La gravidanza è uno dei momenti della vita in cui l’alimentazione ricopre un ruolo preponderante, tanto per la madre quanto per il nascituro.
Infatti, le conseguenze di una cattiva alimentazione potrebbero comportare gravi problemi durante il parto ma anche problemi di salute e di sviluppo per il bambino.
Scopriamone di più!
Il peso durante la gravidanza
Il peso giusto che una donna dovrebbe avere durante la gravidanza è sempre stato motivo di discussioni e ricerche. A tal proposito, esistono approssimazioni generali.
Il peso di nascita del bambino è influenzato sia dall’IMC pre-gravidico, sia dall’aumento di peso durante la gravidanza.
Un peso neonatale basso (<2,5 Kg) o molto basso (<1,5 Kg) produce un maggior rischio di mortalità perinatale, mentre l’obesità pre-gravidica può causare il diabete gestazionale, la pre–eclampsia, un basso peso del feto e difficoltà al momento del parto.
Nei bambini nati da donne obese si presentano più casi di microsomia e di difetti congeniti del cuore e del tubo neurale. Ad ogni modo, anche se non tutte le donne hanno problemi di sovrappeso, è sempre consigliabile seguire una specifica dieta in gravidanza, dal momento che questo particolare periodo coinvolge la vita di due persone.
È vero che i carboidrati non fanno aumentare di troppo il peso?
Per evitare di mettere su qualche chilo di troppo che, come è stato già detto prima, potrebbe creare problemi e complicanze, le mamme dovrebbero rivolgere la loro attenzione ai carboidrati. A confermare che i carboidrati evitano di accumulare troppo grasso è uno studio pubblicato sul British Medical Journal e condotto dai ricercatori dell’University College di Dublino e il National Maternity Hospital (Uk).
Lo studio in questione suggerisce di assumere i cosiddetti carboidrati “buoni”, o a basso indice glicemico (IG), al posto di quelli che possono causare dei picchi glicemici. Seguire una simile dieta, infatti, riduce il rischio di ingrassare dal 20% al 38%.
Per arrivare a queste conclusioni, i ricercatori si sono basati sui dati ricavati da un esperimento condotto su 800 mamme che hanno partorito presso il National Maternity Hospital di Dublino, scoprendo che una dieta che comprenda carboidrati ad alto indice glicemico pone le mamme a rischio sovrappeso del 48%. Al contrario, una dieta a basso indice glicemico riduce significativamente questo rischio.
Il vantaggio dei cibi a basso indice glicemico è che i livelli di zuccheri nel sangue hanno un andamento più regolare e continuativo nel tempo, senza i picchi repentini tipici degli alimenti ad alto indice glicemico. Tutto ciò si traduce anche in un vantaggio in fatto di benessere, in quanto la persona si sente più in forma, senza improvvisi cali di energia. Difatti, questi improvvisi cali spingono le persone a ricercare altro cibo.
La professoressa Fionnuala McAuliffe, che è stata la principale autrice dello studio, e i colleghi dell’University College di Dublino, hanno potuto appurare che le donne che seguivano una dieta normale aumentavano in media di 13,7 kg durante la gravidanza mentre le donne che hanno assunto cibi a basso indice glicemico aumentavano in media di 12,2 kg.
Ad ogni modo, nel caso in cui si dovesse verificare un picco glicemico durante la gravidanza o si avessero dei dubbi in merito è bene effettuare “una curva da carico glicemica”, a consigliarlo è il dottor Augusto Campi, Ginecologo di Napoli.
Cosa sono i carboidrati?
I carboidrati, o zuccheri, fanno parte di principi nutritivi di base, che non possono mancare nella nostra dieta quotidiana e, soprattutto, durante la gravidanza. Da sempre considerati un tassello fondamentale della nutrizione, i carboidrati sono presenti in una grandissima varietà di prodotti naturali e hanno la proprietà di garantire una grande fonte energetica per l’organismo. Essi si suddividono in due grandi categorie:
- Carboidrati semplici
- Carboidrati complessi
I carboidrati semplici sono disponibili sotto forma di zuccheri raffinati, nei prodotti da forno, caramelle e soda. I carboidrati sono presenti anche in alcuni cibi più sani come il latte e la frutta. I prodotti da forno e le caramelle contengono zucchero aggiunto, che alle mamme ed al bambino danno un sacco di calorie, mentre la frutta e il latte, che non contengono zucchero aggiunto, forniscono vitamine e minerali.
Il latte è anche un’ottima fonte di calcio, che è fondamentale per il bambino che assumendolo potrà crescere sano. I carboidrati complessi sono quegli amidi che si ottengono da prodotti fatti dal grano grano, come pane, cracker, pasta e riso. Potete trovare questi carboidrati anche nei cereali raffinati o non raffinati.
Cereali raffinati, come la farina bianca e riso bianco, perdono le loro sostanze nutritive quando vengono elaborati mentre i cereali non raffinati, o cereali integrali, non vengono trattati, in modo tale da conservare le vitamine e i minerali.
Quali sono i carboidrati da preferire durante la gravidanza?
Tra i carboidrati semplici e complessi, quelli da preferire durante i nove mesi di gestazione sono quelli complessi soprattutto per le tempistiche più lente della digestione, che sottopongono il metabolismo e gli organi digestivi a un minore stress.
È dunque consigliabile dare più importanza a quelli contenenti l’amido, e cioè:
- Pane
- Pasta
- Avena
- Farro
- Miglio
- Segale
- Orzo
- Legumi
Tra i cereali, è consigliabile non far mancare quelli integrali, più ricchi di fibra, ed evitare la farina 00, che è eccessivamente raffinata e per questo ha un indice glicemico elevato.
Ottima fonte di carboidrati ‘buoni’ sono frutta e ortaggi. Anche se la frutta tende ad essere dolce, la sua quota glucidica è accompagnata da una notevole quantità di fibre che tiene sotto controllo l’indice glicemico. Naturalmente, è meglio cercare di limitare le varietà più zuccherine, quali: cachi e uva, e, tra gli ortaggi, patate e carote. Per quanto riguarda la pasta, è preferibile consumare quella di semola ‘bianca’, l’importante è mangiarla non stracotta, perché la cottura eccessiva predigerisce l’amido e lo rende più velocemente assimilabile.
Come consumare i carboidrati in gravidanza?
Il particolare stato ormonale in cui si trova la donna durante la gravidanza aumenta di per sé la resistenza all’insulina, che è quella sostanza prodotta dal pancreas avente la funzione di riequilibrare la concentrazione di glucosio nel sangue. Dunque, accade che le cellule della mamma percepiscono meno insulina e, di conseguenza, aumenta la produzione, poiché per ottenere lo stesso effetto è necessario liberare una maggior quantità di questo ormone.
Perciò, per mantenerne sotto controllo la produzione di insulina, è consigliabile abbinare in tutti i pasti principali carboidrati e proteine. Difatti, mangiare solo carboidrati fa aumentare il picco glicemico, che fa produrre più insulina, mentre abbinandoli con le proteine si riduce la quota di carboidrati introdotti e se ne rallenta l’assorbimento, contrastando l’aumento della concentrazione di zuccheri nel sangue.