L’allattamento gemellare offre tanti benefici ai piccoli appena nati e non differisce di molto da quello di un singolo neonato. Basta solo organizzarsi meglio.
Vediamo, dunque, alcuni suggerimenti per affrontare l'allattamento gemellare.
Quando allattare i gemelli?
I gemelli andrebbero allattati a richiesta e in maniera spontanea, dalle 8 alle 12 volte al giorno, e possono essere allattati sia contemporaneamente che uno alla volta.
Di seguito, approfondiamo nel dettaglio i consigli utili per l’allattamento.
Trova il modo che preferisci
Non bisogna preoccuparsi del fatto che all’inizio possano avere tempi e modalità differenti: se uno dei gemelli è più lento rispetto all’altro, quello più veloce provocherà uno stimolo all’afflusso del latte, rendendo più facile la poppata al fratello più lento. Ogni mamma e ogni bambino sono diversi e troveranno il modo che preferiscono.
Quando si riuscirà ad allattare contemporaneamente i gemelli, si potrà ottenere anche un notevole risparmio di tempo (fino a 10 ore a settimana) oltre che di denaro (dai 100 ai 200 euro al mese).
Preferisci il contatto pelle a pelle
Se possibile, i gemelli dovrebbero essere messi a contatto con la madre subito dopo il parto per favorire il legame madre-figlio e l’avvio dell’allattamento.
I benefici del contatto pelle a pelle sono duplici:
- nei piccoli consente di regolare la temperatura corporea e controllare la frequenza cardiaca;
- per la mamma, invece, è importante per la produzione di ossitocina e prolattina.
Il latte materno, inoltre, protegge dalle infezioni: se si riesce ad allattare tutti i gemelli, questi saranno più protetti dal rischio che si infettino l’un l’altro.
Prova con il tiralatte
Che si riesca in maniera spontanea, o con l’ausilio di un tiralatte, il latte materno andrebbe tirato dalle 8 alle 12 volte al giorno.
Potrebbe, infatti, capitare di non riuscire ad allattare i gemelli al seno: per esempio, in caso di parto pretermine con un eventuale ricovero dei neonati, oppure nel caso in cui i gemelli mangino a orari diversi. Nel primo caso, entro 6 ore dal parto va comunque tirato via il colostro, il cosiddetto primo latte, per consentire di aumentare man mano la produzione di latte materno.
A seconda delle condizioni può essere utilizzato anche il giorno dopo e, se conservato in frigo, anche per una settimana. In freezer si può arrivare fino a due settimane di conservazione e con i congelatori autonomi si va dai 3 ai 6 mesi.
Il latte conservato in questo modo può essere integrato a quello della successiva poppata.
Trova la giusta posizione per allattare
È fondamentale trovare una posizione adatta all’allattamento dei neonati.
Una buona soluzione potrebbe essere quella di utilizzare un grosso cuscino da appoggiare sulle ginocchia e tenere entrambi sotto braccio (posizione da rugby), oppure uno dritto e solo l’altro sotto. Quando saranno più grandi, le teste potranno poggiare sugli avambracci della mamma.
Un'ulteriore posizione, comoda soprattutto durante le ore di riposo, è rimanere distese con i bambini sopra il seno.
In ogni caso, evitare posizioni che comportino un affaticamento dei muscoli del collo, della schiena e delle spalle.
Ricordati che non sei da sola
Arrivare preparate al momento del parto è fondamentale quando si partorisce un figlio. Figuriamoci con due o più. È importante pianificare la presenza di un aiuto per la mamma, per farle trovare il tempo per il riposo e per l’alimentazione, due fattori essenziali per la produzione della giusta quantità di latte.
Bisogna pensare a come gestire i gemelli quando non mangiano o non riposano nello stesso momento. Per non parlare della presenza di eventuali fratelli o sorelle più grandi.
Ci sono tanti corsi di accompagnamento alla nascita che comprendono anche un corso di allattamento al seno, anche gemellare.
In ogni caso, è sempre possibile rivolgersi a consultori o a centri specializzati, così come è opportuno il consulto del proprio medico di fiducia.