Cosa succede se i genitori non rispettano l'obbligo vaccinale per i propri figli? I bambini non vaccinati possono frequentare la scuola?
È vero che sono previste delle sanzioni per chi non rispetta le disposizioni sanitarie? Ecco tutto quello che c'è da sapere sull'argomento.
Cosa succede se non si rispetta l'obbligo vaccinale?
L'obbligo vaccinale è una disposizione introdotta diversi decenni fa con l'obiettivo di contrastare la mortalità infantile causata da alcune gravi patologie.
Nel corso degli ultimi anni, però, si è assistito a un calo nella fiducia dei vaccini, con la conseguenza che in alcune aree dell'Italia la copertura vaccinale è scesa al di sotto della soglia minima consigliata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e pari al 95%.
Per questo motivo nel 2017 è stato emanata la Legge numero 119/2017 (ovvero il cosiddetto "Decreto Lorenzin"), che impone ai genitori di bambini non vaccinati una sanzione pecuniaria e il divieto di far frequentare le istituzioni scolastiche ai propri figli.
L'obbligo vaccinale per la fascia d'età 0-6 anni riguarda solamente dieci vaccini (e non, quindi, quelli che sono solamente consigliati), i quali devono essere effettuati a partire dalla nascita e poi via via nel corso dello sviluppo.
I vaccini obbligatori sono attualmente una conditio sine qua non per tutti i bambini che intendono usufruire dell'accesso agli asili e alle scuole dell'infanzia, siano esse statali o private non paritarie.
Qualora i genitori scegliessero di non vaccinare i bambini, potranno andare incontro a una sanzione pecuniaria che può variare da 100 a 500 euro, oltre alla revoca dell'accesso ai servizi scolastici.
L'iter previsto dalla violazione dell'obbligo vaccinale
La scelta di non vaccinare i neonati è sempre più diffusa tra i neo genitori e proprio il calo delle vaccinazioni, unito a una rinnovata diffusione di alcune gravi patologie infantili, ha condotto alla necessità di introdurre norme più severe in materia di vaccinazioni.
Qual è, allora, l'iter previsto dalla normativa e cosa succede se i genitori non sottopongono il proprio figlio alle vaccinazioni obbligatorie?
- il primo step prevede l'invio, da parte dell'Azienda USL di riferimento, di un lettera in forma di semplice invito indirizzata ai genitori del bambino, in cui si fissa una data per la somministrazione delle prime vaccinazioni. In questo documento è presente in genere anche il calendario vaccinale e l'elenco di quelle che sono le vaccinazioni obbligatorie stabilite dalla legge;
- qualora i genitori non potessero essere presenti in un determinato giorno, potranno semplicemente richiedere di spostare l'appuntamento;
- se, invece, i genitori non si presentano all'appuntamento senza presentare alcun tipo di giustificazione o di documentazione che attesti l'impossibilità a presentarsi in un determinato giorno, allora l'Azienda USL procederà a inviare una raccomandata AR contenente l'invito a un colloquio individuale. In questa sede il personale medico sarà tenuto a fornire delle informazioni circa le vaccinazioni da somministrare e potrà rispondere a eventuali dubbi o timori sollevati dai genitori;
- durante il colloquio si affronteranno temi come le caratteristiche dei vaccini e delle malattie che essi fronteggiano, le possibili controindicazioni e le eventuali reazioni avverse più comuni;
- in questa sede viene proposto un calendario vaccinale adeguato all’età del bambino e si invitano i genitori a rispettarlo;
- nel caso in cui i genitori non si presentino al colloquio, oppure si rifiutino di far somministrare i vaccini obbligatori al bambino, si procede alla contestazione formale dell’inadempienza. Ciò avviene attraverso l'invio di una lettera di diffida che intima di adempiere alle prescrizioni emanante dalla legge in materia di obbligo vaccinale per i minori e l'invio di tale lettera avviene tramite raccomandata AR;
- allo stesso tempo l'Azienda USL comunica alla scuola frequentata dal bambino la sua sospensione e il minore non potrà più accedere al servizio scolastico.
Se i genitori provvedono a far somministrare i vaccini previsti entro il termine previsto dalla lettera, allora la sanzione economica non sarà erogata e i bimbi non vaccinati potranno continuare a frequentare la scuola; in caso contrario le autorità procederanno a emettere la sanzione e ad escludere i minori dalla frequentazione scolastica.
Qualora, invece, i genitori sottopongano il bambino alla vaccinazione superando i tempi previsti dalla lettera, allora il minore potrà rientrare a scuola ma la sanzione dovrà comunque essere corrisposta.
Quali sono le vaccinazioni obbligatorie?
Secondo le disposizioni emanate dalla legge numero 119/2017, i vaccini ritenuti obbligatori per i bambini sono:
- anti-poliomielitica;
- anti-difterica;
- anti-tetanica;
- anti-epatite B;
- anti-pertosse;
- anti- Haemophilus influenzae tipo b;
- anti-morbillo;
- anti-rosolia;
- anti-parotite;
- anti-varicella.
Le prime sei vaccinazioni sono contenute all'interno del vaccino chiamato "Esavalente", mentre le successive si trovano nel vaccino MPRV.
È importante tenere presente che il vaccino contro la varicella è divenuto obbligatorio solo per i bambini nati dopo il 1 gennaio 1017.
Inoltre, la medesima obbligatorietà dei vaccini riguarda anche i richiami. Sono esclusi dall'obbligo vaccinale i bambini che presentano alcune particolari condizioni cliniche per le quali sussiste una controindicazione (temporanea o permanente) stabilita dall'autorità sanitaria, e i soggetti che hanno già contratto la malattia per la quale dovrebbero essere vaccinati.
Vaccinazioni non obbligatorie
Per quanto riguarda, invece, i vaccini che sono solamente consigliati ma non obbligatori (ma comunque offerti gratuitamente ai cittadini che li richiedono), essi includono:
- vaccino anti-meningococco B, per i neonati (tre dosi iniziali entro i primi 15 mesi di vita);
- vaccino anti-meningococco C, per i bambini (tra il 13° e 15° mese di vita) e gli adolescenti che non hanno ricevuto il vaccino durante l'infanzia;
- vaccino anti-pneumococco, per i bambini (tre dosi al secondo, quarto e decimo mese di vita e in contemporanea alla somministrazione del vaccino esavalente);
- vaccino contro il rotavirus, per i neonati;
- vaccino contro morbillo-parotite-rosolia (MPR) e contro la varicella (V), per i bambini (richiamo tra il 5° e il 6° anno di età);
- vaccino contro difterite, tetano, pertosse e poliomielite, per i bambini (richiamo tra il 5° e il 6° anno di età);
- vaccino anti-epatite B, per i bambini che nascono da madre infetta;
- vaccino anti Hpv, per gli adolescenti;
- vaccino antinfluenzale, per i soggetti a rischio e per chi ne fa richiesta secondo le disposizioni locali.