I capezzoli sono una parte del corpo che, durante i nove mesi della gravidanza, subisce profonde trasformazioni. Il seno, infatti, è un’area che, prima di molte altre, manda alla donna segnali che rendono chiaro l’inizio del percorso della gestazione e la preparazione all’allattamento.
In questo articolo vediamo nel dettaglio come cambiano i capezzoli in gravidanza e quali sono le buone abitudini per prendersene cura.
Cambiamenti dei capezzoli in gravidanza, da cosa sono provocati?
Le principali modifiche che riguardano i capezzoli in gravidanza, tra le quali è possibile includere l’aumento di dimensioni dell’areola, sono dovute agli ormoni.
Tra gli ormoni coinvolti, spiccano in particolare l’aumento dei livelli di estrogeni e progesterone. Quest’ultimo, cresce in maniera esponenziale nei primi mesi di gravidanza e ha il compito di tenere l’embrione ancorato all’utero, e a quello degli estrogeni.
La loro azione ha il compito di preparare al meglio il corpo della donna al progredire della gravidanza e al successivo allattamento al seno.
Va notato che, il modo in cui i capezzoli cambiano in gravidanza è diverso da donna a donna e questo processo può dipendere da numerosi fattori. In linea di massima, per esempio, è più probabile che i cambiamenti che riguardano seno e capezzoli si notino maggiormente in chi aspetta il primo figlio e ha un décolleté di dimensioni contenute.
Come diventa il capezzolo in gravidanza?
Durante la gravidanza, si ha a che fare con un generale aumento delle dimensioni del seno, che coinvolge sia l’incremento del tessuto adiposo, sia lo sviluppo degli alveoli, che hanno il compito di secernere il latte materno. In questo caso, è nodale il ruolo del progesterone.
Gli estrogeni, invece, sono decisivi per quanto riguarda lo sviluppo, con conseguente ramificazione, dei dotti galattofori.
Accanto alle modificazione ipertrofiche appena menzionate, si può apprezzare, sempre per opera di estrogeni e progesterone, l’inizio della produzione di latte materno.
Quest’ultima verrà innescata in una fase successiva, ossia dopo la nascita del bambino, per opera della prolattina.
Proprio per dare modo al neonato di avere una superficie più ampia alla quale attaccarsi durante le poppate, durante la gravidanza i capezzoli e l’areola che li circonda, aumentano le loro dimensioni.
Inoltre, è facile notare anche un seno scuro in gravidanza e ciò deriva da una maggior pigmentazione cutanea e una più abbondante irrorazione ematica. Non è un caso che, durante i mesi di gestazione, la donna possa notare che i vasi sanguigni del seno appaiono più marcati.
Ecco altri cambiamenti che interessano i capezzoli in gravidanza:
- Protrusione: a causa dell’aumento di dimensioni, i capezzoli durante la dolce attesa possono apparire anche più pronunciati e protrudere esternamente in maniera più accentuata rispetto al normale.
- Comparsa dei tubercoli di Montgomery: i tubercoli di Montgomery sono rilievi cutanei che fanno la loro comparsa in gravidanza in corrispondenza dell’areola. Si tratta di ghiandole sebacee che hanno il compito di lubrificare il seno e di proteggerlo dai germi durante l’allattamento.
- Secchezza cutanea e conseguente ipersensibilità: è frequente notare capezzoli screpolati in gravidanza. Questa evenienza fa la sua comparsa soprattutto nelle ultime settimane di gravidanza e può essere causa di fastidio anche a fronte di contatti leggeri, per esempio con il tessuto del reggiseno.
- Dolore: a causa dell'aumento delle dimensioni e dell'ipersensibilità, è molto frequente che la donna sperimenti dolore ai capezzoli in gravidanza. Situazione che normalmente tende a regredire dopo il parto o dopo l'allattamento al seno, qualora la donna decidesse di intraprendere questa strada.
Capezzoli in gravidanza primo trimestre
I cambiamenti che riguardano i capezzoli in gravidanza iniziano già nel primo trimestre. Qualche donna comincia a mostrare sin dal primo mese segni quali aumento delle dimensioni e protrusione verso l’esterno, mentre per altre, le variazioni hanno luogo a partire dal terzo mese in poi.
Dopo il parto e durante l’allattamento, può capitare che le dimensioni dei capezzoli diminuiscano e che torni tutto come prima della gravidanza.
Tuttavia, in alcuni casi può anche succedere che permanga l’aspetto acquisito durante la dolce attesa.
Per quanto riguarda la pigmentazione e quindi le areole scure in gravidanza, è bene sottolineare che, nella maggior parte dei casi, il quadro torna come prima della gestazione una volta terminato l’eventuale allattamento al seno.
Come prendersi cura dei capezzoli in gravidanza
Prendersi cura dei capezzoli e del seno in gravidanza è essenziale fin dalle prime settimane di gestazione. Grazie all’utilizzo di una crema idratante o di un olio emolliente come quello di mandorle, è possibile prevenire la formazione di smagliature causate dalla rottura delle fibre del derma.
Nei mesi estivi, i capezzoli e il seno della donna in gravidanza possono essere interessati da eruzioni cutanee, a loro volta causate dal sudore e dallo sfregamento tra la cute e gli indumenti intimi.
Per prevenire queste problematiche, è consigliabile usare reggiseni di tessuti delicati come il cotone. Se possibile, è bene sceglierli con spalline larghe e senza ferretto.
Un’altra peculiarità che dovrebbe avere il reggiseno ideale da indossare durante la gravidanza è l’assenza di cuciture.
Le gestanti che decidono di non indossare il reggiseno, al fine di preservare comunque la salute del seno, nel momento in cui selezionano i vestiti, dovrebbero focalizzarsi su abiti realizzati in fibre naturali, come per esempio il cotone, la seta e il lino.
Nei casi in cui, nonostante le cautele appena menzionate, si dovessero comunque notare delle lesioni, si possono utilizzare prodotti delicati come l’amido di riso, sia durante la detersione mattutina e serale, sia in altri momenti della giornata.
Completata la fase della detersione, che dovrebbe essere gestita utilizzando prodotti con ingredienti naturali e anallergici, la zona del seno e del capezzolo in particolare va asciugata tamponando e non sfregando.
Nel caso in cui l’indurimento dei capezzoli dovesse presentarsi in maniera accentuata e, di riflesso, fastidiosa, è possibile procedere con il massaggio. In questo frangente, si chiama in causa un approccio non apprezzato da tutte le gestanti, soprattutto a causa dell’ipersensibilità che caratterizza la zona del capezzolo durante la dolce attesa.
Anche nel corso dell’eventuale allattamento al seno è opportuno usare creme idratanti specifiche, così da preservare l’elasticità della cute, messa a dura prova dalla tensione provocata dalle montate lattee.
Durante l’allattamento, è opportuno procurarsi anche un balsamo lenitivo, prezioso per attenuare il fastidio procurato dall’attacco al seno.
Si conclude rammentando che, sia in gravidanza, periodo durante il quale si può avere a che fare con perdite di colostro, sia dopo il parto, le donne che utilizzano le coppette assorbi-latte dovrebbero cambiarle spesso. Una zona delicata come quella del seno e del capezzolo, infatti, può essere suscettibile di infezioni nei frangenti in cui la pelle rimane per lungo tempo umida e/o bagnata.