L'acido folico (detto anche folina) spesso viene raccomandato sia nella programmazione di una gravidanza sia durante i primi mesi della stessa.
La folina è una sostanza presente in natura - nella verdura e nella frutta - responsabile del corretto svolgimento di numerose reazioni biologiche fondamentali.
Andiamo, dunque, a scoprire tutto ciò che c'è da sapere sull'acido folico e come assumerlo prima della gravidanza.
Acido folico in gravidanza: a cosa serve
Assumere acido folico prima della gravidanza può ridurre il rischio che il feto sviluppi malformazioni, come ad esempio quella legata al difetto del tubo neurale (la struttura da cui si origina il sistema nervoso centrale).
Secondo numerosi studi, se nell'organismo del futuro genitore – al momento della chiusura del tubo neurale – i livelli di acido folico sono bassi, è più probabile che si sviluppino malformazioni: si tratta di irregolarità congenite del sistema nervoso centrale (ma possono essere interessate anche cute e ossa).
Inoltre, l'acido folico prima della gravidanza aiuta a combattere l'insorgere di:
- malformazioni al labbro ed al palato
- schiena bifida
- anemia mediterranea.
L’acido folico aiuta a rimanere incinta?
Uno studio dell’Università di Aarhus (in Danimarca) sembra sottolineare che l’assunzione di acido folico possa favorire la fertilità (aiutando, dunque, a restare incinta).
L'indagine è stata condotta su circa 4 mila donne in gravidanza, facendo emergere che i soggetti che assumono acido folico in forma di integratore – ovviamente sotto suggerimento del medico o del ginecologo – possono avere il 15% in più di probabilità di rimanere incinta.
L'effetto positivo era più evidente nelle donne con un ciclo irregolare – ovvero quando l'ovulazione si presenta in giorni molto variabili: in questi casi, le probabilità aumentano anche fino al 35%.
Tutto ciò si verifica perché l'acido folico sembra funzionare come mediatore degli ormoni del ciclo mestruale, anche se il reale meccanismo d'azione deve essere ancora approfondito.
Cos’è l’acido folico?
L’acido folico, comunemente conosciuto come vitamina B9, è una vitamina idrosolubile che non può essere immagazzinata nell’organismo, ma deve invece essere regolarmente assunta con l’alimentazione.
È bene ricordare che questa vitamina tende a disperdersi a contatto con l’acqua e a distruggersi in presenza di calore eccessivo.
Acido folico prima di una gravidanza: quanto e quando assumerlo?
Per chiunque volesse affrontare una gravidanza – a patto di essere in età fertile – potrebbe essere utile assumere 0,4 mg al giorno (400 microgrammi) di acido folico, avendo cura di continuare la somministrazione almeno per tutto il primo trimestre.
Per i soggetti a rischio di comparsa di difetti del tubo neurale, invece, sono raccomandati 4/5 milligrammi al giorno.
Le linee guida dell’ISS (l'Istituto Superiore di Santità) suggeriscono di seguire un'alimentazione corretta ed equilibrata.
Gli alimenti scelti devono essere frutta e verdure ricche di acido folico, come:
- cavoli
- clementine
- arance
- mandarini
- kiwi
- asparagi
- carciofi
- broccoli
- fragole
- spinaci
Tra gli alimenti di origine animale, invece, la maggior quantità di folina si trova in:
- fegato
- uova
- frattaglie
- formaggi
L’alimentazione quotidiana può essere una buona fonte di acido folico, ma può non bastare per soddisfare l’intero fabbisogno: potrebbe, quindi, essere utile ricorrere all’uso di integratori alimentari specifici che offrono i benefici di molti altri nutrienti utili alla salute del futuro genitore e del bambino.
Esistono in commercio molti integratori specifici per la gravidanza, che uniscono vitamine e altri nutrienti utili alla crescita sana del feto.
Ovviamente, il tutto va assunto dietro consulto con il proprio medico o ginecologo.
Il fabbisogno di acido folico
Durante la gravidanza e l'allattamento, il fabbisogno giornaliero di acido folico aumenta: la vitamina B9, infatti, è fondamentale per il corretto sviluppo dei tessuti e per reintegrare ciò che va perso con il latte materno.
L'acido folico è presente all’interno di alcuni cibi, ma viene assorbito dal corpo in piccole quantità; con l'aiuto di un integratore, si può assorbirne fino all'80%.
L'esigenza di acido folico nel corpo umano è di 200-300 mg nell'adulto, 400 mg in una donna incinta e 350 mg in allattamento.
L'acido folico può portare benefici alla salute anche quando non si sta progettando una gestazione, dal momento che aiuta a ridurre i rischi di malattie cardiovascolari.
Perché è importante assumere acido folico prima e durante la gravidanza?
I ginecologi consigliano di assumere acido folico almeno tre mesi prima del concepimento, al fine di ridurre il rischio di malformazioni della colonna vertebrale e della testa nel feto.
Il mancato assorbimento di acido folico durante i primi mesi di gestazione potrebbe comportare, inoltre, malformazioni congenite – in quanto, in questo primo periodo, avviene la formazione delle cellule.
L’acido folico potrebbe, inoltre, contrastare il sopraggiungere di malformazioni del sistema nervoso centrale:
- encefalocele
- anencefalia
- spina bifida.
Inoltre, la regolare assunzione di acido folico prima del concepimento può ridurre il rischio di difetti del tubo neurale del 50-70% e del 10-20% il rischio di altri difetti congeniti – tra cui cardiopatie e labio-palatoschisi.
Quali sono i benefici dell'acido folico in gravidanza?
È fondamentale integrare l’acido folico, in quantità ottimale, fin dai primi mesi di gravidanza: questo può garantire l'ossigenazione e il normale sviluppo dei tessuti (come quelli embrionali).
Inoltre, la presenza di folina diminuisce i livelli di omocisteina che, se presente in quantità elevate, può aumentare i rischi di patologie dell'apparato cardiovascolare e cardiaco.
Acido folico: effetti collaterali e avvertenze
Quando si assume acido folico prima della gravidanza, è opportuno contattare subito il medico in caso di:
- difficoltà respiratorie
- prurito
- gonfiore nella zona del volto e della bocca
- orticaria
- rash
- dolore al petto
- senso di oppressione.
Infine, prima di assumere acido folico, occorre discutere con uno specialista se:
- si hanno eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze;
- si assumono medicinali, in particolare fenitoina e vitamine;
- si soffre (o si ha sofferto) di qualche malattie o problemi di salute di cui si soffre.
Durante il trattamento, il medico potrebbe consigliare opportuni accorgimenti alimentari, ad esempio aumentare il consumo di:
- fegato
- frutta e verdura a foglie verdi fresca.