Quante sigarette si possono fumare in gravidanza? Quando è meglio smettere e come riuscire a liberarsi del fumo per salvaguardare la salute del bambino?
Queste sono solo alcune delle domande più frequenti che medici e specialisti ricevono dalle future mamme fumatrici. Conosciamo ormai bene i danni del fumo in gravidanza, ma ancora troppe donne ne sottovalutano le conseguenze.
Chi fuma, inala migliaia di sostanze chimiche nocive che circolano nel flusso sanguigno e raggiungono il feto attraverso la placenta e il cordone ombelicale, costringendolo a subire la carenza di ossigeno e a pompare più sangue. E questo è solo uno dei tanti effetti del fumo di sigaretta.
Ecco perché è molto importante cogliere questa occasione per smettere di fumare e garantire al bambino una crescita sana fin dalle prime settimane nella pancia.
In questo articolo, vediamo quali sono tutte le conseguenze del fumo in gravidanza e come dire addio alla sigaretta.
Quali sono i danni del fumo in gravidanza
Conosciamo ormai bene i problemi di salute associati al fumo, ma la dipendenza dalla sigaretta può essere così forte da sottovalutarne i rischi anche quando c’è di mezzo l’incolumità di un figlio.
È bene sapere, invece, che fumare in gravidanza può avere conseguenze molto serie sulla salute della mamma e del feto. Ma non solo: il bambino può sviluppare patologie anche negli anni a venire a causa delle sostanze nocive contenute nelle sigarette.
Senza dubbio, la scelta migliore è quella di smettere di fumare prima di rimanere incinta o di farlo nelle prime settimane di gravidanza.
Esistono modi efficaci per riuscire a smettere grazie all'aiuto del proprio ginecologo che può consigliare una soluzione e, nei casi più estremi, con il supporto di specialisti delle dipendenze dal fumo, che potranno dare consigli e sostegno.
Fumare durante la gravidanza cosa comporta?
Anche se tante future mamme si impegnano a ridurre il numero delle sigarette pensando che fumare ogni tanto nelle prime settimane non sia poi così dannoso, in realtà la scelta più giusta sarebbe quella di smettere del tutto.
Infatti le conseguenze del fumo di sigaretta per la donna incinta sono diverse e molto serie, e purtroppo non dipendono dalla quantità delle sigarette. Fumare fa male alla salute a prescindere dalla frequenza e dalle condizioni della persona.
Chi fuma in gravidanza dovrebbe interrompere qualche mese prima del concepimento, se proprio non ci si riesce a liberare del vizio fin dalle prime settimane.
I rischi del fumo durante la gravidanza
Fumare quando si è incinta può portare a queste conseguenze:
- sanguinamenti vaginali;
- aborto spontaneo (la percentuale di aborti nei primi 3 mesi cresce nelle donne fumatrici);
- distacco della placenta;
- gravidanza extrauterina;
- alterazione della qualità e della quantità di latte.
Fumare in gravidanza fa male al bambino
Il fumo di sigaretta contiene diverse sostanze nocive, tra queste l'ammoniaca, il benzene, il catrame, la nicotina e il monossido di carbonio.
Queste sostanze nocive e cancerogene arrivano al bambino attraverso la placenta causando vari problemi: nascita prematura, difetti di nascita e, in qualche caso, anche la più temuta sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS), detta anche “morte in culla”.
La nicotina restringe i vasi sanguigni causando un minor apporto di ossigeno e di nutrienti che il feto dovrebbe assorbire. Il ridotto afflusso di ossigeno e nutrimento può ostacolare la normale crescita del feto e lo sviluppo dei polmoni.
Anche il monossido di carbonio, derivato dalla combustione del tabacco e della carta, attraversa la placenta e già dalle prime settimane di gravidanza può compromettere il normale sviluppo degli organi fetali e causare delle malformazioni.
Le conseguenze del fumo di sigaretta sulla salute del bambino
Tante e diverse sono le conseguenze del fumo di sigaretta sullo sviluppo del feto e sulla crescita del bambino anche dopo la nascita:
- nascita prematura con il rischio di sviluppo incompleto del feto nell'utero durante le ultime settimane di gestazione;
- rischio di malformazioni fetali (labbro leporino e palatoschisi o fissurazione del palato);
- basso peso alla nascita;
- morte del feto o del neonato dalle 28 settimane di gravidanza alla prima settimana di vita;
- ritardo nella crescita;
- ridotta funzionalità respiratoria (malattie delle basse vie respiratorie con aumento dell’incidenza di patologie respiratorie e asma)
- problemi al sistema nervoso centrale;
- morte improvvisa e inspiegabile del lattante (SIDS – Sudden Infant Death Syndrome o Sindrome da morte improvvisa);
- disturbi neuro-comportamentali e intellettivi (sovraeccitabilità, iperattività, problemi del linguaggio e delle capacità motorie) causate dall’azione della nicotina sulle terminazioni nervose;
- rischio di malattia cardiovascolare in età adulta.
Anche il fumo passivo fa male al bambino
Il fumo passivo è altrettanto nocivo per tutti, a maggior ragione per il bambino che lo respira durante la gravidanza e dopo la nascita. Ecco perché è molto importante evitare anche questa forma indiretta di assorbimento delle sostanze nocive contenute nella sigaretta.
Nella fattispecie, anche il fumo passivo è responsabile di queste condizioni: sottopeso del bambino, maggior rischio di sindrome della morte improvvisa e dell'incidenza di bronchite e polmonite durante il primo anno di vita.
Quando e come smettere di fumare in gravidanza
Smettere di fumare prima o anche durante il primo trimestre di gravidanza riduce drasticamente le conseguenze nocive del fumo sulla salute.
Sarebbe preferibile smettere già prima di rimanere incinta ma se questo non fosse possibile, è consigliabile farlo fin dalle prime settimane di gestazione. Tutto sta nel trovare la giusta motivazione e il metodo più adatto.
Smettere di fumare in gravidanza è un gesto d'amore per se stessi e per il bambino. Già solo questo presupposto dovrebbe spingere la mamma ad abbandonare la sigaretta. Eppure, non è sempre così semplice.
Il più delle volte è difficile liberarsi del fumo a causa della dipendenza fisica ed emotiva che si innesca con questa e anche con altre sostanze come cibo e alcol, che alterano la nostra percezione. Quando si perde il controllo delle proprie pulsioni, bisogna intervenire con aiuti e programmi mirati al cambiamento dello stile di vita.
A questo proposito, ribadiamo l'importanza di chiedere aiuto al proprio medico curante, al ginecologo o agli specialisti che possono seguire la persona nel percorso di riabilitazione dalle dipendenze.
Funziona la sigaretta elettronica?
In molti pensano che la sigaretta elettronica sia una buona soluzione per smettere di fumare, ma bisogna pur sempre considerarne l'impatto sulla salute di una donna incinta.
Dalla comunità scientifica internazionale arrivano raccomandazioni chiare sui possibili rischi della e cig con nicotina in gravidanza.
Se è vero che mancano ancora studi clinici al riguardo, è altrettanto vero che è meglio evitare proprio in virtù di questa incertezza. E se non fosse la nicotina l'imputata numero uno, anche le sigarette elettroniche senza nicotina possono danneggiare la salute del feto a causa delle sostanze nocive che contengono: glicerolo, derivati del benzene, aromi vari.
Ridurre lo stress
Lo stress è uno dei principali motivi che tiene legati al vizio del fumo da sigaretta.
Lo stress è un elemento molto negativo che può generare problemi sia fisici sia emotivi e psicologici. Riuscire a controllarlo e a gestirlo può liberare dalla dipendenza del tabagismo e da altre forme di dipendenze. E questo vale per tutti, non solo per le donne incinte.
Il supporto psicologico per ridurre lo stress è un valido aiuto quando ci sono condizioni di forte dipendenza e rischi associati.
L’esercizio fisico aiuta a fissare obiettivi per la cura di sé
L'esercizio fisico può cambiare lo stile di vita e spingere ad abbandonare le abitudini sbagliate. In particolare, la donna incinta che tiene al suo fisico può mantenersi in forma con un'attività moderata evitando così il rischio dei chili di troppo.
Tante donne, soprattutto in età giovane, temono di perdere elasticità e tono muscolare durante la gravidanza. Lo stimolo a mantenersi in forma può agire come leva motivazionale anche per lavorare emotivamente sulla dipendenza dal fumo di sigaretta.
Terapia nicotinica sostitutiva
Si tratta di un rimedio da prendere con le pinze e limitare nel tempo perché consiste nell'uso dei prodotti sostitutivi a base di nicotina: inalatori, cerotti e gomme da masticare.
La raccomandazione è quella di farsi seguire da un medico senza prendere iniziative in autonomia.
Telefono Verde contro il Fumo
Il Telefono Verde contro il Fumo è un servizio nazionale gratuito gestito dall’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga (OssFAD), accessibile dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 16.00, al numero 800-554088.