Genitori anaffettivi: le ferite del poco amore verso i figli

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 27 Settembre, 2024

Bambina che cerca le attenzioni del padre ma lui non è interessato

Cosa significa aver avuto dei genitori anaffettivi? Come si esprime la mancanza di affetto nelle relazioni con i figli e quali sono le conseguenze di essere cresciuti in una famiglia dove l'amore scarseggiava? Approfondiamo questo argomento.

Chi sono i genitori anaffettivi?

Con il termine "anaffettività" si intende l'incapacità di provare e dimostrare sentimenti di affetto, vicinanza, empatia e comprensione

In alcuni casi la persona anaffettiva, oltre a non esprimere attivamente queste emozioni, non riesce neppure a percepirle, dal momento che, non essendo in contatto con i propri bisogni, tende ad allontanare parti di sé con le quali non desidera entrare in contatto.

L'anaffettività è spesso un meccanismo di difesa messo in atto dall'individuo per proteggersi, tuttavia chi non è in grado di manifestare le emozioni avrà moltissime difficoltà nel costruire delle relazioni soddisfacenti con gli altri. 

Purtroppo non è raro che questa scarsità emotiva si manifesti anche nelle persone che hanno avuto uno o più figli. Questo fenomeno può avere radici profonde nella storia personale dell'individuo, spesso risalenti all'infanzia o a traumi significativi. 

L'anaffettività può emergere come risposta a situazioni di abuso emotivo, negligenza o esperienze di abbandono, dove l'individuo ha imparato che mostrare emozioni può renderlo vulnerabile.

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Le conseguenze di aver avuto dei genitori anaffettivi, infatti, possono essere gravi: un bambino che non si è mai sentito amato (o che sente di aver ricevuto troppo poco affetto), può sviluppare problemi di autostima oppure può manifestare uno stile di attaccamento disfunzionale nei confronti degli altri.

Quali sono, allora, i genitori anaffettivi e come si riconoscono? Solitamente sono persone in grado di provvedere perfettamente alle necessità materiali dei figli, ma non a quelle emotive; non riescono a dimostrare loro vicinanza, supporto, affetto e sostegno, inoltre tendono a non dare loro molte attenzioni.

Padri e madri anaffettivi tendono a delegare l'accudimento della prole a figure esterne (come la baby sitter o i nonni), non desiderano essere coinvolti in tutto ciò che riguarda i figli e manifestano un atteggiamento distaccato ed emotivamente distante; questo non per cattiveria per una non capacità di stare con la prole.

Anche per quanto riguarda le manifestazioni fisiche, come ad esempio gli abbracci o i baci), la loro frequenza può essere estremamente limitata se non addirittura assente.

Come riconoscere i genitori anaffettivi

Le problematiche nella manifestazione dell'affetto da parte dei genitori possono essere estremamente varie e numerose

In alcuni casi, infatti, allo scarso coinvolgimento emotivo si possono accompagnare altre peculiarità, come ad esempio l'incapacità di riconoscere, accogliere e validare le difficoltà del proprio figlio, la svalutazione messa in atto nei suoi confronti, l'eccesso di autoritarismo e l'obbligo ad aderire a valori e inclinazioni che non tengono conto delle caratteristiche personali del bambino.

I padri e le madri anaffettive potrebbero quindi imporre il proprio punto di vista e percepire il figlio non come un individuo a sé stante dotato di valori propri, ma come una specie di prolungamento. 

Il bambino, nel tentativo di aderire all'immagine creata per lui dai genitori, cercherà di uniformarvisi, con il rischio di perdere di vista i propri bisogni fondamentali.

I genitori anaffettivi si caratterizzano per:

  • il distacco fisico: solitamente sono persone che non abbracciano e non coccolano i figli;
  • l'assenza: tendono a delegare la cura dei figli ad altre persone e vivono con insofferenza quando questi ultimi manifestano dei bisogni emotivi da colmare;
  • sono assenti emotivamente; 

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  • usano uno stile educativo improntato all'imposizione di regole e sono autoritari;
  • non sanno mostrare empatia;
  • non gratificano i figli ma, al contrario, tendono a svalutarli o a svalutare i loro successi minimizzandoli;
  • possono assumere atteggiamenti manipolatori ed egocentrici: genitori egoisti e con tendenze narcisistiche potrebbero utilizzare i figli come specchio per la loro vanità, con gravi conseguenze sul benessere mentale dei bambini.

Genitori anaffettivi: quali sono le conseguenze per i figli?

Crescere con genitori anaffettivi può avere ripercussioni negative sul benessere mentale dei figli; questi ultimi possono infatti sviluppare sentimenti di insicurezza e bassa autostima, dal momento che non si sono mai sentiti amati e apprezzati. 

La sensazione di non meritare l'affetto dei genitori a causa di qualche non meglio precisata colpa, può gravare in modo pesante sul bambino, il quale non si sentirà degno di ricevere amore neppure in età adulta.

Ragazzi cresciuti in famiglie disfunzionali dove i genitori erano emotivamente assenti potranno avere difficoltà a fidarsi degli altri, sentirsi insicuri, oppure cresceranno privati di una guida sicura ma empatica.

Il rischio è quello di arrivare all'età adulta con un vuoto d'amore che perdura anche a distanza di anni, che a sua volta può comportare la comparsa di un atteggiamento imitatorio da parte dell'adulto, il quale avrà, a sua volta, serie difficoltà nell'esprimere le proprie emozioni.

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Tra le problematiche più comuni che possono comparire in figli di genitori anaffettivi vi sono:

Perché alcuni genitori sono anaffettivi?

Possono esserci numerose cause alla base di un comportamento anaffettivo da parte di uno o di entrambi i genitori. 

In molti casi, i motivi all'origine del distacco emotivo includono:

  • traumi infantili che non sono stati elaborati;
  • immaturità psicologica: l'individuo non è pronto a prendersi cura di un'altra persona e mette al centro i propri bisogni, prima di quelli del figlio;
  • l'aver vissuto a sua volta in un ambiente anaffettivo e disfunzionale: aver appreso schemi comportamentali disfunzionali può causare la ripetizione della medesima sofferenza al figlio: spesso, infatti, i genitori anaffettivi sono stati a loro volta dei bambini emotivamente trascurati che sono cresciuti senza stabilire un contatto con le proprie emozioni;
  • bassa autostima;
  • disturbi psicologici di varia natura;
  • depressione;
  • dipendenza da sostanze;
  • gravi difficoltà esterne, come ad esempio una situazione economica difficile o l'aver vissuto traumi di natura sociale;
  • narcisismo: un genitore narcisista percepisce il figlio solo come un'estensione della propria personalità e lo sfrutta come una riprova delle proprie capacità. Le persone narcisiste non provano empatia e non sono in grado di accogliere i bisogni degli altri, tantomeno quelli dei figli.

Come fare i conti con il trauma dell'anaffettività genitoriale

Essere cresciuti con genitori anaffettivi può lasciare pesanti strascichi sul benessere mentale dei figli. Spesso chi ha avuto padri o madri che elargivano poco amore sente come un vuoto dentro l'anima che chiede di essere colmato e questa impellente necessità può rivelarsi pericolosa.

In alcuni casi, il figlio poco amato divenuto ormai adulto, tenderà a ricercare l'affetto che gli è mancato durante l'infanzia gettandosi a capofitto in relazioni insoddisfacenti, oppure intrattenendo rapporti di dipendenza. Riconoscere di aver avuto una ferita emotiva è il primo passo per cercare di lenire la propria sofferenza, tuttavia spesso ciò non è facile.


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Può quindi rivelarsi fondamentale l'aiuto della psicoterapia, attraverso la quale è possibile indagare il proprio passato e fare i conti con la rabbia che, inevitabilmente, prima o poi emergerà. 

La terapia sarà utile anche per comprendere come cercare di cambiare un genitore anaffettivo sia una mera illusione.

Meglio concentrarsi su sé stessi e sulla propria guarigione, dando attenzione al presente e cercando di attribuire sempre meno peso a un passato difficile che, tuttavia, merita di essere compreso ed elaborato per poter andare avanti nel proprio percorso di ricerca di un benessere interiore perduto.

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr.ssa Maria del Carmen Rostagno
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