Il respiro affannoso nei neonati è una condizione normale o dovrebbe destare preoccupazione? Come si fa a capire se il neonato respira rumorosamente o troppo velocemente? Ecco cosa è importante conoscere.
Respiro affannoso nei neonati: quando preoccuparsi?
Può capitare a molti genitori di osservare con preoccupazione il respiro affannoso del neonato, tuttavia è importante tenere presente che non sempre questa manifestazione è dovuta alla presenza di una patologia.
A differenza dei bambini un po' più grandi, nel lattante il sistema respiratorio è ancora in evoluzione: ciò significa che, sebbene esso funzioni e gli consenta di sopravvivere, alcune funzioni non sono ancor del tutto sviluppate. Saper riconoscere se un neonato respira male è quindi molto importante, in quanto permette di poter agire tempestivamente e di poter intervenire con prontezza per migliorare la situazione.
La difficoltà a respirare viene definita "dispnea" e si presenta come una sensazione di vera e propria fame d'aria; solitamente è provocata da una malattia, a partire dal comune raffreddore fino ad arrivare alla laringite, la bronchiolite o la polmonite. Talvolta poi, il respiro irregolare nel neonato può essere determinato dall'inalazione di un corpo estraneo o da una manifestazione cronica come l'asma.
Generalmente la dispnea nel neonato si presenta con:
- fossetta del collo situata sopra lo sterno e spazi tra le costole che rientrano ad ogni respirazione, rientranza dello spazio sottocostale causati dall'ingresso difficoltoso di aria nei polmoni;
- respiro affannoso e molto rapido. Per riconoscere se il respiro accelerato nei neonati rientra nella normalità o se, invece, è opportuno intervenire, è possibile contare la frequenza respiratoria appoggiando una mano sul torace del bimbo e contando quante volte all'interno di un minuto si distende spontaneamente. In condizioni normali fino al primo anno di età un neonato ha una frequenza respiratoria pari a 44 atti respiratori al minuti, poi in seguito essa diminuisce, fino ad arrivare a 20-25 respiri intorno ai quattro anni. Se il neonato respira veloce (ovvero sopra i 60 respiri al minuto) in assenza di pianto e per un periodo prolungato di tempo, può essere il segnale di una sofferenza respiratoria e il bimbo va sottoposto a una visita pediatrica;
- vi è un allentamento delle pinne nasali, ovvero si assiste a un allargamento delle narici, le cui pareti tendono ad afflosciarsi andando a ostruire l'ingresso dell'aria nel naso;
- cianosi, ovvero il colorito bluastro della pelle che è causato dal fatto che l'apporto di ossigeno ai tessuti è insufficiente;
- tosse;
- sibili e stridori. Il respiro sibilante nel neonato si accompagna all'inspirazione e spesso è dovuto all'inalazione di un corpo estraneo;
Qualora sia presente anche solo uno di questi sintomi è necessario sottoporre il lattante a una visita pediatrica. Particolare attenzione al respiro affannoso nei neonati va posta, inoltre, quando essi sono nati prematuri o hanno un'età inferiore ai due mesi e se sono affetti da malattie croniche, come ad esempio delle cardiopatie congenite, immunodeficienze o problemi neurologici.
Se siamo in dubbio e notiamo queste caratteristiche possiamo anche recarci in pronto soccorso pediatrico.
Come respirano i neonati?
Sono in molti a chiedersi perché i neonati respirano velocemente e la ragione principale è dovuta al fatto che la respirazione, nei bambini così piccoli, è quasi esclusivamente di tipo diaframmatico. Nei lattanti, inoltre, la frequenza respiratoria è di circa 40 battiti al minuto, per poi scendere progressivamente nel corso degli anni.
A poche settimane di distanza dalla nascita il sistema respiratorio del bimbo non è ancora completamente maturo e può richiedere degli aggiustamenti per poter terminare la transizione.
Questo fattore, unito al fatto che i polmoni sono più piccoli e, quindi, sono costretti a lavorare di più, spiega il respiro accelerato nel neonato; soprattutto se quest'ultimo è nato da pochi giorni, la frequenza cardiaca può essere molto più rapida, fino a raggiungerei 55- 60 battiti al minuto.
Appare chiaro come interpretare la respirazione nel neonato sia importante, anche per saper distinguere una situazione tutto sommato fisiologica, da una potenzialmente pericolosa.
Ad esempio, una caratteristica molto comune è il respiro rumoroso del neonato, il quale è determinato dal fatto che esso presenta delle cavità nasali di dimensioni ridotte e che tende a non respirare con la bocca; per questo motivo è probabile che si presentino dei momenti in cui il respiro è particolarmente pesante, soprattutto se il piccolo soffre di raffreddore.
Il neonato che presenta un respiro rumoroso mentre dorme è altrettanto normale, così come lo è il cosiddetto "respiro periodico". Tale condizione si caratterizza per delle frequenti pause durante la respirazione: queste apnee di breve durata si alternano a momenti di respiro normale e si tratta di un fenomeno del tutto normale che tende a risolversi spontaneamente entro i tre mesi dalla nascita.
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Possibili cause del respiro affannoso nel neonato
Le cause di un respiro pesante nel neonato possono essere varie ma, escludendo fattori fisiologici, le più probabili sono quelle legate alle malattie da raffreddamento. Fra i più comuni rientrano i virus influenzali e parainfluenzali, seguiti dalla bronchite (che causa un eccesso di muco, tosse, febbre e difficoltà respiratorie) e dalla bronchiolite.
Questa patologia caratterizza spesso la fascia d'età compresa tra 0 e i 2 anni e si caratterizza per l'infiammazione dei bronchioli, ovvero della parte finale dei bronchi.
Essa è causata dal virus respiratorio sinciziale e dai rinovirus, oltre che da germi influenzali e parainfluenzali, e si presenta con sintomi quali febbre, tosse stizzosa, respiro difficoltoso, talvolta accompagnato da un sibilo.
Generalmente si risolve nel giro di pochi giorni effettuando frequenti lavaggi nasali, tuttavia in alcuni casi può essere necessario il ricovero in Ospedale. Un modo per riconoscere la bronchiolite è osservare se il neonato respira con la pancia, ovvero se vi è un movimento anomalo dei muscoli intercostali, accompagnato dall'allentamento delle pinne nasali.
Un'altra patologia che causa il respiro con sibilo nel neonato, presente soprattutto durante le ore notturne, è poi la laringite. Si tratta di un'infiammazione che riguarda la parte alta delle vie respiratorie (da qui il famoso sibili che la contraddistingue) che può essere trattata con aerosol.
Respiro affannoso neonato mentre dorme: cosa fare?
Vista la natura del respiro diaframmatico nel neonato, è molto comune avvertire una frequenza più ravvicinata dei respiri nei bambini molto piccoli, anche durante il sonno. Se la frequenza considerata normale è pari a 40 atti al minuto, quando è addormentato il lattante può scendere 20-40 respiri al minuto.
È comunque importante tenere monitorato il respiro nei bambini molto piccoli, in particolare se sono presenti malattie come il raffreddore, la bronchiolite, la pertosse o l'influenza.
Se il neonato ha un respiro veloce mentre dorme, è consigliabile effettuare dei lavaggi nasali prima di metterlo a letto, così da liberare le vie respiratorie dal muco e da favorire un riposo sereno.
Il lavaggio nasale rimane la procedura più raccomandabile, tuttavia in alcuni casi il pediatra potrebbe prescrivere l'assunzione di broncodilatatori o l'ossigenoterapia, mentre solo in presenza di sintomi particolarmente gravi può essere necessario il ricovero del piccolo.
Una condizione abbastanza frequente che può richiedere l'utilizzo di un broncodilatatore è quando si verifica un respiro sibilante nel neonato. Tale condizione si caratterizza per la presenza di un fischio acuto, il quale è dovuto all'ostruzione delle vie aeree del bambino.
Le cause che possono determinare il cosiddetto fischio nel neonato mentre dorme comprendono il broncospasmo, ma anche l'eccesso di muco e il gonfiore delle vie aeree.
Nel caso del broncospasmo, sarà il pediatra a consigliare, se lo riterrà opportuno, l'adozione di broncodilatatori o di farmaci antinfiammatori per l'asma, come ad esempio quelli a base di corticosteroidi, da assumere per bocca o per vena.
È importante tenere presente, tuttavia, che nei lattanti di età compresa tra 0 e due mesi, un respiro caratterizzato da un lieve sibilo è considerato un evento del tutto normale, soprattutto se è presente raffreddore o poca febbre; a volte soprattutto proprio nelle prime settimane dopo la nascita i neonati devono espellere ancora qualche muco legato alla nascita e potrebbero avere leggeri sibili
Spesso a influire sulla qualità della respirazione è anche l'aria, e in particolare quella della stanza dove dorme il piccolo. È consigliabile impostare un corretto tasso di umidità nella stanza per evitare le mucose si secchino troppo e, di conseguenza, si irritino.