Questa sezione descrive gli effetti indesiderati registrati durante 21 studi controllati verso placebo (incluso lo studio LIFT), effettuati su 4.079 donne alle quali sono state somministrate dosi terapeutiche di tibolone (1,25 o 2,5 mg) e 3.476 donne alle quali è stato somministrato placebo. La durata di questi trattamenti variava dai 2 mesi ai 4,5 anni. La tabella 1 mostra gli effetti indesiderati che si sono verificati più frequentemente in modo statisticamente significativo, durante il trattamento con tibolone rispetto al placebo.
Tabella 1 Effetti indesiderati di Tibocina classificazione per Sistemi ed Organi | Comune >1%,<10% | Non comune >0,1%,<1% | Raro (> 0,01%, < 0,1%) |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | | Edema** | |
Patologie gastrointestinali | Dolore al basso addome | Fastidio addominale** | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Crescita anormale dei capelli | Acne | Prurito** |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Secrezione vaginale Ispessimento della parete dell’endometrio Emorragia postmenopausale Dolorabilità al seno Prurito genitale Candidiasi vaginale Emorragia vaginale Dolore pelvico Displasia della cervice Secrezione genitale Vulvovaginite | Fastidio alla mammella Infezione fungina Micosi della vagina Dolore del capezzolo | |
Esami diagnostici | Aumento del peso corporeo Striscio cervicale anomalo* | | |
*Nella maggior parte dei casi si è trattato di modificazioni benigne. Non è stato riscontrato aumento delle patologie della cervice (carcinoma della cervice) nelle donne trattate con tibolone rispetto al placebo. ** Queste reazioni avverse sono state identificate attraverso la sorveglianza post–marketing. La frequenza è stata valutata sulla base di studi clinici rilevanti. Nel comune uso terapeutico altri effetti indesiderati osservati includono: capogiri, eruzione cutanea, dermatosi seborroica, cefalea, emicrania, disturbi della vista (compresa visione offuscata), depressione, effetti sulla muscolatura scheletrica quali artralgia o mialgia e variazioni dei parametri di funzionalità epatica. Rischio di cancro della mammella E’stato segnalato un aumento fino a 2 volte del rischio di avere una diagnosi di cancro della mammella nelle donne che assumono una terapia combinata estrogeno–progestinico da più di 5 anni Ogni aumento di rischio nelle utilizzatrici di una terapia a base di soli estrogeni e tibolone è sostanzialmente più basso rispetto a quello visto nelle utilizzatrici di combinazioni di estrogeno– progestinico Il livello del rischio dipende dalla durata dell’uso (vedere paragrafo 4.4) Sono presentati i risultati del più grande studio epidemiologico (MWS) Tabella 2: Million Women study - Stima del rischio aggiuntivo di cancro della mammella dopo 5 anni di uso
Fascia di età (anni) | Ulteriori casi ogni 1000 che non hanno mai usato la TOS per un periodo di 5 anni*2 | Rapporto del rischio & 95%IC# | Ulteriori casi ogni 1.000 che hanno usato la TOS per un periodo di oltre 5 anni (95%IC) |
TOS a base di soli estrogeni |
50–6 | 9–12 | 1.2 | 1–2 (0–3) |
Terapia combinata estrogeno–progestinico |
50–65 | 9–12 | 1.7 | 6 (5–7) |
Tibolone |
50–65 | 9–12 | 1.3 | 3 (0–6) |
#Rapporto del rischio globale. Il rapporto del rischio non è costante ma aumenterà con l’aumentare della durata di uso. |
Rischio di cancro dell’endometrio Il rischio di cancro dell’endometrio è di 5 donne ogni 1000 con un utero che non utilizza TOS o tibolone. Lo studio clinico randomizzato controllato verso placebo che includeva donne mai sottoposte a screening di base per anomalie dell’endometrio, e che, quindi, rifletteva la pratica clinica, ha individuato il rischio più alto di cancro dell’endometrio (studio LIFT, età media 68 anni). In questo studio non sono stati diagnosticati casi di cancro nel gruppo placebo (n=1.773) dopo 2,9 anni, rispetto a 4 casi di cancro dell’endometrio diagnosticati nel gruppo trattato con tibolone (n=1.746). Questo corrisponde ad una diagnosi di 0,8 casi addizionali di cancro dell’endometrio ogni 1000 donne che in questo studio hanno usato il tibolone per un anno (vedere paragrafo 4.4).
Rischio di malattia coronarica Il rischio di malattia coronarica è leggermente aumentato nelle utilizzatrici di TOS con estrogeno–progestinici combinati sopra i 60 anni (vedere paragrafo 4.4). Non ci sono prove che suggeriscono che il rischio di infarto miocardico con tibolone è diverso dal rischio con altri TOS.
Rischio di ictus ischemico Il rischio relativo di ictus ischemico non dipende dall’età o dalla durata di uso, ma come il rischio di base è strettamente dipendente dall’età, il rischio globale di ictus ischemico nelle donne che usano TOS o tibolone aumenterà con l’età, vedere paragrafo 4.4. Uno studio randomizzato controllato di 2,9 anni ha stimato un incremento di 2,2 volte del rischio di ictus nelle donne (età media 68 anni) che usavano 1,25 mg di tibolone (28/2.249), rispetto al placebo (13/2.257). La maggior parte degli ictus (80 %) era di tipo ischemico. Il rischio di base di ictus è fortemente dipendente dall’età. Pertanto, l’incidenza di base in un periodo di 5 anni è stimata pari a 3 ogni 1000 donne di 50–59 anni e 11 ogni 1000 donne di 60–69 anni di età. Per le donne che usano il tibolone per 5 anni, il numero di casi addizionali attesi dovrebbe essere di circa 4 ogni 1000 donne di 50–59 anni e 13 ogni 1.000 donne di 60–69 anni di età. Sono state segnalate altre reazioni avverse in associazione al trattamento con estrogeni ed estrogeno–progestinici: Cancro ovarico L’uso di una TOS a base di soli estrogeni e o di estro–progestinici è stato associato ad un lieve aumento del rischio di diagnosi di cancro ovarico (vedere paragrafo 4.4). Una meta–analisi di 52 studi epidemiologici ha riportato un aumento del rischio di cancro ovarico nelle donne attualmente in trattamento con TOS rispetto alle donne che non ne avevano mai fatto uso (RR 1.43, 95% CI 1,31–1,56). Per le donne di età compresa tra 50 e 54 anni che hanno assunto TOS da5 anni, si registra circa 1 caso aggiuntivo su 2000 utilizzatrici. Nelle donne di età compresa tra 50 e 54 che non hanno assunto TOS, circa 2 donne su 2000 riceveranno una diagnosi di cancro ovarico nell’arco di 5 anni. Nel Million Women Study, l’assunzione di tibolone per 5 anni ha portato ad 1 aggiuntivo su 2500 utilizzatrici (vedere paragrafo 4.4). La TOS è associata con un aumento di 1,3–3 volte del rischio relativo di sviluppare tromboembolia venosa (TEV), ad es. trombosi venosa profonda o embolia polmonare. Il manifestarsi di tale evento è più probabile nel primo anno di uso della TOS (vedere paragrafo 4.4). Sono riportati i risultati degli studi WHI:
Tabella 3 Studi WHI – Rischio aggiuntivo di TEV durante il periodo d’uso di 5 anni Fascia di età (anni) | Incidenza per 1.000 donne nel braccio placebo durante i 5 anni | Rapporto del rischio e 95%IC | Ulteriori casi per 1.000 utilizzatrici di TOS |
Terapia orale a base di soli estrogeni* |
50–59 | 7 | 1,2 (0,6–2,4) | 1 (–3–10) |
Terapia orale combinata a base di estrogeno–progestinico |
50–59 | 4 | 2,3 (1,2-4,3) | 5 (1–13) |
*Studio in donne senza utero Tabella 4 Studi WHI combinati – Rischio aggiuntivo di ictus ischemico durante il periodo d’uso di 5 anni
Fascia di età (anni) | Incidenza per 1.000 donne nel braccio placebo durante i 5 anni | Rapporto del rischio e 95%IC | Ulteriori casi per 1.000 utilizzatrici di TOS durante i 5 anni |
50–59 | 8 | 1.3 (1.1–1.6) | 3 (1–5) |
Il rischio di cardiopatia coronarica è lievemente aumentato nelle utilizzatrici di TOS combinata a base di estrogeno–progestinico di età superiore a 60 anni (vedere paragrafo 4.4). Non c’è alcuna evidenza che suggerisca che il rischio di infarto del miocardio con tibolone è differente dal rischio che c’è con altra TOS. Colecistopatie. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: cloasma, eritema multiforme, eritema nodoso, porpora vascolare. Probabile demenza dopo i 65 anni di età (vedere paragrafo 4.4).
Segnalazione di reazioni avverse sospette La segnalazione di reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.