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Tramadolo Paracet San 37,5 mg/325 mg compresse, 20 compresse in blister al/pvc-pvdc

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
Tramadolo e paracetamolo Sandoz è indicato per il trattamento sintomatico del dolore da moderato a severo. L’uso di Tramadolo e paracetamolo Sandoz deve essere limitato a quei pazienti nei quali, per il trattamento del dolore da moderato a severo, è considerato necessario l’utilizzo della combinazione a base di tramadolo e paracetamolo (vedere anche il paragrafo 5.1).
2. Posologia
Posologia: L’uso di Tramadolo e paracetamolo Sandoz deve essere limitato a quei pazienti nei quali, per il trattamento del dolore da moderato a severo, è considerato necessario l’utilizzo della combinazione a base di tramadolo e paracetamolo. La dose deve essere adattata in funzione dell’intensità del dolore e della sensibilità del singolo paziente. In generale, per l’analgesia deve essere utilizzata la dose minima efficace. Non deve essere superata la dose totale di 8 compresse al giorno (equivalenti a 300 mg di tramadolo cloridrato e 2600 mg di paracetamolo). L'intervallo fra le somministrazioni non deve essere inferiore a sei ore. Adulti e adolescenti (dai 12 anni di età): La dose iniziale raccomandata è di due compresse di Tramadolo e paracetamolo Sandoz 37,5 mg/325 mg. Se necessario, possono essere assunte dosi supplementari, senza tuttavia superare le 8 compresse al giorno (equivalenti a 300 mg di tramadolo e 2600 mg di paracetamolo). L’intervallo di tempo fra le somministrazioni non deve essere inferiore a 6 ore. In nessun caso tramadolo/paracetamolo deve essere somministrato per un periodo di tempo superiore a quello strettamente necessario (vedere anche il paragrafo 4.4). Se, a causa della natura e della gravità della malattia, risultasse necessario un uso ripetuto o un trattamento a lungo termine con tramadolo/paracetamolo, dovrà essere effettuato un regolare e scrupoloso monitoraggio (con interruzioni del trattamento, quando possibile), al fine di valutare la necessità di continuazione del trattamento. Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di tramadolo/paracetamolo non è stata stabilita nei bambini di età inferiore a 12 anni. Il trattamento in questa popolazione, pertanto, va evitato. Anziani In genere, nei pazienti fino a 75 anni senza insufficienza epatica o renale clinicamente manifeste, non è necessario alcun adeguamento della dose. Nei pazienti anziani di età superiore a 75 anni, l’eliminazione del medicinale potrebbe risultare prolungata. Pertanto, se necessario, l’intervallo di dosaggio deve essere prolungato, in funzione delle caratteristiche del paziente. Compromissione renale/dialisi L'eliminazione del tramadolo è ritardata nei pazienti con insufficienza renale. In questi pazienti il prolungamento degli intervalli tra le dosi deve essere attentamente valutato in base alle esigenze del paziente. Nei pazienti con insufficienza renale moderata (velocità di filtrazione glomerulare 10-50 ml/min), la dose di paracetamolo deve essere ridotta (dose massima giornaliera di 2000 mg). Compromissione epatica L'eliminazione del tramadolo è ritardata nei pazienti con compromissione epatica. In questi pazienti il prolungamento degli intervalli tra le dosi deve essere attentamente valutato in base alle esigenze del paziente (vedere il paragrafo 4.4). A causa della presenza di paracetamolo, Tramadolo e paracetamolo Sandoz non deve essere usato in pazienti con compromissione epatica grave (vedere paragrafo 4.3). In pazienti con funzionalità epatica compromessa o sindrome di Gilbert, la dose di paracetamolo deve essere ridotta o l'intervallo fra le dosi deve essere prolungato. Modo di somministrazione: Uso orale. Le compresse devono essere deglutite intere con una quantità sufficiente di liquido. Le compresse non devono essere divise, masticate o frantumate.
3. Controindicazioni
- Ipersensibilità ai principi attivi o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 - Intossicazione acuta da alcol, medicinali ipnotici, analgesici ad azione centrale, oppioidi o farmaci psicotropi - Tramadolo e paracetamolo Sandoz non deve essere somministrato ai pazienti in trattamento con inibitori della monoamino ossidasi (MAO) o entro due settimane dall’interruzione della loro somministrazione (vedere il paragrafo 4.5) - Grave compromissione epatica - Epilessia non controllata da terapia (vedere il paragrafo 4.4)
4. Avvertenze
Avvertenze - In adulti e adolescenti a partire dai 12 anni di età non deve essere superata la dose massima di 8 compresse di Tramadolo e paracetamolo Sandoz 37,5 mg/325 mg al giorno (equivalenti a 300 mg di tramadolo e 2600 mg di paracetamolo). Al fine di evitare il sovradosaggio accidentale, bisogna ricordare ai pazienti di non superare la dose raccomandata e di non utilizzare contemporaneamente qualsiasi altro medicinale contenente paracetamolo (inclusi i medicinali da banco) o tramadolo cloridrato, senza la supervisione di un medico. - In caso di grave insufficienza renale (clearance della creatinina <10 ml/min), l’uso di tramadolo/paracetamolo va evitato. - Nei pazienti con grave compromissione epatica, Tramadolo e paracetamolo Sandoz non deve essere usato (vedere il paragrafo 4.3). I rischi di sovradosaggio da paracetamolo sono maggiori nei pazienti con epatopatia alcolica non cirrotica. In caso di insufficienza moderata, deve essere attentamente considerato il prolungamento dell’intervallo di dosaggio. - In caso di grave insufficienza respiratoria, l’uso di tramadolo/paracetamolo va evitato. - Tramadolo non è adatto per il trattamento sostitutivo nei pazienti con dipendenza da oppiacei. Tramadolo, sebbene sia un agonista oppioide, non è in grado di sopprimere la sindrome di astinenza da morfina. - Sono state segnalate convulsioni nei pazienti in trattamento con tramadolo predisposti ad attacchi convulsivi o che assumono altri farmaci che abbassano la soglia convulsiva, in particolare inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, antidepressivi triciclici, antipsicotici, analgesici ad azione centrale o anestetici locali. I pazienti epilettici controllati dal trattamento o i pazienti predisposti ad attacchi convulsivi devono essere trattati con tramadolo/paracetamolo solo in circostanze eccezionali. Sono state segnalate convulsioni in pazienti trattati con tramadolo alle dosi consigliate. Il rischio può aumentare quando le dosi di tramadolo superano il limite superiore del dosaggio raccomandato. - L’uso concomitante di agonisti/antagonisti oppioidi (nalbufina, buprenorfina, pentazocina) va evitato (vedere il paragrafo 4.5). Rischio derivante dall'uso concomitante di medicinali sedativi come benzodiazepine o medicinali correlati L'uso concomitante di tramadolo/paracetamolo e medicinali sedativi come le benzodiazepine o i farmaci correlati può causare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte. A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante con questi medicinali sedativi deve essere riservata ai pazienti per i quali non sono possibili opzioni di trattamento alternative. Se si decide di prescrivere tramadolo/paracetamolo in concomitanza con medicinali sedativi, deve essere usata la dose efficace più bassa e la durata del trattamento deve essere la più breve possibile. I pazienti devono essere attentamente monitorati per segni e sintomi di depressione respiratoria e sedazione. A tale riguardo, si raccomanda fortemente di informare i pazienti e chiunque si prenda cura di loro al fine di renderli consapevoli di questi sintomi (vedere paragrafo 4.5). Metabolismo del CYP2D6 Il tramadolo viene metabolizzato dall’enzima epatico CYP2D6. Se un paziente mostra una carenza di questo enzima o ne è completamente privo, potrebbe non ottenere un adeguato effetto analgesico. Le stime indicano che fino al 7% della popolazione caucasica potrebbe presentare questa carenza. Tuttavia, se il paziente è un metabolizzatore ultra rapido esiste il rischio di sviluppare effetti indesiderati di tossicità da oppioidi anche a dosaggi comunemente prescritti. Sintomi generali di tossicità da oppioidi comprendono confusione, sonnolenza, respiro superficiale, pupille contratte, nausea, vomito, stipsi e mancanza di appetito. Nei casi gravi, ciò può includere sintomi di depressione circolatoria e respiratoria, che possono mettere in pericolo la vita e molto raramente essere fatali. Le stime sulla prevalenza di metabolizzatori ultra rapidi in diverse popolazioni sono riassunte di seguito:
Popolazione Prevalenza%
Africana/Etiope 29%
Afroamericana da 3.4% a 6.5%
Asiatica da 1.2% a 2%
Caucasica da 3.6% a 6.5%
Greca 6.0%
Ungherese 1.9%
Nordeuropea da 1% a 2%
Uso post-operatorio nei bambini Nella letteratura pubblicata ci sono state segnalazioni relative al fatto che il tramadolo somministrato in ambito post-operatorio nei bambini a seguito di tonsillectomia e/o per adenoidectomia per apnea ostruttiva nel sonno, ha portato al verificarsi di eventi avversi rari ma pericolosi per la vita. Occorre adottare estrema cautela quando tramadolo viene somministrato ai bambini per alleviare il dolore post- operatorio e deve essere accompagnata da un attento monitoraggio dei sintomi di tossicità da oppioidi, inclusa la depressione respiratoria. Bambini con funzione respiratoria compromessa L’uso di tramadolo non è raccomandato nei bambini in cui la funzione respiratoria potrebbe essere compromessa, tra cui patologie neuromuscolari, gravi patologie cardiache o respiratorie, infezioni delle vie respiratorie superiori o polmonari, traumi multipli o procedure chirurgiche complesse. Questi fattori possono peggiorare i sintomi di tossicità da oppioidi. Precauzioni per l’uso Si possono sviluppare tolleranza e dipendenza psichica e fisica, soprattutto a seguito di terapie a lungo termine. La necessità clinica del trattamento analgesico deve essere rivalutata ad intervalli regolari (vedere il paragrafo 4.2). Nei pazienti dipendenti da oppiacei e nei pazienti con un’anamnesi di abuso di droghe o di dipendenza, il trattamento deve essere effettuato solo per brevi periodi e sotto controllo medico. Tramadolo/paracetamolo deve essere usato con cautela nei pazienti con trauma cranico, nei pazienti predisposti a disturbi convulsivi, disturbi del tratto biliare, in stato di shock, in stato alterato di coscienza per cause sconosciute, con problemi che interessano il centro del respiro o la funzione respiratoria, o con un‘aumentata pressione intracranica. In alcuni pazienti il sovradosaggio di paracetamolo può causare tossicità epatica. La sindrome da astinenza, simile a quella che si verifica durante l’astinenza da oppiacei, può verificarsi anche a dosi terapeutiche e per un trattamento a breve termine (vedere il paragrafo 4.8). Se un paziente non necessita più della terapia con tramadolo, può essere consigliabile ridurre gradualmente la dose per prevenire i sintomi di astinenza. Raramente, sono stati segnalati casi di dipendenza e abuso (vedere il paragrafo 4.8). In uno studio è stato segnalato che durante l’anestesia generale con enflurano e protossido d’azoto, l’uso di tramadolo ha aumentato i ricordi intra-operatori. Fino a quando non saranno disponibili ulteriori informazioni, l’uso di tramadolo durante le anestesie leggere deve essere evitato. Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per compressa, cioè essenzialmente ‘senza sodio’.
5. Interazioni
Tramadolo L’uso concomitante è controindicato con: Inibitori non selettivi delle MAO Rischio di sindrome serotoninergica: diarrea, tachicardia, iperidrosi, tremiti, stato confusionale, perfino coma. Inibitori selettivi delle MAO-A Estrapolazione da inibitori non selettivi delle MAO Rischio di sindrome serotoninergica: diarrea, tachicardia, iperidrosi, tremiti, stato confusionale, perfino coma. Inibitori selettivi delle MAO-B Sintomi di eccitazione centrale, indicativi di una sindrome serotoninergica: diarrea, tachicardia, iperidrosi, tremiti, stato confusionale, perfino coma. Nel caso di un recente trattamento con inibitori delle MAO, è necessario ritardare di due settimane l’inizio del trattamento con tramadolo. L’uso concomitante deve essere evitato con: Alcol L’alcol aumenta l’effetto sedativo degli analgesici oppioidi. L’effetto sullo stato di attenzione può rendere pericolosi la guida di veicoli e l’uso di macchinari. Evitare l’assunzione di bevande alcoliche e di medicinali contenenti alcol. Carbamazepina e altri induttori enzimatici Esiste il rischio di una riduzione dell’efficacia e di una più breve durata d’azione, a causa della diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di tramadolo. Oppioidi agonisti/antagonisti (buprenorfina, nalbufina, pentazocina) Si ha diminuzione dell’effetto analgesico per effetto del blocco competitivo a livello dei recettori, con il rischio di insorgenza di sindrome da astinenza. Uso concomitante che deve essere tenuto in considerazione: Tramadolo può indurre convulsioni e aumentare la possibilità di causare convulsioni da parte di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), inibitori della ricaptazione della serotonina-norepinefrina (SNRI), antidepressivi triciclici, antipsicotici e medicinali che abbassano la soglia delle convulsioni (come bupropione, mirtazapina, tetraidrocannabinolo). L’uso terapeutico concomitante di tramadolo e medicinali serotoninergici, come inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), inibitori della ricaptazione della serotonina-norepinefrina (SNRI), inibitori MAO (vedere paragrafo 4.3), antidepressivi triciclici e mirtazapina può causare tossicità da serotonina. La sindrome serotoninergica è probabile in presenza di una delle seguenti condizioni: - clono spontaneo - Clono inducibile o oculare con agitazione o diaforesi - Tremore e iperreflessia - Ipertonia e temperatura corporea > 38° C e clono inducibile o oculare. La sospensione dei medicinali serotoninergici di solito determina un rapido miglioramento. Il trattamento dipende dal tipo e dalla gravità dei sintomi. Altri derivati degli oppioidi (inclusi medicinali antitosse e trattamenti sostitutivi) e barbiturici. Aumento del rischio di depressione respiratoria, che, in caso di sovradosaggio, può essere fatale. Medicinali sedativi come benzodiazepine o medicinali correlati L'uso concomitante di oppioidi con medicinali sedativi come benzodiazepine o medicinali correlati aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa dell'effetto depressivo additivo del SNC. La dose e la durata dell'uso concomitante devono essere limitate (vedere paragrafo 4.4). Altri depressori del sistema nervoso centrale, come altri derivati degli oppioidi (inclusi medicinali antitosse e trattamenti sostitutivi), benzodiazepine, altri ansiolitici, ipnotici, antidepressivi sedativi, antistaminici sedativi, neurolettici, farmaci antipertensivi ad azione centrale, talidomide e baclofene. Questi medicinali possono causare un aumento della depressione centrale. L’effetto sullo stato di attenzione può rendere pericolosi la guida di veicoli e l’uso di macchinari. Quando tramadolo/paracetamolo e composti simili a warfarin vengono somministrati in concomitanza, deve essere eseguita una valutazione periodica del tempo di protrombina, se clinicamente appropriato, a causa di segnalazioni relative ad un aumento dell’INR. In un numero limitato di studi, la somministrazione pre- o post-operatoria dell’antiemetico ondansetron, un antagonista 5-HT3, ha aumentato la richiesta di tramadolo nei pazienti con dolore postoperatorio. Paracetamolo Quando tramadolo/paracetamolo e composti simili a warfarin vengono somministrati contemporaneamente, deve essere eseguita una valutazione periodica del tempo di protrombina, se clinicamente appropriato, a causa di segnalazioni relative ad un aumento dell’INR. La velocità di assorbimento del paracetamolo può essere aumentata da metoclopramide o domperidone e l’assorbimento ridotto da colestiramina. Per ottenere il massimo effetto analgesico, colestiramina non deve essere somministrata entro un'ora dalla somministrazione di paracetamolo. Isoniazide influisce sulla farmacocinetica di paracetamolo con possibile potenziamento della tossicità epatica. Probenecid inibisce il legame di paracetamolo all'acido glucuronico, portando così ad una riduzione della clearance paracetamolo per un fattore di circa 2. In pazienti che assumono contemporaneamente probenecid, la dose paracetamolo deve essere ridotta. L’uso di sostanze che inducono enzimi epatici, come carbamazepina, fenitoina, fenobarbital, rifampicina e erba di S. Giovanni (Hypericum perforatum) può aumentare l'epatotossicità del paracetamolo a causa di una maggiore e più rapida formazione di metaboliti tossici. Pertanto, si deve usare cautela in caso di uso concomitante di induttori enzimatici. Paracetamolo può influenzare la farmacocinetica di cloramfenicolo. Il monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche di cloramfenicolo è raccomandato in caso di associazione di paracetamolo con un trattamento di cloramfenicolo somministrato per iniezione.
6. Effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati segnalati più comunemente durante gli studi clinici condotti con l’associazione tramadolo e paracetamolo sono stati nausea, capogiri e sonnolenza, osservati in oltre il 10% dei pazienti. Le frequenze vengono definite come segue: Molto comune (≥ 1/10) Comune (≥ 1/100, < 1/10) Non comune (≥ 1/1,000, < 1/100) Raro (≥ 1/10,000, < 1/1.000) Molto raro (< 1/10.000) Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Classificazione per sistemi e organi Molto comune Comune Non comune Raro Molto raro Frequenza non nota
Disturbi del metabolismo e della nutrizione           Ipoglicemia
Disturbi psichiatrici   Stato confusionale, alterazioni dell’umore (ansia, nervosismo, umore euforico), disturbi del sonno Depressione, allucinazioni, incubi Delirium, dipendenza da farmaco Abuso  
Patologie del sistema nervoso Capogiri, sonnolenza Cefalea, tremori Contrazioni muscolari involontarie, parestesia, amnesia Atassia, convulsioni, sincope, disturbi del linguaggio    
Patologie dell'occhio       Visione offuscata, miosi, midriasi    
Patologie dell'orecchio e del labirinto     Tinnito      
Patologie cardiache     Palpitazioni, tachicardia, aritmia      
Patologie vascolari     Ipertensione, vampate di calore      
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche     Dispnea      
Patologie gastrointestinali Nausea Vomito, costipazione, bocca secca, diarrea, dolore addominale, dispepsia, flatulenza Disfagia, melena      
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo   Iperidrosi, prurito Reazioni cutanee (ad es. rash, orticaria)      
Patologie renali e urinarie     Albuminuria, disturbi della minzione (disuria e ritenzione urinaria)      
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione     Brividi, dolore toracico      
Esami diagnostici     Aumento delle transaminasi      
Sebbene non siano stati osservati durante gli studi clinici, la comparsa dei seguenti effetti indesiderati noti per essere correlati alla somministrazione di tramadolo o paracetamolo non può essere esclusa: Tramadolo - Ipotensione posturale, bradicardia, collasso. - La sorveglianza successiva alla commercializzazione di tramadolo ha rivelato rare alterazioni dell’azione di warfarin, incluso l’aumento del tempo di protrombina. - Rari: reazioni allergiche con sintomi respiratori (per es., dispnea, broncospasmo, respiro sibilante, edema angioneurotico) e anafilassi. - Rari: alterazioni dell’appetito, debolezza muscolare e depressione respiratoria. In seguito alla somministrazione di tramadolo possono manifestarsi effetti indesiderati di tipo psichico, che variano individualmente per intensità e natura (a seconda della personalità e della durata della somministrazione). Questi effetti includono cambiamenti di umore (di solito umore euforico, occasionalmente disforia), cambiamenti nell’attività (generalmente soppressione, occasionalmente aumento) e alterazioni delle capacità cognitive e sensoriali (per es., comportamento decisionale, disturbi della percezione). È’ stato osservato un peggioramento dell’asma, sebbene non sia stata stabilita una relazione causale. Può manifestarsi sindrome da astinenza da farmaco, simile a quella che si verifica durante l’astinenza da oppiacei, con agitazione, ansia, nervosismo, insonnia, ipercinesia, tremore e sintomi gastrointestinali. Altri sintomi osservati molto raramente, dopo brusca interruzione della somministrazione di tramadolo cloridrato includono: attacchi di panico, ansia grave, allucinazioni, parestesia, tinnito e sintomi insoliti a carico del SNC. Paracetamolo Gli effetti indesiderati di paracetamolo sono rari, ma può insorgere ipersensibilità, compreso esantema della cute. Sono stati segnalati casi di discrasie ematiche, tra cui trombocitopenia e agranulocitosi, che tuttavia non erano necessariamente causalmente correlate con paracetamolo. Ci sono state diverse segnalazioni che suggeriscono che paracetamolo possa causare ipoprotrombinemia quando somministrato con composti simili a warfarin. In altri studi, il tempo di protrombina non si è modificato. Sono stati riportati casi molto rari di gravi reazioni cutanee. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza Poiché Tramadolo e paracetamolo Sandoz è una combinazione fissa di principi attivi che contiene tramadolo, di conseguenza non deve essere usato durante la gravidanza. Dati relativi a paracetamolo Una grande quantità di dati su donne in gravidanza non mostrano malformazioni o tossicità feto/neonatale. Studi epidemiologici sullo sviluppo neurologico nei bambini esposti al paracetamolo in utero mostrano risultati non conclusivi. Se clinicamente necessario, il paracetamolo può essere usato durante la gravidanza tuttavia dovrebbe essere utilizzato alla dose minima efficace per il minor tempo possibile e con la frequenza più bassa possibile. Dati relativi a tramadolo Tramadolo non deve essere usato durante la gravidanza, poiché non sono disponibili dati sufficienti a determinarne la sicurezza nelle donne in gravidanza. Tramadolo somministrato prima o durante il parto non ha effetto sulla contrattilità uterina. Nei neonati può indurre cambiamenti nella frequenza respiratoria, che di solito non sono clinicamente rilevanti. Durante la gravidanza, un trattamento a lungo termine può causare sintomi di astinenza neonatale. Allattamento Poiché Tramadolo e paracetamolo Sandoz è una combinazione fissa di principi attivi che contiene tramadolo, di conseguenza non deve essere usato durante l’allattamento. Dati relativi a paracetamolo Paracetamolo viene escreto nel latte materno, ma non in quantità clinicamente rilevante. I dati disponibili pubblicati non considerano controindicato l’allattamento al seno da parte di donne che utilizzano medicinali contenenti, come unico principio attivo, il solo paracetamolo. Dati relativi a tramadolo Circa lo 0,1% della dose di tramadolo assunto dalla madre viene escreto nel latte materno. Nell’immediata fase puerperale, per un dosaggio giornaliero materno per via orale fino a 400 mg, ciò corrisponde a una quantità media di tramadolo ingerito dai neonati allattati al seno pari al 3% della dose aggiustata per il peso della madre. Per questo motivo, il tramadolo non deve essere usato durante l'allattamento o, in alternativa, l'allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con tramadolo. L’interruzione dell’allattamento al seno non è generalmente necessaria a seguito di una singola dose di tramadolo. Fertilità La sorveglianza successiva alla commercializzazione non evidenzia alcun effetto di tramadolo sulla fertilità. Gli studi sugli animali non hanno mostrato un effetto di tramadolo sulla fertilità. Non è stato condotto alcuno studio sulla fertilità con l’associazione tramadolo e paracetamolo.
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
9. Principio attivo
Ciascuna compressa contiene 37,5 mg di tramadolo cloridrato e 325 mg di paracetamolo. Ciascuna compressa contiene 0,42 mg di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Povidone K 29/32 Magnesio stearato Silice colloidale anidra Sodio amido glicolato (tipo A) Amido di mais pregelatinizzato.
11. Sovradosaggio
Tramadolo e paracetamolo Sandoz è un’associazione fissa di principi attivi. In caso di sovradosaggio, i sintomi possono comprendere segni e sintomi della tossicità da tramadolo, paracetamolo o di entrambi i principi attivi. Sintomi da sovradosaggio di tramadolo In linea di principio, l’intossicazione da tramadolo si può manifestare con sintomi simili a quelli degli altri farmaci analgesici ad azione centrale (oppioidi). In particolare: miosi, vomito, collasso cardiovascolare, disturbi della coscienza fino al coma, convulsioni e depressione respiratoria fino all’arresto respiratorio. Sintomi da sovradosaggio di paracetamolo Un sovradosaggio può essere particolarmente pericoloso nei bambini. I sintomi da sovradosaggio di paracetamolo durante le prime 24 ore sono: pallore, nausea, vomito, anoressia e dolore addominale. Il danno epatico può manifestarsi 12-48 ore dopo l’ingestione. Possono comparire alterazioni del metabolismo glucidico e acidosi metabolica. In caso di grave avvelenamento, l’insufficienza epatica potrebbe degenerare in encefalopatia, coma e morte. Può svilupparsi insufficienza renale acuta con necrosi tubulare acuta, anche in assenza di grave danno epatico. Sono state osservate aritmie cardiache e pancreatite. Negli adulti dopo l’assunzione di 7,5-10 g o più di paracetamolo sono possibili danni epatici. Va considerato che eccessive quantità di un metabolita tossico (che viene di solito adeguatamente detossificato dal glutatione in seguito all’assunzione di dosi normali di paracetamolo) si legano in modo irreversibile al tessuto epatico. Trattamento di emergenza: - Trasferimento immediato in un’unità specializzata. - Mantenimento delle funzioni respiratoria e circolatoria. - Prima di iniziare il trattamento, effettuare un prelievo di sangue il prima possibile dopo il sovradosaggio, in modo da misurare la concentrazione plasmatica di paracetamolo e tramadolo ed effettuare i test di funzionalità epatica. - Eseguire test epatici all’inizio (del sovradosaggio) e ripeterli ogni 24 ore. Di solito si osserva un aumento degli enzimi epatici (AST, ALT), che si normalizza dopo una o due settimane - Svuotare lo stomaco provocando nel paziente il vomito il mediante irritazione (quando il paziente è cosciente) o con lavanda gastrica. - Devono essere istituite misure di supporto, come il mantenimento della pervietà delle vie aeree e il mantenimento della funzione cardiovascolare; per contrastare la depressione respiratoria deve essere utilizzato naloxone; gli attacchi convulsivi possono essere controllati con diazepam. - Tramadolo viene eliminato in minima parte dal siero mediante emodialisi o emofiltrazione. Pertanto il trattamento di un’intossicazione acuta da tramadolo/paracetamolo con emodialisi o emofiltrazione da solo non è adatto alla detossificazione. Il trattamento immediato è essenziale nella gestione del sovradosaggio da paracetamolo. Nonostante la mancanza di precoci sintomi significativi, i pazienti devono essere ricoverati in ospedale con urgenza per ricevere assistenza medica immediata e qualsiasi adulto o adolescente che abbia ingerito circa 7,5 gr. o più di paracetamolo nelle 4 ore precedenti, o qualsiasi bambino che abbia ingerito una quantità pari o superiore a 150 mg/kg di paracetamolo nelle 4 ore precedenti, deve essere sottoposto a lavanda gastrica. Le concentrazioni di paracetamolo nel sangue devono essere misurate almeno 4 ore dopo l’avvenuto sovradosaggio, al fine di poter valutare il rischio di sviluppo di danni epatici (mediante il nomogramma per il sovradosaggio da paracetamolo). Potrebbe essere necessaria la somministrazione di metionina per via orale o N-acetilcisteina (NAC) per via endovenosa, che potrebbero avere un effetto benefico fino ad almeno 48 ore dopo il sovradosaggio. La somministrazione di NAC per via endovenosa è più efficace quando viene iniziata entro le 8 ore dal sovradosaggio. Tuttavia, la NAC deve comunque essere somministrata anche se sono trascorse più di 8 ore dal sovradosaggio e deve essere continuata per un ciclo terapeutico completo. Il trattamento con NAC deve essere iniziato immediatamente quando si sospetta un sovradosaggio massivo. Devono essere disponibili misure generali di supporto. Indipendentemente dalla quantità riferita di paracetamolo ingerito, l’antidoto per paracetamolo, la NAC, deve essere somministrato per via orale o endovenosa il più presto possibile, se possibile entro 8 ore dal sovradosaggio.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).