Smettere di allattare: come togliere il seno al bambino

Ludovica Cesaroni

Ultimo aggiornamento – 17 Gennaio, 2023

Ecco un focus su come smettere di allattare

Spesso, durante l'allattamento, si possono avere dei dubbi su quando interrompere questa delicata fase post-parto.

Cerchiamo, quindi, di scoprire tutte le modalità per smettere di allattare al seno e quando è il momento più indicato per farlo.

Quando si smette di allattare?

In realtà, non c'è un momento opportuno per togliere il seno al bambino (nonostante le linee guida dell’OMS raccomandino di allattare almeno fino al sesto mese in maniera esclusiva proseguire con l’allattamento fino a due anni e oltre fin quando mamma e bambino lo desiderano), né un metodo esatto per sapere quanto tempo ci vorrà finché le scorte di latte materno si esauriscano

In linea di massima, è possibile iniziare diminuendo lentamente il numero di volte in cui si allatta il bambino. Perché, secondo la fisiologia dell’allattamento, più si drena il seno e più si produce latte

Come smettere di allattare al seno senza traumi

Come smettere di allattare

Sono numerose le ragioni che possono portare a prendere questa decisione. Molto importante è chiedere aiuto ad un'ostetrica o ad un esperta IBCLC (Consulente Professionale in Allattamento Materno) per affrontare questo momento al meglio.

Una volta presa la decisione di togliere il latte materno al bambino, è importante conoscere le modalità attraverso cui è possibile farlo, auspicabilmente nel modo più confortevole.

Il modo migliore affinché anche il bambino si abitui all’alimentazione complementare e non subisca traumi nell’interruzione dell’allattamento al seno, è quello di farlo in modo graduale. Questo è anche il metodo migliore per chi si chiede come smettere di allattare senza ingorghi.

Idealmente, in questo modo, l’interruzione dell’allattamento può durare settimane o addirittura mesi. Ciò consente alla produzione di latte di diminuire gradualmente, man mano che questo viene prelevato (dal bambino o tramite tiralatte) meno spesso.

A seconda dell’età del bebè, questo tempo in più dà anche la possibilità di introdurre altri cibi liquidi e solidi. In questo modo, svezzare lentamente il bambino passando dall’allattamento al seno all’alimentazione mista sarà più comodo e meno stressante.

Tuttavia, a volte potrebbe non essere possibile prolungare il processo di svezzamento. Se è necessario interrompere rapidamente l’allattamento al seno (magari per problematiche di salute intercorse che interessano la donna), ecco alcuni suggerimenti per aiutare il processo:

  • Iniziare interrompendo la sessione di allattamento della giornata a cui il bimbo sembra meno interessato. Molte donne mantengono fino all’ultimo le sessioni di poppate mattutine o quelle prima di coricarsi. A meno che non insorgano crisi di astinenza, non c’è bisogno di sospendere contemporaneamente tutte le sessioni di allattamento.
  • Indossare un reggiseno di sostegno molto morbido, che non eserciti pressione sul seno e non lo tagli.
  • Considerare di parlare con il medico anche per offrire al bambino latte artificiale o un altro alimento adatto alla sua età prima di iniziare la poppata può essere un’ottima strategia per diminuire l'interesse del bebè per l'allattamento al seno.
  • Offrire al bambino un solo seno per poppata e cercare di attenersi a una routine di alimentazione fissa può ridurre al minimo la richiesta da parte del bebè di ricevere latte materno.
  • Se il seno diventa gonfio e dolorante, provare ad estrarre il latte manualmente o mediante un tiralatte può essere una buona idea. La quantità di latte da estrarre non è uguale per tutte le donne: vale la regola di proseguire finché non ci si sente a proprio agio. L’importante è non svuotare completamente il seno, o l’organismo potrebbe rispondere con una produzione di latte per far fronte alla mancanza di esso.
  • Estrarre il latte necessario per sentire il seno meno teso, senza drenarlo completamente. Man mano la necessità di alleggerire il seno scomparirà e la produzione di latte andrà piano piano a cessare. 

Effetti collaterali di una veloce interruzione dell’allattamento

Con l'aumentare della produzione di latte, la mamma potrebbe aver sperimentato cambiamenti fisici e sbalzi emotivi. Quando il corpo smette di produrre latte, molti di quegli stessi effetti collaterali potrebbero riapparire (o comparire per la prima volta se non si sono sperimentati quando si è formato il latte).

Ad esempio, ci si potrebbe ritrovare con il seno gonfio a causa del latte che non viene drenato regolarmente (si possono verificare anche dotti ostruiti o mastite). Si potrebbe anche scoprire che il seno perde parte del latte in eccesso e provare sentimenti come:

  • tristezza;
  • ansia;
  • rabbia;
  • felicità.

Come ridurre al minimo alcune di queste spiacevoli sensazioni? Si potrebbero avere meno (o meno gravi) effetti collaterali se si prolunga il processo di svezzamento: dando al corpo più tempo per regolare e diminuire la produzione di latte, l'ingorgo potrebbe essere inferiore, il che generalmente significa meno gonfiore al seno e meno dolore al seno.

Se si è pronti ad interrompere l'allattamento al seno ed esaurire la produzione di latte, una buona regola pratica è pianificare la sospensione di una poppata ogni 3-5 giorni, scalando, man mano, il numero di poppate complessive. 

Interruzione dell'allattamento: come prevenire la mastite

Indipendentemente dalla durata della produzione di latte, un metodo da non utilizzare per ridurre la produzione di latte è costringere il seno in reggiseni troppo stretti. Ciò può causare dotti ostruiti e mastite.

La mastite, ovvero l'infiammazione del tessuto mammario  causata da un'infezione, può essere accompagnata da molto dolore, febbre e sintomi influenzali. Oltre a non costringere il seno con reggiseni e altri indumenti stretti, è importante considerare i seguenti suggerimenti quando si smette di allattare:

  • Concedersi il tempo di interrompere lentamente le sessioni di poppate ed estrazione del latte. Una delle principali cause di mastite è l'accumulo di latte nel tessuto mammario. Ridurre lentamente l’allattamento dà al corpo più tempo per diminuire gradualmente la produzione di latte in modo che l'accumulo di latte non troppo grande.
  • Assicurarsi di continuare a prendersi cura del tessuto mammario. I batteri possono entrare attraverso eventuali piaghe o tagli (ragadi) che causano l'infezione che conduce alla mastite.
  • Utilizzare solo tiralatte che si adattano correttamente al seno.

Se durante lo svezzamento dovessero svilupparsi segni di mastite, come febbre e protuberanze rosse e dure, informare immediatamente il medico, poiché potrebbero essere necessari antibiotici o altre cure mediche.

Altri consigli da seguire per smettere di allattare

Ecco gli ultimi consigli per gestire corpo e mente quando si smette di allattare:

  • Assicurarsi di riposare e nutrirsi a sufficienza. Questo aiuterà a regolare gli ormoni e farà sentire meglio.
  • Trovare eventualmente un gruppo di supporto o un’ amica che comprenda gli sbalzi d’umore legati a questa fase.
  • Dedicare del tempo alle attività e agli hobby preferiti.
  • Far fluire le endorfine con un po' di esercizio fisico

Oltre a ciò, è importante aiutare anche il bambino durante il processo di interruzione dell’allattamento:

  • Assicurarsi che il bambino beva molti liquidi e cibi solidi appropriati per la sua età. 
  • Assicurarsi di portare dal medico il bambino, per controllare che tutte le sue esigenze nutrizionali siano soddisfatte.
  • Continuare a passare molto tempo con il bebé e coccolarlo.
  • Se il bambino associa l'ora di andare a letto (o altre attività) con l'allattamento al seno, coinvolgere il partner affinché si occupi di questi compiti durante lo svezzamento.
Ludovica Cesaroni
Scritto da Ludovica Cesaroni

Amo definirmi una creativa dalla forte impronta razionale. Scrivere, disegnare e creare con le mani sono le mie grandi passioni, ma il pungolo della curiosità mi ha sempre portato a interrogarmi sui grandi misteri della vita e a informarmi sui 'piccoli misteri' dell'uomo.

a cura di Letizia Samantha Zeverino
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in Bebe e neonati

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