La cistite è un'infiammazione causata generalmente da un batterio che colpisce la vescica. Si tratta di un disturbo molto comune, soprattutto nel sesso femminile, che causa dolore, bruciore e altri fastidi. Come ci si deve comportare, però, in caso si soffra di una cistite in gravidanza? Quali sono i sintomi che dovrebbero farci sospettare questa patologia e quali rimedi si possono adottare? Scopriamolo insieme.
Cistite in gravidanza: un disturbo comune
Le cistiti in gravidanza sono una patologia molto frequente, le cui cause principali sono da rintracciarsi nei cambiamenti a livello ormonale e fisico che coinvolgono il corpo di chi è incinta. In particolare, sono le aumentate dimensioni dell'utero che caratterizzano la gestazione uno dei motivi primari che portano poi a sviluppare l'infiammazione.
L'utero sempre più grande, infatti, va a premere sulla vescica, esercitando una pressione anche sulle vie urinarie, mentre di pari passo l'azione dell'ormone progesterone (responsabile proprio dell'ingrossamento dell'utero) svolge un ruolo rilassante nei confronti della muscolatura e del tessuto che comprende la vescica.
L'insieme di questi due fattori può quindi dare luogo a un accumulo di urina e, quindi, anche dei batteri contenuti in essa. Le cistiti che si verificano durante la gravidanza sono direttamente influenzate dalle modificazioni nelle quali incorre il corpo femminile infatti, non a caso, sembra che la maggior parte dei casi di infiammazione vescicale sia causata dal batterio dell'Escherichia coli, il quale si trova comunemente anche nell'intestino umano.
Il fatto che, in virtù del differente assetto ormonale e fisico che caratterizza il corpo della donna durante la gestazione, i batteri riescano a salire lungo l'uretra e ad entrare nella vescica, andando poi a determinare dolore e quella fastidiosa sensazione di bruciore tipica della cistite, è considerato un disturbo quasi tipico delle prime settimane di gravidanza.
Oltre alle modificazioni che interessano il corpo della donna, altri fattori predisponenti che possono aumentare il rischio di soffrire di cistite durante la gestazione sono:
- la presenza di urina ricca di batteri
- la presenza di sostanze come il glucosio nelle urine, caratteristica che si riscontra, ad esempio, nelle donne che soffrono di diabete gestazionale
- la stitichezza, che ha come conseguenza quella di aumentare il numero dei batteri a livello intestinale
- un aumento del ph della vagina, favorito dai cambiamenti ormonali
È fondamentale che la donna che soffre di cistite durante la gestazione non sottovaluti il problema e si sottoponga a tutte le cure necessarie in quanto questa infezione, se non viene curata, può aumentare la possibilità di incorrere in infezioni renali, in un parto prematuro o che il neonato nasca con peso basso.
Cistite in gravidanza: i sintomi
La cistite è un'infiammazione che colpisce molto spesso le donne, a causa della particolare conformità anatomica dell'apparato urinario femminile rispetto a quello maschile. Il condotto che porta l'urina dall'interno verso l'esterno, chiamato uretra, è infatti più corto e, di conseguenza, vi è più probabilità che i batteri entrino in contatto con la vescica, determinando così un'infezione.
I sintomi della cistite durante la gestazione sono gli stessi di quelli che colpiscono le donne non incinte e comprendono:
- dolore
- bruciore, soprattutto durante la minzione
- sensazione di tensione a livello della vescica
- dolore quando si urina
- urina di colore scuro e caratterizzata da cattivo odore
- sensazione di non aver svuotato completamente la vescica
- presenza di piccole tracce di sangue nelle urine
- indebolimento generale e sensazione di malessere fisico
- stimolo a urinare frequentemente
- dolore localizzato nell'area addominale
- febbre
Proprio per scongiurare la possibilità che la donna possa sviluppare una cistite a inizio gravidanza, i medici consigliano di eseguire un esame chiamato urinocoltura durante il primo trimestre di gestazione. Questa analisi, che poi verrà ripetuta anche nel terzo trimestre, riesce a scoprire le tracce di batteri all'interno della zona genitale e vescicale, anche di quelli che si caratterizzano per non provocare sintomi evidenti. Qualora l'urinocoltura dovesse confermare la presenza dei batteri responsabili della cistite, allora il ginecologo potrà prescrivere una cura specifica in base all'antibiogramma per chi è alle prese con una gestazione.
Per la sua importanza l'esame delle urine deve essere ripetuto ogni mese durante tutto l'arco della gestazione.
Cistite in gravidanza: come curarla
Molte donne si chiedono come curare la cistite in gravidanza senza che la cura farmacologica possa interferire con il corretto sviluppo del feto. Prima di iniziare qualunque terapia, è essenziale che il medico accerti di essere in presenza di un'infiammazione alla vescica e per farlo può prescrivere l'esecuzione dell'urinocoltura e di un antibiogramma.
Dopodiché, la donna riceverà il trattamento da seguire: in genere i due antibiotici più utilizzati per il trattamento della cistite durante la gravidanza sono la fosfomicina e la nitrofurantoina (sebbene quest'ultimo sia sconsigliato durante le ultime settimane di gestazione). In ogni caso, sarà l'antibiogramma a guidare la prescrizione dell'antibiotico adatto, sebbene molti degli antibiotici testati nell'antibiogramma siano controindicati in gravidanza.
Una volta completato il ciclo con l'antibiotico prescritto dal medico, la donna si potrà sottoporre ad una nuova urinocoltura + antibiogramma, in modo da verificare che i batteri siano stati eliminati del tutto. In aggiutna alla terapia antibiotica, il medico può prescrivere paracetamolo per placare il dolore e l'assunzione di rimedi naturali a base di piante. Alcune sostanze naturali si sono infatti dimostrate molto utili per alleviare il dolore durante la minzione e per lenire l'irritazione delle mucose.
I rimedi naturali per prevenire la cistite in gravidanza
Una volta accertato che il rapporto tra cistite e gravidanza è influenzato dalle modificazioni ormonali che intervengono sul corpo della donna, esistono dei comportamenti da mettere in atto per cercare di prevenire il problema? Fra queste buone norme di comportamento rientrano:
- ricordarsi di bere molta acqua durante il giorno
- non trattenere la pipì ma urinare appena si avverte lo stimolo
- osservare una corretta igiene intima
- utilizzare biancheria intima di cotone, evitando i materiali sintetici
- utilizzare rimedi naturali a base di mirtillo o di uva orsina, che hanno un'azione antibatterica naturale
- contrastare la stitichezza osservando un’alimentazione ricca di fibre
- limitare l’assunzione di alcuni cibi, fra cui quelli speziati o piccanti, il cioccolato, lo zucchero, l’alcol e il caffè. Queste sostanze possono infatti favorire l’infiammazione intestinale e aggravare i sintomi della cistite
- non usare il sapone comune per la detersione intima, ma prodotti specifici di buona qualità
- eseguire il lavaggio intimo sempre con movimenti diretti dalla vagina verso l'ano, e mai il contrario, per evitare di contaminare l'area con germi e batteri
La cistite può essere il sintomo di una gravidanza?
La cistite è un disturbo molto frequente nel sesso femminile e il fatto che esso sia direttamente influenzato dai cambiamenti ormonali causati dalla gravidanza fa quasi pensare che possa, in un certo senso, essere considerato come il vero e proprio sintomo di una gestazione in atto. Gli ormoni giocano un ruolo fondamentale nell'equilibrio delle mucose delle vie urinarie e, proprio per questo motivo, se la cistite compare in un soggetto che non ne aveva mai sofferto prima, essa può effettivamente preannunciare l'inizio di una gravidanza.