Cos'è il Coping Power Program e a cosa serve?

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 21 Maggio, 2024

bambina con la mamma dallo psicologo

Che cos'è il Coping Power Program e perché viene utilizzato? A cosa serve e in quali situazioni può essere utile? Scopriamo come funziona questo protocollo e perché può essere efficace.

Che cos'è il Coping Power Program?

Il Coping Power Program è un protocollo psicoterapico messo a punto dal professor John Lochman durante gli anni '90. Esso si applica in genere a bambini e adolescenti di età compresa tra i sette e i quattordici anni che abbiano dimostrato di essere affetti dal Disturbo da Comportamento Dirompente (CDC).

Grazie all'approccio definito da Lochman, i bambini e le loro famiglie vengono coinvolti in varie attività, con l'obiettivo di insegnare loro a gestire la rabbia e gli impulsivi distruttivi. Il Coping Power si basa su un orientamento di tipo cognitivo-comportamentale e prevede un certo numero di sedute che devono essere svolte in gruppo, in alcuni casi con la presenza anche dei genitori, mentre in altri no.

In Italia il Coping Power Program viene utilizzato con successo dal 2008. Si tratta di un protocollo nato dalle esigenze delle famiglie e delle istituzioni scolastiche che consente di ottenere un deciso miglioramento nella gestione delle capacità sociali, relazionali ed emotive sia dei soggetti coinvolti, che delle loro famiglie.

Questo programma, che si rivolge sia ai ragazzi che al loro nucleo famigliare di appartenenza, permette di ridurre gli episodi di rabbia, di modulare le condotte aggressive e di insegnare a gestire le proprie emozioni, prevenendo così anche i possibili comportamenti a rischio.

A chi si rivolge il Coping Power Program

L'approccio teorico su cui si basa il Coping Power Program individua in un complesso mix di cause ambientali, famigliari, economiche e genetiche, la comparsa nel bambino del Disturbi da Comportamento Dirompente in età evolutiva

Spesso tale disturbo compare in concomitanza con altri tipi di difficoltà come ad esempio il Disturbo Oppositivo Provocatorio, l' ADHD, il Disturbo della Condotta, i Disturbi d’Ansia, quelli dell'umore, nonché con i Disturbi Specifici dell’Apprendimento e con il Disturbo della Coordinazione Motoria.

I soggetti che soffrono di Disturbo Oppositivo Provocatorio DOP manifestano frequenti comportamenti irosi caratterizzati da collera, irritabilità, ostilità, nonché atteggiamenti provocatori e/o vendicativi attraverso i quali essi cercano di sfidare attivamente l'altro e di arrecargli disturbo.

Il Disturbo della Condotta, invece, si definisce con la presenza continua di azioni e di comportamenti in cui si vuole deliberatamente arrecare danno agli altri o violare le norme sociali.

Secondo le ultime teorie, tali disturbi sarebbero causati dalla correlazione che si verifica tra fattori di rischio ambientali, biologici (come ad esempio i livelli di testosterone o di serotonina anomali), sociali (come l'essere nati in contesti svantaggiati) e educativi (ad esempio la tendenza dei genitori a impartire un'educazione eccessivamente rigida e poco empatica).

Questo mix di cause può condurre il bambino a sviluppare diverse modalità cognitive e di approccio relazionale agli altri che vengono definite disfunzionali. Alla lunga questo atteggiamento aggressivo, chiuso, vendicativo e rabbioso non permette un corretto sviluppo emotivo e non consente raggiungere gli obiettivi didattici.

È pertanto fondamentale intervenire precocemente per cercare di aiutare bambini e genitori nello sviluppo di relazioni sane e di strategie di autoregolazione emotiva che possano infondere nel soggetto fiducia nelle proprie capacità, empatia verso il prossimo e una buona autostima.


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A cosa serve il protocollo Coping Power

Gli obiettivi principali che il Coping Power Program si prefigge comprendono benefici sia per i bambini quanto per i loro genitori. Attraverso il protocollo i primi potranno imparare a:

  • sviluppare la capacità di resistere allo stress;
  • gestire con efficacia le proprie emozioni negative;
  • perseguire i propri obiettivi, in particolare quelli a lungo termine;
  • tenere sotto controllo la rabbia;
  • ascoltare le proprie emozioni e comprenderle;
  • sviluppare empatia nei confronti degli altri;
  • sentirsi parte di un gruppo;
  • imparare ad entrare in relazione con gli altri in modo efficace.

I genitori, allo stesso tempo, saranno guidati in un percorso che prevede:

  • sviluppare empatia nei confronti del proprio figlio;
  • costruire un modo di relazionarsi positivo e non giudicante;
  • fornire gratificazione e stimoli;
  • stabilire regole chiare e farle rispettare;
  • utilizzare strategie educative adeguate;
  • ridurre lo stress;
  • imparare a comunicare e a risolvere i problemi.

Sono già numerose le testimonianze positive circa l'efficacia di un programma come quello del Coping Power.

Chi ha partecipato al programma ha potuto notare una diminuzione delle condotte pericolose, un miglioramento nella gestione della rabbia e una maggior capacità di entrare in relazione con gli altri, con la conseguenza che a livello di gruppo classe diviene molto più semplice raggiungere gli obiettivi didattici e creare un clima di cooperazione.

Com'è strutturato il Coping Power Program

Il Coping Power Program è strutturato in due parti, una rivolta esclusivamente ai bambini e una ai genitori. I bambini imparano alcune tecniche cognitivo-comportamentali che sono finalizzate a insegnare loro l'autoregolazione delle loro emozioni, il problem solving e l'organizzazione nello studio e la capacità di perseguire efficacemente i propri obiettivi.

I genitori imparano invece alcune strategie educative particolarmente efficaci, vengono aiutati nella gestione dello stress e si favorisce la nascita di una relazionale ricca e stimolante tra essi e il proprio bambino, in modo da migliorare la comunicazione fra le due parti.

Il setting è di gruppo (sia per quanto riguarda la parte con i bambini che quella con i genitori) e, all'interno di questa situazione di piccole dimensioni, caratterizzata da intimità e protezione, i soggetti imparano e sperimentano le loro abilità sociali, sempre in un'atmosfera cooperativa ed empatica e non giudicante.

Il protocollo si struttura in un ciclo di trenta incontri della durata di 90 minuti che hanno una frequenza settimanale, mentre i genitori seguono un percorso di 16 incontri ogni quindici giorni. In alcuni casi vi è poi anche la possibilità di impostare delle sessioni individuali della durata di 45 minuti.

I gruppi di bambini prevedono un massimo di quattro-cinque partecipanti, i quali si caratterizzano per essere soggetti a Disturbi da Comportamento Dirompente (ADHD, DOP, DC). 

Il protocollo è articolato seguendo una storia (differente in base al grado di istruzione) all'interno della quale trovano posto varie attività: dalla creazione di mappe concettuali allo sviluppo dell'empatia tramite l'immedesimazione e il role playing.

Il terapeuta cerca di attivare delle strategie di problem solving nei bambini, e per farlo usa vari metodi esperienziali e linguaggi differenti in base all'età dei partecipanti e al loro livello di sviluppo cognitivo.

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr.ssa Maria del Carmen Rostagno
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