Perdita del tappo mucoso: che cosa c'è da sapere

Ludovica Cesaroni

Ultimo aggiornamento – 28 Novembre, 2022

Perdita del tappo mucoso: cosa sapere

Se siete incinta o avete già avuto un bambino forse saprete dell’esistenza del tappo mucoso, uno strato di muco che si forma all’interno del collo dell’utero

La perdita del tappo mucoso è un evento naturale e fisiologico nelle donne incinta; tale secrezione che ha delle peculiarità da conoscere (e da riconoscere) per non spaventarsi quando capita questa evenienza del tutto normale. Vediamo di più.

Tappo mucoso: come riconoscerlo?

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La perdita del tappo mucoso è un’evenienza perfettamente naturale in gravidanza: esattamente come la placenta (anche se con funzioni diverse) il tappo mucoso è un elemento che è utile durante tutto il corso della gestazione.

Si tratta di un piccolo pezzetto di muco, secreto dalle ghiandole della cervice, che inizia a formarsi all’interno del collo dell’utero dopo il concepimento. 

È importante conoscere (e riconoscere) le caratteristiche del tappo mucoso, un argomento non troppo noto e che potrebbe far sorgere dubbi legittimi nelle future mamme.

Il tappo mucoso svolge, essenzialmente, due funzioni principali:

  • Protezione: questa sostanza gelatinosa si crea in prossimità del collo dell’utero e ha la funzione di proteggere la borsa amniocoriale e il feto dall’ambiente esterno; si tratta di un “sigillo” che non consente agli agenti esterni di entrare nell’utero (scongiurando così il rischio di infezioni al feto).
  • Continenza: la chiusura della cavità dell’utero all’ingresso del canale cervicale crea una barriera protettiva per il feto e per la placenta durante tutti i 9 mesi di gestazione. Questo impedisce un collegamento tra la vagina e la parte interna dell’utero. Proprio per questa funzione di sigillo, le caratteristiche del tappo mucoso sono quelle di vischiosità e densità.

Le caratteristiche del tappo mucoso sono la consistenza gelatinosa (che può essere più spessa oppure più liquida e filamentosa) e il fatto di essere inodore.

L’aspetto non è il medesimo per tutte le donne incinte, infatti può essere accompagnato da perdite vaginali chiare o trasparenti e, in alcuni casi, può essere caratterizzato da striature di sangue.

Se le tracce di sangue sono lievi, ciò non deve essere motivo di allarme nella donna, poiché si tratta di un cambiamento fisiologico della cervice uterina del tutto normale.

Quando si perde il tappo mucoso

Prima di capire quando il tappo mucoso cessa la propria funzione e si assiste alla perdita del tappo mucoso, occorre conoscere in quale momento esso viene creato dall'organismo.

Il tappo mucoso si forma nelle prime fasi della gestazione (in genere entro la settima settimana di gravidanza) e serve a proteggere il feto dagli agenti esterni che possono essere un pericolo per il feto.

Una delle domande tipiche della futura mamma in concomitanza di questo evento è: “la perdita tappo mucoso corrisponde all’inizio del travaglio?”. Non proprio: la perdita del tappo mucoso avviene quando l’utero inizia a prepararsi al travaglio, ma non significa che il travaglio inizi subito dopo, anzi, possono trascorrere diverse ore, ma anche alcuni giorni (fino a due settimane) prima che il travaglio inizi.

Dunque, la perdita del tappo mucoso non costituisce un segnale di travaglio attivo; tuttavia può essere associata a tutta quella serie di cambiamenti (chiamati segnali prodromici) che avvengono nella donna durante l’ultima parte della gravidanza e che porteranno, a distanza di un tempo relativamente breve, al travaglio e alla nascita del bambino.

Nel periodo finale della gravidanza, infatti, il collo dell’utero e la cervice uterina si accorciano e si dilatano, al fine di consentire il passaggio del bambino per la nascita. Tali movimenti sollecitano il collo dell’utero, il quale risponde con il distacco del tappo mucoso.

Questo cambiamento fisiologico al collo dell'utero provoca, dunque, la perdita di sostegno al tappo mucoso, che si distacca, determinando la perdita gelatinosa, che può essere repentina, oppure diluita nel tempo.

Tale attività di dilatazione, dunque, è del tutto normale e necessaria al fine del parto, ma può comportare la rottura di capillari e, quindi, la comparsa di striature di sangue. Non sempre ciò avviene, ma qualora si notassero delle piccole macchie di sangue, ciò non deve destare alcuna preoccupazione particolare.

Di preciso, il distacco del tappo può avvenire diversi giorni prima dell’inizio del travaglio (ma mai prima della trentasettesima settimana di gravidanza); se la perdita dovesse verificarsi prima di questa data, è bene avvisare il proprio ginecologo per assicurarsi che non sia un segno di travaglio precoce o di eventuali complicazioni

Il ginecologo darà indicazioni su eventuali esami diagnostici da eseguire.

La perdita del tappo può altresì avvenire in concomitanza con una visita ginecologica o a seguito di un rapporto sessuale (in quest’ultimo caso possono verificarsi anche perdite ematiche).

Può essere rassicurante sapere che la perdita del tappo mucoso, sia che essa avvenga in un'unica volta o in modo frazionato, è assolutamente indolore e, anche per questo, può passare inosservata (nel caso in cui, ad esempio, si verifichi mentre si è al bagno).

Tappo mucoso: colore giallo e bianco

Il colore normale del tappo mucoso varia dal bianco lattiginoso al limpido e leggermente giallo; il suo aspetto è gelatinoso e molto più abbondante delle normali perdite e, a volte, accompagnato da striature rosse (piccole perdite ematiche).

Inoltre, è importante non confondere la perdita del tappo mucoso con le tipiche perdite vaginali che avvengono nel corso della gravidanza

Le perdite della gestazione hanno, in genere, colore bianco o giallo chiaro ed una consistenza abbastanza liquida; il tappo mucoso è più denso, filamentoso e gelatinoso e si può distinguere più facilmente qualora il distacco sia più consistente (essa infatti può avvenire in un unico episodio o man mano nei giorni che precedono il travaglio e il parto).

La differenza consiste, principalmente, nella quantità: se il tappo viene perso tutto insieme ce ne si accorge più rapidamente, poiché è evidente che si tratta proprio del tappo mucoso. Se invece servono più giorni affinché il tappo si distacchi completamente, possono manifestarsi goccioline sugli slip o sulla carta igienica (come delle piccole perdite normali). In quest’ultimo caso è possibile che alcune donne non si accorgano affatto della perdita del tappo mucoso, poiché si distacca in minima parte e viene disciolto in modo lieve tra le perdite vaginali tipiche di questo periodo.

Ma per quale motivo alcune donne perdono il tappo mucoso interamente e altre in modo frazionato? La risposta sta nelle dimensioni e nella densità del muco cervicale che costituisce il tappo mucoso, caratteristiche che possono variare sensibilmente da donna a donna.

Perdita del tappo mucoso: cosa fare?

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Come si è visto, la perdita del tappo mucoso avviene nelle ultime fasi della gravidanza, quando ogni cambiamento determina una maggiore attenzione da parte della donna. La caduta, anche se non deve allarmare, è un segnale ben preciso, che indica l’approssimarsi del giorno del parto.

Tuttavia, non è la caduta del tappo mucoso che deve indicare la necessità di recarsi in ospedale, quanto la rottura delle acque, successiva alla perdita del tappo mucoso. Infatti, se si perde il tappo mucoso non è necessario fare nulla di particolare.

Quando si verifica la perdita del tappo mucoso, quindi, è necessario mantenere la calma e proseguire con la propria routine quotidiana, in attesa che si avvii l’inizio del travaglio vero e proprio. La perdita del tappo mucoso non sortisce alcun tipo di effetto collaterale né vi sono ripercussioni sulla gravidanza o sulla futura mamma.

Se, invece, assieme alla perdita del tappo mucoso si verifica un aumento delle perdite (e in particolare se queste sono maleodoranti o di colore giallastro) è possibile che sia in corso un’infezione, ed è opportuno avvisare il ginecologo con tempestività per monitorare la situazione.

Ludovica Cesaroni
Scritto da Ludovica Cesaroni

Amo definirmi una creativa dalla forte impronta razionale. Scrivere, disegnare e creare con le mani sono le mie grandi passioni, ma il pungolo della curiosità mi ha sempre portato a interrogarmi sui grandi misteri della vita e a informarmi sui 'piccoli misteri' dell'uomo.

a cura di Dr. Marcello Sergio
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