Una delle domande più comuni delle mamme in dolce attesa, soprattutto quando i mesi passano e ci si avvicina al termine della gravidanza, riguarda il liquido amniotico.
Molte donne si chiedono come fare a riconoscere le perdite di liquido amniotico, dal momento che risulta essere un evento molto importante per capire che il parto è davvero vicino.
Ma partiamo con ordine, cercando di capire insieme cosa è questo liquido e a cosa serve.
Cos'è e a cosa serve liquido amniotico
Nel grembo della mamma, le acque sono indispensabili per lo sviluppo del feto. Il liquido amniotico, infatti, fa sì che si crei un ambiente assolutamente sterile, dove il piccolo può crescere e svilupparsi per tutti e 9 i mesi.
Questa sostanza possiede, dunque, numerose funzioni:
- protegge il feto da eventuali traumi;
- attutisce i rumori esterni;
- fa sì che il feto cresca, senza rischio di schiacciare le strutture anatomiche;
- mantiene la stabilità termica;
- protegge da infezioni;
- seppur in piccola parte, nutre il bambino (composizione: 90% acqua, sali minerali e sostanze nutritive).
Le quantità del liquido amniotico
Per far sì che il piccolo sia protetto è necessario che ci sia sempre una specifica quantità di liquido. Sarà lo specialista di fiducia ad accertarsene con una visita; quando il liquido amniotico è inferiore alla media, parliamo di oligoidramnios, mentre al contrario parliamo di poliidramnios.
Cosa fare per la rottura delle acque prima del termine
Il liquido amniotico è quindi necessario per mantenere in salute il piccolo; accade, a volte, che la rottura delle acque avvenga prima del travaglio.
Se non si è comunque pronte al parto dopo 24h dalla rottura, lo si induce proprio per evitare il possibile insorgere di infezioni o complicanze.
Nella maggior parte dei casi, fortunatamente, la perdita del liquido amniotico avviene poco prima del parto, facendo sì che la futura mamma possa vivere il momento con assoluta gioia e naturalezza.
Difficile non accorgersi quando si rompono le acque: si manifesta con una fuoriuscita improvvisa di una grande quantità di liquido caldo dai genitali.
Eppure il sacco amniotico può rompersi anche senza grosse manifestazioni e con perdite minime. Partendo dal presupposto che già a partire dalla 38esima settimana il liquido tende a diminuire, come fare, dunque, per monitorare le quantità e restare tranquille? Attraverso l’utilizzo di un assorbente.
Gli assorbenti che rilevano le perdite di liquido amniotico
Esistono, in particolare, degli assorbenti in grado di rilevare le perdite di liquidi amniotico.
Basterà posizionare l’assorbente come sempre, senza tenerlo per più di 12 ore. Quando si avverte la sensazione di bagnato, si dovranno attendere 15 minuti per verificare i risultati, grazie all’azione di un polimero che cambia colore a seconda del fluido.
Se il livello di pH rilevato è pari o superiori a 6,5, vi è una perdita di liquido amniotico e l’assorbente si colorerà di verde/blu. Se il livello di pH è inferiore a 6,5, si colorerà di giallo.
Si tratta di un metodo semplice e non invasivo, che permette così di rilevare anche eventuali infezioni vaginali.
Ultimo consiglio: nel caso in cui il test dell’assorbente evidenzi la perdita di liquido amniotico, è bene recarsi subito all’ospedale più vicino per essere sempre serene e seguite dai medici specialisti.