Test QI per bambini: tutto quello che c'è da sapere

Arianna Bordi | Editor

Ultimo aggiornamento – 07 Ottobre, 2024

Dottoressa con bambino e mamma durante un test

Il calcolo del quoziente intellettivo (QI) è uno strumento utilizzato da specialisti in psicologia per valutare le capacità cognitive di un bambino in modo standardizzato.

Vediamo in questo articolo un approfondimento in merito.

Come si svolgono i test del QI per i bambini?

I test del QI per bambini sono solitamente somministrati da uno psicologo esperto in un ambiente tranquillo e confortevole, per mettere a proprio agio il piccolo.

La durata e la complessità del test variano in base all'età del bambino.

In generale, un quiz del QI può includere:

  • domande verbali: il bambino potrebbe essere chiamato a rispondere a domande sul vocabolario, a comprendere storie o a risolvere semplici problemi logici;
  • compiti visuo-spaziali: potrebbero essere presentati puzzle, disegni o sequenze di immagini da completare o interpretare;
  • test di memoria: il bambino potrebbe dover ricordare liste di parole, sequenze di numeri o posizioni di oggetti;
  • giochi e attività: si possono utilizzare giochi che richiedono attenzione, concentrazione e capacità di ragionamento.

L'obiettivo è valutare diverse abilità cognitive, tra cui:

  • ragionamento verbale: capacità di comprendere e utilizzare il linguaggio;
  • ragionamento visuo-spaziale: abilità di visualizzare e manipolare oggetti mentalmente;
  • memoria: capacità di ricordare informazioni e sequenze,
  • attenzione: capacità di concentrarsi su un compito e ignorare le distrazioni;
  • velocità di elaborazione: tempo impiegato per completare un compito.

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È importante sottolineare che:

  • il test è individualizzato: lo psicologo adatta il test all'età e alle caratteristiche del bambino;
  • l'ambiente dovrebbe essere rilassato e accogliente per aiutare il bambino a dare il meglio di sé;
  • il rapporto con lo psicologo è cruciale: un buon rapporto di fiducia facilita la collaborazione del bambino,
  • il QI è solo un numero: non definisce completamente una persona e le sue potenzialità; 
  • altri fattori influenzano il successo oltre all'intelligenza, fattori come la motivazione, la curiosità e l'ambiente familiare giocano un ruolo fondamentale; 
  • i test del QI devono essere interpretati da un professionista: solo uno psicologo può fornire una valutazione accurata dei risultati e consigliare le azioni più appropriate.

A cosa serve il test del QI in età infantile?

La decisione di somministrare un test del QI a un bambino viene presa in considerazione da specialisti (psicologi, neuropsichiatri infantili) in presenza di specifici motivi; non si tratta di una pratica routinaria.

Ecco alcune situazioni in cui potrebbe essere necessario un test del QI:

Difficoltà di apprendimento

Se un bambino mostra difficoltà persistenti a scuola, nonostante un impegno adeguato, un test del QI può aiutare a individuare eventuali ritardi nello sviluppo cognitivo che potrebbero richiedere interventi specifici.

Sospetto di disturbi dello sviluppo

In presenza di segnali che fanno sospettare disturbi come dislessia, discalculia, ADHD o disturbi dello spettro autistico, il test del QI può essere parte di una valutazione più ampia.

Valutazione di bambini precoci

Se un bambino dimostra abilità cognitive particolarmente avanzate rispetto ai suoi coetanei, un test del QI può confermare questa precocità e aiutare a progettare percorsi educativi adeguati.

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Adottare misure compensative

In alcuni casi, un test del QI può essere utile per ottenere misure compensative a scuola o in altri contesti educativi.

Bisogna, però, sempre tenere a mente che:

  • non esiste un'età precisa: la scelta del momento più opportuno per somministrare un test del QI varia a seconda delle circostanze individuali;
  • il test del QI è solo uno strumento: non fornisce un quadro completo dello sviluppo del bambino e deve essere interpretato in modo integrato con altre informazioni;
  • l'obiettivo principale è il benessere del bambino: dovrebbe essere utilizzato per aiutare il bambino a raggiungere il suo pieno potenziale, non per etichettarlo.

La decisione di sottoporre un bambino a un test del QI deve essere presa in modo ponderato e condiviso con i genitori, tenendo sempre presente l'importanza della sua serenità mentale.

Alcuni esempi di test QI per bambini e adolescenti

Ecco alcuni esempi di test comunemente utilizzati:

WISC (Wechsler Intelligence Scale For Children)

Arrivato ormai alla quinta edizione, si tratta di uno dei test più utilizzati a livello internazionale per analizzare l'intelligenza nei bambini.

Valuta una vasta gamma di abilità cognitive, tra cui: comprensione verbale, ragionamento visuo-spaziale, memoria di lavoro e velocità di elaborazione.

Si adatta a diverse fasce d'età e può essere personalizzato in base alle esigenze del bambino.

WPPSI-IV (Wechsler Preschool and Primary Scale of Intelligence)

Adatto per bambini più piccoli, tra cui la fascia dei 5-6 anni.

Ha un focus sulla prima infanzia: valuta le abilità cognitive tipiche dei primi anni di vita, come il linguaggio, la memoria e le capacità visuo-spaziali.

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BIVA (Image-based Intelligence Test for Pre-School Age)

Si tratta di un test progettato per valutare le capacità cognitive dei bambini in età prescolare, generalmente dai 3 ai 6 anni.

Utilizza immagini per valutare l'intelligenza, con un focus sulle capacità visuo-spaziali, fondamentali per lo sviluppo cognitivo; le immagini colorate e le attività interattive rendono il test piacevole per i bambini.

DAS-II (Differential Ability Scales)

Un test psicologico utilizzato per valutare lo sviluppo cognitivo dai 2 ai 17 anni.

È progettato per misurare una vasta gamma di abilità, tra cui:

  • abilità verbali: comprensione, vocabolario, ragionamento verbale; 
  • abilità non verbali: ragionamento matriciale, completamento di figure, ricerca di simboli; 
  • abilità generali: indice di intelligenza generale (QI).

Test del QI in età prescolare o scolare: quali controversie?

Le principali critiche riguardano:

Cultural bias

Molti test del QI sono stati sviluppati e standardizzati in contesti culturali specifici, e potrebbero non essere adatti per valutare le abilità cognitive di bambini provenienti da culture diverse.

Fattori ambientali

Il QI non è solo influenzato da fattori genetici, ma anche da fattori ambientali come l'educazione, le esperienze di vita e le opportunità; e questo test potrebbe non cogliere pienamente l'impatto di questi aspetti. 

Etichettamento

Assegnare un punteggio di QI a un bambino può portare all'etichettamento e influenzare le aspettative degli insegnanti, dei genitori e del bambino stesso.

Ansia e stress

Sottoporre un bambino a un test può causare ansia e stress, influenzando negativamente sulla sua tranquillità e sui suoi progressi scolastici e formativi. 

Limitazioni della misurazione

Il QI misura solo alcuni aspetti dell'intelligenza e non tiene conto di altre abilità importanti come la creatività, l'empatia e le capacità sociali e di integrazione nei contesti di gruppo.

A fronte di queste critiche, molti esperti propongono di adottare approcci più olistici alla valutazione dello sviluppo del bambino.


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Tra le alternative ai test del QI troviamo:

  • osservazione diretta: valutare le abilità del bambino in contesti reali, come la scuola o il gioco;
  • portfolio: raccogliere esempi dei lavori e dei progetti del bambino per valutare i suoi progressi;
  • interviste: parlare con il bambino e con i suoi genitori per comprendere meglio le sue abilità e le sue difficoltà.

In conclusione, i test del QI possono fornire un'indicazione delle capacità cognitive di un bambino, ma non dovrebbero essere l'unico strumento di valutazione.

È importante considerare i loro limiti e utilizzare un approccio multidimensionale per comprendere appieno lo sviluppo del bambino e la sua personalità.

Arianna Bordi | Editor
Scritto da Arianna Bordi | Editor

Dopo la laurea in Letteratura e Lingue straniere, durante il mio percorso di laurea magistrale mi sono specializzata in Editoria e Comunicazione visiva e digitale. Ho frequentato corsi relativi al giornalismo, alla traduzione, alla scrittura per il web, al copywriting e all'editing di testi.

a cura di Dr. Giuseppe Pingitore
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