Il mughetto nel neonato, definito anche come candidosi orale, è un'infezione da Candida albicans che si verifica in bocca.
Si tratta, quindi, di una micosi, o infezione fungina, che può colpire le mucose della bocca.
Spesso, queste infezioni, possono comparire anche dopo una lunga terapia antibiotica, specie se portata avanti nel tempo: la cura, infatti, va ad indebolire il sistema immunitario del bambino.
Ma vediamo, più nel dettaglio, come riconoscere questo disturbo e come trattarlo.
I sintomi del mughetto nel neonato
Il mughetto, in genere, si presenta con uno strato di placche di colore bianco in bocca, sia sulla lingua che sulle mucose del cavo orale (più raramente nel palato).
Questo sfogo ha un aspetto lattiginoso e con piccole bollicine e puntini che tendono ad unirsi tra loro.
Il mughetto, nel bambino, causa un forte bruciore che può creare disagi nel mangiare e nell’avvertire i sapori.
Qualora l’infezione micotica si dovesse estendere alla gola e all’esofago, il lattante avrà anche difficoltà con la deglutizione.
Dato il forte bruciore, il bambino manifesta il proprio malessere tramite il pianto e con evidente stato di irritabilità, arrivando anche a rifiutare il cibo per via del fastidio.
I sintomi tipici che identificano la presenza del mughetto sono:
- disagio o malessere durante l’allattamento;
- nel momento in cui il bambino sbadiglia o piange sono chiaramente visibili sia le macchie biancastre che la patina lattiginosa nella bocca;
- le macchie provocano bruciore alla gola e arrivano ad ingrandirsi;
- difficoltà di deglutizione.
Altri sintomi di mughetto, o candidosi orali, nel neonato sono:
- difficoltà a dormire;
- fessure agli angoli della bocca;
- secchezza delle fauci;
- perdita del senso del gusto;
- vomito;
- tosse;
- diarrea;
- gonfiore alle labbra, alla lingua e alla gola;
- febbre, se l’infezione si estenda a esofago e laringe.
Dopo aver rimesso le placche di mughetto, si può verificare un forte arrossamento delle mucose con, a volte, del sanguinamento.
È bene ricordare che il mughetto è difficilmente confondibile con i residui di latte, perché questo resterebbe soltanto sulla lingua e non potrebbe depositarsi sulle superfici interne del cavo orale.
Inoltre, i residui di latte si toglierebbero con molta facilità rispetto alle placche del mughetto.
Diagnosi di mughetto nel neonato
La corretta diagnosi di mughetto può essere effettuata dal medico pediatra analizzando, con precisione, l’anamnesi del bambino.
È, poi, possibile prelevare un campione (esame detto “coltura”) per analizzarlo in laboratorio per identificare il microrganismo che ha causato l’infezione.
La scelta migliore è quella di rivolgersi sempre a degli esperti di odontoiatria pediatrica.
Le cause del mughetto
L’infezione da mughetto, nei neonati, nasce da un fungo chiamato Candida albicans, diffuso comunemente nella bocca dei ciascuno di noi.
Molto spesso la Candida si trasmette, tramite il parto, dalla madre al neonato: il fungo si riproduce nelle zone del corpo più umide, come i genitali o le zone a contatto con il pannolino.
Uno dei fattori scatenanti è l’assunzione prolungata di medicinali antibiotici, poiché questi attaccano e distruggono la flora batterica (e abbassano le difese immunitarie)
La candidosi, quindi, è più comune nei neonati poiché questi hanno un sistema immunitario non ancora perfettamente formato.
Nello specifico, i bambini nati prematuri sono ancora più a rischio (ogni neonato può infettarsi anche più di una volta).
È bene ricordare che il mughetto non aggredisce mucose sane, quindi non è contagioso.
Come si cura il mughetto nel neonato: i rimedi
Il mughetto può essere curato in base alla gravità dell’infezione e a seconda di come si manifesta.
Se si mostra in forma lieve, i rimedi possono essere:
- gel orale;
- farmaci antimicotici, che ostacolano la proliferazione dei funghi;
- l’uso di specifici collutori;
- fare risciacqui con delle soluzioni di tipo alcalino.
Nel caso in cui il mughetto si sviluppi in un neonato che sta ancora seguendo un allattato al seno, l’utilizzo della soluzione dovrà essere esteso anche alla zona del capezzolo e all’areola circostante.
In una situazione di questo tipo è molto importante sterilizzare con cura il biberon e i ciucci, prima di usarli.
Ecco, poi, alcuni consigli pratici per una corretta cura del mughetto nei bambini:
- pulire l’interno del cavo orale del bambino (bocca e lingua) con una garza sterile imbevuta con acqua sterilizzata e bicarbonato. L’operazione dovrà essere ripetuta fino a quando le macchie non scompariranno e almeno per quattro o cinque volte al giorno;
- se il problema persiste, si deve necessariamente consultare il medico pediatra per trovare una soluzione (anche topica) che non comprometta l’allattamento al seno;
- se il neonato si rifiuta di succhiare il latte a causa del dolore, è possibile somministrarlo con un cucchiaio o all’interno di un bicchiere. Per problematiche di questo tipo è comunque consigliato consultare subito il pediatra che saprà trovare la migliore soluzione;
- quando il neonato ha il mughetto, è indispensabile limitare l’uso del ciuccio. Se il disturbo si presenta spesso, si può optare per ciucci in silicone, materiale che impedisce a microbi e batteri di spostarsi nella bocca del piccolo;
- quando si allatta al seno è indispensabile osservare una corretta igiene, lavando bene il seno prima della poppata. Poi, una volta finito l’allattamento, è bene lavare nuovamente il seno (con un sapone acido) applicando una crema antimicotica che contrasta la formazione dei funghi.
Alimentazione utile a contrastare il mughetto nel neonato
Sotto controllo del medico pediatra, può essere utile anche seguire alcune semplici regole alimentari per contrastare la comparsa del mughetto.
Esistono alcuni microrganismi che aumentano, nel nostro corpo, la presenza di lattobacilli e bifidobatteri – elementi che contrastano l’avanzare della candida.
Questi, inoltre, favoriscono:
- la digestione;
- il sistema immunitario;
- la resistenza alle infezioni;
- l’assorbimento dei nutrienti;
- le situazioni di stipsi e diarrea.
Questi ceppi batterici sono:
- i probiotici, che possono essere assunti anche dalla madre al momento dell’allattamento;
- i Saccharomyces boulardii, antagonisti naturali della Candida in grado di favorire l’attività antimicrobica e antivirale della mucosa intestinale.
Altri consigli utili, per combattere il mughetto, sono:
- limitare i cibi contenenti lievito;
- evitare cibo preconfezionato;
- invitare il neonato a preferire cibi ricchi di fibre solubili (mele, pere, avena) per favorire l’idratazione della massa fecale;
- inserire nella dieta piccole quantità di aglio, cocco e aloe vera (che svolgono una funzione antifungina in modo naturale);
- seguire un’alimentazione a basso contenuto di zuccheri.
Quando rivolgersi al pediatra per il mughetto nel neonato
Il bambino colpito da mughetto va portato immediatamente dal pediatra quando:
- ha costantemente la lingua di un colore biancastro;
- se il disturbo si manifesta di continuo;
- se il piccolo ha un’età superiore ai nove mesi, perché potrebbe nascondere un deficit del sistema immunitario;
- quando ha febbre alta o inappetenza;
- quando, nonostante le cure, il mughetto peggiora o continua oltre i dieci giorni.
Inoltre, è molto importante controllare con costanza il bambino, specialmente al cambio di pannolino, per verificare che l’infezione non si espanda.
Se riconosciuto con tempestività e curato nel modo corretto, il mughetto nei bambini è di facile guarigione.
Come prevenire la comparsa di mughetto nei neonati
Nei neonati è difficile prevenire la comparsa del mughetto.
Alcuni pediatri consigliano di:
- sterilizzare regolarmente le tettarelle e i succhiotti;
- lavarsi bene le mani dopo il cambio del pannolino (essendo una zona ad alto rischio di infezione da candida).