Ecco cosa sapere sul clistere in gravidanza

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 13 Agosto, 2024

Ragazza incinta sul letto si tocca la pancia

L'enteroclisma o enema, comunemente noto come clistere, è una procedura che introduce liquidi nel retto per stimolare l'evacuazione intestinale. L'uso del clistere in gravidanza, però, è un argomento che desta ancora molte perplessità.

Anche se in passato era una pratica comune prima del parto, oggi le linee guida contemporanee sconsigliano l'uso abituale del clistere, non ritenuto necessario se non in alcune situazioni specifiche.

Ma approfondiamo nel dettaglio l'argomento. 

Clistere in gravidanza, sì o no?

Tante domande durante la gravidanza sollevano dubbi, ansie, paure che la futura mamma prova soprattutto al suo primo figlio. Tra queste, una molto frequente riguarda l'uso del clistere in gravidanza. 

In caso di episiotomia o nella gestione della stitichezza, per esempio, il clistere in gravidanza può essere considerato, ma solo su indicazione del medico, ginecologo o ostetrica, in quanto può comportare rischi e controindicazioni se non eseguito correttamente.

In gravidanza, la stitichezza può essere prevenuta in altri modi come bere molta acqua (almeno 2 litri al giorno), mangiare alimenti con più fibre, fare attività fisica. 

Il clistere è quella procedura medica eseguita per stimolare l'evacuazione intestinale, ovvero per svuotare l'intestino, cui si ricorre per vari motivi, tra cui preparazioni mediche, alleviare la stitichezza o, come si soleva fare in passato, prepararsi per il parto.

In passato, il clistere prima del parto era una pratica comune nella convinzione che potesse accelerare il travaglio, ridurre il rischio di contaminazione fecale e migliorare l'igiene generale. Le attuali evidenze scientifiche e le raccomandazioni delle organizzazioni sanitarie hanno modificato questa pratica.

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L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) afferma che non vi è alcuna necessità di utilizzare l'enteroclisma durante la gravidanza, in quanto non esistono prove scientifiche a supporto della sua efficacia nel favorire o accelerare il travaglio, e la procedura stessa è considerata scomoda e invasiva.

È infatti consigliato utilizzare il clistere una volta ogni tanto ma non abitualmente, soprattutto negli stadi avanzati della gravidanza, ove le contrazioni intestinali indotte dall'enteroclisma possano portare anche contrazioni uterine, talvolta premature.

Quando considerare il clistere

Ci sono alcune situazioni in cui il clistere potrebbe essere consigliato:

  • episiotomia: in caso di necessità di un'episiotomia, una procedura chirurgica che aiuta il passaggio del feto attraverso il canale del parto, il clistere può essere utile per ridurre il rischio di infezioni che potrebbero derivare dal contatto tra feci e la ferita aperta;
  • preparazione al parto: alcune donne preferiscono fare un clistere per sentirsi più pulite e a proprio agio durante il parto, alleviando così l'ansia legata alla possibile espulsione di feci durante il travaglio. Il clistere può essere fatto in ospedale o a casa, ma sempre seguendo con la massima attenzione le istruzioni e le precauzioni necessarie.

Molte donne sperimentano un impulso naturale a svuotare l'intestino nei giorni precedenti al travaglio: questo fenomeno è il modo naturale del corpo di prepararsi al parto. 

Per questo motivo, molte donne non sentono la necessità di fare un clistere.

Clistere in gravidanza per la stitichezza

La stipsi o stitichezza è un problema comune durante la gravidanza, dovuto a cambiamenti ormonali, a modifiche nella dieta e all'aumento della pressione sull'intestino da parte dell'utero in crescita.

Il clistere può essere considerata una soluzione temporanea per alleviare la stitichezza, soprattutto se altri metodi non hanno funzionato. 

È bene sapere, però, che esistono altri rimedi meno invasivi, come l'attività fisica moderata e un maggior consumo di fibre e liquidi.

Mini clisteri in gravidanza

I mini clisteri, conosciuti anche come microclismi, sono piccole dosi di soluzione liquida inserite nel retto per stimolare l'evacuazione intestinale. 

A differenza dei clisteri tradizionali, che solitamente contengono volumi maggiori di liquido, i mini clisteri sono meno invasivi e più facili da usare.

Durante la gravidanza, i mini clisteri possono essere utilizzati per alleviare la stitichezza in modo rapido ed efficace senza la necessità di utilizzare grandi quantità di liquido. Sono spesso considerati più comodi e meno stressanti.

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A caratterizzarli sono questi aspetti:

  • facilità d'uso: in genere, i mini clisteri sono pronti all'uso e non richiedono preparazioni particolari;
  • meno invasivi: contenendo una quantità minore di liquido, tendono a essere più tollerabili e causano meno disagio;
  • rapida azione: di solito funzionano più rapidamente, offrendo sollievo in pochi minuti.

Anche se i mini clisteri sono meno invasivi, è comunque importante utilizzarli sotto la supervisione di un medico, specialmente durante la gravidanza. 

Perché la stipsi in gravidanza

Durante la gravidanza, il corpo subisce molti cambiamenti fisiologici, uno dei quali è l'aumento dei livelli di progesterone, un ormone fondamentale per mantenere la gravidanza. 

Il progesterone è fondamentale per impedire le contrazioni uterine premature nei primi otto mesi di gravidanza, aiutando così a diminuire la probabilità di un parto pretermine.

È bene sapere, però, che l'azione rilassante del progesterone non si limita solo all'utero, ma si estende a tutti i muscoli del corpo, inclusi quelli dell'intestino. 

Questo rilassamento muscolare generale causa una diminuzione dell'intensità delle contrazioni intestinali durante la peristalsi, il processo che spinge il cibo attraverso l'apparato digerente.


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Di conseguenza queste contrazioni meno vigorose rallentano il transito intestinale permettendo un maggiore assorbimento di acqua dalle feci

Questo porta alla formazione di feci più dure, disidratate e compatte. È per questo motivo che molte donne incinte sperimentano la stitichezza durante la gravidanza. 

Rischi del clistere in gravidanza

Eseguire un clistere durante la gravidanza può comportare alcune complicazioni che è importante conoscere:

  • irritazione o lesione del retto: l'inserimento del tubo può causare irritazioni al retto e, in rari casi, lesioni. È fondamentale eseguire la procedura con molta delicatezza per minimizzare questi rischi;
  • sbilanciamento elettrolitico: l'uso eccessivo di clisteri può alterare l'equilibrio elettrolitico del corpo, portando a problemi come disidratazione e squilibri nei livelli di sodio e potassio;
  • infezioni: la scarsa igiene durante la procedura può introdurre batteri nel retto, aumentando il rischio di infezioni.

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Come affrontare la stipsi in gravidanza: alternativa al clistere

La stipsi (o stitichezza) in gravidanza è un fenomeno piuttosto frequente che può essere prevenuto in altri modi meno rischiosi del clistere, tra questi:

Dieta e idratazione

L'alimentazione può essere un'alleata per contrastare questo problema:

  • fibre: incrementarne l'assunzione con alimenti come frutta, verdura e cereali integrali. In alternativa è possibile assumere integratori specifici che le contengano durante la gravidanza per migliorare il transito intestinale, ma sempre dietro parere medico;
  • acqua: bere abbondanti quantità di acqua per mantenere le feci morbide (almeno 2 litri al giorno). Durante la gravidanza, l'idratazione diventa ancora più importante.

Evitare cibi troppo grassi o raffinati può anche aiutare a mantenere una digestione sana.

Attività fisica

Anche il movimento può aiutare a stare meglio: 

  • esercizio moderato: camminare o praticare esercizi come lo yoga prenatale può aiutare a stimolare l'intestino.

Lassativi naturali

Vi sono diversi alimenti che aiutano naturalmente lo svilupparsi della motilità intestinale: 

  • prugne secche: conosciute per le loro proprietà lassative naturali;
  • olio di oliva: può essere usato con moderazione per lubrificare l'intestino;
  • uso del miele: in gravidanza il miele sembra contribuire alla corretta motilità intestinale;
  • sali di magnesio: oltre ad un'azione lassativa, agiscono anche in senso positivo sulla contrattilità uterina. 

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Probiotici

L'assunzione di probiotici può aiutare a mantenere una flora intestinale sana, migliorando la digestione e prevenendo la stitichezza.

Massaggi addominali

Massaggi delicati all'addome possono stimolare l'intestino e alleviare la stitichezza. È importante, però, eseguire i massaggi in modo corretto per evitare un'eventuale pressione eccessiva sull'utero.

Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

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