Si può somministrare la melatonina ai neonati e ai bambini? A cosa serve questa sostanza e quali benefici apporta al sonno dei più piccoli? È vero che presenta delle controindicazioni? Ecco tutto quello c'è da sapere sulla melatonina per bambini.
A cosa serve la melatonina per neonati e bambini
La melatonina è un ormone che viene prodotto naturalmente dall'organismo e ha la funzione di stimolare l'addormentamento, contribuendo a mantenere regolare il ritmo di sonno-veglia. Ogni notte, circa tra le 2 e 4 di mattina, vi è un picco nella produzione di questa sostanza, la quale poi si riduce non appena iniziano a comparire i primi raggi di luce. La quantità di melatonina secreta dalle ghiandole pineali non è fissa per tutti, né tanto meno lo è nel corso di tutta la vita: neonati e persone anziane, infatti, ne producono meno, e questo è il motivo del perché queste due categorie di soggetti tendono ad avere un ritmo circadiano meno equilibrato e costante.
Negli ultimi anni sono cresciuti i casi di bambini ai quali viene somministrata la melanina di origine artificiale per aiutarli a dormire meglio o più a lungo e, sebbene questa sostanza sia considerata sicura, vi sono delle indicazioni fondamentali da tenere presente. In genere la melatonina viene data a bimbi che presentano disturbi del sonno dovuti alla presenza di disturbi neuropsichiatrici o patologie neurologiche, oppure quando essi devono essere sottoposti a procedure mediche invasive e si desidera indurre uno stato di sedazione.
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La somministrazione della melatonina ai bambini va inserita solamente su stretta indicazione medica in quanto, sebbene siano moltissimi i neonati e i bimbi che presentano difficoltà di addormentamento, in realtà la maggior parte di esse è dovuta ad abitudini di vita scorrette (utilizzo di dispositivi elettronici,...) o alla mancanza di una routine del sonno consolidata, pertanto la melatonina potrebbe risultare inutile. Nei bambini di età compresa tra 1 e 3 anni, inoltre, è normale che la notte subentri la cosiddetta "ansia da separazione", la quale può rendere il momento dell'abbandono al sonno particolarmente lungo e problematico.
Dosaggio della melatonina per i bambini
La melatonina è considerata una sostanza sicura e può essere somministrata anche a bambini molto piccoli. Qualora il pediatra lo ritenesse opportuno, è possibile quindi usare la melatonina nei neonati per aiutarli a trovare un corretto ciclo sonno veglia, a patto di rispettare scrupolosamente le indicazioni di dosaggio.
La melatonina va assunta in genere la sera, prima di coricarsi, a una dose massima di 0,5-1 mg al giorno. In questo senso l'Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare è molto rigorosa, e ha stabilito che nei prodotti in commercio non vi possa essere una concentrazione di ormone più alta di 1mg, in quanto, superata questa soglia, la melatonina assumerebbe lo status di farmaco vero e proprio. Per quanto riguarda il tipo di formulazione, in genere sul mercato è possibile trovare integratori sotto forma di gocce di melatonina per bambini e neonati, i quali rispettano sempre il dosaggio imposto dalla normativa europea.
Melatonina per bambini: effetti collaterali e controindicazioni
In linea generale, gli integratori a base di melatonina per bambini non presentano né controindicazioni, né particolari effetti collaterali, a patto di rispettare attentamente la dose massima prevista dal pediatra. È comunque importante tenere presente che questa sostanza non sostituisce l'apprendimento di una corretta igiene del sonno e che nei soggetti sani, prima di ricorrere agli integratori, è opportuno mettere in pratica delle tecniche studiate appositamente per favorire l'addormentamento.
Molti genitori si chiedono, inoltre, per quanto tempo dare la melatonina ai bambini: posto che sarà solo il pediatra a poter stabilire la durata del ciclo di somministrazione, questa sostanza non dovrebbe sostituire il percorso verso l'autonomia del sonno e, quindi, non va intesa come un metodo da applicare in tutti i casi. Per quanto riguarda l'utilizzo di melatonina per neonati, ovvero per bambini al di sotto dei cinque mesi i vita, esso rimane sicuro, tuttavia lo si sconsiglia in quanto prima di questa età il ritmo sonno-veglia dei bambini è fisiologicamente irregolare. È solamente a partire dai sei mesi, infatti, che i neonati cominciano ad avere un sonno organizzato e più regolare, quindi se il piccolo non presenta altri disturbi di natura neurologica, allora la somministrazione di melatonina prima dei 5-6 mesi potrebbe risultare inutile.
Somministrare la melatonina ai bambini per dormire è veramente efficace?
Vari studi hanno confermato che la somministrazione di melatonina ai neonati apporta numerosi benefici, migliorando le alterazioni del sonno dovute principalmente a malattie neurologiche o patologie legate al neurosviluppo. Questa sostanza risulta particolarmente utile anche nei soggetti colpiti da disturbi dello spettro acustico, i quali possono presentare una mancanza di melatonina prodotta naturalmente dal corpo e che, quindi, attraverso l'adozione di integratori, viene efficacemente compensata. Un altro caso in cui l'integrazione si rivela una scelta vincente è quando il bimbo soffre della sindrome genetica di Smith-Magenis, la quale determina un aumento della produzione di melatonina durante il giorno anziché la notte.
Il rapporto tra melatonina e bambini con difficoltà neurologiche è, quindi, molto positivo e ricco di benefici, mentre nei soggetti sani che non presentano nessuna alterazione importante, l'integrazione con le apposite gocce potrebbe risultare non dannosa, ma inutile. Mettendo in atto una corretta igiene del sonno e aspettando che il neonato raggiunga i sei mesi (età nella quale matura il ritmo circadiano), è probabile che i disturbi dell'addormentamento si risolvano in maniera spontanea.
Melatonina o triptofano?
La melatonina per dormire che si dà ai bambini si può trovare anche in associazione con il triptofano, ovvero la sostanza che è il suo precursore. Secondo alcuni studi, sembra che il triptofano sia particolarmente utile in tutti quei casi in cui il bambino soffre di disturbi legati al sonno non REM. Può succedere, infatti, che anche bimbi molto piccoli vadano soggetti alle cosiddette parasonnie, ovvero delle alterazioni della fase REM che li portano ad avere un sonno particolarmente disturbato e difficile.
Tra le parassonie più comuni che colpiscono i più piccoli troviamo i risvegli incompleti, che si verificano quando il bambino tiene gli occhi aperti pur continuando a dormire, o i terrori notturni (pavor nocturnus). È stato dimostrato che in questi casi la somministrazione di triptofano si rivela molto utile nel ridurre la frequenza di questi episodi e nel placare anche l'inevitabile ansia legata all'addormentamento che viene associata quando si soffre di episodi di questo tipo.