È vero che il piercing all'ombelico in gravidanza può rappresentare un problema e che sarebbe opportuno toglierlo? Quali sono le accortezze da tenere presente in questo caso? Andiamo alla scoperta di tutto quello che occorre sapere su questo argomento.
Si può tenere il piercing all'ombelico in gravidanza?
Negli ultimi anni il piercing all'ombelico ha conosciuto una grande diffusione, infatti sono moltissime le giovani donne che amano indossare questo ornamento sulla zona addominale. A causa della sua posizione costantemente a contatto con i vestiti, e della forma anatomica dell'ombelico, il piercing in questa zona è uno fra quelli che si infetta più spesso, non a caso la sua esecuzione, così come altri trattamenti estetici e tatuaggi, è sconsigliata durante la gravidanza.
Durante il periodo della gestazione, infatti, le difese immunitarie della donna sono più basse ed essa risulta maggiormente vulnerabile alle infezioni o alle patologie infettive; per questo motivo si preferisce evitare di eseguire tatuaggi o piercing durante i nove mesi, visto inoltre che la pelle è più sensibile e risulta anche più predisposta alle reazioni allergiche.
Ma cosa succede, invece, nel caso in cui il piercing sia già presente sull'ombelico di una donna incinta? È vero che con il passare dei mesi, e il conseguente arrotondamento della pancia, sarebbe opportuno toglierlo?
In realtà non esiste un'indicazione in termini assoluti, né tanto meno un riferimento temporale preciso, infatti se in molte preferiscono rimuoverlo non appena scoprono di aspettare un bambino, vi sono altrettante numerose donne che scelgono di tenerlo oppure di applicarne uno specifico studiato appositamente per i mesi della gestazione.
Quando togliere il piercing all'ombelico se si è in gravidanza
Non esiste un termine preciso consigliato dai ginecologi su quando togliere il piercing all'ombelico, tuttavia molte donne avvertono la necessità di rimuoverlo intorno al quinto- sesto mese di gravidanza, ovvero quando la pancia comincia ad aumentare considerevolmente di dimensione.
I primi segnali che avvertono che è arrivato il momento di toglierlo comprendono prurito, fastidio e una sensazione di disagio, tuttavia è anche possibile che la donna non avverta nulla di strano e che continui a tenere il piercing ancora qualche settimana.
Arrivati in vista della fase finale della gestazione e in prossimità del parto, sarà necessario separarsi dal proprio piercing, in quanto è consigliabile mantenere la zona dell'addome libera da ingombri. Occorre tenere presente, poi, che se la donna dovesse essere sottoposta ad un taglio cesareo, sarà necessario togliere il piercing prima di eseguire l'intervento. Inoltre, una volta partorito subentrerà una nuova fase, ovvero quella dell'allattamento, in cui sarà più semplice attaccare il neonato al seno posizionandolo sulla zona addominale senza l'ingombro del piercing.
Qualora si desiderasse rimuovere il piercing, occorre assicurarsi prima che la pallina si sviti con facilità e che si riesca a muovere il gioiello in più direzioni; se ciò non dovesse essere possibile e il piercing dovesse risultare bloccato, è preferibile non sforzare e contattare il proprio piercer per ricevere le indicazioni da seguire.
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Piercing all'ombelico e gravidanza: cura e manutenzione
Il piercing all'ombelico su una donna incinta necessita inevitabilmente di qualche cura in più, in quanto è importante evitare che esso si infetti. Ma quali sono le operazioni di manutenzione da attuare regolarmente?
- lavare il piercing almeno una volta a settimana, rimuovendolo dall'ombelico e igienizzandolo con acqua calda e un sapone neutro di buona qualità;
- detergere con attenzione tutte le parti del piercing, comprese la pallina che si avvita e la barretta, poi asciugarlo con attenzione avendo cura di eliminare ogni residuo dal gioiello;
- disinfettare regolarmente la zona del buco sull'ombelico, lavandola bene con acqua e sapone;
- non grattarsi in prossimità del piercing, in modo da evitare irritazioni cutanee;
- non toccare in continuazione il piercing e soprattutto, evitare di prenderlo in mano con le mani sporche;
- fare attenzione ai vestiti che si indossano ed evitare che il piercing rimanga incastrato su maglie e pantaloni;
- preferire indumenti ampi e comodi, che non diano fastidio sulla pancia;
- utilizzare appositi piercing per la gravidanza;
Qualora si dovesse avvertire una sensazione di fastidio al piercing è possibile eseguire un impacco lenitivo utile per diminuire l'infiammazione e ridurre la possibilità che la zona si infetti.
In commercio esistono comunque degli specifici modelli di piercing all'ombelico per gravidanza, i quali sono realizzati in materiali biocompatibili. Il Teflon, ad esempio, è uno dei più comuni e diffusi, grazie alla sua capacità di adattarsi alle modificazioni del corpo umano e al fatto che riesce a piegarsi con facilità. Per chi desidera continuare a indossare il piercing fino agli ultimi mesi della gestazione, quindi, questa potrebbe essere un'opzione da prendere in considerazione.