Schema Svezzamento, tabelle con alimenti dai 5 ai 9 mesi

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 04 Aprile, 2023

Qual è lo schema giusto per lo svezzamento del neonato? Lo scopriamo qui

Lo schema svezzamento arriva, per tutti i bimbi tra i 6 e gli 8 mesi, a segnare le tappe verso un'alimentazione a base di cibi solidi che, gradualmente, vengono introdotti nella sua dieta quotidiana.

Durante i primi mesi di vita, infatti, l'unica forma di nutrimento è il latte: questo continua a essere presente, durante lo svezzamento, al fianco delle nuove pietanze.

È importante considerare che l'inserimento dei nuovi cibi non è sempre semplice e immediato. È essenziale, infatti, rispettare le fasi dell'inserimento senza sovrapporre troppi sapori, garantendo al bambino il giusto apporto di micro e macro nutrienti.

Cerchiamo di entrare nel dettaglio con una tabella per lo svezzamento.

Cos'è lo svezzamento

Lo svezzamento è il processo di introduzione di cibi solidi o semisolidi nella dieta di un neonato, precedentemente allattato al seno o al biberon, e che lo portano piano piano verso uno stile alimentare più elaborato.

In genere, questo passaggio ai nuovi sapori avviene tra i 6 e gli 8 mesi di età del bambino, quando il suo sistema digestivo è sufficientemente sviluppato per digerire cibi solidi e quando il latte materno, o artificiale, da solo non soddisfa più le sue esigenze nutrizionali. 

Compiuti i sei mesi, il bambino acquisisce padronanza nel deglutire i solidi, inizia a portare le mani alla bocca; tuttavia, è anche possibile che il pediatra consigli di anticipare lo svezzamento qualche settimana prima dei sei mesi, in base all’andamento delle curve di crescita e ad altre valutazioni inerenti la storia clinica del bambino, proponendo schemi di svezzamento adeguati all'età.

Può anche capitare che lo svezzamento inizi tra i 7 e gli 8 mesi, con l'inserimento graduale dei nuovi cibi.

Guida allo svezzamento, consigli su come affrontare questa fase

Quando e come iniziare lo svezzamento? In base alle linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l'allattamento al seno deve essere la sola forma di alimentazione fino ai sei mesi, e continuare nei successivi 3 o 4 con una forma mista tra cibi solidi e latte materno e fin quando mamma e bambino lo desiderano. 

Potrebbe essere lo stesso bambino a rifiutare le prime pappe, secondo un processo normale di adattamento che chiama in causa anche una sorta di "distacco" tra madre e figlio, quando allattato al seno.

In questo caso, generalmente si introduce la frutta (mela, pera, banana) al fianco del latte che ancora deve essere assunto dal bambino. Al 5° mese, poi, si assaggiano le prime pappe, una più latte, mentre al 6° le pappe diventano due più due poppate di latte.

Lo svezzamento è un momento importante per il bambino che vive l'esperienza dei nuovi cibi diversi nel gusto e nella consistenza rispetto al latte. Questo è anche un momento delicato perché richiede attenzione alla scelta dei cibi e alle loro quantità. Il sistema digestivo si sta formando e sviluppando.

Consigli sullo svezzamento

È bene attenersi ai consigli del pediatra, che potrà indicare tappa per tappa i vari cibi da introdurre, come la già citata frutta e anche le verdure per lo svezzamento che, inizialmente, potranno essere ridotte a purea e aggiunte alle creme.   

Di seguito, alcuni consigli che possono guidare allo svezzamento del bambino:

  • introdurre cibi solidi solo dopo aver parlato con il pediatra e solo se il bambino ha dimostrato segnali di prontezza, come il controllo del capo, il riflesso di deglutizione e risulta interessato al cibo;
  • iniziare con un pasto al giorno, preferibilmente a metà giornata o dopo una poppata o un biberon, per evitare che il bambino sia troppo affamato o troppo stanco;
  • iniziare con cibi semplici come purea di frutta (mele, pere, banane, pesche) e verdure (zucchine, carote, patate dolci, piselli), o cereali per bambini a base di riso o mais;
  • dare al bambino una piccola quantità di cibo, circa un cucchiaino o due, e osserva la sua reazione. Se sembra gradire il cibo e mangia con gusto, puoi gradualmente aumentare la quantità;
  • assicurarsi che i cibi siano ben cotti, tagliati a pezzetti piccoli e sicuri o frullati;
  • non aggiungere sale, zucchero o spezie ai cibi perché il suo sistema digestivo è ancora delicato;
  • continuare ad allattare il bambino al seno o a somministrare il biberon regolarmente, perché il latte materno o artificiale fornisce ancora la maggior parte dei nutrienti di cui il bambino ha bisogno;
  • introdurre gradualmente nuovi cibi e sapori nella dieta del bambino, ma non troppo velocemente per evitare problemi digestivi o possibili intolleranze e/o allergie;
  • scegliere con cura cibi sani e vari, come frutta e verdura fresca, cereali integrali, proteine magre e latticini a basso contenuto di grassi.

Naturalmente, questi sono consigli generali che devono essere approfonditi con il pediatra, che potrà dare indicazioni precise su come fornire al bambino i macro e micro nutrienti necessari: carboidrati, grassi, proteine, vitamine e sali minerali.

Tabella Svezzamento dai 5 ai 9-12 mesi

Premesso che l’ordine con cui gli alimenti vengono introdotti nel calendario dello svezzamento può variare in base alla preferenza del bambino e ad altre variabili, è possibile attenersi alle tabelle con i cibi da inserire nel corso dei mesi in cui avviene lo svezzamento.

I primi tempi si deve proseguire con il latte, sia con l’allattamento al seno sia con le poppate con latte artificiale. Le quantità vanno adattate all'età del bambino.

Generalmente, nello svezzamento a 7 mesi e nello svezzamento a 8 mesi, 2-3 volte al giorno si può procedere con il pasto a base di cibi solidi o semisolidi. Dagli 8 mesi in poi ci dovrebbero essere introdotti i 2 pasti principali, più 2 spuntini o 1 spuntino e la colazione.

Si potrebbe cominciare con un pasto abbastanza semplice, frutta o crema di riso, per valutare come si approccia il bambino al cibo diverso dal latte e poi nelle settimane a seguire creare già pasti completi (carboidrati 50%, 25% proteine e 25% verdure).

Raggiunti i 7 mesi, il bambino può seguire un programma svezzamento basato su pasti distribuiti in orari più o meno indicativi, per creare una sua routine alimentare. Risulta doveroso ricordare che non devono esserci regole rigide, perché ogni bambino è un caso a sé stante; tuttavia, si possono seguire alcune buone prassi

Sarebbe opportuno che il bambino mangi negli orari in cui lo fa anche la famiglia, per ricreare un momento di condivisione.

Ecco uno schema tipo (come detto, da non prendere alla lettera, funge solo da esempio pratico):

  • la prima pappa solida del bambino può avvenire nel classico orario delle 12;
  • la merenda pomeridiana è a base di frutta;
  • la seconda pappa solida si fa generalmente intorno alle 18;
  • la sera, invece, è la volta della poppata di latte materno o in formula.

Ora, una lista di alimenti da inserire nella dieta del bambino in base al mese:

  • 5 mesi: frutta frullata o omogeneizzata (mela, pera, banana, prugna), brodo vegetale, creme di cereali (riso, mais, tapioca) da mescolare nel latte, patate, carote, zucchine (brodo vegetale o passate), agnello, coniglio, tacchino, vitello, pollo liofilizzati, mela, pera, banana, parmigiano, olio extravergine d'oliva;
  • 6 mesi: latte con biscotti sciolti, brodo vegetale con qualche cucchiaino di passato di verdura (come carote o patate), cereali con glutine, crema multicereali, semolino, finocchio, sedano, zucca, spinaci, barbabietola, omogeneizzato o frullati di pesce e carne (pollo e manzo);
  • 7 mesi: yogurt intero, pastina, prugne, albicocche, ananas, pesche, agrumi, ricotta;
  • 8 mesi: brodo di carne, riso in chicchi, legumi (fagiolini, lenticchie rosse, piselli), prosciutto cotto senza polifosfati, tuorlo mescolato alla pappa, merluzzo, trota, sogliola, platessa, nasello,  bel paese, caciotta, fontina dolce, caprino fresco, crescenza;
  • 9 mesi: pastina, pomodoro senza buccia, sedano, cavoli, broccoli, fagioli, pesce spada, salmone, formaggi stagionati.

La tabella per l’assunzione di alimenti in base al mese di vita del bambino è solo un metodo di introduzione. I veri alimenti vietati ai bambini sono:

  • latte vaccino;
  • miele;
  • zucchero;
  • sale;
  • funghi;
  • alcolici;
  • alimenti industriali;
  • fritto;
  • gorgonzola e formaggi affumicati;
  • soia;
  • cioccolati;
  • molluschi.

Tappe svezzamento, le dosi di latte durante lo svezzamento

Come premesso, durante lo svezzamento il latte deve rimanere nella dieta alimentare del bambino, anche se a 5 - 6 mesi inizia a mangiare la frutta a merenda o la prima pappa. 

Una volta introdotta la seconda pappa delle 18.00, il piano alimentare sarà composto da due poppate di latte e due pasti solidi o semisolidi. Dopo i sei mesi, quando si inizia lo svezzamento, fino agli 8 mesi, le dosi di latte artificiale saranno pari a 700 ml e a 200 calorie introdotte dagli alimenti complementari.

Queste sono indicazioni generali da valutare con il pediatra in base al peso e alle necessità del bambino.

Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Letizia Samantha Zeverino
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Contenuti correlati
Un neonato
Guida alla tessera sanitaria per il neonato

La tessera sanitaria del neonato a cosa serve e quando va richiesta? Ecco una guida con le informazioni da conoscere su questo documento così essenziale.

papà riposa con il suo neonato in braccio
Il neonato dorme solo in braccio? Ecco perché e cosa fare

Capita ai neo genitori di dover fare i conti con il sonno dei loro bambini, come nel caso del neonato che dorme solo in braccio per il bisogno di contatto.