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Tramadolo Par Ar 37,5 mg/325 mg compresse rivestite 20 compresse in blister in pvc/al

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
Tramadolo e Paracetamolo Aristo, compresse rivestite con film, è indicato per il trattamento sintomatico del dolore da moderato a severo. L’uso di Tramadolo e Paracetamolo Aristo deve essere limitato a quei pazienti nei quali per il trattamento del dolore da moderato a severo richiede l’associazione di tramadolo e paracetamolo (vedere anche Paragrafo 5.1). Tramadolo e Paracetamolo Aristo, è indicato per adulti e adolescenti di età superiore a 12 anni.
2. Posologia
Posologia. Adulti e adolescenti (di età superiore a 12 anni):L’uso di Tramadolo e Paracetamolo Aristo, deve essere limitato a quei pazienti nei quali per il trattamento del dolore da moderato a severo, è richiesta l’associazione di tramadolo cloridrato e paracetamolo. Il dosaggio deve essere regolato individualmente, in base all’intensità del dolore e alla personale sensibilità del paziente al dolore. In generale, bisogna utilizzare la minima dose efficace per l’analgesia. Il dosaggio deve essere regolato individualmente in base all’intensità del dolore e alla risposta del paziente. Il dosaggio iniziale raccomandato è 75 mg di tramadolo e 650 mg di paracetamolo. Se necessario, possono essere assunte dosi maggiori che però non devono superare i 300 mg di tramadolo e 2600 mg di paracetamolo al giorno. L’intervallo fra le somministrazioni non deve essere inferiore a sei ore. Tramadolo e Paracetamolo Aristo, in nessun caso deve essere somministrato per un periodo di tempo superiore a quello strettamente necessario (vedere anche Paragrafo 4.4). Se, data la natura e la gravità della malattia, è richiesto un trattamento ripetuto o a lungo termine con Tramadolo e Paracetamolo Aristo, deve essere effettuato un attento e regolare monitoraggio (con periodi di sospensione del trattamento, quando possibile), al fine di valutare la necessità di continuare la terapia. Popolazione pediatrica: La sicurezza e l’efficacia di Tramadolo e Paracetamolo Aristo, non sono state valutate in bambini di età inferiore a 12 anni. Pertanto, in tale popolazione il trattamento va evitato. Pazienti anziani: Normalmente, non è necessario adattare la dose nei pazienti fino a 75 anni, in assenza di insufficienza epatica o renale, clinicamente manifeste. Nei soggetti anziani oltre i 75 anni, l’eliminazione del farmaco può essere più lenta. Quindi, se necessario, l’intervallo di somministrazione deve essere aumentato secondo le esigenze del paziente. A causa della presenza di tramadolo, l’intervallo minimo di somministrazione fra le dosi non deve essere inferiore a 6 ore. Insufficienza renale/dialisi e compromissione epatica: Nei pazienti con insufficienza renale e/o epatica, l’eliminazione del tramadolo è ritardata. In questi pazienti occorre valutare attentamente un prolungamento degli intervalli di somministrazione, tenendo conto delle necessità del paziente. In caso di insufficienza renale moderata (clearance della creatinina compresa tra 10 e 30 ml/min) l’intervallo di somministrazione deve essere aumentato a 12 ore. Poiché il tramadolo viene rimosso molto lentamente con l’emodialisi o con l’emofiltrazione, per mantenere l’analgesia di solito non è necessaria una somministrazione successiva alla dialisi. Tramadolo e Paracetamolo Aristo, non va utilizzato in pazienti con grave compromissione epatica, (vedere Paragrafo 4.3). In caso di moderata compromissione, occorre attentamente considerare il prolungamento dell’intervallo di somministrazione (vedere Paragrafo 4.4). Modo di somministrazione: Le compresse devono essere deglutite con una sufficiente quantità di liquido. Non devono essere masticate. Le compresse rivestite con film di Tramadolo e Paracetamolo Aristo, 75 mg/650 mg, possono essere divise in dosi uguali.
3. Controindicazioni
- Ipersensibilità a tramadolo, paracetamolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. - Intossicazione acuta da alcol, farmaci ipnotici, analgesici ad azione centrale, oppioidi o sostanze psicotropre. - Tramadolo e Paracetamolo Aristo, non deve essere somministrato a pazienti in trattamento con inibitori delle monoaminossidasi o nelle due settimane successive alla interruzione della loro somministrazione (vedere paragrafo 4.5). - Grave compromissione epatica. - Epilessia non controllata dal relativo trattamento (vedere paragrafo 4.4).
4. Avvertenze
Avvertenze. - Negli adulti e adolescenti di età superiore a 12 anni. Non deve essere superato il dosaggio massimo di 8 compresse di Tramadolo e Paracetamolo Aristo 37,5 mg/325 mg compresse rivestite con film o 4 compresse di Tramadolo e Paracetamolo Aristo 75 mg/650 mg, compresse rivestite con film. Al fine di evitare problemi di sovradosaggio, si deve informare il paziente di non superare il dosaggio raccomandato e di non utilizzare contemporaneamente altri farmaci contenenti paracetamolo (inclusi i prodotti da banco) o tramadolo cloridrato, senza il parere di un medico. - In caso di grave insufficienza renale (clearance della creatinina <10 ml/min), l’uso di Tramadolo e Paracetamolo Aristo va evitato. - Tramadolo e Paracetamolo Aristo non deve essere utilizzato in pazienti con grave compromissione epatica, (vedere paragrafo 4.3). Il rischio di sovradosaggio da paracetamolo è maggiore in pazienti con epatopatia alcolica non cirrotica. In caso di moderata compromissione, occorre attentamente considerare il prolungamento dell’intervallo di somministrazione. - In caso di grave insufficienza respiratoria, l’uso di Tramadolo e Paracetamolo Aristo va evitato. - Tramadolo non è adatto per il trattamento sostitutivo in pazienti con dipendenza da oppioidi. Sebbene sia un agonista degli oppioidi, il tramadolo non è in grado di sopprimere i sintomi da astinenza da morfina. Sono state osservate convulsioni in pazienti suscettibili verso gli attacchi epilettici o in trattamento con farmaci in grado di abbassare la soglia convulsiva, in particolare inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, antidepressivi triciclici, antipsicotici, analgesici ad azione centrale o anestetici locali. Pazienti epilettici controllati farmacologicamente o pazienti suscettibili verso gli attacchi epilettici, devono essere trattati con Tramadolo e Paracetamolo Aristo solo se assolutamente necessario. Sono state osservate convulsioni in pazienti in trattamento con tramadolo alle dosi consigliate. Il rischio può essere maggiore se si superano le dosi consigliate di tramadolo. - Va evitato l’uso concomitante di oppioidi agonisti-antagonisti (nalbufina, buprenorfina, pentazocina) (vedere paragrafo 4.5). Rischi derivanti dall’uso concomitante di medicinali sedativi come benzodiazepine o farmaci correlati: L’uso concomitante di Tramadolo e Paracetamolo Aristo e medicinali sedativi come benzodiazepine o farmaci correlati può causare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte. A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante con questi medicinali sedativi deve essere riservata ai pazienti per i quali non sono possibili opzioni alternative di trattamento. Se si decide di prescrivere Tramadolo e Paracetamolo Aristo in concomitanza con medicinali sedativi, deve essere usata la dose efficace più bassa e la durata del trattamento deve essere la più breve possibile. I pazienti devono essere strettamente monitorati per segni e sintomi di depressione respiratoria e sedazione. A tal riguardo, è fortemente raccomandato di informare i pazienti e chi si prende cura di loro, in modo che siano a conoscenza di tali sintomi (vedere paragrafo 4.5). Metabolismo del CYP2D6: Il tramadolo viene metabolizzato dall’enzima epatico CYP2D6. Se un paziente mostra una carenza di questo enzima o ne è completamente privo, potrebbe non ottenere un adeguato effetto analgesico. Le stime indicano che fino al 7% della popolazione caucasica potrebbe presentare questa carenza. Tuttavia, se il paziente è un metabolizzatore ultra rapido, esiste il rischio di sviluppare <effetti indesiderati> di tossicità da oppioidi anche a dosaggi comunemente prescritti. Sintomi generali di tossicità da oppioidi comprendono confusione, sonnolenza, respiro superficiale, pupille contratte, nausea, vomito, stipsi e mancanza di appetito. Nei casi gravi, ciò può includere sintomi di depressione circolatoria e respiratoria, che possono mettere in pericolo la vita e molto raramente essere fatali. Le stime sulla prevalenza di metabolizzatori ultra rapidi in diverse popolazioni sono riassunte di seguito:
Popolazione Prevalenza%
Africana/Etiope 29%
Afroamericana da 3,4% a 6,5%
Asiatica da 1,2% a 2%
Caucasica da 3,6% a 6,5%
Greca 6,0%
Ungherese 1,9%
Nordeuropea da 1% a 2%
Popolazione pediatrica: Il trattamento nei bambini di età inferiore ai 12 anni va evitato. Uso post-operatorio nei bambini: Nella letteratura pubblicata ci sono state segnalazioni relative al fatto che tramadolo somministrato in ambito post-operatorio nei bambini a seguito di tonsillectomia e/o adenoidectomia per apnea ostruttiva nel sonno, ha portato al verificarsi di eventi avversi rari ma pericolosi per la vita. Occorre adottare estrema cautela quando tramadolo viene somministrato ai bambini per alleviare il dolore post-operatorio e deve essere accompagnata da un attento monitoraggio dei sintomi di tossicità da oppioidi, inclusa la depressione respiratoria. Bambini con funzione respiratoria compromessa: L’uso di tramadolo non è raccomandato nei bambini in cui la funzione respiratoria potrebbe essere compromessa, tra cui patologie neuromuscolari, gravi patologie cardiache o respiratorie, infezioni delle vie respiratorie superiori o polmonari, traumi multipli o procedure chirurgiche complesse. Questi fattori possono peggiorare i sintomi di tossicità da oppioidi. Precauzioni di impiego: Possono svilupparsi tolleranza, dipendenza psichica e fisica, soprattutto a seguito di terapie a lungo termine, anche ai dosaggi terapeutici. La necessità clinica di un trattamento analgesico deve essere rivalutata a intervalli regolari (vedere paragrafo 4.2). In pazienti dipendenti da oppioidi e in pazienti con una storia pregressa di abuso o dipendenza da droghe, il trattamento deve essere effettuato solo per brevi periodi e sotto controllo medico. Tramadolo e Paracetamolo Aristo deve essere usato con cautela, in pazienti con le seguenti condizioni/patologie: dipendenza da oppioidi, trauma cranico, in pazienti con tendenza agli attacchi convulsivi, patologie delle vie biliari, in stato di shock, con alterazioni dello stato di coscienza per cause sconosciute, con disturbi del centro del respiro o della funzione respiratoria o con un aumento della pressione endocranica. In alcuni pazienti il sovradosaggio da paracetamolo può causare tossicità epatica. Ai dosaggi terapeutici, il tramadolo può, potenzialmente, causare sintomi di astinenza. Raramente sono stati osservati casi di dipendenza e di abuso (vedere paragrafo 4.8). Se un paziente non necessita più della terapia con tramadolo, può essere consigliabile ridurre gradualmente la dose onde prevenire i sintomi di astinenza. Possono verificarsi sintomi di astinenza, simili a quelli che avvengono durante la disintossicazione da oppiacei (vedere paragrafo 4.8). In uno studio riguardante l’uso di tramadolo durante un’anestesia generale con enfluorano e ossido d’azoto, è stato osservato un aumento dei risvegli intraoperatori. Fino a quando non saranno disponibili ulteriori informazioni, l’uso di tramadolo in corso di anestesia deve essere evitato.
5. Interazioni
È controindicato l’uso concomitante di: - Inibitori non selettivi delle monoaminossidasi (MAO): Rischio di sindrome serotoninergica: diarrea, tachicardia, sudorazione, tremori, confusione e coma. - Inibitori selettivi delle monoaminossidasi A (MAO A). Estrapolazione da inibitori non selettivi delle monoaminossidasi: Rischio di sindrome serotoninergica: diarrea, tachicardia, sudorazione, tremori, confusione e coma. - Inibitori selettivi delle monoaminossidasi B (MAO B): Sintomi di eccitazione centrale che evocano una sindrome serotoninergica: diarrea, tachicardia, sudorazione, tremori, confusione e coma. In caso di recente trattamento con inibitori delle monoaminossidasi (MAO), devono trascorrere due settimane prima del trattamento con tramadolo. Va evitato l’uso concomitante di: - Alcol: L’alcool aumenta l’effetto sedativo degli analgesici oppioidi. L’effetto sul livello di attenzione può rendere pericolosa la guida di veicoli e l’uso di macchinari. Evitare l’assunzione di bevande alcoliche e di medicinali contenenti alcool. - Carbamazepina e altri induttori enzimatici: Rischio di una riduzione dell’efficacia e di una minore durata d’azione, dovuta a diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di tramadolo. - Oppioidi agonisti-antagonisti (buprenorfina, nalbufina, pentazocina): Riduzione dell’effetto analgesico conseguente al blocco competitivo dei recettori, con rischio di comparsa di sindrome da astinenza. Usi concomitanti che devono essere tenuti in considerazione: - Il tramadolo può indurre convulsioni e potenziare l’effetto degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), degli inibitori della ricaptazione della serotonina-noradrenalina (SNRI), degli antidepressivi triciclici, degli antipsicotici e di altri farmaci che abbassano la soglia convulsivante (quali bupropione, mirtazapina, tetraidrocannabinolo) che. L’uso terapeutico di tramadolo in associazione con farmaci serotoninergici, quali inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), inibitori della ricaptazione della serotonina-noradrenalina (SNRI), MAO inibitori (vedere paragrafo 4.3), antidepressivi triciclici, mirtazapina e triptani, può causare tossicità serotoninica. Sintomi di sindrome da serotonina possono essere: - clono spontaneo; - clono inducibile o oculare con stato di agitazione o diaforesi; - tremore e iperriflessia; - ipertonia e temperatura corporea > 38 °C con clono inducibile o oculare. L’interruzione dei farmaci serotoninergici determina generalmente un rapido miglioramento. Il trattamento dipende dal tipo e dalla gravità dei sintomi. - Altri derivati degli oppioidi (inclusi farmaci antitosse e trattamenti sostitutivi), benzodiazepine e barbiturici: aumento del rischio di depressione respiratoria che, in caso di sovradosaggio, può essere fatale. - Medicinali sedativi come benzodiazepine o farmaci correlati: l’uso concomitante di oppioidi con medicinali sedativi, come benzodiazepine o farmaci correlati, aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa degli effetti depressivi additivi a carico del SNC. La dose e la durata dell’uso concomitante devono essere limitate (vedere paragrafo 4.4). - Altri farmaci depressivi del sistema nervoso centrale come i derivati degli oppioidi (inclusi farmaci antitussivi e trattamenti sostitutivi), barbiturici, benzodiazepine, altri ansiolitici, ipnotici, antidepressivi sedativi, antistaminici sedativi, neurolettici, farmaci antiipertensivi ad azione centrale, talidomide e baclofene. Questi farmaci possono causare un aumento della depressione centrale. L’effetto sul livello di attenzione può rendere pericolosa la guida di veicoli o l’uso di macchinari. - Quando le esigenze mediche lo richiedono, e Tramadolo e Paracetamolo Aristo deve essere somministrato in concomitanza con composti a base di sostanze warfarino simili, occorre procedere a una periodica determinazione del tempo di protrombina in quanto sono stati osservati aumenti dell’INR. - Altri principi attivi che notoriamente inibiscono il CYP3A4, come il ketoconazolo e l’eritromicina, possono inibire il metabolismo del tramadolo (N-demetilazione) e, forse, anche il metabolismo del metabolita attivo O-demetilato. L’importanza clinica di questa interazione non è stata studiata. - Farmaci che riducono la soglia convulsiva, quali bupropione, antidepressivi inibitori della ricaptazione della serotonina, antidepressivi triciclici e neurolettici. L’uso concomitante di tramadolo con tali farmaci può aumentare il rischio di convulsioni. La velocità di assorbimento di paracetamolo può essere aumentata da metoclopramide o domperidone e ridotta da colestiramina. In un limitato numero di studi, in pazienti con dolore post-operatorio, la somministrazione pre- o post-operatoria dell’antagonista 5-HT3, l’antiemetico ondansetron, ha aumentato la richiesta di tramadolo cloridrato.
6. Effetti indesiderati
La frequenza dei possibili effetti indesiderati elencati di seguito è definita utilizzando le seguenti convenzioni: molto comune (≥1/10); comune (da ≥1/100 a <1/10); non comune (da ≥1/1.000 a <1/100); raro (da ≥1/10.000 a 1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Gli effetti indesiderati più frequentemente riportati durante gli studi clinici effettuati con l’associazione paracetamolo/tramadolo sono stati nausea, capogiri e sonnolenza, osservati in più del 10% dei pazienti. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non nota: ipoglicemia. Disturbi psichiatrici. - Comuni: confusione, modificazione dell’umore (ansia, nervosismo, euforia), disturbi del sonno; - Non comuni: depressione, allucinazioni, incubi, amnesia; - Rari: tossicodipendenza. Sorveglianza post marketing. - Molto rari: abuso. Patologie del sistema nervoso. - Molto comuni: capogiri, sonnolenza; - Comuni: cefalea, tremito; - Non comuni: contrazioni muscolari involontarie, parestesia, tinnito; - Rari: atassia, convulsioni, sincope. Disturbi dell’occhio. - Rari: visione annebbiata. Patologie cardiache. - Non comuni: ipertensione, palpitazioni, tachicardia, aritmia. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. - Non comuni: dispnea. Patologie gastrointestinali. - Molto comuni: nausea; - Comuni: vomito, stitichezza, bocca secca, diarrea, dolore addominale, dispepsia, flatulenza; - Non comuni: disfagia, melena. Patologie epatobiliari. - Non comuni: aumento delle transaminasi epatiche. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. - Comuni: sudorazione, prurito; - Non comuni: reazioni cutanee (per es., esantema, orticaria). Patologie renali e urinarie. - Non comuni: albuminuria, disturbi della minzione (disuria e ritenzione urinaria). Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. - Non comuni: brividi, vampate di calore, dolore toracico. Non si può escludere la comparsa dei seguenti effetti indesiderati, relativi alla somministrazione di tramadolo o paracetamolo, sebbene non siano stati osservati durante gli studi clinici: Tramadolo: - Ipotensione posturale, bradicardia, collasso. - Dalla sorveglianza successiva alla immissione in commercio, è emersa la possibilità, seppure rara, di interazione farmacologica fra tramadolo e warfarin, con modificazione dell’effetto del warfarin, incluso l’aumento del tempo di protrombina. - Casi rari: reazioni allergiche con sintomi respiratori (per es., dispnea, broncospasmo, sibili, edema angioneurotico) e anafilassi. - Casi rari: alterazione dell’appetito, debolezza motoria e depressione respiratoria. - Dopo somministrazione di tramadolo, possono comparire effetti indesiderati di tipo psichico, che individualmente possono variare per intensità e natura (in base alla personalità e alla durata della terapia). Questi includono alterazioni dell’umore (generalmente eccitamento, occasionalmente disforia), alterazioni dell’attività (generalmente soppressione, occasionalmente aumento) e alterazioni delle capacità cognitive e sensoriali (per es., comportamento decisionale, disturbi della percezione). - È stato osservato un peggioramento dell’asma sebbene non sia stata dimostrata una relazione causale. - Possono verificarsi i seguenti sintomi da astinenza, simili a quelli che si manifestano durante l’astinenza da oppiacei: agitazione, ansia, nervosismo, insonnia, ipercinesia, tremore e sintomi gastrointestinali. Altri sintomi, osservati molto raramente a seguito di brusca interruzione del tramadolo cloridrato, includono: attacchi di panico, ansia grave, allucinazioni, parestesia, tinnito e sintomi inusuali a carico del SNC. Paracetamolo: - Gli effetti indesiderati da paracetamolo sono rari ma possono manifestarsi sintomi da ipersensibilità incluso esantema della cute. Sono stati segnalati casi di discrasia ematica, comprese trombocitopenia e agranulocitosi, ma non necessariamente correlati al paracetamolo. - Sono stati registrati numerosi casi che suggeriscono che il paracetamolo possa determinare ipoprotrombinemia quando somministrato contemporaneamente a farmaci warfarino simili. In altri studi, il tempo di protrombinemia non si è modificato. Popolazione pediatrica: Ci si può aspettare che, frequenza, tipo e gravità delle reazioni avverse nei bambini siano uguali a quelle degli adulti. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza : Tramadolo e Paracetamolo Aristo è un’associazione fissa di principi attivi contenente tramadolo, pertanto non deve essere usato durante la gravidanza. Dati relativi a paracetamolo: Una grande quantità di dati sulle donne in gravidanza non indicano né tossicità malformativa, né fetale/neonatale. Studi epidemiologici sullo sviluppo neurologico nei bambini esposti al paracetamolo in utero mostrano risultati non conclusivi. Se clinicamente necessario, il paracetamolo può essere usato durante la gravidanza, tuttavia dovrebbe essere usato alla dose efficace più bassa per il più breve tempo possibile e con la più bassa frequenza possibile. Dati relativi a tramadolo: Il tramadolo non deve essere usato in gravidanza poiché non vi sono sufficienti dati per stabilirne la sicurezza. Il tramadolo somministrato prima o durante il parto non influenza la contrattilità uterina. Nei neonati può modificare la frequenza respiratoria, generalmente, non in maniera clinicamente rilevante. Il trattamento a lungo termine durante la gravidanza, può portare a sintomi di astinenza nei neonati dopo il parto, a causa dell’assuefazione. Allattamento : Tramadolo e Paracetamolo Aristo, è un’associazione fissa di principi attivi contenente tramadolo, pertanto non deve essere somministrato durante l’allattamento. Dati relativi a paracetamolo: Il paracetamolo viene escreto nel latte materno ma non in quantità clinicamente rilevanti. I dati pubblicati disponibili non portano a controindicare durante l’allattamento l’utilizzo di medicinali contenenti paracetamolo, come unico principio attivo. Dati relativi a tramadolo: Circa lo 0.1% della dose di tramadolo assunto dalla madre viene escreto nel latte materno. Nell’immediata fase puerperale, per un dosaggio giornaliero materno per via orale fino a 400 mg, ciò corrisponde a una quantità media di tramadolo ingerito dai neonati allattati al seno pari al 3% della dose aggiustata per il peso della madre. Per questo motivo tramadolo non deve essere usato durante l’allattamento al seno o, in alternativa, l’allattamento al seno deve essere interrotto durante il trattamento con tramadolo. L’interruzione dell’allattamento al seno non è generalmente necessaria a seguito di una singola dose di tramadolo.
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
9. Principio attivo
Una compressa rivestita con film di Tramadolo e Paracetamolo Aristo, contiene 37,5 mg di tramadolo cloridrato e 325 mg di paracetamolo. Una compressa rivestita con film di Tramadolo e Paracetamolo Aristo, contiene 75 mg di tramadolo cloridrato e 650 mg di paracetamolo. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Cellulosa polverizzata, Amido di mais pregelatinizzato, Sodio amido glicolato (Tipo A), Amido di mais, Magnesio stearato, Ipromellosa (2910), Titanio diossido, Talco, Trietilcitrato.
11. Sovradosaggio
Tramadolo e Paracetamolo Aristo, è un’associazione fissa di principi attivi. In caso di sovradosaggio, i sintomi possono includere segni e sintomi di tossicità da tramadolo, paracetamolo o di entrambi i principi attivi. Sintomi da sovradosaggio di tramadolo In linea di principio, ci si può aspettare che l’intossicazione da tramadolo potrà provocare sintomi simili a quelli degli altri farmaci analgesici centrali (oppioidi). Questi includono, in particolare: miosi, vomito, collasso cardiovascolare, disturbi dello stato di coscienza fino al coma, convulsioni e depressione respiratoria fino all’arresto respiratorio. Sintomi da sovradosaggio di paracetamolo Il sovradosaggio è particolarmente pericoloso nei bambini. I sintomi da sovradosaggio di paracetamolo durante le prime 24 ore sono: pallore, nausea, vomito, anoressia e dolore addominale. Il danno epatico può manifestarsi dopo 12-48 ore dall’ingestione. Possono manifestarsi alterazioni del metabolismo glucidico e acidosi metabolica. In caso di avvelenamento grave, l’insufficienza epatica può progredire fino a encefalopatia, coma e morte. Può svilupparsi insufficienza renale acuta con necrosi tubulare anche in assenza di grave danno epatico. Sono state osservate aritmia cardiaca e pancreatite. Negli adulti sono possibili danni epatici dopo assunzione di 7,5-10 g o più di paracetamolo. Va considerato che eccessive quantità di un metabolita tossico (di norma sufficientemente detossificato dal glutatione, dopo assunzione di dosi normali di paracetamolo), si legano in modo irreversibile al tessuto epatico. Trattamento d’emergenza - Trasferimento immediato in un’unità specializzata. - Mantenimento delle funzioni respiratoria e circolatoria. - Dopo il sovradosaggio, e prima di iniziare il trattamento, occorre effettuare il prima possibile, un prelievo di sangue per determinare le concentrazioni plasmatiche di paracetamolo e tramadolo ed effettuare le prove di funzionalità epatica. - I test epatici devono essere eseguiti all’inizio e ogni 24 ore dall’avvenuto sovradosaggio. Si osserva solitamente un aumento degli enzimi epatici (ASAT, ALAT) che si normalizza dopo una o due settimane. - Favorire lo svuotamento gastrico mediante vomito (se il paziente è cosciente) con stimolanti o con lavanda gastrica. - Devono essere messe in atto tutte le misure di supporto quali mantenere pervie le vie aeree e supportare la funzione cardiocircolatoria. Naloxone deve essere utilizzato per contrastare la depressione respiratoria; le convulsioni possono essere controllate con diazepam. - Attraverso l’emodialisi o l’emofiltrazione, il tramadolo viene eliminato dal siero solo in piccola parte, pertanto, l’emodialisi o l’emofiltrazione da sole non è risultano utili in caso di intossicazione acuta da Tramadolo e Paracetamolo Aristo. L’intervento immediato è essenziale per il trattamento dei casi di sovradosaggio da paracetamolo. Nonostante la mancanza di significativi sintomi precoci, il paziente deve essere trasferito urgentemente in ospedale per immediati controlli medici e adulti o adolescenti che abbiano ingerito circa 7,5 g o più di paracetamolo nelle precedenti 4 ore, o bambini che abbiano ingerito dosi pari o superiori a 150 mg/kg di paracetamolo nelle precedenti 4 ore, devono essere sottoposti a lavanda gastrica. Le concentrazioni plasmatiche di paracetamolo devono essere determinate dopo 4 ore dall’avvenuto sovradosaggio per poter valutare il rischio di sviluppo di danni epatici (utilizzando il nomogramma per il sovradosaggio dai paracetamolo). Potrebbe essere richiesta la somministrazione di metionina per via orale o di N-acetilcisteina (NAC) per via endovenosa, che può avere un effetto positivo entro le 48 ore dall’avvenuto sovradosaggio. La somministrazione di NAC per via endovenosa è molto più efficace quando iniziata entro 8 ore dall’avvenuto sovradosaggio. Tuttavia, NAC deve essere somministrato anche se sono trascorse più di 8 ore dall’assunzione di dosi eccessive e continuato per l’intero ciclo della terapia. Il trattamento con NAC deve essere iniziato immediatamente quando si sospetta un sovradosaggio massiccio. Devono essere disponibili le misure di supporto generali.Indipendentemente dalla quantità di paracetamolo assunta, l’antidoto del paracetamolo, NAC, deve essere somministrato per via orale o endovenosa il più presto possibile e, se possibile, entro 8 ore dall’avvenuto sovradosaggio.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).