Riassunto del profilo di sicurezza: Zerbaxa è stato valutato in studi clinici di Fase 3, controllati con farmaco di confronto nel trattamento di infezioni intra-addominali complicate e di infezioni complicate del tratto urinario (inclusa pielonefrite). Le reazioni avverse verificatesi con frequenza più comune (≥ 3% negli studi di Fase 3 raggruppati nel trattamento di infezioni intra-addominali complicate e di infezioni complicate del tratto urinario, inclusa la pielonefrite) nei pazienti trattati con Zerbaxa, sono state nausea, cefalea, stipsi, diarrea e piressia e sono state in genere di lieve o moderata severità. Il trattamento con Zerbaxa è stato valutato in uno studio clinico di Fase 3 controllato con farmaco di confronto nel trattamento di polmonite acquisita in ospedale, inclusa polmonite associata a ventilazione meccanica. Le reazioni avverse verificatesi con frequenza più comune (≥ 5% nello studio di Fase 3 nel trattamento di polmonite acquisita in ospedale, inclusa polmonite associata a ventilazione meccanica) nei pazienti trattati con Zerbaxa sono state diarrea, alanina aminotransferasi aumentata e aspartato aminotransferasi aumentata e sono state in genere di lieve o moderata severità.
Tabella delle reazioni avverse: Le seguenti reazioni avverse sono state identificate durante gli studi clinici condotti con Zerbaxa. Le reazioni avverse sono classificate per sistemi e organi secondo MedDRA e per frequenza. Le categorie di frequenza si basano sulle seguenti convenzioni: comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100) (vedere Tabella 3).
Tabella 3: Reazioni avverse identificate durante gli studi clinici condotti con ceftolozano/tazobactam.
Classificazione per sistemi e organi | Comune(≥ 1/100, < 1/10) | Non comune(≥ 1/1.000, < 1/100) |
Infezioni ed infestazioni | Colite da Clostridioides difficile² | Candidiasi comprese la orofaringea e la vulvovaginale¹, colite da Clostridioides difficile¹, infezione fungina del tratto urinario¹, infezione da Clostridioides difficile² |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Trombocitosi¹ | Anemia¹ |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Ipokaliemia¹ | Iperglicemia¹, ipomagnesiemia¹, ipofosfatemia¹ |
Disturbi psichiatrici | Insonnia¹, ansia¹ | |
Patologie del sistema nervoso | Cefalea¹, capogiro¹ | Ictus ischemico¹ |
Patologie cardiache | | Fibrillazione atriale¹, tachicardia¹, angina pectoris¹ |
Patologie vascolari | Ipotensione¹ | Flebite¹, trombosi venosa¹ |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | | Dispnea¹ |
Patologie gastrointestinali | Nausea¹, diarrea³, stipsi¹, vomito³, dolore addominale¹ | Gastrite¹, distensione addominale¹, dispepsia¹, flatulenza¹, ileo paralitico¹ |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Eruzione cutanea¹ | Orticaria¹ |
Patologie renali e urinarie | | Compromissione renale¹, insufficienza renale¹ |
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione | Piressia¹, reazioni in sede di infusione¹ | |
Esami diagnostici | Alanina aminotransferasi aumentata³, aspartato aminotransferasi aumentata³, transaminasi aumentate², prova di funzione epatica anormale², fosfatasi alcalina ematica aumentata², gamma-glutamiltransferasi aumentata² | Positività al test di Coombs³, gamma-glutamiltranspeptidasi (GGT) sierica aumentata¹, fosfatasi alcalina sierica aumentata¹, positività al test per Clostridioides² |
1 Specifico per le indicazioni di infezioni intra-addominali complicate, pielonefrite acuta e infezioni complicate del tratto urinario, trattate con Zerbaxa (1 g / 0,5 g per via endovenosa ogni 8 ore) per un periodo massimo di 14 giorni. ² Specifico per l’indicazione di polmonite acquisita in ospedale, inclusa polmonite associata a ventilazione meccanica, trattata con Zerbaxa (2 g / 1 g per via endovenosa ogni 8 ore) per un periodo massimo di 14 giorni. ³Applicabile a tutte le indicazioni: infezioni intra-addominali complicate, pielonefrite acuta, infezioni complicate del tratto urinario e polmonite acquisita in ospedale, inclusa polmonite associata a ventilazione meccanica.
Descrizione delle reazioni avverse selezionate. Parametri di laboratorio: Durante il trattamento con Zerbaxa può verificarsi lo sviluppo di una positività al test diretto di Coombs. L’incidenza della sieroconversione alla positività del test diretto di Coombs è stata di 0,2% nei pazienti in trattamento con Zerbaxa e di 0% nei pazienti in trattamento con il farmaco di confronto negli studi clinici per il trattamento di infezioni intra-addominali complicate e infezioni complicate del tratto urinario. L’incidenza della sieroconversione alla positività del test diretto di Coombs è stata di 31,2% nei pazienti in trattamento con Zerbaxa e di 3,6% nei pazienti in trattamento con meropenem nello studio clinico per il trattamento della polmonite acquisita in ospedale, inclusa polmonite associata a ventilazione meccanica. Negli studi clinici, non c’è stata evidenza di emolisi nei pazienti che hanno sviluppato una positività al test diretto di Coombs in qualsiasi gruppo di trattamento.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l’Agenzia Italiana del Farmaco, sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioniavverse.