E' possibile iniziare lo svezzamento a 4 mesi di vita del bambino? Quali rischi ci sono se si decide di intraprendere questo percorso? Con quali alimenti è meglio cominciare lo svezzamento e come vanno somministrati? Ecco tutto quello che c'è da sapere su questo argomento.
Occorre ricordare che lo svezzamento a 4 mesi di vita fa parte dello svezzamento tradizionale ormai sconsigliato da tutte le linee guida e le società scientifiche.
Iniziare lo svezzamento a 4 mesi: cosa sapere
Lo svezzamento indica quella fase della vita del neonato in cui egli abbandona progressivamente un'alimentazione esclusiva a base di latte (sia esso materno o in formula), per avvicinarsi all'alimentazione complementare, solida. Si tratta di un momento molto importante, che segna il primo distacco fisico e psicologico del bambino dal genitore e, per questo motivo, non sempre i piccoli accettano di buon grado le prime pappe.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) consiglia in genere di attendere i sei mesi di vita del bimbo per cominciare a proporre il cibo solido, tuttavia in alcuni casi, e in accordo col proprio pediatra di riferimento, si può iniziare un po' prima, ma devono essere raggiunti i segni di maturazione, che quasi mai vengono raggiunti a 4 mesi di vita.
Prima di addentrarsi nel mondo dell'alimentazione solida, è consigliabile verificare che nel bambino siano presenti questi prerequisiti:
- che dimostri una certa attenzione verso il cibo solido;
- che sia in grado di stare seduto da solo e con la testa ben dritta;
- che abbia perso il riflesso di estrusione;
Lo svezzamento non parte subito con la sostituzione del latte con un pasto a base di cibo solido ma, molto gradualmente, si cerca di avvicinare il neonato a nuovi gusti e consistenze, in modo che egli sviluppi pian piano il desiderio di sperimentare i sapori.
Il primo alimento che viene introdotto dopo il latte è sempre la frutta ( sempre se si parla di svezzamento tradizionale), la quale, con il suo gusto dolce, è in genere molto gradita ai bimbi molto piccoli.
Come iniziare lo svezzamento di un neonato di 4 mesi
Per i bimbi che iniziano lo svezzamento a 4 mesi, si parte sempre con la frutta, scegliendo preferibilmente quella biologica. A questa età la frutta non sostituisce mai il pasto a base di latte, ma viene proposta extra orario. Lo svezzamento con frutta a 4 mesi prevede che si propongano frutti dolci e ben digeribili, come ad esempio la mela, la pera e la banana.
I frutti vanno grattugiati o ridotti in purea, in modo che i neonati possano mangiarli pur non avendo i denti, inoltre si può aggiungere qualche goccia di limone, se il gusto è gradito.
Lo schema dello svezzamento a 4 mesi prevede una ripartizione dei pasti di questo tipo:
- primo pasto a base di latte
- spuntino di metà mattina a base di latte + qualche cucchiaio di frutta grattugiata
- secondo pasto a base di latte
- spuntino di metà pomeriggio a base di latte + qualche cucchiaio di frutta grattugiata o di omogeneizzato, non appena il bimbo si dimostra pronto per assimilare il nuovo alimento
- terzo pasto a base di latte
- eventuale pasto notturno a base di latte, a seconda delle esigenze del bambino
Man mano che il bambino assimila i nuovi gusti e dimostra interesse verso il cibo, si può iniziare a proporre la frutta anche a metà pomeriggio. Quest'ultima verrà preparata dapprima sotto forma di purea o grattugiata, e in seguito tagliata a pezzi. In alternativa, è possibile anche scegliere fra le opzioni di omogeneizzati già pronti presenti in commercio, avendo cura di selezionare quelli di buona qualità.
A partire dal 5°-6° mese, il bimbo è pronto per sperimentare i suoi primi pasti solidi, i quali verranno introdotti dapprima solo una volta al giorno, per poi arrivare anche alla cena.
E' importante tenere presente che cominciare subito uno svezzamento a 4 mesi ( qualsiasi sia l’alimento offerto anche la frutta a maggior ragione se essa è tanto zuccherina, la mucosa intestinale a 4 mesi non è ancora matura per accettare altri alimenti al di fuori del latte)potrebbe provocare dei disturbi gastrointestinali al neonato, a causa dell'immaturità del suo apparato digerente.
Svezzamento a 4 mesi: le quantità
Come non vi è un limite temporale preciso per iniziare lo svezzamento, non vi sono neppure quantità eccessivamente rigide da rispettare o orari prestabiliti. A 4 mesi l'unico cibo solido con il quale entra in contatto il neonato è la frutta, pertanto è consigliabile seguire le indicazioni del pediatra e attenersi ai suoi consigli.
In genere i primi approcci ai frutti più dolci si limitano a qualche cucchiaino di purea o di omogeneizzato a metà mattina o metà pomeriggio, a cui seguirà una porzione più abbondante in base al desiderio del bimbo.
Alcuni neonati, infatti, dimostrano fin da subito un forte interesse verso la frutta, mentre altri potrebbero rifiutarla e richiedere solamente il latte; l'importante è non forzare il bimbo e rispettare le sue necessità, proponendogli, allo stesso tempo, un'ampia varietà di sapori fra cui scegliere.
Meglio lo svezzamento a 4 o 6 mesi?
Fino a qualche decennio fa non era raro che i bambini iniziassero lo svezzamento a base di frutta a partire dai 4 mesi. Oggi, tuttavia, sia l'OMS che diverse società pediatriche sconsigliano di cominciare così presto e di attendere che il neonato sia un po' più grande.
La finestra temporale per intraprendere il passaggio all'alimentazione solida va quindi dai 4 ai 6 mesi, mentre dopo tale data, è consigliato introdurre più varietà di cibo rispetto al solo latte materno.
Sebbene molti credano che sia indicato introdurre il cibo solido per favorire un maggior aumento di peso nel bambino, in realtà le ricerche dell'OMS hanno dimostrato che la maggior parte dei neonati allattati al seno o con latte in formula non ha una reale necessità di assimilare nutrienti diversi da questo alimento prima dei sei mesi.
Esistono, poi, dei rischi nell'iniziare lo svezzamento a 4 mesi (o addirittura prima), che sono legati principalmente all'assenza di due elementi fondamentali per la sicurezza del bambino, ovvero la perdita del riflesso di estrusione e la capacità di stare seduto con la testa dritta.
Il pericolo è, infatti, che un bimbo alimentato con cibi solidi e che ancora non è in grado di tenere il capo sollevato, possa soffocare. Da considerare anche l’immaturità gastrointenstinale del bambino che porta a sviluppare disturbi gastrointestinali in età adulta.