le prime fasi dello sviluppo embrionale dei vertebrati, compresi gli esseri umani.

Si tratta di una delle prime strutture che si vanno a formare dopo la fecondazione e ha diverse funzioni cruciali nelle prime settimane di sviluppo.

Le funzioni principali del sacco vitellino sono:

  • fornire nutrienti all’embrione: sebbene negli esseri umani questo ruolo sia limitato, è essenziale per la sopravvivenza dell'embrione prima che la placenta sia completamente sviluppata;
  • formare il sangue: durante le prime settimane di sviluppo, il sacco vitellino è un sito importante per l'ematopoiesi, ovvero la formazione delle prime cellule del sangue. In seguito, questa funzione viene assunta dal fegato e infine dal midollo osseo;
  • sviluppare le cellule germinali: si tratta di cellule che daranno origine agli ovociti e agli spermatozoi che si sviluppano nel sacco vitellino e migrano successivamente alle gonadi in via di sviluppo;
  • sviluppare il sistema digestivo: il sacco vitellino contribuisce alla formazione del tratto digestivo primitivo. Una parte si integra nel tubo digerente embrionale, contribuendo allo sviluppo iniziale dell'intestino; 
  • produrre ormoni: si formano alcune sostanze ormonali e proteiche necessarie per lo sviluppo embrionale.

La sacca vitellina è collegata all'embrione tramite un dotto vitellino (o dotto onfalomesenterico), che si riduce e scompare man mano che l'embrione cresce e si sviluppa.

Questo elemento, poi, perde progressivamente importanza e, alla fine del primo trimestre, le sue funzioni sono generalmente completamente trasferite alla placenta.

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Durante la seconda settimana di sviluppo, il sacco vitellino primario subisce un processo di restringimento e viene sostituito da una struttura più piccola, il sacco vitellino secondario: questo avviene quando le cellule dell'ipoblasto migrano e formano una nuova cavità all'interno del sacco vitellino primario, che alla fine degenera.

Il sacco secondario è rivestito da cellule endodermiche e sostenuto da mesoderma extraembrionale; si trova all'interno del corion, la membrana che contribuisce alla formazione della placenta, e fornisce nutrienti all'embrione nelle primissime fasi dello sviluppo, prima che la placenta sia completamente formata e funzionale.

Il sacco vitellino secondario svolge un ruolo cruciale nelle prime fasi dello sviluppo embrionale, supportando la formazione iniziale di vari sistemi corporei – come le cellule germinali primordiali e il tubo intestinale primitivo. 

Quando si forma il sacco vitellino?

La sacca embrionale vitellina si forma molto presto nello sviluppo.

Il processo può essere suddiviso in varie fasi chiave:

  • blastocisti: dopo la fecondazione, l'embrione passa attraverso diverse divisioni cellulari fino a formare una blastocisti, che si impianta nella parete uterina circa 6-7 giorni dopo la fecondazione;
  • formazione del sacco vitellino primario: durante la seconda settimana di sviluppo, le cellule dell'ipoblasto (uno dei due strati del disco embrionale bilaminare) proliferano e rivestono la cavità blastocistica, formando il sacco vitellino primario. Questo avviene circa 8-9 giorni dopo la fecondazione;
  • transizione al sacco vitellino secondario: poco dopo, intorno al giorno 12, il sacco vitellino primario viene sostituito dal sacco vitellino secondario. Questo processo implica la migrazione di ulteriori cellule dell'ipoblasto, che formano una nuova cavità all'interno del sacco vitellino primario. Il sacco vitellino primario degenera gradualmente mentre si forma il sacco vitellino secondario.

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Quindi, il sacco vitellino inizia a formarsi già entro la seconda settimana di sviluppo embrionale, con quello primario che appare intorno all'ottavo-nono giorno dopo la fecondazione e quello secondario che si sviluppa entro il dodicesimo giorno.

Lo sviluppo precoce del sacco vitellino consente la sua visualizzazione mediante ecografia transvaginale già intorno alla quinta settimana di gravidanza, quando ancora spesso non si visualizza l'embrione con l'attività cardiaca. Il sacco vitellino appare come un “palloncino” attaccato all'abbozzo embrionario. 

Camera gestazionale e sacco vitellino: cosa sapere?

La camera gestazionale e il sacco embrionale sono strettamente correlate e fanno parte dello stesso processo di sviluppo embrionale.

La prima è una cavità piena di liquido che si forma all'interno dell'endometrio dell'utero dopo l'impianto della blastocisti; si tratta di una delle prime strutture visibili grazie all’ecografia durante una gravidanza e il suo scopo è quello di fornire un ambiente protettivo in cui sviluppare l'embrione.

La camera gestazionale include:

  • corion: la membrana esterna che contribuisce alla formazione della placenta; 
  • sacco vitellino: che è contenuto all'interno della camera gestazionale e fornisce nutrienti all'embrione nelle prime fasi dello sviluppo; 
  • sacco amniotico: dove si sviluppa l'embrione/feto, contenente il liquido amniotico che protegge e sostiene l'embrione.

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Dopo la fecondazione, la blastocisti si impianta nella parete uterina e inizia a formarsi la camera gestazionale. Questo avviene intorno ai 5-7 giorni post-fertilizzazione.

Nella camera gestazionale si sviluppano il sacco vitellino primario e secondario e successivamente il sacco amniotico.

La camera gestazionale fornisce un ambiente protettivo per l'embrione in via di sviluppo; il sacco vitellino fornisce nutrienti e supporto nelle prime fasi, mentre il sacco amniotico fornisce protezione fisica e un ambiente stabile per la crescita dell'embrione/feto.

Sacco vitellino vuoto: cosa significa?

Avere un sacco vitellino vuoto durante una ecografia prenatale può indicare varie condizioni, alcune delle quali potrebbero richiedere ulteriore valutazione da parte di un medico.

Ecco i motivi per cui questo può accadere:

Errore di tempistica

Se l'ecografia è stata effettuata molto presto nella gravidanza, potrebbe semplicemente essere troppo presto per visualizzare un embrione.

In queste situazioni, potrebbe essere necessario ripetere l'ecografia una o due settimane dopo per verificare lo sviluppo dell'embrione.

Gravidanza anembrionica

Si tratta di una condizione in cui una blastocisti si impianta nella parete uterina facendo sviluppare le strutture gestazionali, come il sacco vitellino e la camera gestazionale, ma non l'embrione.

Questa situazione può essere diagnosticata se, dopo un certo periodo di tempo, non è visibile un embrione all'interno della camera gestazionale.

Gravidanza ectopica

In alcuni casi un sacco vitellino vuoto può essere indicativo di una gravidanza ectopica, dove l'embrione si impianta al di fuori dell'utero, spesso nelle tube di Falloppio.

Tuttavia, in queste circostanze spesso non si osserva un sacco vitellino nell'utero, ma è comunque una possibilità che il medico potrebbe voler escludere.

Problemi di sviluppo embrionale

A volte, il sacco vitellino vuoto può indicare un problema con lo sviluppo dell'embrione, che potrebbe essersi arrestato.

Quando viene rilevato un sacco vitellino vuoto, i medici spesso consigliano ulteriori ecografie a distanza di una o due settimane per monitorare lo sviluppo embrionale.


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È opportuno valutare i livelli dell'ormone gonadotropina corionica umana (hCG) nel sangue, al fine di osservare la progressione della gravidanza. Livelli anomali possono fornire ulteriori indicazioni su possibili problemi.

Infine, è fondamentale consultare un medico o un ginecologo per una valutazione completa. Potrebbe essere necessario un monitoraggio ravvicinato e ulteriori test per determinare la causa esatta.

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

a cura di Dr. Marcello Sergio
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