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Terbinafina Hex 250 mg compresse 8 compresse

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
Il trattamento con terbinafina delle infezioni micotiche sensibili quali Tinea corporis, Tinea cruris e Tinea pedis (causate da Dermatofiti, vedere il paragrafo 5.1) è considerato appropriato in ragione della localizzazione, della gravità e dell’estensione dell’infezione. Trattamento dell’onicomicosi (infezioni micotiche delle unghie sensibili a terbinafina) causata da dermatofiti. Devono essere prese in considerazione le raccomandazioni emanate a livello nazionale sull’uso appropriato e sulla prescrizione degli agenti antifungini. Nota : a differenza di terbinafina topica, terbinafina orale non è efficace nella pityriasis versicolor e nella candidosi vaginale.
2. Posologia
Posologia Adulti 250 mg una volta al giorno. La durata del trattamento dipende dall’indicazione e dal grado di gravità dell’infezione. Infezioni cutanee La durata media del trattamento per Tinea corporis e Tinea cruris è compresa fra 2 e 4 settimane. Per la tinea pedis (interdigitale, plantare o "a mocassino") il periodo di trattamento raccomandato può raggiungere le 6 settimane. Onicomicosi La durata del trattamento (unghie delle dita delle mani e dei piedi), per la maggioranza dei pazienti oscilla fra le 6 settimane e i 3 mesi. Nel trattamento delle infezioni delle unghie dei piedi, di solito sono sufficienti 3 mesi di trattamento, sebbene alcuni pazienti possano necessitare di un trattamento di 6 mesi o più. Una scarsa crescita dell’unghia durante le prime settimane di trattamento può permettere l’individuazione di quei pazienti per i quali si renderà necessaria una terapia di maggiore durata. La completa scomparsa dei segni e sintomi di infezione può non verificarsi prima che siano trascorse diverse settimane dall’eradicazione micologica, ed è osservabile soltanto alcuni mesi dopo aver completato il trattamento, il che costituisce il tempo necessario per la ricrescita di un’unghia sana. Informazioni aggiuntive su popolazioni particolari Compromissione epatica Terbinafina compresse non è raccomandata nei pazienti con malattia epatica cronica o attiva (vedere il paragrafo 4.4). Compromissione renale L’uso di terbinafina compresse non è stato adeguatamente studiato nei pazienti con compromissione renale e pertanto non è raccomandato in questa popolazione di pazienti (vedere i paragrafi 4.4 e 5.2). Persone anziane Non vi sono evidenze che suggeriscono che i pazienti anziani (65 anni di età e maggiori) richiedano un diverso dosaggio o che siano soggetti ad effetti indesiderati diversi da quelli riscontrati in pazienti più giovani. Nel prescrivere terbinafina compresse ai pazienti in questa fascia d’età, deve essere tenuta in considerazione la possibilità di una pre–esistente compromissione della funzionalità epatica o renale (vedere paragrafo 4.4). Popolazione pediatrica Non c’è esperienza sull’uso della terbinafina nei bambini, pertanto l’uso non è raccomandato in questa popolazione. Modo di somministrazione Uso orale. Le compresse devono essere prese oralmente con dell’acqua. Devono essere prese preferibilmente alla stessa ora ogni giorno e possono essere prese a stomaco vuoto o dopo i pasti. La biodisponibilità di terbinafina non è influenzata dall’assunzione di cibo.
3. Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
4. Avvertenze
Funzionalità epatica Terbinafina compresse non è raccomandato nei pazienti con malattia epatica cronica o attiva. Prima di prescrivere terbinafina compresse, è necessario effettuare un test di funzionalità epatica poiché può verificarsi tossicità epatica in pazienti con e senza malattia epatica pre–esistente. Pertanto, si raccomanda il monitoraggio periodico (dopo 4–6 settimane di trattamento) con un test di funzionalità epatica. La terbinafina deve essere immediatamente interrotta in caso di aumento dei valori nei parametri di funzionalità epatica. Sono stati segnalati in pazienti trattati con terbinafina compresse casi molto rari di grave insufficienza epatica (alcuni con esito fatale, o che hanno richiesto il trapianto del fegato). Nella maggior parte dei casi di insufficienza epatica i pazienti presentavano pregresse patologie sistemiche gravi e la correlazione causale con l’assunzione di terbinafina compresse non era certa (vedere paragrafo 4.8). È opportuno che i pazienti in trattamento con terbinafina compresse siano informati di comunicare prontamente al medico qualsiasi segno e sintomo di nausea persistente senza causa apparente, diminuzione dell’appetito, stanchezza, vomito, dolore addominale del quadrante superiore destro, ittero, urine scure o feci chiare. I pazienti che presentano questi sintomi devono interrompere la terapia con terbinafina orale e occorre valutare immediatamente la loro funzionalità epatica. Pazienti in trattamento con terbinafina che sviluppano febbre alta o mal di gola devono essere controllati riguardo a possibili reazioni ematologiche. Funzionalità renale L’uso di terbinafina compresse in pazienti con compromissione renale (clearance della creatinina inferiore a 50 ml/min o creatinina sierica superiore a 300 micromoli/l) non è stato adeguatamente studiato e non è pertanto raccomandato (vedere il paragrafo 5.2). Effetti dermatologici Sono stati segnalati in pazienti trattati con terbinafina compresse casi molto rari di gravi reazioni dermatologiche (es. sindrome di Stevens–Johnson, necrolisi epidermica tossica, eruzione cutanea da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici [DRESS]). Qualora si manifestasse eruzione cutanea in progressivo peggioramento, il trattamento con terbinafina compresse deve essere interrotto. Psoriasi/lupus eritematoso La terbinafina deve essere somministrata con cautela nei pazienti con psoriasi o lupus eritematoso pregressi, poiché nell’esperienza post–marketing sono stati segnalati casi di drastico peggioramento ed esacerbazione della psoriasi e del lupus eritematoso cutaneo e sistemico. Effetti ematologici Sono stati segnalati in pazienti trattati con terbinafina compresse casi molto rari di disturbi ematici (neutropenia, agranulocitosi, trombocitopenia, pancitopenia). Deve essere valutata l’eziologia di qualsiasi disturbo ematico che dovesse incorrere in pazienti in trattamento con terbinafina compresse e si devono considerare possibili cambiamenti del regime terapeutico, inclusa l’interruzione del trattamento con terbinafina compresse. Interazioni Studi in vitro e in vivo hanno evidenziato che la terbinafina inibisce il metabolismo mediato dall’enzima CYP2D6 (vedere paragrafo 4.5).
5. Interazioni
Effetti di altri medicinali sulla terbinafina La clearance plasmatica di terbinafina può essere accelerata da farmaci induttori del metabolismo e può essere inibita da farmaci che inibiscono il citocromo P450. Nei casi in cui si renda necessaria la somministrazione contemporanea di questi agenti, può essere necessario un aggiustamento del dosaggio di terbinafina compresse. I seguenti medicinali possono aumentare l’effetto o la concentrazione plasmatica di terbinafina La cimetidina ha diminuito la clearance di terbinafina del 33%. • Il fluconazolo ha aumentato la Cmax e la AUC della terbinafina rispettivamente del 52% e 69% in seguito all’inibizione di entrambi gli enzimi CYP2C9 e CYP3A4. Un simile aumento nell’esposizione si può verificare quando altri farmaci che inibiscono sia il CYP2C9 sia il CYP3A4 come ad esempio ketoconazolo e amiodarone sono somministrati in concomitanza a terbinafina. I seguenti medicinali possono diminuire l’effetto o la concentrazione plasmatica della terbinafina La rifampicina ha aumentato la clearance di terbinafina del 100%. Effetti della terbinafina su altri medicinali La terbinafina può aumentare l’effetto o la concentrazione plasmatica dei seguenti medicinali • La terbinafina ha diminuito del 19% la clearance della caffeina somministrata per via endovenosa. • Composti metabolizzati prevalentemente dal CYP2D6 Studi in vitro e in vivo hanno evidenziato che la terbinafina inibisce il metabolismo mediato dall’enzima CYP2D6. Questo può essere clinicamente significativo per i composti metabolizzati principalmente da CYP2D6, ad es. alcuni farmaci appartenenti alle seguenti classi: antidepressivi triciclici, beta–bloccanti, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), antiaritmici (inclusi quelli delle classi 1A, 1B e 1C) e inibitori della monoaminossidasi (I–MAO) di tipo B, soprattutto qualora abbiano anche una finestra terapeutica stretta (vedere paragrafo 4.4). La terbinafina ha diminuito la clearance della desipramina dell’82% (vedere paragrafo 4.4). Negli studi in soggetti sani caratterizzati come metabolizzatori di destrometorfano (farmaco antitosse e substrato del CYP2D6), la terbinafina ha aumentato il rapporto metabolico destrometorfano/destrorfano nelle urine di 16 – a 97 volte in media. Così, la terbinafina può convertire forti metabolizzatori del CYP2D6 allo stato di metabolizzatori poveri. Informazioni su altri farmaci il cui uso concomitante con terbinafina non induce alcuna interazione o induce interazioni trascurabili. In base ai risultati di studi condotti in vitro e su volontari sani risulta che la terbinafina altera in modo irrilevante la clearance plasmatica della maggior parte dei farmaci che vengono metabolizzati tramite il sistema enzimatico del citocromo P450 (es. terfenadina, triazolam, tolbutamide o contraccettivi orali), ad eccezione di quelli metabolizzati attraverso il CYP2D6 (vedere sopra). La terbinafina non interferisce con la clearance dell’antipirina o della digossina. Non è stato rilevato alcun effetto della terbinafina sulla farmacocinetica del fluconazolo. Inoltre non è stata evidenziata alcuna interazione clinicamente significativa tra la terbinafina e i potenziali farmaci concomitanti cotrimoxazolo (trimetoprim e sulfametossazolo), zidovudina o teofillina. In pazienti che hanno assunto terbinafina compresse in concomitanza a contraccettivi orali sono stati riscontrati alcuni casi di mestruazioni irregolari (come irregolarità del ciclo mestruale, sanguinamento da rottura, sanguinamento intermestruale, amenorrea), anche se l’incidenza di questi disturbi rientra in quella delle pazienti che assumono contraccettivi orali da soli. La terbinafina può diminuire l’effetto o la concentrazione plasmatica dei seguenti medicinali La terbinafina ha aumentato la clearance della ciclosporina del 15%. Nei pazienti che ricevevano terbinafina in concomitanza con warfarin sono stati segnalati rari casi di alterazioni dell’INR e/o del tempo di protrombina.
6. Effetti indesiderati
Le reazioni avverse al medicinale osservate durante gli studi clinici o nell’esperienza post–marketing sono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi MedDRA. All’interno di ciascuna classe di sistemi e organi, le reazioni avverse sono classificate per frequenza, con le reazioni più frequenti per prime. All’interno di ogni gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono elencate in ordine decrescente di gravità. La categoria di frequenza corrispondente per ciascuna reazione avversa è definita in base alla seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi Molto comune (≥1/10) Comune (≥1/100, <1/10) Non comune (≥1/1000, <1/100) Raro (≥1/10.000, <1/1000) Molto raro (<1/10.000) Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)*
Patologie del sistema emolinfopoietico     Anemia   Neutropenia, agranulocitosi, trombocitopenia, pancitopenia (vedere il paragrafo 4.4)  
Disturbi del sistema immunitario         Reazioni anafilattoidi angioedema –, lupus eritematoso cutaneo e sistemico Reazioni anafilattiche, Reazioni simili alla malattia da siero
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Diminuzione dell’appetito          
Disturbi psichiatrici   Depressione Ansia     Sintomi depressivi secondari a disgeusia
Patologie del sistema nervoso Cefalea Disgeusia inclusa ageusia**, Capogiri Parestesia, ipoestesia     Anosmia inclusa anosmia permanente e iposmia
Patologie dell’occhio   Compromissione della vista       Visione offuscata, riduzione dell’acuità visiva.
Patologie dell’orecchio e del labirinto     Tinnito     Ipoacusia, Alterazioni dell’udito
Patologie vascolari           Vasculite
Patologie gastrointestinali Gonfiore addominale, Dispepsia, nausea, dolore addominale, diarrea         Pancreatite
Patologie epatobiliari       Insufficienza epatica, Epatite, Ittero, Colestasi, Aumento dei livelli degli enzimi epatici (vedere paragrafo 4.4)    
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea, orticaria   Reazioni di fotosensibilità, (es. fotodermatosi, reazioni di fotosensibilità allergica ed eruzione polimorfa da luce   Eritema multiforme, sindrome di Stevens–Johnson, necrolisi epidermica tossica, pustolosi esantematosa generalizzata acuta (AGEP), Eruzione cutanea tossica, Dermatite esfoliativa, Dermatite bollosa, Eruzioni psoriasi formi o esacerbazioni di psoriasi, Alopecia Eruzione cutanea da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS)
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Artralgia, mialgia         Rabdomiolisi
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione   Affaticamento Piressia     Sindrome simil–influenzale
Esami diagnostici     Perdita di peso***     Aumento della creatinin fosfochinasi ematica
* Le seguenti reazioni avverse sono state derivate dall’esperienza post–marketing con terbinafina tramite segnalazioni spontanee e casi di letteratura. Poiché tali reazioni sono segnalate volontariamente da una popolazione di dimensione incerta, non è possibile stimare in modo attendibile la loro frequenza che viene quindi classificata come non nota. ** Disgeusia, inclusa ageusia, che generalmente si risolve nell’arco di alcune settimane dopo l’interruzione del trattamento. Sono stati segnalati casi isolati di ipogeusia prolungata. *** Perdita di peso secondaria a disgeusia. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza Studi di tossicità fetale e di fertilità negli animali non hanno evidenziato effetti avversi. Poiché l’esperienza clinica nelle donne in stato di gravidanza è molto limitata, terbinafina compresse non deve essere utilizzata durante la gravidanza a meno che le condizioni cliniche della donna non richiedano un trattamento per via orale con terbinafina e i potenziali benefici per la madre non superino i potenziali rischi per il feto. Allattamento La terbinafina è escreta nel latte materno; le madri trattate con terbinafina per via orale non devono pertanto allattare al seno. Fertilità Non ci sono informazioni rilevanti dall’esperienza umana. Studi di tossicità e fertilità nei ratti non hanno evidenziato effetti avversi (vedere paragrafo 5.3).
8. Conservazione
Flacone: conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce. Blister: lasciare i blister all’interno della scatola per proteggere il medicinale dalla luce.
9. Principio attivo
Compresse da 125 mg: 1 compressa contiene 125 mg di terbinafina come terbinafina cloridrato. Compresse da 250 mg: 1 compressa contiene 250 mg di terbinafina come terbinafina cloridrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Sodio amido glicolato (tipo A) Ipromellosa Silice colloidale anidra Amido di patata Magnesio stearato
11. Sovradosaggio
Sono stati segnalati alcuni casi di sovradosaggio (fino a 5 g), con comparsa di cefalea, nausea, dolore nella parte superiore dell’addome e capogiri. In caso di sovradosaggio si raccomanda l’eliminazione del farmaco mediante la somministrazione di carbone attivo accompagnato, in caso di necessità, da un trattamento sintomatico di supporto.
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