Allergie primaverili nei bambini: quali sono e come difendersi

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 17 Marzo, 2023

Scopriamo quali sono e come difendersi dalle allergie primaverili

Con l’arrivo della bella stagione, i bambini possono tornare a giocare all’aperto e a godersi i numerosi benefici dell’aria aperta e del sole; allo stesso tempo, però, aumenta il rischio della comparsa delle allergie primaverili a causa della presenza del polline

In questa stagione, infatti, avviene la fioritura di piante e alberi che producono polline anemofilo il quale, trasportato dal vento, può causare fenomeni di tipo allergico come raffreddore, congiuntivite e asma nei bambini più sensibili.

Scopriamo quali sono le allergie primaverili più diffuse e come difendersi correttamente.

Bambini e allergie primaverili: a cosa prestare attenzione?

La maggior parte dei bambini con allergie primaverili può essere sensibile a:

  • polline delle graminacee; 
  • polline di altre piante erbacee, come la parietaria;
  • polline di alberi.

Quali sono le allergie primaverili

Molto spesso i bambini allergici sono sensibilizzati a più di un tipo di polline.

Tra le piante capaci di rilasciare polline nell’ambiente troviamo:

  • cipresso;
  • parietaria;
  • graminacee;
  • ambrosia;
  • nocciolo;
  • faggio;
  • betulla;
  • ulivo;
  • quercia.

Non esistono, però, solo le piante; le allergie più comuni all’aperto possono essere dovute a:

  • muffe;
  • pelo di animali;
  • punture di insetti.

Occorre precisare che il polline di pioppo è tra quelli con il più basso potere allergizzante e con una pollinazione limitata: questo albero viene associato a fenomeni allergici perché, nel periodo di massima fioritura delle graminacee, compare il fenomeno dei pappi che, tuttavia, non contengono polline e non hanno alcun potere allergico.

Tutti i sintomi delle allergie primaverili nei bambini

Le allergie primaverili possono manifestarsi con diversi sintomi, tra cui il più comune è la rinite allergica, responsabile di condizioni molto simili a quelle di un banale raffreddore, ovvero:

  • prurito;
  • naso chiuso;
  • starnuti;
  • eccessiva produzione di secrezione nasale acquosa.

Questi sintomi possono creare situazioni di disagio al bambino, costringendolo a limitare la sua attività all’aperto; inoltre, se associata a ostruzione nasale, può disturbare il sonno.

Un altro sintomo dell’ allergia primaverile nei bambini può essere la tosse: questo disturbo può presentarsi sia in forma secca e persistente, che in forma grassa, con annessa produzione di catarro.

Quasi sempre ai sintomi nasali si associano quelli oculari (congiuntivite allergica); si parla frequentemente di rino-congiuntivite allergica, che si manifesta con:

  • occhi arrossati;
  • lacrimazione e prurito oculare.

In passato, questa condizione era nota come “febbre da fieno”, ad indicare la compromissione di più organi e la presenza di malessere generale, anche se la febbre non è quasi mai presente. 

L’interessamento delle vie respiratorie può coinvolgere, in soggetti predisposti, anche le vie bronchiali.

In questi casi, il bambino può manifestare i sintomi dell’asma bronchiale allergica, ovvero:

  • tosse secca;
  • sibili espiratori;
  • fame d’aria;
  • senso di oppressione al torace.

Possono essere presenti anche sintomi generali, quali:

Tali disturbi sono per lo più dovuti all’ostruzione nasale persistente che è un sintomo non grave ma che riduce la qualità di vita e impedisce al bambino di riposare durante le ore notturne. 

Allergie primaverili nei bambini: come difendersi

A volte è davvero difficile proteggere i propri bambini dalle allergie stagionali, ma per prevenirle il più possibile potrebbe essere d’aiuto:

  • evitare di portare i bambini a giocare nei prati nei mesi primaverili e  nelle ore più calde della giornata; preferire, se si ha la possibilità, la vicinanza al mare oppure l’alta montagna;
  • mantenere chiuse le finestre durante il giorno e arieggiare alla sera;
  • cambiare gli abiti dopo una permanenza all’aria aperta;
  • spazzolare i capelli fuori dalla camera da letto;
  • lavare il naso con soluzione salina;
  • utilizzare occhiali da sole, soprattutto quando si va in bicicletta;
  • in auto, viaggiare con finestrini chiusi e tenere pulito il filtro antipolline dell’auto.
  • somministrare una corretta terapia medica sintomatica di supporto.

Si ricorda, infatti, che la terapia si avvale di farmaci sintomatici che servono a contrastare i disturbi causati dall’infiammazione allergica; non ha senso, pertanto, iniziare ad assumere farmaci prima della comparsa dei sintomi. 

La terapia si fonda sull’uso degli antistaminici per via orale o per via nasale e dei cortisonici spray per via nasale, molto efficaci e sicuri. 

In presenza di sintomi particolarmente intensi e fastidiosi si può valutare, insieme allo specialista allergologo, l’opportunità di effettuare una terapia desensibilizzante verso il polline che causa i disturbi (vaccino antiallergico), nei mesi che precedono la fioritura.

Il parere dell’esperto

Il Dr. Giuseppe Pingitore, allergologo e pediatra, spiega come trattare le allergie stagionali:

La rino-congiuntivite allergica, chiamata anche pollinosi, è una frequente manifestazione dell’allergia respiratoria. Essa è causa di disturbi fastidiosi, ma generalmente limitati al periodo dell’anno durante il quale è presente nell’atmosfera il polline o i pollini verso cui il bambino è sensibilizzato. 

Al fine di una corretta diagnosi, è importante affidarsi allo specialista allergologo, che ha le competenze specifiche per sintetizzare i dati anamnestici riferiti dal genitore del bambino (la storia clinica è molto importante per indirizzare le successive indagini), le risultanze dell’esame clinico e il risultato dei test cutanei, effettuati con gli estratti allergenici suggeriti dall’anamnesi.

Una volta formulata la diagnosi, lo specialista provvede a prescrivere i farmaci sintomatici, per lo più antistaminici di ultima generazione e spray nasali a base di cortisonici idonei all’età pediatrica. 

Se esistono le condizioni (gravità dei sintomi, numero di sensibilizzazioni e altro) lo specialista può anche prescrivere, d’accordo con i genitori del bambino, una immunoterapia allergene-specifica (nota anche come vaccino per l’allergia), ad oggi l’unica terapia in grado di modificare la storia naturale della malattia allergica.

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

a cura di Dr. Giuseppe Pingitore
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