Riassunto del profilo di sicurezza Adulti Nel corso degli studi clinici le reazioni avverse, associate con l’uso di olanzapina, più frequentemente segnalate (osservate in misura ≥ 1% dei pazienti) sono state sonnolenza, aumento di peso, eosinofilia, aumentati livelli di prolattina, colesterolo, glucosio e trigliceridi (vedere paragrafo 4.4), glicosuria, aumento dell’appetito, capogiro, acatisia, parkinsonismo, leucopenia, neutropenia (vedere paragrafo 4.4), discinesia, ipotensione ortostatica, effetti anticolinergici, aumenti transitori e asintomatici delle aminotransferasi epatiche (vedere paragrafo 4.4), eruzione cutanea, astenia, affaticamento, piressia, artralgia, aumento della fosfatasi alcalina, alti livelli di gamma glutamiltrasferasi, alti livelli di acido urico, alti livelli di creatina fosfochinasi ed edema.
Tabella delle reazioni avverse La seguente tabella elenca le reazioni avverse e gli esami di laboratorio osservate a seguito di segnalazioni spontanee e durante gli studi clinici. Per ciascun gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità. I parametri di frequenza elencati sono definiti nella seguente maniera: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100), raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Molto comune | Comune | Non comune | Raro | Non nota |
Patologie del sistema emolinfopoietico | |
| Eosinofilia, Leucopenia10, Neutropenia10 | | Trombocitopenia11 | |
Disturbi del sistema immunitario | |
| | Ipersensibilità11 | | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | |
Aumento di peso¹ | Aumentati livelli di colesterolo2,3, Aumentati livelli di glucosio4, Aumentati livelli di trigliceridi2,5, Glicosuria, Aumento dell’appetito | Sviluppo o esacerbazione del diabete occasionalmente associato con chetoacidosi o coma, includendo qualche caso fatale (vedere paragrafo 4.4) 11 | Ipotermia12 | |
Patologie del sistema nervoso |
Sonnolenza | Capogiro, Acatisia6, Parkinsonismo6, Discinesia6 | Crisi epilettiche in cui nella maggior parte dei casi venivano segnalate una storia di crisi epilettiche o la presenza di fattori di rischio per la comparsa di crisi epilettiche11, Distonia (inclusa la crisi oculogira)11, Discinesia tardiva11, Amnesia9, Disartria, Sindrome delle gambe senza riposo | Sindrome maligna da neurolettici (vedere paragrafo 4.4)12, Sintomi da sospensione7,12 | |
Patologie cardiache |
| | Bradicardia, Prolungamento dell’intervallo QTc (vedere paragrafo 4.4) | Tachicardia/fibrillazione ventricolare, Morte improvvisa (vedere paragrafo 4.4)11 | |
Patologie vascolari |
Ipotensione ortostatica10 | | Tromboembolismo (comprendente l’embolia polmonare e la trombosi venosa profonda) (vedere paragrafo 4.4) | | |
Patlogie respiratorie, toraciche e mediastiniche |
| | Epistassi9 | | |
Patologie gastrointestinali | |
| Lievi, transitori effetti anticolinergici comprendenti stipsi e bocca secca | Distensione addominale9, Ipersecrezione saliavare | Pancreatite11 | |
Patologie epatobiliari |
| Aumenti transitori ed asintomatici delle aminotransferasi epatiche (ALT, AST), specie nelle fasi iniziali del trattamento (vedere paragrafo 4.4) | | Epatite (intesa come danno epatocellulare, colestastico o di entrambi) 11 | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
| Eruzione cutanea | Reazione di fotosensibilità, Alopecia | | Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (Sindrome DRESS) |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo |
| Artralgia9 | | Rabdomiolisi11 | |
Patologie renali e urinarie |
| | Incontinenza urinaria, Ritenzione urinaria, Esitazione urinaria11 | | |
Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali |
| | | | Sindrome da astinenza neonatale (vedere paragrafo 4.6) |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella |
| Disfunzione erettile nei maschi, Diminuzione della libido nei maschi e nelle femmine | Amenorrea, Aumento di volume mammario, Galattorrea nelle femmine, Ginecomastia/aumento di volume mammario nei maschi | Priapismo12 | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
| Astenia, Affaticamento, Edema, Piressia10 | | | |
Esami diagnostici |
Aumentati livelli di prolattinemia8 | Aumento della fosfatasi alcalina10 Aumento della creatinfosfochinasi11, Aumento della gamma glutamiltrasferasi10, Aumento dell’acido urico10 | Aumento della bilirubina totale | | |
¹Aumento di peso clinicamente significativo è stato osservato in tutte le categorie di
Body Mass Index (BMI) presenti al basale. Dopo un trattamento a breve termine (durata media di 47 giorni), un aumento del peso corporeo rispetto al basale ≥ 7% è stato molto comune (22,2%), ≥ 15% è stato comune (4,2%), e ≥ 25% è stato non comune (0,8%). Con l’esposizione a lungo termine (almeno 48 settimane) i pazienti il cui peso corporeo era aumentato di un valore ≥ 7%, ≥ 15% e ≥ 25% rispetto al basale sono stati molto comuni (rispettivamente 64,4%, 31,7% e 12,3%). ²Incrementi medi nei valori lipidici a digiuno (colesterolo totale, colesterolo LDL e trigliceridi) sono stati maggiori in quei pazienti che non mostravano evidenze di alterazioni lipidiche al basale. ³Osservato per valori normali a digiuno al basale (< 5,17 mmol/l) che diventavano elevati (≥ 6,2 mmol/l). Sono stati molto comuni i cambiamenti nei livelli di colesterolemia a digiuno, da borderline al basale (≥5,17 - < 6,2 mmol/l) ad elevati (≥ 7 mmol/l).
4Osservati per valori normali a digiuno al basale (< 5,56 mmol/l) che diventano elevati (< 7 mmol/l). Sono stati molto comuni i cambiamenti nei livelli di glicemia a digiuno, da borderline al basale (≥ 5,56 mmol/l - < 7 mmol/l) ad elevati (≥ 7 mmol/l).
5Osservati per valori normali a digiuno al basale (< 1,69 mmol/L) che diventano elevati (≥ 2,26 mmol/l). Sono stati molto comuni i cambiamenti nei livelli dei trigliceridi a digiuno da borderline al basale (≥1,69 - < 2,26 mmol/l) ad elevati (≥ 2,26 mmol/l).
6In studi clinici, l’incidenza di Parkinsonismo e distonia nei pazienti trattati con olanzapina è stata numericamente più alta, ma non significativamente diversa da un punto di vista statistico nei confronti del placebo. I pazienti trattati con olanzapina hanno presentato un’incidenza più bassa di Parkinsonismo, acatisia e distonia rispetto ai pazienti trattati con dosi frazionate di aloperidolo. In mancanza di dettagliate informazioni anamnestiche relative alla pre-esistenza di disturbi del movimento acuti e tardivi di natura extrapiramidale, al momento non è possibile concludere che olanzapina determini una minore comparsa di discinesia tardiva e/o di altre sindromi extrapiramidali ad insorgenza tardiva.
7Quando olanzapina è stata interrotta bruscamente sono stati riportati sintomi acuti come sudorazione, insonnia, tremore, ansia e vomito.
8In studi clinici fino a 12 settimane, le concentrazioni plasmatiche di prolattina hanno oltrepassato il limite superiore del range normale in circa il 30% dei pazienti trattati con olanzapina, che presentavano valori normali di prolattina al basale. Nella maggior parte di questi pazienti gli aumenti sono stati generalmente lievi, e sono rimasti due volte al di sotto del limite superiore del range normale
9Evento avverso identificato da studi clinici presenti nel Database Integrato per olanzapina.
10Come valutato da valori misurati da studi clinici presenti nel Database Integrato per olanzapina.
11Evento avverso identificato da segnalazioni spontanee post-marketing con frequenza determinata utilizzando il Database Integrato per olanzapina.
12Evento avverso identificato da segnalazioni spontanee post-marketing con frequenza stabilita al limite superiore dell’intervallo di confidenza al 95% utilizzando il Database Integrato per olanzapina.
Esposizione a lungo termine (almeno 48 settimane) La percentuale dei pazienti che avevano variazioni avverse clinicamente significative nell’aumento di peso, di glucosio, di colesterolo totale/LDL/HDL o di trigliceridi aumentava col tempo. Nei pazienti adulti che avevano completato 9-12 mesi di terapia, la percentuale di aumento della glicemia media si riduceva dopo circa 6 mesi.
Informazioni aggiuntive su particolari categorie di popolazioni In studi clinici su pazienti anziani con demenza, il trattamento con olanzapina è stato associato con una più alta incidenza di decessi e di reazioni avverse cerebrovascolari rispetto al placebo (vedere paragrafo 4.4). In questo gruppo di pazienti i disturbi della deambulazione e le cadute sono state reazioni avverse molto frequentemente associate all’uso di olanzapina. Sono stati comunemente osservati polmonite, aumento della temperatura corporea, letargia, eritema, allucinazioni visive e incontinenza urinaria. In studi clinici su pazienti con psicosi iatrogena (agonisti della dopamina) associata a malattia di Parkinson, il peggioramento della sintomatologia parkinsoniana e le allucinazioni sono state riferite molto comunemente e con maggiore frequenza che con placebo. In uno studio clinico condotto nei pazienti con mania bipolare, la terapia combinata con valproato ed olanzapina ha determinato un’incidenza di neutropenia del 4,1%; gli elevati livelli plasmatici di valproato potrebbero essere un potenziale fattore contribuente. Olanzapina, somministrata con litio o valproato, ha dato luogo ad un’aumentata incidenza (≥ 10%) di tremore, secchezza della bocca, aumento dell’appetito ed aumento di peso. Frequentemente è stato riportato anche disturbo del linguaggio. Durante il trattamento con olanzapina in associazione a litio o divalproex, in caso di trattamento acuto (fino a 6 settimane) si è verificato un aumento del ≥ 7% del peso corporeo iniziale nel 17,4% dei pazienti. Nei pazienti con disturbo bipolare il trattamento a lungo termine con olanzapina (fino a 12 mesi) per la prevenzione di nuovi episodi di malattia è stato associato ad un aumento ≥ 7% del peso corporeo iniziale nel 39,9% dei pazienti.
Popolazione pediatrica Olanzapina non è indicato nel trattamento dei bambini e degli adolescenti al di sotto dei 18 anni di età. Sebbene non siano stati effettuati studi clinici progettati per confrontare gli adolescenti con gli adulti, i dati ottenuti dagli studi su soggetti adolescenti sono stati confrontati con quelli ottenuti da studi sull’adulto. La seguente tabella riassume le reazioni avverse segnalate con maggiore frequenza nei pazienti adolescenti (di età compresa tra 13 e 17 anni) rispetto ai pazienti adulti o reazioni avverse segnalate esclusivamente durante studi clinici a breve termine su pazienti adolescenti. Un aumento di peso clinicamente significativo (≥ 7%) sembra verificarsi più comunemente nella popolazione adolescente rispetto agli adulti per esposizioni simili. L’entità dell’aumento di peso e la percentuale dei pazienti adolescenti che presentavano un aumento di peso clinicamente significativo sono risultati maggiori nell’esposizione a lungo termine (almeno 24 settimane) che in quella a breve termine. Per ciascun gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità. I parametri di frequenza elencati sono definiti nella seguente maniera: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10).
Disturbi del metabolismo e della nutrizione |
Molto comune: Aumento di peso13, aumentati livelli dei trigliceridi14, aumento dell’appetito |
Comune: Aumentati livelli di colesterolo15 |
Patologie del sistema nervoso |
Molto comune: Sedazione (che comprende: ipersonnia, letargia, sonnolenza) |
Patologie gastrointestinali |
Comune: Secchezza della bocca |
Patologie epatobiliari |
Molto comune: Aumenti delle aminotransferasi epatiche (ALT/AST; vedere paragrafo 4.4) |
Esami diagnostici |
Molto comune: Riduzione della bilirubina totale, aumento delle GGT, aumentati livelli di prolattinemia16 |
13Dopo un trattamento a breve termine (durata media di 22 giorni), un aumento del peso corporeo (kg) ≥ 7% rispetto al basale è stato molto comune (40,6%), un aumento ≥ 15% rispetto al basale è stato comune (7,1%) e un aumento ≥ 25% rispetto al basale è stato comune (2,5%). Con un’esposizione a lungo termine (almeno 24 settimane), il peso corporeo rispetto al basale era aumentato di un valore ≥ 7% nell’89,4% dei pazienti, di un valore ≥ 15% nel 55,3% dei pazienti e di un valore ≥ 25% nel 29,1% dei pazienti.
14Osservato per valori normali a digiuno al basale (< 1,016 mmol/l) che diventano elevati (≥ 1,467 mmol/l) e variazioni nei livelli dei trigliceridi a digiuno da borderline al basale (≥ 1,016 mmol/l - <1,467 mmol/l) ad elevati (≥ 1,467 mmol/l).
15Variazioni nei livelli di colesterolo totale a digiuno dal normale al basale (< 4,39 mmol/l) ad elevati (≥ 5,17 mmol/l) sono stati osservati comunemente. Variazioni nei livelli di colesterolo totale a digiuno da borderline al basale (≥ 4,39 mmol/l - < 5,17 mmol/l) ad elevati (≥ 5,17 mmol/l) sono risultate molto comuni.
16Aumentati livelli di prolattinemia sono stati riportati nel 47,4% dei pazienti adolescenti.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.