Acne neonatale, da cosa dipende e come curarla

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 28 Novembre, 2022

Acne neonatale: da cosa dipende e come curarla

La presenza di  segni dell’acne e i brufoli sul viso del neonato è possibile, e questa condizione ha anche un nome: acne neonatale.

L’acne nei neonati può manifestarsi subito dopo il parto o durante il primo mese di vita, e durare fino a 3-4 mesi per risolversi spontaneamente. 

Le cause sono diverse, ma la più comune è da ricercarsi nella sovrapproduzione di sebo dovuta agli ormoni (una condizione tipica della fase adolescenziale). 

Entriamo nel dettaglio per vedere cos’è l’acne neonatale, perché spuntano i brufoli sul viso del neonato, cosa fare e quali altre condizioni della pelle possono verificarsi in questa fase evolutiva.

L’acne del neonato, cos’è e come si manifesta

L'acne neonatale è un'eruzione cutanea che insorge nelle prime settimane di vita per risolversi spontaneamente entro i 3-4 mesi.

L’acne del neonato si manifesta sotto forma di papule e pustole eritematose sulla pelle di guance, mento e fronte, nella forma di piccoli brufoli rossastri o bianchi. Ma non è la classica forma acneica caratterizzata da comedoni (punti neri).

L’acne non si manifesta solo in questa fase neonatale, anche nella prima e media infanzia, e nella pre adolescenza. 

Le fasi dell’acne nei bambini 

L’acne nella prima età evolutiva si distingue in 3 gruppi:

Acne neonatale e prima infanzia

L’acne neonatale è quella che compare subito dopo il parto, nelle prime settimane di vita, a causa di squilibri temporanei e fisiologici nella sovraproduzione da parte delle ghiandole sebacee. 

Nell'arco dei 12 mesi può svilupparsi l'acne infantile, meno comune e da valutare insieme al pediatra. A differenza dell'acne nei neonati, infatti, questa forma può lasciare cicatrici sulla pelle che il medico può aiutarci a capire come prevenire.

Anche l’acne infantile, tuttavia, scompare da sé entro i 6-12 mesi. Raramente continua fino all’adolescenza. 

Acne della seconda infanzia (1 - 7 anni)

Anche se è molto rara, l’acne della seconda infanzia compare tra 1 e 7 anni con lesioni infiammatorie e comedoni distribuiti su fronte, guance e naso. 

La comparsa di acne a questa età potrebbe far pensare a un'anomalia endocrina – un'aumentata produzione di androgeni (iperandrogenismo) – che richiede la valutazione di un endocrinologo pediatrico.

Acne pre adolescenziale (7 - 12 anni)

L’acne pre adolescenziale è la forma di acne più frequente che si sviluppa a causa dell'aumento precoce di androgeni surrenalici in una fase della vita che coincide con l’inizio della pubertà

Si presenta nella forma di comedoni sulla parte centrale del viso, tra fronte, sopracciglia, naso e labbra.

Le cause dell’acne neonatale

Tra le cause dei brufoli nei neonati:

  • Fattori genetici possono influenzare la genesi dell'acne.
  • Le ghiandole sebacee iperattive rispondono agli androgeni neonatali e a quelli materni circolanti nella placenta. La causa sarebbe da ricercare nella presenza di ormoni che circolano nel sangue materno e in quello fetale grazie alla placenta e al cordone ombelicale, ma che durante la gravidanza vengono smaltiti dal fegato materno evitandone l’accumulo nel sangue del neonato.
  • Secondo altre teorie, l'acne nei neonati può dipendere anche da una reazione infiammatoria causata dalla presenza di un lievito sulla pelle: la Malassezia (anche causa della più comune crosta lattea, una forma di dermatite seborroica).
  • Applicazione di olii o unguenti troppo aggressivi per la pelle del neonato.
  • Assunzione di alcuni farmaci durante la gravidanza.

Anche l'allattamento al seno può essere causa del persistere dell'acne più a lungo, perché la mamma, attraverso il latte, continua a trasferire al piccolo gli ormoni androgeni.

I livelli di androgeni nei neonati 

Nei neonati può capitare che si verifichi un aumento fisiologico, transitorio, dei livelli di androgeni surrenali. I livelli di ormone luteinizzante sono simili a quelli della pubertà 

Questa condizione può durare fino al primo anno di vita. Dopo i 12 mesi, i livelli di androgeni diminuiscono. 

Generalmente, questi squilibri ormonali sono transitori. Infatti, l'acne migliora con la normalizzazione dei livelli ormonali. 

La produzione di sebo

Come succede anche nell'acne degli adulti, la produzione di sebo, conseguenza dell'assetto ormonale, porta a una maggiore colonizzazione dei follicoli piliferi da parte del batterio dell'acne, P. acnes. Il sebo ostruisce i follicoli e causa l'infiammazione.

Attenzione a non confondere l'acne neonatale con altre condizioni

Non sempre si tratta di acne neonatale. Può capitare che le eruzioni cutanee dipendano da altre cause. Tra le più comuni:

  • l'eritema tossico, riconoscibile da chiazze rosse con al centro puntini gialli che possono comparire anche sul tronco e sugli arti 
  • la già citata crosta lattea
  • la dermatite atopica, una condizione cronica che può comparire tra i 2 e i 6 mesi di vita, riconoscibile dalla presenza di papule, escoriazioni e piccole protuberanze dure e di colore rossastro, su guance, fronte e mento. Più raramente compaiono su gomiti, ginocchia e arti.

Acne neonatale: le cure 

Non essendo una forma di acne che porta con sé comedoni o sfoghi più impattanti sulla pelle, causa di pruriti o cicatrici, il trattamento esclude l'uso di farmaci particolari o l'applicazione di creme come quelle a base di zinco.

Per quanto riguarda l'igiene, è bene lavare la pelle del neonato con della semplice acqua o con un detergente neutro delicato, per due volte al giorno; eventualmente idratarla con una crema priva di olio, ma solo su consiglio del pediatra.

Assolutamente banditi i rimedi casalinghi: no a pomate, lozioni e olii che possono avere un effetto irritante e aggressivo sulla pelle del neonato. 

Ovviamente, le bollicine sul viso neonato (i “brufoletti”) non si toccano. Attenzione allo strofinamento con l'asciugamano o con altro panno quando si lava il viso.

Acne neonatale: quanto dura?

Come abbiamo visto, anche se raramente, l’acne della prima infanzia scompare da sé entro le prime settimane o i 3-4 mesi.

Infatti, la guarigione è spontanea e non lascia alcun segno, dal momento in cui il neonato non viene più condizionato dagli ormoni materni.

Potrebbe accadere, però, che l'acne persista oltre. Cosa fare? 

In questi casi, come premesso, è bene rivolgersi al pediatra il quale potrà valutare eventuali indagini e il ricorso a trattamenti topici con creme antibiotiche, a base di cortisone o cheratolitici, comuni nel trattamento dell'acne adolescenziale. Nelle forme più gravi è opportuno sentire il parere dello specialista dermatologo.

Dunque, l'acne neonatale non è una condizione preoccupante. L'importante è riuscire a distinguere l'acne da altre eruzioni cutanee e monitorare la condizione. 

Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Giuseppe Pingitore
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