Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse più comuni (≥ 20%) sono state trombocitopenia (51%), neutropenia (49%), infezioni (48%), anemia (36%), leucopenia (35%), affaticamento (35%), emorragia (33%), piressia (32%), nausea (31%), cefalea (28%), neutropenia febbrile (26%), transaminasi aumentate (26%), dolore addominale (23%), gamma-glutamiltransferasi aumentata (21%) e iperbilirubinemia (21%). Nei pazienti che hanno ricevuto BESPONSA, le reazioni avverse più comuni (≥ 2%) sono state infezione (23%), neutropenia febbrile (11%), emorragia (5%), dolore addominale (3%), piressia (3%), VOD/SOS (2%) e affaticamento (2%).
Tabella delle reazioni avverse La Tabella 5 mostra le reazioni avverse segnalate in pazienti con LLA recidivante o refrattaria che hanno ricevuto BESPONSA. Le reazioni avverse sono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi e per categoria di frequenza, utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10); comune (da ≥ 1/100 a < 1/10); non comune (da ≥ 1/1.000 a < 1/100); raro (da ≥ 1/10.000 a < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna categoria di frequenza, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine decrescente di gravità.
Tabella 5. Reazioni avverse segnalate in pazienti con LLA da precursori delle cellule B recidivante o refrattaria che hanno ricevuto BESPONSA Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA | Molto comune | Comune |
Infezioni ed infestazioni | Infezione (48%)a(comprende sepsi e batteriemia [16%], micosi [9%], infezione delle vie aeree inferiori [12%], infezione delle vie aeree superiori [12%], infezione batterica [1%], infezione virale [8%], infezione gastrointestinale [4%], infezione della cute [4%]) | |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Neutropenia febbrile (26%), neutropenia (49%), trombocitopenia (51%), leucopenia (35%) | Pancitopeniab(2%) |
| Linfopenia(18%), anemia (36%) | |
Disturbi del sistema immunitario | | Ipersensibilità (1%) |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Appetito ridotto (12%) | Sindrome da lisi tumorale (2%), iperuricemia (4%) |
Patologie del sistema nervoso | Cefalea (28%) | |
Patologie vascolari | Emorragiac(33%) (comprende emorragia del sistema nervoso centrale [1%], emorragia del tratto gastrointestinale superiore [5%], emorragia del tratto gastrointestinale inferiore [4%], epistassi [15%]) | |
Patologie gastrointestinali | Dolore addominale (23%), vomito (15%), diarrea (17%), nausea (31%), stomatite (13%), stipsi (17%) | Ascite (4%), distensione dell’addome (6%) |
Patologie epatobiliari | Iperbilirubinemia (21%), transaminasi aumentate(26%), GGT aumentata (21%) | Malattia veno-occlusiva del fegato (sindrome da ostruzione sinusoidale) (3% [pre-HSCT]d) |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Piressia (32%), affaticamento (35%), brividi (11%) | |
Esami diagnostici | Fosfatasi alcalina aumentata (13%) | Prolungamento dell’intervallo QT in ECG (1%), amilasi aumentata (5%), lipasi aumentata (9%) |
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura | Reazione da infusione (10%) | |
Le reazioni avverse hanno incluso episodi da tutte le cause emergenti dal trattamento che sono iniziati il giorno stesso o dopo il Ciclo 1 Giorno 1 ed entro 42 giorni dopo l’ultima dose di BESPONSA, ma prima dell’inizio di un nuovo trattamento antitumorale (compreso il HSCT). I termini preferiti sono stati recuperati mediante l’applicazione del Dizionario Medico per le Attività Regolatorie (MedDRA) versione 18.1. Abbreviazioni: LLA = leucemia linfoblastica acuta; ECG = elettrocardiogramma; GGT = gamma-glutamiltransferasi; HSCT = trapianto di cellule staminali ematopoietiche. a Infezione include anche altri tipi di infezione (11%). Nota: i pazienti potrebbero aver avuto > 1 tipo di infezione. b Pancitopenia comprende i seguenti termini preferiti riportati: insufficienza midollare, aplasia midollare febbrile e pancitopenia. c Emorragia comprende anche altri tipi di emorragia (16%). Nota: i pazienti potrebbero aver avuto > 1 tipo di emorragia. d VOD comprende 1 ulteriore paziente con malattia veno-occlusiva del fegato che si è manifestata il Giorno 56 senza interferenza del HSCT. VOD/SOS è stata riportata anche in 17 pazienti dopo un successivo HSCT.
Descrizione di specifiche reazioni avverse Epatotossicità, inclusa malattia veno-occlusiva del fegato/sindrome da ostruzione sinusoidale (VOD/SOS) Nello studio clinico pivotal (N=164), VOD/SOS è stata riportata in 22 (13%) pazienti, inclusi 5 (3%) pazienti durante la terapia in studio o in follow-up senza interferenza del HSCT. Tra i 77 pazienti che sono stati sottoposti ad un successivo HSCT (6 dei quali hanno ricevuto una terapia di salvataggio aggiuntiva dopo il trattamento con BESPONSA prima di procedere al HSCT), VOD/SOS è stata riportata in 17 (22%) pazienti. Cinque dei 17 episodi di VOD/SOS emersi dopo il HSCT sono risultati fatali. VOD/SOS è stata riportata fino a 56 giorni dopo l’ultima dose di inotuzumab ozogamicin senza interferenza del HSCT. Il tempo mediano dal HSCT all’insorgenza di VOD/SOS è stato di 15 giorni (intervallo: 3-57 giorni). Dei 5 pazienti che hanno manifestato VOD/SOS durante il trattamento con inotuzumab ozogamicin ma senza interferenza del HSCT, 2 pazienti avevano già ricevuto un HSCT prima del trattamento con BESPONSA. Tra i pazienti che sono stati sottoposti a HSCT dopo il trattamento con BESPONSA, VOD/SOS è stata riportata in 5/11 (46%) pazienti sottoposti a un HSCT sia prima sia dopo il trattamento con BESPONSA e in 12/66 (18%) pazienti sottoposti solo al HSCT dopo il trattamento con BESPONSA. Relativamente ad altri fattori di rischio, VOD/SOS è stata riportata in 6/11 (55%) pazienti sottoposti a un regime di condizionamento al HSCT contenente 2 agenti alchilanti e in 8/52 (15%) pazienti sottoposti a un regime di condizionamento contenente 1 agente alchilante, in 7/17 (41%) pazienti di età ≥ 55 anni e in 10/60 (17%) pazienti di età < 55 anni, in 7/12 (58%) pazienti con bilirubina sierica ≥ ULN prima del HSCT e in 10/65 (15%) pazienti con bilirubina sierica < ULN prima del HSCT. Nello studio pivotal (N=164), iperbilirubinemia e transaminasi aumentate sono state riportate in 35 (21%) e 43 (26%) pazienti, rispettivamente. Iperbilirubinemia di grado ≥ 3 e transaminasi aumentate sono state riportate in 9 (6%) e 11 (7%) pazienti, rispettivamente. Il tempo mediano alla comparsa di iperbilirubinemia e transaminasi aumentate è stato di 73 giorni e 29 giorni, rispettivamente. Per la gestione clinica dell’epatotossicità, comprese VOD/SOS, vedere paragrafo 4.4.
Mielosoppressione/citopenie Nello studio pivotal (N=164), trombocitopenia e neutropenia sono state riportate in 83 (51%) e 81 (49%) pazienti, rispettivamente. Trombocitopenia e neutropenia di grado 3 sono state riportate in 23 (14%) e 33 (20%) pazienti, rispettivamente. Trombocitopenia e neutropenia di grado 4 sono state riportate in 46 (28%) e 45 (27%) pazienti, rispettivamente. La neutropenia febbrile, che può essere pericolosa per la vita, è stata riportata in 43 (26%) pazienti. Per la gestione clinica di mielosoppressione/citopenie, vedere paragrafo 4.4.
Infezioni Nello studio pivotal (N=164), infezioni, incluse infezioni gravi, alcune delle quali pericolose per la vita o fatali, sono state riportate in 79 (48%) pazienti. Le frequenze di specifiche infezioni sono state: sepsi e batteriemia (16%), infezione delle vie aeree inferiori (12%), infezione delle vie aeree superiori (12%), micosi (9%), infezione virale (8%), infezione gastrointestinale (4%), infezione della cute (4%) e infezione batterica (1%). Infezioni fatali, tra cui polmonite, sepsi neutropenica, sepsi, shock settico e sepsi da pseudomonas, sono state riportate in 8 (5%) pazienti. Per la gestione clinica delle infezioni, vedere paragrafo 4.4.
Sanguinamento/emorragia Nello studio clinico pivotal (N=164), episodi di sanguinamento/emorragici, per lo più di grado lieve, sono stati riportati in 54 (33%) pazienti. Le frequenze di specifici episodi emorragici/sanguinamenti sono state: epistassi (15%), emorragia del tratto gastrointestinale superiore (5%), emorragia del tratto gastrointestinale inferiore (4%) ed emorragia del sistema nervoso centrale (SNC) (1%). Episodi di sanguinamento/emorragici di grado 3/4 sono stati riportati in 8/164 (5%) pazienti. È stato riportato un episodio di sanguinamento/emorragico di grado 5 (emorragia intra-addominale). Per la gestione clinica degli episodi di sanguinamento/emorragici, vedere paragrafo 4.4.
Reazioni da infusione Nello studio pivotal (N=164), reazioni da infusione sono state riportate in 17 (10%) pazienti. Tutti gli episodi sono stati di grado ≤ 2. Le reazioni da infusione in genere si sono verificate nel Ciclo 1 e poco dopo la fine dell’infusione di inotuzumab ozogamicin e si sono risolte spontaneamente o con terapia medica. Per la gestione clinica delle reazioni da infusione, vedere paragrafo 4.4.
Sindrome da lisi tumorale (TLS) Nello studio pivotal (N=164), la TLS, che può essere pericolosa per la vita o fatale, è stata riportata in 4/164 (2%) pazienti. TLS di grado 3/4 è stata riportata in 3 (2%) pazienti. La TLS si è manifestata poco dopo la fine dell’infusione di inotuzumab ozogamicin e si è risolta con terapia medica. Per la gestione clinica della TLS, vedere paragrafo 4.4.
Prolungamento dell’intervallo QT Nello studio pivotal (N=164), aumenti dell’intervallo QT corretto per la frequenza cardiaca utilizzando la formula di Fridericia (QTcF) ≥ 60 msec rispetto al basale sono stati misurati in 4/162 (3%) pazienti. Nessun paziente aveva valori QTcF > 500 msec. Il prolungamento dell’intervallo QT di grado 2 è stato riportato in 2/164 (1%) pazienti. Non sono stati riportati prolungamento dell’intervallo QT di grado ≥ 3 o episodi di torsione di punta. Per il monitoraggio periodico di ECG e livelli di elettroliti, vedere paragrafo 4.4.
Amilasi e lipasi aumentate Nello studio pivotal (N=164), sono stati riportati aumenti di amilasi e lipasi in 8 (5%) e 15 (9%) pazienti, rispettivamente. Aumenti di amilasi e lipasi di grado ≥ 3 sono stati riportati in 3 (2%) e 7 (4%) pazienti, rispettivamente. Per il monitoraggio periodico di amilasi e lipasi aumentate, vedere il paragrafo 4.4.
Immunogenicità Negli studi clinici di BESPONSA in pazienti con LLA recidivante o refrattaria, 7/236 (3%) pazienti sono risultati positivi per gli anticorpi anti-inotuzumab ozogamicin. Nessun paziente è risultato positivo per gli anticorpi neutralizzanti anti-inotuzumab ozogamicin. Nei pazienti che sono risultati positivi agli anticorpi anti-inotuzumab ozogamicin non è stato osservato alcun effetto sulla clearance di BESPONSA in base all’analisi farmacocinetica della popolazione. Il numero di pazienti era troppo piccolo per valutare l’impatto degli anticorpi anti-inotuzumab ozogamicin su efficacia e sicurezza.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’
allegato V.