Nonostante il nome possa trarre in inganno, la medusa è un animale contraddistinto da estrema morbidezza, sinuosità e flessibilità di movimenti: essere un genitore medusa significa crescere i propri figli all'insegna dell'apertura.
Abbiamo deciso di approfondire l'argomento con l'aiuto della Dr.ssa Roberta Berici, Psicologa dell’età infantile.
Genitore medusa: in cosa consiste e quali differenze ci sono con i Genitori tigre?
Negli Stati Uniti si sta diffondendo sempre più il modello del “Jellyfish Parenting”, cioè l'aspirazione a essere genitori medusa: significa crescere i propri figli con uno stile aperto, comprensivo, che ammetta il dialogo e il confronto, accettando le loro opinioni ed emozioni.
I genitori medusa vivono la genitorialità in maniera più permissiva e con meno aspettative, non stabilendo regole e non imponendo conseguenze ai comportamenti dei figli. L’idea è quella di partire da ciò che il bambino chiede, pensa e prova.
All’opposto troviamo i genitori tigre, autoritari e controllanti che si sentono in dovere di decidere quale sia il meglio per i propri figli, senza ascoltare o assecondare i loro bisogni o le loro predisposizioni.
Alla base di questo tipo di educazione c’è il controllo psicologico perché ritengono che l’autostima debba essere plasmata sin da piccoli e che questa sia la strada migliore per potenziarla.
I genitori tigre investono molto tempo e denaro sulla formazione scolastica e richiedono ai figli di dedicarsi allo studio intensivo di uno strumento musicale per ottenere risultati eccellenti, affinché siano i migliori. Lo stile educativo è basato sul rigore e sulla disciplina, impostando regole rigide e precise che non ammettono ascolto e comunicazione.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi dei genitori medusa?
I genitori medusa sono più flessibili nei confronti dei figli, dei loro desideri e bisogni e lasciano una notevole quantità di autonomia. I vantaggi di questo stile genitoriale riguardano il modo in cui si vive la genitorialità: senza pressioni, senza standard prefissati di perfezione a cui aspirare e, di conseguenza, con meno ansia e stress.
Questo crea un circolo virtuoso che si riflette anche nei figli, in quanto se le decisioni non corrispondono alle inclinazioni del bambino, non è lui ad essere “sbagliato” o i suoi genitori. Il rapporto genitore-figlio non è caratterizzato da tensione e scontro ma è aperto e basato sulla comunicazione, sulla condivisione e sull’empatia.
Bisogna però fare attenzione, perché l’essere un genitore medusa può portare anche degli svantaggi.
Se il genitore dovesse consentire un’autonomia prematura alla quale il bambino non fosse ancora pronto, se non imponesse quei pochi ma giusti limiti e non stabilisse alcuna routine, si rischierebbe di non portare il bambino ad uno sviluppo sicuro e all’autonomia ma, anzi, ad ansia, insicurezza e poca fiducia in sé stesso.
Quali possono essere le attività extrascolastiche pensate dai genitori medusa?
Come spiegato precedentemente, i genitori medusa tendono a lasciare molta autonomia ai propri figli, anche nella gestione del tempo libero e delle attività extrascolastiche.
Dunque, non imporrano loro delle attività da svolgere, ma lasceranno libero spazio alle predisposizioni e alle attitudini dei figli, senza puntare al successo della performance ma unicamente al piacere nello svolgimento dell’attività stessa oppure alla libertà di non svolgere nessuna attività.
L’ideale sarebbe adottare uno stile che sia una via di mezzo tra genitori medusa e genitori tigre: stabilire delle routine, pur rispettando gli interessi e i bisogni dei figli, è di fondamentale importanza.
Essere genitori medusa è un modello da seguire per tutti?
No, lo stile genitoriale dovrebbe adattarsi al temperamento del proprio figlio. Essere genitore medusa sicuramente sarà più agevole in caso di un bambino dal temperamento calmo e collaborativo.
Viceversa, potrebbe essere controproducente in caso di un bambino particolarmente irritabile e oppositivo. In generale, non esiste uno stile perfetto ma esiste lo stile giusto di quel genitore con suo figlio, in quel momento della sua crescita.
Come cresce un bambino che ha avuto un genitore medusa?
Un bambino che ha avuto un genitore medusa sarà:
- flessibile;
- aperto al cambiamento, alla sperimentazione e all’errore.
Sarà pronto ad affrontare le sfide con flessibilità e tranquillità, non essendo cresciuto oggetto di aspettative e pressioni.
Qual è l'età giusta (per il bambino) in cui iniziare a comportarsi da genitore medusa?
Il momento adatto è quando il bambino è pronto all’autonomia: anche qui non esiste un’età definita e uguale per tutti. Man mano che il figlio cresce e diventa sicuro di sé e indipendente si potrebbe iniziare a comportarsi da genitore medusa lasciando libertà nelle sue scelte e consentendo una maggiore indipendenza.
I rischi, in questo caso, potrebbero essere:
- far vivere al bambino una forma di autonomia prematura, alla quale non è ancora pronto;
- potrebbe non riuscire ad affrontare certi compiti e rispettare impegni e doveri;
- potrebbe far fatica a mantenere limiti e a ricevere risposte negative.
Come gestisce i capricci un genitore medusa?
Un genitore medusa fatica a mantenere il controllo e a gestire i capricci dei figli. Questo perché sarà difficile mantenere il controllo e stabilire limiti e regole. Allo stesso tempo, un bambino abituato a gestire la propria vita e a non avere confini, faticosamente si adatterà ai “no” e alle routine imposte dall’esterno (scuola, compiti, attività sportive ecc).
Per questo è sempre importante trovare una via di mezzo nello stile educativo del proprio figlio ed essere in grado di capire in quale momento dello sviluppo sia più adatto adoperare uno stile da genitore medusa.
In conclusione, occorre ricordare che non esiste un modello educativo perfetto perché non esistono genitori perfetti. Esiste la consapevolezza che essere genitori significa accompagnare i figli nel loro cammino, incoraggiarli nell’affrontare una sfida, sostenerli dopo una delusione e una sconfitta, mantenendo un sano atteggiamento flessibile ed empatico.