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Zopiclone Ari 7,5 mg compresse rivestite con film 20 compresse in blister pvc/al

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
Tipologia:
Principio attivo:
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Anno:
Prezzo:
1. Indicazioni terapeutiche
Trattamento a breve termine dell’insonnia negli adulti. Non è raccomandato l’uso continuativo a lungo termine. Un ciclo di trattamento deve impiegare la dose efficace più bassa.
2. Posologia
Posologia Utilizzare la dose efficace più bassa. Zopiclone Aristo deve essere assunto con una singola somministrazione e non deve essere risomministrato durante la stessa notte. Adulti: La dose raccomandata è di 7,5 mg di zopiclone assunta per via orale al momento di coricarsi. Pazienti anziani: Per iniziare il trattamento negli anziani deve essere impiegata una dose inferiore pari a 3,75 mg di zopiclone. A seconda dell’efficacia e dell’accettabilità, il dosaggio può essere successivamente aumentato, laddove clinicamente necessario. Popolazione pediatrica: Zopiclone non deve essere usato nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 18 anni. La sicurezza e l’efficacia di zopiclone nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 18 anni non sono state stabilite. Pazienti con compromissione della funzionalità epatica: Poiché l’eliminazione di zopiclone può essere ridotta nei pazienti con disfunzione epatica, si raccomanda la somministrazione serale di una dose inferiore pari a 3,75 mg di zopiclone. La dose usuale di 7,5 mg di zopiclone può essere utilizzata con cautela in alcuni casi, a seconda dell'efficacia e dell'accettabilità. Insufficienza renale: Non è stato osservato accumulo di zopiclone o dei suoi metaboliti durante il trattamento dell'insonnia in pazienti con insufficienza renale. Tuttavia, si raccomanda che i pazienti con funzionalità renale compromessa inizino il trattamento con 3,75 mg. Insufficienza respiratoria cronica: Nei pazienti con insufficienza respiratoria cronica, si consiglia inizialmente una dose iniziale di 3,75 mg di zopiclone. La dose può essere successivamente aumentata a 7,5 mg. Durata del trattamento. Insonnia transitoria 2-5 giorni. Insonnia a breve termine 2-3 settimane. Un singolo ciclo di trattamento non deve protrarsi per più di 4 settimane, compreso un periodo di sospensione graduale. L’estensione oltre il periodo massimo di trattamento non deve avvenire senza rivalutazione della condizione del paziente. Il medicinale deve essere assunto al momento di coricarsi. Modo di somministrazione: Solo per uso orale. Ogni compressa deve essere deglutita intera senza essere succhiata o masticata.
3. Controindicazioni
Zopiclone Aristo è controindicato in pazienti con: - ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; - miastenia grave; - insufficienza respiratoria; - sindrome apneica grave durante il sonno; - insufficienza epatica grave. Come per tutti i medicinali ipnotici, Zopiclone Aristo non deve essere usato nei bambini.
4. Avvertenze
Gruppi specifici di pazienti. Uso nell’insufficienza epatica: Si raccomanda l’utilizzo di una dose ridotta, vedere il paragrafo “Posologia”. Le benzodiazepine non sono indicate per il trattamento di pazienti con grave insufficienza epatica, in quanto possono precipitare l’encefalopatia (vedere paragrafo 4.3). Uso nell’insufficienza renale: Si raccomanda l’utilizzo di una dose ridotta, vedere il paragrafo “Posologia”. Uso nell’insufficienza respiratoria: Poiché gli ipnotici hanno la capacità di ridurre l’attività respiratoria, bisogna prestare attenzione quando zopiclone è prescritto a pazienti con funzionalità respiratoria compromessa (vedere paragrafo 4.8). Si raccomanda l’utilizzo di una dose ridotta per i pazienti con insufficienza respiratoria cronica a causa del rischio di depressione respiratoria. Uso nella popolazione pediatrica: Zopiclone non deve essere usato nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 18 anni. La sicurezza e l’efficacia di zopiclone nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 18 anni non sono state stabilite. Uso nei pazienti anziani: Gli anziani devono assumere una dose ridotta (vedere paragrafo 4.2). Rischio di dipendenza. L'esperienza clinica con Zopiclone Aristo fino ad oggi suggerisce che il rischio di dipendenza è minimo quando la durata del trattamento è limitata a non più di 4 settimane. L'uso di benzodiazepine e agenti benzodiazepinici (anche a dosi terapeutiche) può portare allo sviluppo di dipendenza fisica o psicologica o abuso per questi farmaci. Il rischio di dipendenza o abuso aumenta: - con la dose e la durata del trattamento; - con l’uso insieme ad alcool o altri psicotropi; - è anche maggiore in pazienti che hanno pregressi di abuso di alcool o sostanze stupefacenti; - per quei pazienti che hanno notevoli disturbi della personalità. La decisione se usare un ipnotico in questi pazienti deve essere presa solo con queste informazioni chiare in mente. In caso di dipendenza fisica, l'improvvisa interruzione del trattamento sarà accompagnata da sintomi da sospensione (vedere paragrafo 4.4). Tali sintomi possono presentarsi sotto forma di cefalea, dolori muscolari, ansia estrema, tensione, agitazione, confusione ed irritabilità. In casi gravi possono insorgere i seguenti sintomi: derealizzazione, depersonalizzazione, iperacusia, intorpidimento e formicolio alle estremità, ipersensibilità alla luce, al rumore e al contatto fisico, allucinazioni o attacchi epilettici. Raramente sono stati segnalati casi di abuso. Sospensione: È improbabile che la sospensione del trattamento con Zopiclone Aristo sia associata ad effetti di sospensione quando la durata del trattamento è limitata a 4 settimane. I pazienti possono trarre beneficio dalla diminuzione graduale della dose prima dell'interruzione (vedere paragrafo 4.8). Depressione: Come con altri ipnotici, zopiclone non costituisce un trattamento per la depressione e potrebbe persino mascherarne i sintomi (il suicidio può essere accelerato in tali pazienti). Qualsiasi causa alla base dell'insonnia deve essere affrontata prima del trattamento sintomatico per evitare di trattare effetti potenzialmente gravi della depressione. Tolleranza: Una certa perdita di efficacia degli effetti ipnotici delle benzodiazepine e delle sostanze simil-benzodiazepiniche può svilupparsi dopo un uso ripetuto per alcune settimane. Con Zopiclone Aristo comunque si è notata l'assenza di marcata tolleranza per trattamenti fino a 4 settimane. Insonnia di rimbalzo: All’interruzione del trattamento può presentarsi una sindrome transitoria nella quale i sintomi che hanno condotto al trattamento con una benzodiazepina o sostanze simil-benzodiazepiniche si ripresentano in forma aggravata. Può essere accompagnato da altre reazioni, compresi cambiamenti di umore, ansia e irrequietezza. Poiché il rischio di sintomi da astinenza/rimbalzo può essere aumentato dopo un trattamento prolungato o la sospensione brusca del trattamento, si raccomanda pertanto una diminuzione graduale del dosaggio e di avvisare di conseguenza il paziente. Un ciclo di trattamento deve impiegare la dose efficace più bassa per un periodo di tempo minimo necessario per un trattamento efficace. Vedere il paragrafo Posologia per indicazioni su un possibile regime di trattamento. Un ciclo di trattamento non deve protrarsi per più di 4 settimane, compresa la riduzione graduale (vedere paragrafo 4.8). Amnesia: L'amnesia è rara, ma può verificarsi amnesia anterograda, specialmente quando il sonno viene interrotto o quando il paziente ritarda a coricarsi dopo aver assunto la compressa. Pertanto, per ridurre la possibilità di amnesia anterograda, i pazienti devono assicurarsi di assumere la compressa quando hanno la possibilità di coricarsi e sono in grado di dormire una notte intera (un sonno ininterrotto di circa 7 - 8 ore). Compromissione psicomotoria: Come altri farmaci sedativi/ipnotici, zopiclone ha effetti depressivi sul sistema nervoso centrale (SNC). Il rischio di compromissione psicomotoria, inclusa la compromissione della capacità di guidare, aumenta se: zopiclone viene assunto meno di 12 ore prima di eseguire attività che richiedono vigilanza mentale, viene assunta una dose più alta di quella raccomandata, o zopiclone viene co-somministrato con altri farmaci ad effetto depressivo sul SNC, con alcool o con altri farmaci che aumentano i livelli ematici di zopiclone (vedere paragrafo 4.5). I pazienti devono essere avvertiti di non impegnarsi in occupazioni pericolose che richiedano una totale vigilanza mentale o coordinazione motoria, come ad esempio operare su macchinari o guidare veicoli, dopo la somministrazione di zopiclone e in particolare durante le 12 ore successive alla sua somministrazione. Altre reazioni psichiatriche e paradosse: Sono state segnalate altre reazioni psichiatriche e paradosse (vedere paragrafo 4.8), quando si usano sostanze sedative/ipnotiche, come zopiclone, è noto che possano verificarsi reazioni come irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, delusione, collera, incubi, allucinazioni, comportamento inappropriato e altri effetti comportamentali negativi. Se ciò dovesse avvenire, l’uso di zopiclone deve essere sospeso. Tali reazioni sono più frequenti negli anziani. Sonnambulismo e comportamenti associati: In pazienti che hanno assunto zopiclone e che non erano completamente svegli sono stati segnalati sonnambulismo e altri comportamenti associati come “guidare nel sonno”, preparare e mangiare cibo, oppure telefonare, con amnesia per l’evento. Sembra che, sia l’uso di alcool e di altri deprimenti del SNC insieme a zopiclone sia l’uso di zopiclone a dosi che superano la dose massima consigliata, aumentino il rischio di tali comportamenti. Si deve considerare attentamente l’interruzione del trattamento con zopiclone nei pazienti che presentano tali comportamenti (vedere paragrafo 4.5). Zopiclone Aristo contiene lattosio: Ogni compressa rivestita con film da 3,75 mg di Zopiclone Aristo contiene 14,96 mg di lattosio (come lattosio monoidrato). Ogni compressa rivestita con film da 7,5 mg di Zopiclone Aristo contiene 29,93 mg di lattosio (come lattosio monoidrato). I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da decifit di lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
5. Interazioni
Associazione non raccomandata: L’effetto sedativo di zopiclone può essere aumentato quando viene assunto congiuntamente ad alcool, l’uso concomitante non è pertanto raccomandato. In particolare ciò può influenzare la capacità del paziente di guidare autoveicoli o usare macchinari. Associazioni da prendere in considerazione: L’effetto depressivo centrale può essere accresciuto nei casi di uso concomitante con i deprimenti del SNC. Il beneficio terapeutico della co-somministrazione con antipsicotici (neurolettici), ipnotici, ansiolitici/sedativi, antidepressivi, analgesici narcotici, antiepilettici, anestetici e antistaminici sedativi deve pertanto essere attentamente valutato. Nel caso di analgesici narcotici può avvenire aumento dell’euforia conducendo ad un aumento della dipendenza psichica. Composti che inibiscono determinati enzimi epatici (specialmente il citocromo P450) possono aumentare l’attività delle benzodiazepine e sostanze simil-benzodiazepiniche. L’effetto dell’eritromicina sulla farmacocinetica dello zopiclone è stata studiata in 10 soggetti sani. In presenza di eritromicina, l’AUC dello zopiclone è risultata aumentata dell’80%, ciò indica che l’eritromicina può inibire il metabolismo dei farmaci metabolizzati da CYP3 A4. Come conseguenza, l’effetto ipnotico dello zopiclone può risultare innalzato. Poiché zopiclone è metabolizzato dall’isoenzima P450 (CYP) 3A4 (vedere paragrafo 5.2 Proprietà farmacocinetiche), i livelli plasmatici di zopiclone possono aumentare con la somministrazione concomitante di inibitori di CYP3A4 quali ad esempio eritromicina, claritromicina, ketoconazolo, itraconazolo e ritonavir. In caso di somministrazione concomitante con inibitori di CYP3A4 può rendersi necessaria una riduzione del dosaggio di zopiclone. Al contrario, i livelli plasmatici di zopiclone possono essere ridotti durante la somministrazione concomitante di induttori del CYP3A4, quali rifampicina, carbamazepina, fenobarbitale, fenitoina ed erba di S. Giovanni. La somministrazione concomitante con induttori del CYP3A4 può rendere necessario un aumento del dosaggio di zopiclone.
6. Effetti indesiderati
Ove applicabile, viene utilizzata la seguente valutazione di frequenza CIOMS: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: angioedema, reazione anafilattica. Disturbi psichiatrici. Non comune: incubi, agitazione; Raro: stato confusionale, disturbo della libido, irritabilità, aggressività, allucinazioni; Non nota: irrequietezza, delusione, rabbia, umore depresso, comportamento anormale (probabilmente associato all'amnesia) e sonnambulismo (vedere paragrafo 4.4: sonnambulismo e comportamento associato), dipendenza (vedere paragrafo 4.4), sindrome da astinenza (vedere di seguito). Patologie del sistema nervoso. Comune: disgeusia (sapore amaro), sonnolenza (residuo); Non comune: vertigini, mal di testa; Raro: amnesia anterograde; Non nota: atassia, parestesia, disturbi cognitivi come disturbi della memoria, disturbi dell'attenzione, disturbi del linguaggio. Patologie dell'occhio. Non nota: diplopia. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Raro: dispnea (vedere paragrafo 4.4); Non nota: depressione respiratoria (vedere paragrafo 4.4). Patologie gastrointestinali. Comune: secchezza della bocca; Non comune: nausea, vomito; Non nota: dispepsia. Patologie epatobiliari. Molto raro: aumento delle transaminasi e/o aumento della fosfatasi alcalina ematica (da lieve a moderata). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Rare: orticaria o eruzione cutanea, prurito. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: debolezza muscolare. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: stanchezza; Non nota: stordimento, incoordinazione. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Raro: caduta (prevalentemente in pazienti anziani). La sindrome da astinenza è stata riportata alla sospensione di zopiclone (vedere paragrafo 4.4). I sintomi da astinenza possono variare e comprendere insonnia da rimbalzo dolore muscolare, ansia, tremore, sudorazione, agitazione, confusione, mal di testa, palpitazioni, tachicardia, delirio, incubi, attacchi di panico, dolori muscolari/crampi, disturbi gastrointestinali e irritabilità. Nei casi gravi possono verificarsi i seguenti sintomi: derealizzazione, depersonalizzazione, iperacusia, intorpidimento e formicolio alle estremità, ipersensibilità alla luce, rumore e contatto fisico, allucinazioni. In casi molto rari possono verificarsi convulsioni. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all’indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.
7. Gravidanza e allattamento
Non sono disponibili dati sullo zopiclone sufficienti ad accertarne la sicurezza d'impiego durante la gravidanza e l'allattamento. Gravidanza: L'esperienza di impiego di zopiclone durante la gravidanza nell'uomo è limitata sebbene non siano stati riscontrati effetti avversi negli animali. Pertanto, l'uso in gravidanza non è raccomandato. Se il medicinale viene prescritto a una donna in età fertile, quest’ultima deve essere avvertita di contattare il proprio medico per quanto riguarda la sospensione del medicinale, sia se intende iniziare una gravidanza, sia se sospetta di essere incinta. Se zopiclone è somministrato durante gli ultimi tre mesi di gravidanza o durante il travaglio, possono verificarsi effetti sul neonato quali ipotermia, ipotonia e depressione respiratoria dovuti all'azione farmacologica del medicinale. Neonati nati da madri che hanno assunto benzodiazepine e sostanze simil-benzodiazepiniche cronicamente durante le fasi avanzate della gravidanza possono sviluppare dipendenza fisica e possono presentare un certo rischio per sviluppare i sintomi da astinenza nel periodo post-natale. Allattamento: Zopiclone è escreto nel latte materno, sebbene la concentrazione di zopiclone nel latte materno sia bassa, l'uso nelle madri che allattano al seno deve essere evitato.
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
9. Principio attivo
Zopiclone Aristo 3,75 mg compresse rivestite con film. Ogni compressa contiene 3,75 mg di zopiclone. Eccipiente con effetto noto: ogni compressa contiene 14,96 mg di lattosio (come lattosio monoidrato). Zopiclone Aristo 7.5 mg compresse rivestite con film. Ogni compressa contiene 7,5 mg di zopiclone. Eccipiente con effetto noto: ogni compressa contiene 29,93 mg di lattosio (come lattosio monoidrato). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Calcio idrogeno fosfato diidrato, Idrossi-propilcellulosa, Lattosio monoidrato, Amido di mais, Magnesio stearato, Amido pregelatinizzato; Opadry bianco costituito da: Ipromellosa, Macrogol, Titanio diossido (E171).
11. Sovradosaggio
La dose fatale non è nota. Sintomi Il sovradosaggio si manifesta solitamente con vari gradi di depressione del sistema nervoso centrale che vanno dalla sonnolenza al coma secondo la quantità ingerita. Nei casi lievi, i sintomi includono sonnolenza, confusione e letargia; nei casi più gravi, i sintomi possono includere atassia, ipotonia, ipotensione, metaemoglobinemia, depressione respiratoria e coma. Il sovradosaggio non dovrebbe rappresentare rischio per la vita, a meno che non vi sia assunzione concomitante di altri deprimenti del SNC, compreso l'alcool. Altri fattori di rischio, quali la presenza di patologie concomitanti e lo stato debilitato del paziente, possono contribuire alla gravità dei sintomi e possono molto raramente avere esito fatale. Trattamento È raccomandato un trattamento sintomatico e di supporto condotto in adeguato ambiente ospedaliero con una particolare attenzione alle funzioni respiratorie e cardiovascolari del paziente. Considerare l’uso di carbone attivo se un adulto ha ingerito più di 150 mg o un bambino più di 1,5 mg/kg entro un’ora. In alternativa, prendere in considerazione la lavanda gastrica negli adulti entro un’ora da un sovradosaggio potenzialmente letale. Se la depressione del SNC è grave, prendere in considerazione l’uso di flumazenil. Ha un’emivita breve (circa un’ora). NON UTILIZZARE IN CASO DI OVERDOSE MISTO O COME TEST "DIAGNOSTICO". Il trattamento dovrebbe includere misure sintomatiche e di sostegno generali, comprese una via aerea pulita e il monitoraggio dei segni cardiaci e vitali fino alla stabilizzazione.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).