Con l’arrivo della bella stagione, i bambini possono tornare a giocare all’aperto e a godersi i numerosi benefici dell’aria aperta e del sole; allo stesso tempo, però, aumenta il rischio della comparsa delle allergie primaverili a causa della presenza del polline
In questa stagione, infatti, avviene la fioritura di piante e alberi che producono polline anemofilo il quale, trasportato dal vento, può causare fenomeni di tipo allergico come raffreddore, congiuntivite e asma nei bambini più sensibili.
Scopriamo quali sono le allergie primaverili più diffuse e come difendersi correttamente.
Bambini e allergie primaverili: a cosa prestare attenzione?
La maggior parte dei bambini con allergie primaverili può essere sensibile a:
- polline delle graminacee;
- polline di altre piante erbacee, come la parietaria;
- polline di alberi.
Molto spesso i bambini allergici sono sensibilizzati a più di un tipo di polline.
Tra le piante capaci di rilasciare polline nell’ambiente troviamo:
- cipresso;
- parietaria;
- graminacee;
- ambrosia;
- nocciolo;
- faggio;
- betulla;
- ulivo;
- quercia.
Non esistono, però, solo le piante; le allergie più comuni all’aperto possono essere dovute a:
- muffe;
- pelo di animali;
- punture di insetti.
Occorre precisare che il polline di pioppo è tra quelli con il più basso potere allergizzante e con una pollinazione limitata: questo albero viene associato a fenomeni allergici perché, nel periodo di massima fioritura delle graminacee, compare il fenomeno dei pappi che, tuttavia, non contengono polline e non hanno alcun potere allergico.
Tutti i sintomi delle allergie primaverili nei bambini
Le allergie primaverili possono manifestarsi con diversi sintomi, tra cui il più comune è la rinite allergica, responsabile di condizioni molto simili a quelle di un banale raffreddore, ovvero:
- prurito;
- naso chiuso;
- starnuti;
- eccessiva produzione di secrezione nasale acquosa.
Questi sintomi possono creare situazioni di disagio al bambino, costringendolo a limitare la sua attività all’aperto; inoltre, se associata a ostruzione nasale, può disturbare il sonno.
Un altro sintomo dell’ allergia primaverile nei bambini può essere la tosse: questo disturbo può presentarsi sia in forma secca e persistente, che in forma grassa, con annessa produzione di catarro.
Quasi sempre ai sintomi nasali si associano quelli oculari (congiuntivite allergica); si parla frequentemente di rino-congiuntivite allergica, che si manifesta con:
- occhi arrossati;
- lacrimazione e prurito oculare.
In passato, questa condizione era nota come “febbre da fieno”, ad indicare la compromissione di più organi e la presenza di malessere generale, anche se la febbre non è quasi mai presente.
L’interessamento delle vie respiratorie può coinvolgere, in soggetti predisposti, anche le vie bronchiali.
In questi casi, il bambino può manifestare i sintomi dell’asma bronchiale allergica, ovvero:
- tosse secca;
- sibili espiratori;
- fame d’aria;
- senso di oppressione al torace.
Possono essere presenti anche sintomi generali, quali:
- malessere;
- stanchezza;
- mal di testa.
Tali disturbi sono per lo più dovuti all’ostruzione nasale persistente che è un sintomo non grave ma che riduce la qualità di vita e impedisce al bambino di riposare durante le ore notturne.
Allergie primaverili nei bambini: come difendersi
A volte è davvero difficile proteggere i propri bambini dalle allergie stagionali, ma per prevenirle il più possibile potrebbe essere d’aiuto:
- evitare di portare i bambini a giocare nei prati nei mesi primaverili e nelle ore più calde della giornata; preferire, se si ha la possibilità, la vicinanza al mare oppure l’alta montagna;
- mantenere chiuse le finestre durante il giorno e arieggiare alla sera;
- cambiare gli abiti dopo una permanenza all’aria aperta;
- spazzolare i capelli fuori dalla camera da letto;
- lavare il naso con soluzione salina;
- utilizzare occhiali da sole, soprattutto quando si va in bicicletta;
- in auto, viaggiare con finestrini chiusi e tenere pulito il filtro antipolline dell’auto.
- somministrare una corretta terapia medica sintomatica di supporto.
Si ricorda, infatti, che la terapia si avvale di farmaci sintomatici che servono a contrastare i disturbi causati dall’infiammazione allergica; non ha senso, pertanto, iniziare ad assumere farmaci prima della comparsa dei sintomi.
La terapia si fonda sull’uso degli antistaminici per via orale o per via nasale e dei cortisonici spray per via nasale, molto efficaci e sicuri.
In presenza di sintomi particolarmente intensi e fastidiosi si può valutare, insieme allo specialista allergologo, l’opportunità di effettuare una terapia desensibilizzante verso il polline che causa i disturbi (vaccino antiallergico), nei mesi che precedono la fioritura.
Il parere dell’esperto
Il Dr. Giuseppe Pingitore, allergologo e pediatra, spiega come trattare le allergie stagionali:
La rino-congiuntivite allergica, chiamata anche pollinosi, è una frequente manifestazione dell’allergia respiratoria. Essa è causa di disturbi fastidiosi, ma generalmente limitati al periodo dell’anno durante il quale è presente nell’atmosfera il polline o i pollini verso cui il bambino è sensibilizzato.
Al fine di una corretta diagnosi, è importante affidarsi allo specialista allergologo, che ha le competenze specifiche per sintetizzare i dati anamnestici riferiti dal genitore del bambino (la storia clinica è molto importante per indirizzare le successive indagini), le risultanze dell’esame clinico e il risultato dei test cutanei, effettuati con gli estratti allergenici suggeriti dall’anamnesi.
Una volta formulata la diagnosi, lo specialista provvede a prescrivere i farmaci sintomatici, per lo più antistaminici di ultima generazione e spray nasali a base di cortisonici idonei all’età pediatrica.
Se esistono le condizioni (gravità dei sintomi, numero di sensibilizzazioni e altro) lo specialista può anche prescrivere, d’accordo con i genitori del bambino, una immunoterapia allergene-specifica (nota anche come vaccino per l’allergia), ad oggi l’unica terapia in grado di modificare la storia naturale della malattia allergica.