Sommario del profilo di sicurezza Negli studi clinici un effetto indesiderato comune (≥1/100, <1/10) associato con l’impiego di olanzapina per via intramuscolare è stata la sonnolenza. Nelle segnalazioni postmarketing, un’associazione temporale del trattamento con olanzapina IM e casi di depressione respiratoria, ipotensione o bradicardia e morte è stata riportata molto raramente, principalmente nei pazienti che avevano ricevuto contemporaneamente benzodiazepine e/o altri medicinali antipsicotici o che erano stati trattati con dosaggi superiori alle dosi giornaliere raccomandate di olanzapina (vedere paragrafi 4.4 e 4.5). La seguente tabella riguarda gli effetti indesiderati e gli esami di laboratorio riscontrati nel corso di studi clinici con ZYPREXA polvere per soluzione iniettabile piuttosto che con olanzapina per via orale.
Patologie cardiache |
Comuni (≥1/100, <1/10): Bradicardia con o senza ipotensione o sincope, tachicardia. |
Non comuni (≥1/1.000, <1/100): Pausa sinusale. |
Patologie vascolari |
Comuni (≥1/100, <1/10): Ipotensione ortostatica, ipotensione. |
Patologie respiratore |
Non comuni (≥1/1.000, <1/100): Ipoventilazione. |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
Comuni (≥1/100, <1/10): Irritazione in prossimità del sito di iniezione. |
Gli effetti indesiderati di seguito elencati sono stati osservati a seguito della somministrazione di olanzapina per via orale e per iniezione intramuscolare a rilascio prolungato, ma possono manifestarsi anche dopo somministrazione di ZYPREXA polvere per soluzione iniettabile.
Adulti Nel corso degli studi clinici le reazioni avverse, associate con l’uso di olanzapina, più frequentemente segnalate (osservate in misura ≥ 1°% dei pazienti) sono state sonnolenza, aumento di peso, eosinofilia, aumentati livelli di prolattina, colesterolo, glucosio e trigliceridi (vedere paragrafo 4.4), glicosuria, aumento dell’appetito, capogiro, acatisia, parkinsonismo, leucopenia, neutropenia (vedere paragrafo 4.4), discinesia, ipotensione ortostatica, effetti anticolinergici, aumenti transitori ed asintomatici delle aminotransferasi epatiche (vedere paragrafo 4.4), eruzione cutanea, astenia, affaticamento, febbre, artralgia, aumento della fosfatasi alcalina, valori elevati di gamma glutamiltransferasi, di acido urico, di creatinfosfochinasi ed edema.
Tabella delle reazioni avverse La seguente tabella elenca le reazioni avverse e gli esami di laboratorio osservate a seguito di segnalazioni spontanee e durante gli studi clnici. Per ciascun gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità. I parametri di frequenza elencati sono definiti nella seguente maniera: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Molto comune | Comune | Non comune | Raro | Non nota |
Patologie del sistema emolinfopoietico | | |
| Eosinofilia, Leucopenia10, Neutropenia10 | | Trombocitopenia11 | |
Disturbi del sistema immunitario | | |
| | Ipersensibilità11 | | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | |
Aumento di peso¹ | Aumentati livelli di colesterolo2,3, Aumentati livelli di glucosio4, Aumentati livelli di trigliceridi2,5, Glicosuria, Aumento dell’appetito | Sviluppo o esacerbazione del diabete occasionalmente associato a chetoacidosi o coma, includendo qualche caso fatale (vedere paragrafo 4.4)11 | Ipotermia12 | |
Patologie del sistema nervoso | |
Sonnolenza | Capogiro, Acatisia6, Parkinsonismo6, Discinesia6 | Crisi epilettiche in cui nella maggior parte dei casi venivano segnalate una storia di crisi epilettiche o la presenza di fattori di rischio per la comparsa di crisi epilettiche11, Distonia (inclusa la crisi oculogira)11, Discinesia tardiva11, Amnesia9, Disartria, Sindrome delle gambe senza riposo | Sindrome maligna da neurolettici (vedere paragrafo 4.4)12, Sintomi da sospensione7,12 | |
Patologie cardiache | |
| | Bradicardia, Prolungamento dell’intervallo QTc (vedere paragrafo 4.4) | Tachicardia/fibrillazione ventricolare, morte improvvisa (vedere paragrafo 4.4)11 | |
Patologie vascolari | |
Ipotensione ortostatica10 | | Tromboembolismo (comprendente l’embolia polmonare e la trombosi venosa profonda) (vedere paragrafo 4.4) | | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | |
| | Epistassi9 | | |
Patologie gastrointestinali | |
| Lievi, transitori effetti anticolinergici comprendenti stipsi e bocca secca | Distensione addominale9 | Pancreatite11 | |
Patologie epatobiliari | |
| Aumenti transitori ed asintomatici delle aminotransferasi epatiche (ALT, AST), specie nelle fasi iniziali del trattamento (vedere paragrafo 4.4) | | Epatite (intesa come danno epatocellulare, colestatico, o di entrambi)11 | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
| Eruzione cutanea | Reazione di fotosensibilità, Alopecia | | Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (Sindrome DRESS) |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo |
| Artralgia9 | | Rabdomiolisi1[1] | |
Patologie renali e urinarie |
| | Incontinenza urinaria, Ritenzione urinaria, Difficoltà ad iniziare la minzione11 | | |
Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali |
| | | Sindrome da astinenza neonatale (vedere paragrafo 4.6) | |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella |
| Disfunzione erettile nei maschi, Diminuzione della libido nei maschi e nelle femmine | Amenorrea, Aumento di volume mammario, Galattorrea nelle femmine, Ginecomastia/aumento di volume mammario nei maschi | Priapismo1[2] | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
| Astenia Affaticamento Edema Febbre10 | | | |
Esami diagnostici |
Aumentati livelli di prolattinemia8 | Aumento della fosfatasi alcalina10, Valori elevati di creatinfosfochinasi11, Valori elevati di gamma glutamiltransferasi10, Valori elevati di acido urico10 | Aumento della bilirubina totale | | |
[1] Aumento di peso clinicamente significativo è stato osservato in tutte le categorie di
Body Mass Index (BMI) presenti al basale. Dopo un trattamento a breve termine (durata media di 47 giorni), un aumento del peso corporeo ≥7% rispetto al basale è stato molto comune (22,2%), un aumento del peso corporeo ≥ 15% rispetto al basale è stato comune (4,2%) e un aumento del peso corporeo ≥ 25% rispetto al basale è stato non comune (0,8%). Con l’esposizione a lungo termine (almeno 48 settimane) i pazienti il cui peso corporeo era aumentato di un valore ≥ 7%, ≥ 15% e ≥ 25% rispetto al basale sono stati molto comuni (rispettivamente 64,4%, 31,7% e 12,3%). 2 Aumento di peso clinicamente significativo è stato osservato in tutte le categorie di
Body Mass Index (BMI) presenti al basale. Dopo un trattamento a breve termine (durata media di 47 giorni), un aumento del peso corporeo ≥7% rispetto al basale è stato molto comune (22,2%), un aumento del peso corporeo ≥ 15% rispetto al basale è stato comune (4,2%) e un aumento del peso corporeo ≥ 25% rispetto al basale è stato non comune (0,8%). Con l’esposizione a lungo termine (almeno 48 settimane) i pazienti il cui peso corporeo era aumentato di un valore ≥ 7%, ≥ 15% e ≥ 25% rispetto al basale sono stati molto comuni (rispettivamente 64,4%, 31,7% e 12,3%). ³Osservato per valori normali a digiuno al basale (< 5,17 mmol/l) che diventavano elevati (≥6,2 mmol/l). Sono stati molto comuni i cambiamenti nei livelli di colesterolemia a digiuno da borderline al basale (≥ 5,17 - < 6,2 mmol/l) ad elevati (≥ 6,2 mmol/l).
4Osservato per valori normali a digiuno al basale (< 5,56 mmol/l) che diventavano elevati (≥7 mmol/l). Sono stati molto comuni i cambiamenti nei livelli di glicemia a digiuno da borderline al basale (≥5,56 - < 7 mmol/l) ad elevati (≥ 7 mmol/l).
5Osservato per valori normali a digiuno al basale (< 1,69 mmol/l) che diventavano elevati (≥2,26 mmol/l). Sono stati molto comuni i cambiamenti nei livelli dei trigliceridi a digiuno da borderline al basale (≥ 1,69 - < 2,26 mmol/l) ad elevati (≥ 2,26 mmol/l).
6In studi clinici, l’incidenza di Parkinsonismo e distonia nei pazienti trattati con olanzapina è stata numericamente più alta, ma non significativamente diversa da un punto di vista statistico nei confronti del placebo. I pazienti trattati con olanzapina hanno presentato un’incidenza più bassa di Parkinsonismo, acatisia e distonia rispetto ai pazienti trattati con dosi frazionate di aloperidolo. In mancanza di dettagliate informazioni anamnestiche relative alla presenza di disturbi del movimento acuti e tardivi di natura extrapiramidale, al momento non è possibile concludere che olanzapina determini una minore comparsa di discinesia tardiva e/o di altre sindromi extrapiramidali ad insorgenza tardiva.
7Quando olanzapina è stata interrotta bruscamente sono stati riportati sintomi acuti come sudorazione, insonnia, tremore, ansia, nausea e vomito.
8In studi clinici fino a 12 settimane, le concentrazioni plasmatiche di prolattina hanno oltrepassato il limite superiore del range normale in circa il 30% dei pazienti trattati con olanzapina che presentavano valori normali di prolattina al basale. Nella maggior parte di questi pazienti gli aumenti sono stati generalmente lievi, e sono rimasti 2 volte al di sotto del limite superiore del range normale.
9Evento avverso identificato in studi clinici nel Database Integrato per olanzapina.
10Stabilito in base a valori misurati in studi clinici nel Database Integrato per olanzapina.
11Evento avverso identificato nei rapporti spontanei post-marketing e con frequenza determinata usando il Database Integrato per olanzapina.
12Evento avverso identificato nei rapporti spontanei post-marketing e con frequenza stimata al limite superiore al 95% dell’intervallo di confidenza usando il Database Integrato per olanzapina.
Esposizione a lungo termine (almeno 48 settimane) La percentuale dei pazienti che avevano variazioni avverse clinicamente significative nell’aumento di peso, di glucosio, di colesterolo totale/LDL/HDL o di trigliceridi aumentava col tempo. Nei pazienti adulti che avevano completato 9-12 mesi di terapia, la percentuale di aumento della glicemia media si riduceva dopo circa 6 mesi.
Informazioni aggiuntive su particolari categorie di popolazioni In studi clinici su pazienti anziani con demenza, il trattamento con olanzapina è stato associato con una più alta incidenza di decessi e di reazioni avverse cerebrovascolari rispetto al placebo (vedere paragrafo 4.4). In questo gruppo di pazienti reazioni avverse molto comuni associate con l’uso di olanzapina sono state i disturbi della deambulazione e le cadute. Comunemente sono stati osservati polmonite, aumento della temperatura corporea, letargia, eritema, allucinazioni visive ed incontinenza urinaria. In studi clinici su pazienti con psicosi iatrogena (agonisti della dopamina) associata a malattia di Parkinson, il peggioramento della sintomatologia parkinsoniana e le allucinazioni sono state riferite molto comunemente e con maggior frequenza che con placebo. In uno studio clinico in pazienti con mania bipolare, la terapia combinata di valproato ed olanzapina ha determinato un’incidenza di neutropenia del 4,1%; gli elevati livelli plasmatici di valproato potrebbero essere un potenziale fattore contribuente. Olanzapina somministrata con litio o valproato ha dato luogo ad un’aumentata incidenza (≥10%) di tremore, secchezza della bocca, aumento dell’appetito ed aumento di peso. Frequentemente è stato riportato anche disturbo del linguaggio. Durante il trattamento con olanzapina in associazione a litio o valproato, in caso di trattamento acuto (fino a 6 settimane) si è verificato un aumento ≥7% del peso corporeo iniziale nel 17,4% dei pazienti. Nei pazienti con disturbo bipolare il trattamento a lungo termine con olanzapina (fino a 12 mesi) per la prevenzione di nuovi episodi di malattia è stato associato ad un aumento ≥7% del peso corporeo iniziale nel 39,9% dei pazienti.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.