Cintura di sicurezza in gravidanza, rischi o benefici?

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 01 Settembre, 2023

Cosa sapere sulla cintura di sicurezza in gravidanza

Mettere o non mettere la cintura di sicurezza in gravidanza? Per legge, anche le donne incinte devono indossarle, con la possibile esenzione in caso di "rischi", che devono comunque essere certificati da un medico. 

Ciò detto, per molte future mamme la cintura di sicurezza rappresenta un potenziale pericolo per la salute del feto, a causa della pressione che esercita la cinta in caso di frenata o incidente anche lieve.

Secondo esperti e medici, invece, il dispositivo andrebbe indossato durante tutti i nove mesi, perché sono molto più pericolose le conseguenze in caso di collusione senza la protezione di un dispositivo di ritenuta. 

È importante semmai indossare correttamente le cinture in gravidanza e seguire altri accorgimenti che vediamo in questo articolo di approfondimento. 

Cintura in gravidanza e normativa

Secondo la legge, tutti devono indossare la cintura di sicurezza. Per quanto riguarda la donna incinta, questa può esserne esente solo in presenza di alcune condizioni di rischio che devono essere sempre certificate dal ginecologo.

A sancire questa e altre regole sull'uso dei dispositivi di ritenuta, è l'articolo 172 del Codice della Strada, al comma 8 lettera F, con la dichiarazione che si può leggere sul portale dell'ACI, a proposito dei casi in cui è possibile usufruire dell'esenzione.

Possono non indossare i dispositivi le donne in stato di gravidanza sulla base della certificazione rilasciata dal ginecologo curante che comprovi condizioni di rischio particolari conseguenti all'uso delle cinture di sicurezza.

Tale certificazione, dunque, su richiesta dovrà essere esibita alle forze dell’ordine per evitare le sanzioni amministrative.

È bene sapere che nel caso in cui si viaggi in automobile senza le cinture di sicurezza in gravidanza, e senza alcuna certificazione medica, si può incorrere in una sanzione amministrativa che prevede il pagamento di una somma da 80 euro a 332 euro, e alla decurtazione di cinque punti dalla patente di guida.

La seconda infrazione del Codice della Strada nell'arco di due anni, inoltre, può causare la sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi.

A parte i casi dei rischi di alcune gravidanze, che devono essere certificati dal ginecologo, tante donne durante la gestazione preferirebbero evitare la cintura di sicurezza per il timore che possa recare danno al feto.

In effetti, la sua funzione è quella di contenere la persona durante una eventuale frenata o urto, ma come vediamo a breve è importante il tipo di cintura e come la si indossa in gravidanza. 

Dai ricercatori, dai medici e dagli studi di settore arrivano conferme sulla maggiore pericolosità di viaggiare in auto senza cinture.

Un incidente d'auto può mettere a rischio la gravidanza, causando questi eventi:

  • parto prematuro: un incidente stradale potrebbe causare un travaglio precoce (prima della 37° settimana di gravidanza).
  • Rottura prematura del sacco amniotico, ovvero prima che la donna entri in travaglio.
  • Rottura della placenta: questa condizione si verifica quando la placenta si separa dalla parete dell'utero prima della nascita del bambino. Questo evento è pericoloso perché la placenta nutre il bambino con cibo e ossigeno attraverso il cordone ombelicale. 
  • Aborto spontaneo: quando il bambino muore nell'utero prima delle 20 settimane di gravidanza. 

Alcuni segnali possono indicare una gravidanza a rischio, in questi casi bisogna rivolgersi subito al ginecologo:

  • contrazioni
  • dolore forti alla pancia
  • perdite di sangue.

Cosa dicono i ginecologi e gli studi di settore

Non è solo la legge a prescrivere l'uso delle cinture per le donne in gravidanza, considerandone i benefici in caso di incidente anche più grave.

L'invito arriva anche dagli esperti del settore e dai ginecologi che smentiscono alcuni bias cognitivi. Inoltre, non sono neanche rese esplicite le condizioni di rischio per le quali sarebbe preferibile evitare la cintura di sicurezza.

Nei primi tre mesi, quando si teme un aborto spontaneo, la cintura non è vicina all'utero. Ma anche quando si è ormai arrivate al termine della gravidanza, e il pancione si fa più voluminoso, la cintura resta protettiva, considerando le conseguenze che si corrono se non si indossa.

Solo nel caso di una collisione molto violenta, il dispositivo può comprimere l'addome fino al punto di creare ripercussioni nocive sul feto, ma bisogna osservare che in questo caso le conseguenze di un urto così forte sarebbero ancora peggiori senza la cintura. Quindi, resta opinione dei medici ginecologi, che sia preferibile metterla.

Certificare da parte del ginecologo l'esenzione dal portare le cinture di sicurezza durante la gravidanza espone lo stesso ginecologo ad un elevato rischio medico legale.

In caso di incidente, qualora la paziente gravida non indossi le cinture di sicurezza, sarà sicuramente il ginecologo a dover giustificare la sua certificazione, deresponsabilizzando la paziente che ne ha richiesto la certificazione.

Da considerare, inoltre, che anche un urto a pochi chilometri orari – 30-40 km/h – potrebbe essere fatale per il bambino, se la mamma durante la collisione sbatte contro il volante o contro il cruscotto con la pancia non contenuta dalla cintura.

A supporto di queste teorie esistono diversi studi e indagini di settore.

Una pubblicazione sull’American Journal of Preventive Medicine rileva che gli incidenti d'auto rappresentano le principali cause di ferimenti, mortalità e disabilità di mamma e feto. 

Uno studio statunitense tra i più famosi a livello internazionale ha esaminato gli esiti degli incidenti subiti da 126 donne in dolce attesa. Ebbene, i dati hanno mostrato un aumento del 25% di morte fetale nel caso di incidenti senza cinture di sicurezza. Mentre la percentuale dei rischi con il dispositivo indosso si abbassa al 3%. 

La linea guida nazionale sulla gravidanza fisiologica raccomanda l'importanza di informare le donne che l'uso della cintura di sicurezza non presenta rischi ma anzi, al contrario, può evitare che si verifichino conseguenze peggiori durante un incidente d'auto. Nello stesso documento, inoltre, si fa riferimento alla necessità di informare le future mamme come indossarla correttamente.

Come mettere la cintura auto in gravidanza

Per non creare attrito sull'addome, la cintura di sicurezza "a tre punti" durante la guida va messa in modo tale che la fascia inferiore orizzontale passi sotto la pancia, intorno al punto vita. La parte trasversale, superiore, della cintura deve partire dalla spalla, passare tra i seni e di lato alla pancia.

Altre accortezze:

  • si possono usare dei cuscini di sicurezza per fornire più supporto al ventre
  • tra la pancia e il volante deve esserci sempre una distanza di sicurezza di almeno 25 centimetri
  • tenere gli airbag attivi: secondo gli esperti, infatti, l'airbag aiuta ad attutire il colpo in caso di incidente.

Per una maggiore comodità e per evitare la compressione dell’addome, è possibile anche ricorrere all'adattatore per cinture di sicurezza nelle diverse fasi della gestazione. Questi dispositivi sono semplici da installare e aiutano a posizionare correttamente la cintura sopra il pancione senza comprimerlo.

Ci sono restrizioni per la guida della donna durante i mesi della gravidanza?

La maternità non deve diventare un deterrente per la guida. Inoltre, nessuna normativa fa riferimento alle eventuali restrizioni relative alla guida durante i nove mesi di gravidanza.

È possibile, dunque, guidare fino alle ultime settimane di gravidanza, anche se sconsigliato in genere per le condizioni di peso e affaticamento della donna in questo periodo.

È bene considerare tutte le misure di sicurezza fin qui viste, ma anche lo stato di salute e la capacità di sostenere la guida nei tragitti più lunghi e trafficati.

Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Marcello Sergio
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