Non è infrequente che nei bambini si manifesti la stitichezza. In genere, i bambini defecano spontaneamente ogni 1-2 giorni.
Se ciò non avviene con regolarità, si parla di stitichezza o di stipsi.
Per stipsi si intende il verificarsi di due, o meno, evacuazioni a settimana per almeno un mese – nei bambini che hanno meno di 4 anni (in particolare, la stitichezza nei bambini è conclamata se l’espulsione delle feci avviene una volta ogni 3-4 giorni).
La stitichezza nei bambini ha rimedi? Certamente è possibile migliorare la frequenza con cui i bambini vanno di corpo; vediamo come.
Quando si manifesta la stitichezza nei bambini
La stitichezza nei bambini è una condizione abbastanza frequente e tende a manifestarsi a partire del secondo o terzo anno di vita.
Spesso questa condizione nei bambini è funzionale e viene chiamata appunto “stipsi funzionale” nel primo anno di vita.
I motivi per cui ciò accade possono essere svariati:
- scarsità di fibre nella dieta quotidiana;
- nuovi alimenti nella dieta del bambino;
- singolo episodio acuto di stipsi con ricordo doloroso della defecazione;
- alimentazione povera di liquidi;
- pigrizia del bambino nel rispondere allo stimolo;
- acquisizione e controllo degli sfinteri;
- eccessiva spinta autocontrollata dei genitori durante la defecazione.
In tutti questi casi, ovvero quando la stipsi non è sintomo di alcuna patologia, non sono necessari esami specifici aggiuntivi, ma è sufficiente mettere in pratica alcuni semplici rimedi.
Rimedi naturali per la stitichezza nei bambini
Molto spesso, la stitichezza nei bambini può avere origini psicologiche: se nel passaggio dal pannolino al vasino (o dal vasino al water) il bambino subisce troppe pressioni sull’imparare a utilizzare il nuovo strumento, potrebbe sentirsi a disagio e quindi meno motivato a rispondere allo stimolo.
La pazienza e la tolleranza sono dunque i primi rimedi per la stipsi nei bambini.
Dal momento che la sicurezza e l’essere a proprio agio nel momento della defecazione giocano un ruolo fondamentale, i rimedi per la stitichezza nei bambini sono soprattutto strategici, ma anche alimentari.
Infatti, ecco alcune buone pratiche che possono fungere da rimedi naturali per la stitichezza nei bambini:
- utilizzare un vasino colorato o fantasioso per invogliare il bambino ad approcciarvisi;
- aiutare il bambino ad assumere la giusta posizione: piedi appoggiati bene a terra, ginocchia più alte del bacino e gambe divaricate;
- posizionare una pedana di appoggio quando il bambino passa dal vasino al water;
- curare l’alimentazione del bambino con cibi ricchi di fibre: cereali integrali, frutta e verdura;
- fare in modo che il bambino beva spesso durante la giornata e resti sempre idratato;
- incoraggiare il bambino al movimento tra giochi e sport: l’attività fisica fa bene all’intestino ed è tra i rimedi più utili per la stitichezza.
Quando consultare il medico per la stitichezza nei bambini
Se non si interviene con una certa tempestività, la stitichezza nei bambini tende a cronicizzare (stipsi cronica) e il bambino si trova nella condizione di espellere feci dure e voluminose.
Anche se spesso la condizione di stipsi tende a normalizzarsi con i rimedi sopra indicati, il medico deve essere avvisato se il bambino:
- evacua meno di due volte alla settimana;
- accusa dolori addominali frequenti;
- manifesta nausea, scarso appetito o irritabilità;
- ha feci sempre dure e dolorose;
- sono presenti ragadi;
- si riscontra sangue nelle feci o sulla carta igienica;
- ricorrenti infezioni alle vie urinarie.
Può capitare che la defecazione divenga anche dolorosa, specie se si sono formate delle ragadi (spaccature, o lesioni, in corrispondenza della mucosa anale).
Il dolore provocato dalla defecazione genera una paura anticipatoria dell’evento, portando il bambino ad evitare il più possibile lo scaricamento delle feci e, di conseguenza, aggravando ulteriormente il problema.
Feci trattenute a lungo nell’organismo si induriscono ancora di più, rendendo ancora più doloroso il successivo appuntamento al gabinetto.
Le feci trattenute danno infatti il via ad un circolo vizioso:
- aumento della massa fecale (poiché l’acqua viene riassorbita dall’intestino);
- indurimento delle feci;
- dilatazione dell’ultima parte dell’intestino;
- riduzione dello stimolo.
Il protrarsi del disturbo può portare a fecalomi, feci molto dure e disidratate che provocano dolore addominale cronico, andando ad addensarsi nel retto-sigma e nei tratti superiori del colon.
In questo caso è necessario recarsi al pronto soccorso per visite ed esami del sangue e strumentali.
Tali indagini si rivelano necessarie anche quando la stitichezza è spia-sintomo di problemi più seri, in cui il consulto pediatrico e specialistico diventa indispensabile:
- malattia di Hirschsprung;
- celiachia;
- fibrosi cistica;
- malattie neuromuscolari;
- ipotiroidismo;
- malattie infiammatorie croniche intestinali (malattia di Crohn).
Tuttavia, è bene non allarmarsi: le statistiche riportano che nel 90-95% dei casi la stitichezza non dipende da una malattia, quanto piuttosto dalle cause inizialmente descritte.