L'argomento separazione e figli è molto delicato: spesso, infatti, i genitori non sanno come gestire la delicata fase che precede il divorzio vero e proprio e temono, compiendo questa scelta, di rovinare il rapporto con i loro bambini.
Vediamo alcuni consigli da mettere in pratica per aiutare i minori coinvolti ad accettare il fatto i propri genitori si stanno lasciando.
Separazione e figli: la risposta emotiva è variabile
Quando una coppia decide di lasciarsi il primo pensiero corre ai figli: ci si chiede se soffriranno, se saranno in grado di accettare e di superare il dolore provocato dalla separazione, se riusciranno ad abituarsi alla nuova vita (e alle nuove abitudini) che li attende.
Gli esperti hanno evidenziato come non vi sia un atteggiamento univoco dei bambini nei confronti della decisione di separarsi operata dai loro genitori.
Moltissimo, infatti, dipende dal contesto familiare che caratterizza il nucleo, dalle relazioni fra i membri della famiglia, dalle condizioni socio-economiche e dalla presenza di eventuali contrasti che rendono impossibile una convivenza serena.
Non è sempre detto, quindi, che i ragazzi vivano male il momento in cui la coppia genitoriale si lascia, inoltre, secondo numerosi studi, sembra che i disagi maggiori si manifestino entro i primi due anni, ovvero nel periodo in cui tutti i componenti sono impegnati a trovare un nuovo assetto della loro esistenza.
Dopo circa un anno e mezzo, infatti, la maggior parte delle persone accetta di essere entrata in una fase diversa da quella precedente e ritrova il proprio equilibrio. Inoltre, secondo gli psicologi, il 70-80% dei figli separati non presenta particolari problematiche legate a questa decisione.
Il modo in cui reagiscono i figli in caso di separazione dipende essenzialmente da come i genitori affrontano questo processo.
Le coppie che hanno un divorzio difficile, complicato da recriminazioni, sgambetti e battaglie legali, infatti, incontrano molte più possibilità di avere dei ragazzi segnati emotivamente dalla rabbia e dal risentimento che hanno visto fra la madre e il padre.
Al contrario, chi riesce a mantenere un rapporto equilibrato e a separarsi in modo consensuale, farà sì che i propri figli accettino la nuova vita più velocemente e senza traumi.
Bambini e separazione, ecco come comunicarla
Il tipo di reazione che possono avere i figli nella separazione dei loro genitori dipende molto anche da come viene comunicata.
A seconda dell'età dei minori, infatti, occorrerà trovare una modalità comunicativa che non faccia percepire loro la gravità del momento e li faccia sentire sempre al sicuro.
Ecco allora qualche consiglio per gestire in modo ottimale questo momento così delicato:
- non dire bugie al bambino
- parlare apertamente di quello che succederà
- mantenere sempre aperto il dialogo, coinvolgendo i bambini nelle varie fasi che precedono il divorzio vero e proprio e aiutandoli ad esprimere le loro emozioni
- far capire loro che continueranno sempre ad avere un rapporto con i loro genitori, anche se questi ultimi non vivranno più insieme
- rispondere sempre alle loro domande
- non sabotare il rapporto dei figli con l'altro genitore e parlarne male di fronte a loro
- se possibile, coinvolgere l'altro genitore in alcuni momenti di condivisione, come ad esempio i compleanni
È molto probabile che, soprattutto nei primi tempi dopo il divorzio, i figli possano manifestare un cambiamento nel modo in cui esprimono le loro emozioni. Molto di frequente, infatti, i bimbi possono diventare aggressivi, nervosi, rabbiosi oppure svogliati e tristi.
Non vi è una regola e tutto dipende dal tipo di personalità del minore e da come la famiglia si trova a gestire la fase della separazione.
Inoltre, la presenza di ulteriori problematiche esterne all'ambiente familiare (difficoltà con i compagni di classe, brutti voti a scuola) influiscono sulla cosiddetta "capacità di coping", ovvero sull'abilità di adattamento alle difficoltà che tutti gli esseri umani, prima o poi, devono sviluppare.
Divorzio e figli: molto dipende dall'età
La reazione emotiva dei figli di fronte alla notizia del divorzio dei genitori varia notevolmente anche in base all'età:
- neonati: quando il bimbo è molto piccolo, ovvero fino ai 2-3 anni, non si rende conto di cosa sta succedendo nel mondo degli adulti e per questo motivo può essere più semplice gestire una separazione.
- bambini dai 3 ai 5 anni: in questa fase i bambini provano un forte senso di colpa e si chiedono se la causa della separazione non sia in qualche modo imputabile a loro: possono comparire ansia, insonnia e aggressività, le quali vanno espresse apertamente. Oltre a questo, possono anche subentrare dei comportamenti regressivi, come per esempio la suzione del pollice o bagnare il letto, i quali non vanno mai criticati di fronte al piccolo.
- bambini tra i 5 e i 9 anni: i bimbi di età scolare si rendono conto di quello che sta succedendo e vivono con intensità tutte le fasi del divorzio. Tuttavia, ciò non impedisce loro di provare stress e, se la separazione non viene gestita in modo ottimale, possono subentrare della difficoltà ad adattarsi alla nuova situazione.
- preadolescenti: molto spesso i preadolescenti sperimentano conflittualità con uno o con tutti e due i genitori, con scatti d'ira e aggressività immotivata. Si tratta di un periodo particolarmente delicato nel quale i ragazzi devono essere seguiti con attenzione e devono essere spronati a manifestare il loro disagio.
Figli e separazione dei genitori: come gestire questa nuova fase
L'argomento figli e separazione è un motivo di preoccupazione tanto per i genitori, quanto per i più piccoli.
Gli adulti spesso reagiscono negando l'accaduto, non accettando la decisione dell'altro coniuge, provando rabbia e aggressività, mentre i bambini si caratterizzano per questi comportamenti tipici:
- sono delusi e arrabbiati per la perdita dell'unione famigliare
- si sentono abbandonati o respinti da uno o da entrambi i genitori
- hanno paura e non comprendono cosa sta succedendo
- provano incertezza riguardo i loro sentimenti
- provano senso di colpa
- non riescono ad esprimere chiaramente le loro emozioni e per questo motivo possono diventare capricciosi, irrequieti, nervosi, andare incontro a episodi di regressione oppure essere vittime di insonnia o incubi.
Come gestire, quindi, il complicato rapporto tra figli e divorzio? Sicuramente il primo passo da fare è quello di accogliere i sentimenti, spesso contrastanti e comprenderne l'origine.
I bambini devono sentirsi liberi di parlare e di poter dialogare con entrambe le figure genitoriali, senza che una delle due venga messa in cattiva luce o isolata dall'altro coniuge. Poi, i minori devono essere tenuti al riparo dai conflitti aggressivi: assistere in modo continuativo a liti rabbiose o a sfoghi fisici e verbali può determinare un forte trauma emotivo e una futura incapacità di vivere dei rapporti di coppia equilibrati.
È poi fondamentale continuare a mantenere delle regole e non abdicare al proprio ruolo genitoriale a causa del senso di colpa. Le regole stabilite in precedenza devono continuare ad essere rispettate, mentre gli adulti manterranno un rapporto collaborativo finalizzata all'educazione dei figli.
Capita spesso che i genitori si sentano preda del senso di colpa e cedano un po' troppo consentendo al bambino comportamenti che, invece, andrebbero redarguiti. Al contrario, lavorare insieme per garantire una continuità è fondamentale per il benessere del minore, così come ricercare delle occasioni di condivisione per non far mancare il supporto e la presenza di entrambi gli adulti.