Il ginseng in gravidanza è considerato un alimento sicuro oppure presenta delle controindicazioni? Quali accortezze bisogna conoscere per non correre rischi?
Ecco tutto quello che c'è da sapere su questo argomento.
Ginseng e gravidanza: cosa sapere
Il ginseng è una sostanza ampiamente utilizzata fin dall'antichità, soprattutto dalle popolazioni asiatiche, che lo sfruttano per le sue proprietà benefiche per la salute.
Sembra, infatti, che il ginseng possa contribuire a migliorare l'eccitazione sessuale e l'appetito, inoltre viene adoperato per preparare dei ricostituenti di origine naturale in grado di donare maggior energia.
In commercio è possibile trovare il ginseng sotto forma di compresse, di polveri o di integratori che, per la maggior parte delle persone, non presentano particolari controindicazioni e possono essere assunte senza particolari problemi.
Esistono diverse tipologie di questa radice, da quella asiatica (Panax ginseng), utilizzata principalmente in Cina e in Corea, a quella americana (Panax quinquefolis), fino a quella che si raccoglie nelle foreste siberiane (Eleutherococcus senticosus), che tuttavia appartiene a una specie botanica diversa rispetto alle prime due.
L'utilizzo del ginseng prevede in genere l'estrazione della radice e la sua essiccazione: la polvere viene poi impiegata per preparare diversi composti, dalle tisane alle creme, passando per le compresse e le bevande.
Se per gli individui in buona salute il consumo di ginseng è considerato sicuro, diverso è il caso delle donne in attesa, le quali devono stare molto attente ad introdurre di ginseng durante la gestazione.
Sebbene tale radice presenti interessanti proprietà benefiche (infatti, stimola il sistema immunitario, migliora i sintomi della menopausa, fornisce energia, aumenta la forza e la resistenza), chi è in gestazione dovrebbe limitarne il consumo, a causa dei pericolosi effetti collaterali che questa radice potrebbe avere sul feto soprattutto durante i primi mesi di gestazione.
Si consiglia quindi di chiedere consiglio al proprio ginecologo prima di assumerlo e di fare attenzione al suo consumo, soprattutto durante il primo trimestre.
I rischi del consumo di ginseng in gravidanza
Un sovrautilizzo del ginseng durante la gestazione può avere seri effetti collaterali sulla salute sia della donna che del bambino. Fra questi, i principali sono:
- diarrea
- insonnia
- mal di testa
- palpitazioni
- sanguinamento vaginale
- aumento della pressione sanguigna
- battito cardiaco accelerato
- reazioni allergiche
- nervosismo
In particolare, il ginseng è noto per le sue proprietà eccitanti ed energizzanti e nelle donne incinte potrebbe causare delle interferenze con il loro ritmo sonno- veglia, portando ad avere problemi di insonnia e di irritabilità.
Un'altra importante controindicazione di questa sostanza è dovuta alla sua capacità di interferire con altri farmaci, pertanto, prima di assumerlo è consigliabile chiedere consiglio al proprio medico.
Ad esempio, può interagire con: i medicinali contro la glicemia, con l'aspirina, i FANS, i corticosteroidi, la digossina, gli estrogeni, gli inibitori delle monoaminossidasi e la warfarina.
Secondo alcuni studi, un utilizzo massiccio e prolungato di ginseng durante i primi mesi di gravidanza potrebbe portare il feto a sviluppare delle anomalie genetiche, inoltre sembra che a causa delle sue proprietà anticoagulanti potrebbe risultare dannoso durante il parto.
Sebbene non siano ancora state effettuate delle ricerche esaustive sull'effetto del ginseng nelle donne incinte, alla luce degli effetti di questa radice studiati sui topi, è consigliabile limitare il consumo di tale pianta durante la gestazione e, in particolare, nel corso dei primi tre mesi.
Un altro rischio legato al consumo di ginseng, sia durante la gravidanza che in allattamento, è il fatto che esso ha proprietà simil- estrogeniche. Qualora si stesse allattando al seno, quindi, se ne sconsiglia l'utilizzo, così come è preferibile non somministrarlo ai bambini di età inferiore ai 12 anni o in assenza di controllo medico.
Caffè al ginseng in gravidanza: si può bere?
Se un consumo prolungato e massiccio di ginseng in gravidanza è considerato rischioso, lo è altrettanto quello della bevanda (comunemente chiamata "caffè") che si prepara con questa radice?
In realtà, sembra che il consumo di massimo una o due tazzine al giorno di caffè al ginseng a partire dal terzo trimestre di gestazione non apporti significativi effetti collaterali al feto o alla donna.
All'interno di quello che viene definito "caffè al ginseng", infatti, non si trova un dose significativa di principio attivo tale da poter avere seri effetti sulla salute, se non un'alta percentuale di zuccheri.
È quest'ultima, eventualmente, a rendere il consumo di tale bevanda inadatta per chi soffre di diabete gestazionale. Sembra, tuttavia, che anche il ginseng utilizzato per produrre il composto con cui si ottiene poi il caffè, contenga dei fitoestrogeni che, se assunti in grande quantità, possono avere un effetto negativo sull'organismo.
Essi, infatti possono essere trasmessi al bambino attraverso il latte materno, pertanto occorre stare attenti alla dose di caffè al ginseng che si assume durante il periodo dell'allattamento e non esagerare, mantenendosi sempre al di sotto della soglia di sicurezza.
Oltre al ginseng, è probabile che ci si chieda se è possibile consumare anche il caffè in gravidanza o il miele in gravidanza, in ogni caso è sempre opportuno rivolgersi al proprio medico.