Svezzamento con frutta: quando iniziare e cosa sapere

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 11 Aprile, 2023

Scopriamo come avviene lo svezzamento con frutta

Lo svezzamento con la frutta è il primo passo per avvicinare il neonato al mondo del cibo in quanto, grazie al suo sapore dolce e zuccherino, questo alimento è apprezzato anche dai bambini molto piccoli.

Ma quando dare la frutta ai neonati? Quali tipologie sono più indicate per il consumo e con che quantità? Andiamo alla scoperta di tutto ciò che serve sapere su questo argomento.

Svezzamento con frutta: quando e come introdurlo

Trascorsi i primi mesi di vita con un'alimentazione completamente a base di latte, molti genitori sono soliti domandarsi quando dare la frutta al neonato e con quali modalità.

Fino a qualche decennio fa era consuetudine proporre i primi assaggi di frutta a 4 mesi, tuttavia attualmente le raccomandazioni dell'OMS indicano di attendere fino al 6° mese del bambino per cominciare lo svezzamento.

Dopo il sesto mese di vita del bimbo la frutta è in grado di apportare le vitamine, i sali minerali e le fibre necessarie al suo sviluppo e si tratta di un alimento che non dovrebbe mai mancare nell'alimentazione infantile.

Non esiste, però, una regola fissa su quando e come introdurla, tanto che molti ritengono che l'inizio dello svezzamento con la frutta non sia altro che un'abitudine culturale ma che, in realtà, il passaggio dall'alimentazione liquida a quella solida potrebbe avvenire anche cominciando con altro cibo.

Se si desidera seguire un approccio più tradizionale, la frutta nello svezzamento viene, appunto, introdotta a partire dal sesto mese di del bambino.

Ma quali sono i segnali che fanno capire se un bambino è pronto per passare all'alimentazione solida? Gli elementi a cui prestare attenzione sono:

  • il neonato riesce a stare seduto da solo e a tenere la testa dritta;
  • ha perso il riflesso di estrusione;
  • manifesta interesse verso il cibo solido.

Come introdurre la frutta nello svezzamento

Lo svezzamento con la frutta fresca avviene proponendo al neonato un piccolo assaggio di frutta ridotto a purè offerto con il cucchiaino oppure tagliato secondo i tagli sicuri ed offerto a partire dai sei mesi di vita in un momento compreso tra il primo pasto del mattino e quello del pranzo.

Risulta importante sottolineare come la frutta non sostituisca mai il latte, ma, piuttosto, ne rappresenti un'integrazione. Soprattutto alle prime occasioni, se il bambino rifiuta con decisione la frutta è opportuno non insistere e proporre, piuttosto, il latte. Riproponendo il frutto a distanza di qualche settimana 

Quale frutta per lo svezzamento?

Sebbene non esista una vera e propria frutta per neonati, è consigliabile proporre i primi assaggi con frutti dolci e facilmente digeribili. Le scelte più comuni sono:

  • la mela;
  • la pera;
  • la banana.

A questi possono seguire, dopo qualche settimana:

  • la prugna;
  • la pesca;
  • tutti gli altri frutti che incuriosiscono il bimbo, a patto che essi vengano proposti in sicurezza.

Esistono, infatti, alcuni frutti, come ad esempio i mirtilli, che a causa della loro forma rotondeggiante non vanno mai introdotti interi per via dell'elevato rischio di soffocamento.

In passato si sconsigliava di introdurre i frutti allergizzanti (come ad esempio la fragola o il kiwi) troppo presto, tuttavia le ultime evidenze scientifiche hanno dimostrato come non vi sia una correlazione tra la data di introduzione di questi alimenti e l'effettiva comparsa di una reazione allergica.

Non vi è, quindi, un frutto migliore di un altro per iniziare lo svezzamento, tuttavia si consiglia di prediligere frutti di stagione e preferibilmente di coltivazione biologica, prestando attenzione sia alla varietà della proposta sia ad eventuali elementi che potrebbero infastidire il bambino, come ad esempio i semini oppure le parti filamentose che caratterizzano alcuni frutti.

Un'alternativa alla frutta fresca è rappresentata dagli omogeneizzati i quali, sebbene in alcune situazioni siano pratici e comodi, rappresentano anche un'arma a doppio taglio: il bambino si può abituare in fretta al gusto più dolce dell'omogeneizzato e alla sua consistenza liscia e vellutata, per poi rifiutare la frutta fresca.

Come proporre la frutta durante lo svezzamento

Esistono vari modo di proporre la frutta, che variano sia in relazione all'età del bimbo, sia ai suoi gusti personali. La frutta può essere:

  • schiacciata con i rebbi di una forchetta, soprattutto se è un frutto morbido come la banana;
  • sotto forma di purea. La purea di frutta si prepara facilmente facendo ammorbidire la polpa del frutto con un po’ d’acqua per circa 15 minuti a fuoco lento. Poi, la si può ridurre in purea con una forchetta, mescolarla e lasciarla raffreddare.
  • omogenizzata, scegliendo solo alternative di alta qualità senza aggiunte di zuccheri;
  • a pezzetti. si potrà cominciare a proporre qualche frutto tagliati in pezzi sicuri, a patto che essi siano abbastanza teneri da essere mangiati dal piccolo.

Svezzamento e frutta: le quantità

Per quanto riguarda la quantità di frutta da inserire con lo svezzamento, non vi è uno standard preciso, soprattutto se si segue una tipologia di svezzamento piuttosto libera. La frutta può essere proposta dapprima in piccole quantità (uno o due cucchiaini di polpa grattugiata), che, a seconda della reazione del bimbo, potrà aumentare.

Dopo che il neonato si sarà abituato al nuovo gusto, la frutta può essere introdotta anche a metà pomeriggio o in tutte quei momenti nei quali il bimbo manifesta interesse per essa. In genere la quantità può variare da un minimo di 20 grammi fino agli 80 grammi a seconda delle esigenze del bambino e della sua predisposizione verso questo alimento.

Oltre alla quantità di frutta, è importante prestare attenzione anche alle modalità di introduzione. Essa, infatti, non va mai accompagnata allo zucchero in quanto questo alimento potrebbe far abituare il bimbo ad un gusto eccessivamente dolce, anche perché lo zucchero è uno degli alimenti vietati .

Piuttosto, se egli lo gradisce, è possibile aggiungere al frutto qualche goccia di limone. Per quanto riguarda i succhi di frutta, invece, è preferibile evitare le alternative che contengono zuccheri e, piuttosto, preparare una centrifuga casalinga frullando alcuni pezzi di frutta con un po' di acqua o del latte.

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Letizia Samantha Zeverino
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