I bambini possono mangiare i funghi? Le posizioni divergono. Mentre in Italia persiste l'indicazione di evitare i funghi nei bambini sotto i 12 anni, le evidenze scientifiche e le linee guida internazionali suggeriscono che, con le dovute precauzioni, i funghi coltivati possano essere un alimento sano e nutriente anche per i più piccoli.
La stessa OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) non menziona alcun divieto o restrizione specifica riguardo al consumo di funghi.
Un approccio equilibrato e informato può permettere ai bambini di beneficiare delle proprietà nutritive di questo prezioso alimento autunnale, senza rinunciare alla sicurezza e al benessere.
Ma vediamo perché secondo le linee guida italiane non vanno dati i funghi ai bambini al di sotto dei 12 anni.
Funghi e bambini: in Italia si consiglia la prudenza
I funghi sono un alimento autunnale molto apprezzato per il loro gusto e le loro proprietà nutrizionali. Ricchi di vitamine, minerali, fibre e antiossidanti, questi preziosi "frutti" della natura possono arricchire i piatti in ogni stagione, oltre a contribuire al benessere dell'organismo.
Tuttavia, quando si tratta di introdurre i funghi nella dieta dei più piccoli, è importante fare chiarezza e seguire alcune precauzioni. Le stesse che sono anche consigliabili in merito al consumo dei funghi in gravidanza.
È bene osservare che i funghi, malgrado tutte le loro ottime proprietà, possono essere nocivi. Ne esistono diverse varietà, che è bene conoscere e distinguere, alcune delle quali contengono tossine in grado di provocare sintomi gravi e potenzialmente letali.
La raccomandazione italiana: niente funghi fino ai 12 anni
In Italia, da diversi anni circola l'indicazione di evitare il consumo di funghi nei bambini sotto i 12 anni. Questa raccomandazione, diffusa da pediatri, nutrizionisti e importanti strutture sanitarie, si basa sull'idea che l'intestino dei più piccoli non sia in grado di digerire e metabolizzare alcune sostanze presenti nei funghi, come la chitina, il mannitolo e il trealosio.
Il timore è fondato sulla pericolosità di queste sostanze, che possono causare reazioni da intossicazione, come vomito e diarrea, con il rischio di disidratazione nei bambini.
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In generale, queste sono le controindicazioni dei funghi per i bambini e in qualche caso anche per gli adulti.
I funghi raccolti nei boschi o in ambienti naturali possono rappresentare un potenziale pericolo per la salute di adulti e bambini. Alcune varietà possono variare il loro livello di tossicità a seconda del periodo di raccolta. Per questo motivo, è consigliato far controllare i funghi raccolti da un centro specializzato in micologia prima di consumarli.
I funghi hanno la capacità di assorbire una quantità significativa di sostanze presenti nel terreno, come pesticidi, radiazioni e agenti inquinanti. Queste sostanze possono concentrarsi in modo eccessivo, rendendo rischioso il consumo di esemplari raccolti in zone potenzialmente contaminate, specialmente per i bambini, il cui organismo è ancora in fase di sviluppo.
Anche i funghi commestibili contengono, seppur in concentrazioni ridotte, piccole dosi di sostanze tossiche. I funghi, inoltre, possono risultare di difficile digestione per l'organismo dei più piccoli. In caso di bambini che soffrono di disturbi digestivi, è opportuno prestare particolare attenzione al consumo di funghi, limitandone l'assunzione o evitandoli del tutto, a seconda del parere del pediatra.
Alla presenza di queste sostanze viene attribuita la proprietà potenzialmente non digeribile dei funghi, specialmente per i bambini piccoli e, in alcuni casi, se consumati in eccesso, reazioni indesiderate.
- chitina: è un polisaccaride, ovvero uno zucchero a lunga catena composto da molecole di N-acetilglucosammina. È uno dei principali componenti della parete cellulare dei funghi e dell'esoscheletro degli artropodi;
- mannitolo: è uno zucchero appartenente alla famiglia dei polioli (o polialcoli). Si trova naturalmente in funghi, alghe, alcune piante e nell'urina. Nei funghi, il mannitolo viene accumulato come molecola di riserva di carboidrati, insieme ad altre sostanze come il trealosio e il glicogeno;
- trealosio: il trealosio è un disaccaride formato da due molecole di glucosio legate tra loro. È presente in vari organismi come piante, funghi, batteri e invertebrati. Nei funghi, il trealosio viene utilizzato come fonte di energia per sopravvivere a condizioni estreme come il gelo o la mancanza d'acqua. I funghi con il più alto contenuto di trealosio sono quelli lignicoli-parassiti come i Pleurotus, gli Shiitake e gli Enokitake.
Analizzando le linee guida e le raccomandazioni di altri Paesi, emerge che l'indicazione di evitare i funghi nei bambini sembra essere una peculiarità tutta italiana.
Negli Stati Uniti, in Canada, in Francia e nel Regno Unito, ad esempio, i funghi sono menzionati nelle linee guida per l'alimentazione dei bambini sotto i 2 anni e sono inclusi in ricette per le mense scolastiche.
Ma da dove nasce questa indicazione tutta italiana? La raccomandazione potrebbe derivare da un approccio prudenziale verso i funghi selvatici, esteso poi a tutta la categoria dei funghi. Un opuscolo informativo del Ministero della Salute, focalizzato sulla prevenzione delle intossicazioni da funghi selvatici, potrebbe aver contribuito a diffondere ed estendere questa indicazione.
La minore presenza dei funghi nella dieta tradizionale italiana e l'alta prevalenza di consumo di funghi selvatici nel nostro Paese potrebbero aver facilitato l'estensione di questa precauzione a tutte le varietà dei funghi.
Nel documento "WHO Guideline for complementary feeding of infants and young children 6–23 months of age" pubblicato nel 2023, l'OMS fornisce raccomandazioni basate su evidenze scientifiche per un'alimentazione complementare adeguata dei bambini. In queste linee guida non viene menzionato alcun divieto o restrizione specifica riguardo al consumo di funghi.
L'assenza di indicazioni specifiche sui funghi nelle linee guida dell'OMS suggerisce che, a livello internazionale, non ci siano evidenze scientifiche sufficienti per sconsigliarne il consumo nei bambini a partire dai 6 mesi di età, nel contesto di un'alimentazione complementare varia e bilanciata.
Proprietà e benefici dei funghi
Nonostante la raccomandazione di evitarli nei più piccoli, i funghi rappresentano un alimento nutriente e salutare.
I funghi, infatti, sono ricchi di minerali come calcio, ferro, manganese e selenio; contengono folati e vitamine del gruppo B, tra cui la Vitamina B2, fondamentale per la produzione dei globuli rossi e per il metabolismo, la B3, che contribuisce al buon funzionamento del sistema nervoso e alla corretta ossigenazione del sangue, e la vitamina B12 che, insieme a ferro e potassio, li rende utili per prevenire l'anemia e supportare l'apparato cardiocircolatorio.
Grazie al loro contenuto di polisaccaridi e selenio possono contribuire a rafforzare il sistema immunitario, preparandolo ad affrontare i primi problemi legati al cambio di stagione.
Naturalmente queste indicazioni sono legate alla natura dei funghi. È sempre bene mantenere la cautela, ma questo in genere quando si parla di alimentazione e salute, soprattutto quando si tratta di bambini molto piccoli o, come in questo caso, di funghi selvatici e dalla provenienza indubbia.
Precauzioni e consigli per introdurre i funghi nella dieta dei bambini
Premessa la necessaria considerazione delle linee guida ministeriali, ma anche il buon senso nel cercare un confronto diretto con uno specialista in nutrizione, pediatra o medico di famiglia, ogni genitore può considerare più fattori, tenendo conto anche delle evidenze scientifiche e delle linee guida internazionali, che non limitano il consumo dei funghi coltivati da parte dei bambini, purché si adottino alcune precauzioni:
- scegliere funghi freschi, controllati e certificati, evitando quelli raccolti in natura che potrebbero essere tossici;
- cuocere sempre accuratamente i funghi prima di servirli ai bambini, per facilitarne la digestione;
- introdurre gradualmente i funghi nella dieta, iniziando con piccole quantità per valutare la tolleranza del bambino;
Utilizzare i funghi come condimento piuttosto che come contorno principale, per favorire la maturazione del gusto nei più piccoli.