I capricci infantili costituiscono una sfida significativa per i genitori, tuttavia è fondamentale riconoscerli come elementi naturali del percorso evolutivo e di apprendimento dei bambini.
Spesso, essi possono rappresentare una forma di espressione comunicativa dei propri bisogni o desideri in un modo “efficace”. In questo, gli adulti devono attuare una gestione attenta del capriccio che privilegi la pazienza, la comprensione, l'ascolto attivo e il supporto emotivo.
Cerchiamo, quindi, di approfondire l’argomento.
Perché i bambini fanno i capricci
I capricci nei bambini sono manifestazioni comportamentali comuni nell'età infantile, dove i bambini esprimono sentimenti di frustrazione, esigenze non soddisfatte, o la ricerca di maggiore attenzione e autonomia.
Tendono a verificarsi in risposta a limitazioni o regolamenti che non sono di loro gradimento, o quando faticano a verbalizzare ciò che provano o necessitano. Tali comportamenti possono includere:
- urla;
- pianti;
- rifiuto di obbedire;
- comportamenti aggressivi;
- atteggiamenti sfidanti.
Questi modi di fare sono spesso scatenati da:
- frustrazione;
- desiderio di attenzione;
- stanchezza;
- difficoltà nell'esprimere emozioni.
I capricci possono variare in intensità e durata da bambino a bambino e possono essere una fase normale dello sviluppo infantile.
I bambini manifestano capricci per vari motivi, comunemente tra questi si trovano:
- espressione delle emozioni: i bimbi possono non avere ancora le competenze linguistiche per esprimere i propri bisogni, desideri o frustrazioni in modo efficace, quindi usano i capricci come un modo per comunicare le loro emozioni;
- bisogno di controllo: durante lo sviluppo, i più piccoli iniziano a desiderare più autonomia e indipendenza. I capricci possono essere un modo per esercitare un certo grado di controllo sul loro ambiente e sulle situazioni;
- fatica o stanchezza: i bambini possono diventare facilmente stanchi o sopraffatti dalle situazioni, il che può portare a comportamenti capricciosi;
- bisogno di attenzione: alcuni fanno i capricci perché cercano l'attenzione dei genitori o degli adulti che li circondano. Per loro, ricevere attenzione, anche se in forma negativa, è considerato meglio che essere ignorati. Questa dinamica sottolinea l'importanza del bisogno di riconoscimento e connessione emotiva da parte dei piccoli, che talvolta possono sentirsi trascurati o meno importanti. Di fronte a tali situazioni, è cruciale che gli adulti cerchino di comprendere e rispondere alle esigenze emotive sottostanti dei bambini, piuttosto che focalizzarsi unicamente sul comportamento manifestato.
- difficoltà nell'affrontare il cambiamento: I bambini, particolarmente sensibili alle modifiche del loro quotidiano o dell'ambiente in cui vivono, possono manifestare comportamenti capricciosi come reazione a questi cambiamenti. Tale difficoltà di adattamento può derivare dall'introduzione di nuove routine, dal trasferimento in un nuovo contesto abitativo o scolastico, o da variazioni nelle dinamiche familiari. Questi momenti di transizione mettono alla prova la loro capacità di gestire l'incertezza e l'instabilità, generando ansia e stress che spesso si esprimono attraverso capricci. È importante, quindi, che gli adulti forniscano un supporto empatico, stabilendo un clima di sicurezza emotiva e facilitando gradualmente l'accettazione del cambiamento, per aiutare i bambini a navigare attraverso queste sfide con maggiore serenità.
- emulazione di comportamenti: I bambini possono apprendere dai comportamenti osservati in genitori e adulti che i capricci sono un metodo per ottenere ciò che desiderano. Questo apprendimento per imitazione sottolinea l'importanza di una gestione attenta e consapevole da parte degli adulti.
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Capricci bambini: a che età cominciano?
I capricci nei bambini possono iniziare a manifestarsi intorno all'età di 2 anni e possono durare fino ai 4/5 anni, La fase più acuta dei capricci si verifica generalmente tra i 2 e i 3 anni di età, un periodo comunemente noto come "terribili due". Durante questa fase, i bambini stanno sviluppando la loro indipendenza e iniziano a sperimentare con il controllo e l'autonomia.
Questo processo di crescita comporta la scoperta e l'affermazione del sé, che spesso si manifesta attraverso sfide ai limiti imposti dagli adulti, frustrazione per le limitazioni proprie delle loro capacità e il desiderio di esprimere i propri bisogni e desideri in modi che non sempre sono socialmente accettabili o comprensibili per gli adulti.
La gestione dei capricci in questa fase richiede pazienza, coerenza e strategie educative che incoraggino l'espressione appropriata delle emozioni e la negoziazione. Si rivela indispensabile che i genitori mantengano la calma, che stabiliscano limiti chiari e coerenti e che offrano sostegno emotivo durante questa fase di crescita e sviluppo.
Come affrontare i capricci dei bambini?
Gestire i capricci dei bambini, quindi, richiede pazienza, coerenza e comprensione.
Ecco alcuni suggerimenti su come comportarsi, affrontarli e gestirli:
- mantenere la calma: restando tranquilli sarà più semplice ridurre la tensione emotiva e affrontare la situazione in modo più efficace;
- comprendere le cause: cercare di comprendere perché il bambino sta facendo il capriccio. Potrebbe essere dovuto a frustrazione, stanchezza, fame o desiderio di attenzione;
- stabilire limiti chiari: Stabilire limiti e regole chiari e mantenere una coerenza nel loro applicazione è cruciale per il benessere e lo sviluppo dei bambini. Tale approccio non solo contribuisce a ridurre l'incidenza dei capricci, ma è anche fondamentale nell'insegnare ai più piccoli i valori del rispetto e della responsabilità.
- offrire alternative: insegnare modalità diverse di espressione dell’emozione;
- essere empatici: mostrare comprensione ed empatia verso il bambino al fine di capire le sue emozioni per riconoscere i suoi sentimenti onde aiutarlo a sentirsi compreso e supportato;
- premiare il comportamento positivo: Valorizzare e ricompensare le condotte positive dei bambini è un metodo efficace per promuovere attitudini auspicabili, contribuendo parallelamente a diminuire gradualmente i capricci. Incoraggiare attivamente le azioni meritorie aiuta i piccoli a comprendere quali comportamenti siano preferibili, rafforzando la loro autostima e motivandoli a ripetere tali gesti nel tempo.
Esistono, tuttavia, alcuni comportamenti da adottare in base alla fascia d’età del bambino in cui si manifestano i capricci.
2/3 anni
- adottare istruzioni brevi, semplici e dirette;
- offrire al bambino delle scelte limitate, ad un massimo di tre elementi, per dare loro un senso di controllo;
- spostare l’attenzione del bambino con attività diverse quando inizia a mostrare segni di fatica e frustrazione.
4/5 anni
- coinvolgere il bambino nella risoluzione dei problemi, invitandolo a pensare ed incoraggiandolo a trovare soluzioni alternative;
- insegnare a riconoscere ed esprimere le proprie emozioni in modo appropriato, ad esempio usare le parole
- offrire opportunità per l'autonomia e l'indipendenza, consentendo al bambino di prendere decisioni in base alla sua età e capacità.
6/7 anni
- fornire al bambino strumenti per gestire le proprie emozioni, come la respirazione profonda o la conta fino a dieci, quando si sentono arrabbiati o frustrati;
- insegnare a negoziare e a trovare compromessi in modo costruttivo;
- sostenere e rafforzare l'autostima del piccolo, riconoscendo i successi e incoraggiandolo a superare le sfide;
- dobbiamo ricordare che ogni bambino è unico e potrebbero essere necessari diversi approcci per gestire i capricci in base alla loro personalità, età e sviluppo.
Come reagire ai capricci dei bambini
Quando ci si trova ad affrontare i capricci dei bambini, sia in privato che in pubblico, è indispensabile mantenere la calma e reagire con pazienza e comprensione. Come posso chiedere una buona gestione emotiva ad un bambino se io adulto non sono capace di gestire la mia fatica e frustrazione?
Ecco alcuni suggerimenti su come gestire ai capricci dei bambini:
- mantenere la calma: anche se può essere difficile, è bene non farsi sopraffare dalle emozioni. Fare un bel respiro ed inquadrare la situazione da una prospettiva adulta ricordando che i capricci fanno parte dello sviluppo normale dei bambini;
- valutare la situazione: cercare di capire perché il bambino stia facendo il capriccio potrebbe aiutare a gestire al meglio la situazione. Potrebbe essere stanco, affamato, annoiato o frustrato;
- offrire supporto emotivo: mostrare al bambino di essere disponibile all’aiuto e che si comprendono le sue emozioni, usare frasi rassicuranti come "capisco che ti senti arrabbiato/frustrato, ma possiamo risolvere insieme questo problema” oppure “hai ragione che è brutto non avere ciò che si vuole però non è possibile, mi dispiace”.
- distrarre il bambino: se possibile, cercare di distrarre il bambino con un'altra attività divertente o coinvolgente per cambiare il suo stato emotivo;
- essere coerente: applicare le stesse regole e i medesimi limiti sia in privato che in pubblico. La coerenza è fondamentale per aiutare il bambino a comprendere quali comportamenti sono accettabili e quali no oltre che per fornirgli un ordine e una consequenzialità degli eventi.
- ignorare l'attenzione negativa: Qualora il capriccio emerga dalla ricerca di attenzione, è consigliabile adottare la strategia di trascurare le manifestazioni negative e, al contrario, valorizzare le azioni positive del bambino non appena quest'ultimo ritrova la calma. Questo approccio incentiva il piccolo a riconoscere che i comportamenti costruttivi ricevono riconoscimento e gratificazione, indirizzandolo verso modi di agire più positivi e socialmente accettabili per esprimere le proprie esigenze o sentimenti.
- essere il modello di riferimento: i bambini imparano molto osservando il comportamento degli adulti intorno a loro. È bene mostrare al bambino come affrontare le emozioni in modo costruttivo e rispettoso. Non si può chiedere ad un bambino ciò che non siamo e dimostriamo.
Affrontare i capricci dei bambini può essere una sfida, ma con pazienza, comprensione e coerenza, è possibile gestire efficacemente queste situazioni.