La comparsa di un'afta in gravidanza è un'eventualità comune che non rappresenta generalmente motivo di grande preoccupazione.
Andiamo alla scoperta di come curare questa lesione e di come prevenirla se si sta aspetta un bambino.
Afta in gravidanza: perché compare?
Le afte sono una tipologia di lesione di lieve entità che colpisce le mucose del cavo orale.
Anche chiamata stomatite aftosa ricorrente (SAR), l'afta colpisce dal 2% al 10% della popolazione e ricorre con particolare frequenza in alcuni soggetti o in determinati momenti della vita.
Le afte si presentano sotto forma di ulcera circolare con un centro di colore grigio- giallastro, che in genere è circondata da un alone rosso.
Possono comparire sia singolarmente che in gruppo e, sebbene non siano particolarmente gravi per la salute, provocano dolore, irritazione e fastidio.
Queste piccole piaghe si manifestano all'interno della bocca o sulla lingua e la loro formazione può avere diverse cause.
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I motivi che predispongono alla comparsa di un'afta in gravidanza possono includere:
- i cambiamento ormonali scatenati dall'avvio della gestazione;
- l'abbassamento delle difese immunitarie, che è tipico della gravidanza, quando l'organismo è meno pronto a combattere eventuali stati infiammatori;
- una dieta povera di vitamine o di sali minerali;
- lo stress, sia di tipo fisico che psicologico;
- le reazioni allergiche ad un alimento o a un prodotto per l'igiene che, nel caso della stomatite in gravidanza, sono più intense a causa di un sistema immunitario indebolito;
- le infezioni del cavo orale dovute a una scorretta igiene orale;
- le patologie di tipo cronico, come ad esempio la mancanza di ferro.
Altri fattori che predispongono alla comparsa di afte in gravidanza
Le afte in gravidanza sono generalmente più frequenti perché il corpo della donna, sottoposto allo stress di dover affrontare profondi cambiamenti ormonali e fisici, è più predisposto a sviluppare delle infiammazioni.
Altri fattori che possono incidere sul benessere delle mucose e della lingua in gravidanza sono poi:
- le infezioni virali che affliggono il cavo orale, come ad esempio la stomatite herpetica;
- l'abitudine di consumare molti cibi acidi;
- il fumo di sigaretta;
- l'utilizzo di alcuni tipi di farmaci, come ad esempio gli antibiotici, che indeboliscono il sistema immunitario;
- le infezioni della bocca causate da funghi, come avviene nel caso del mughetto o della stomatite candidosa.
L'afta può essere considerata un sintomo di gravidanza perché si manifesta con maggior frequenza nelle donne incinte, proprio a causa dei profondi cambiamenti ormonali causati dalla gestazione.
Occorre tenere presente che la stomatite in gravidanza non è pericolosa, dal momento che si tratta di un'infiammazione di lieve entità che tende a risolversi spontaneamente. Le afte, infatti, sono precedute da una sensazione di pizzicore e di tensione, a cui poi segue la formazione dell'ulcera vera e propria.
Se si esclude il fastidio/ e la possibile difficoltà del parlare, queste lesioni non provocano particolari problematiche, né nella donna, né al bambino. In genere il disagio dura qualche giorno, per poi scomparire da solo dopo una settimana, quindici giorni al massimo, senza lasciare strascichi.
La cura per la stomatite in gravidanza
Le afte in gravidanza sono piuttosto fastidiose, tuttavia il disagio si manifesta con maggior evidenza soprattutto durante i primi tre- quattro giorni dalla sua comparsa.
In genere non occorre mettere in atto cure specifiche, ma se il dolore dovesse essere difficile da sopportare, o se la stomatite dovesse presentarsi con regolarità, è opportuno contattare il dentista per sottoporsi a una visita di controllo.
Entro sette- quindici giorni le afte guariscono da sole senza lasciare cicatrici (ad esclusione nel caso di alcune tipologie di stomatite più gravi) e il fastidio provocato dalle lesioni può essere alleviato mediante l'utilizzo di alcuni semplici rimedi naturali.
Fra questi vi sono, ad esempio, gli sciacqui con la camomilla, che leniscono il disagio e offrono sollievo, piuttosto che l'abitudine di lavare sempre i denti dopo eventuali episodi di vomito dovuti alla gestazione.
Un ulteriore aspetto da tenere presente è il ruolo giocato dalla corretta alimentazione.
Se alcune categorie di cibi molto acide per le mucose orali (come il cioccolato fondente, gli agrumi, le salse piccanti o le spezie), possono predisporre alla formazione di un'afta in gravidanza e peggiorare il benessere del cavo orale, altri cibi svolgono un'azione protettiva.
È il caso dello yogurt bianco che, essendo ricco di lattobacilli, rinforza il sistema immunitario e al tempo stesso stimola la guarigione delle piccole ulcere.
Cosa fare per prevenire le afte in gravidanza
Per prevenire la comparsa delle afte in gravidanza è opportuno prendersi cura della propria igiene orale e adottare delle buone abitudini volte a preservarne il benessere.
Tra i consigli da seguire vi sono ad esempio:
- spazzolare i denti almeno due volte al giorno;
- utilizzare il filo interdentale;
- effettuare regolarmente degli sciacqui con acqua e bicarbonato, in particolare se si ha avuto un episodio di vomito, dal momento che il bicarbonato neutralizza l'eccesso di acidità e contribuisce a mantenere il pH della cavità orale;
- non consumare eccessive quantità di zucchero, in particolare fuori pasto;
- limitare le bevande gassate e i succhi di frutta;
- osservare una dieta sana e ricca di alimenti freschi. In particolare, per prevenire e combattere la afte in gravidanza è utile consumare buone quantità di frutta e verdura e limitare il cosiddetto "cibo spazzatura";
- utilizzare dentifrici al fluoro e spazzolini non abrasivi sulle mucose orali;
- pianificare regolari sedute di igiene orale svolte presso uno studio dentistico;
- sottoporsi a visite dentistiche, soprattutto se dovessero verificarsi problemi del cavo orale, come ad esempio gengiviti o altre forme di infiammazione;
- non fumare.