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Amikacina B.Braun 5 mg/ml soluzione per infusione 10 flaconi in ldpe da 100 ml

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
Per il trattamento delle seguenti infezioni gravi causate da batteri sensibili all’amikacina (vedere paragrafo 5.1) quando agenti antimicrobici meno tossici non sono efficaci: • infezioni ospedaliere delle basse vie respiratorie compresa la polmonite grave, • infezioni intra–addominali, compresa la peritonite,• infezioni complicate e ricorrenti delle vie urinarie, • infezioni della cute e dei tessuti molli comprese le infezioni di ustioni e ferite, • endocardite batterica, • infezioni intra–addominali postoperatorie. La soluzione per infusione di Amikacina B. Braun da 2,5 mg/ml, 5 mg/ml e 10 mg/ml può essere utilizzata anche nel trattamento di pazienti con batteriemia associata a una qualunque delle infezioni elencate (o di cui si sospetti l’associazione).La soluzione per infusione di Amikacina B. Braun da 2,5 mg/ml, 5 mg/ml e 10 mg/ml si utilizza comunemente in combinazione con altri antibiotici appropriati per coprire lo spettro batterico presente nella rispettiva infezione. Si deve tenere conto delle linee guide ufficiali all’uso appropriato degli agenti antibatterici.
2. Posologia
Le soluzioni per infusione Amikacina B. Braun 2,5 mg/ml, Amikacina B. Braun 5 mg/ml e Amikacina B. Braun 10 mg/ml devono essere somministrate esclusivamente per infusione endovenosa. La durata ottimale dell’infusione è di 30 minuti ma può arrivare anche a 60 minuti. Pazienti con funzionalità renale normale Adulti e adolescenti oltre i 12 anni (più di 33 kg di peso corporeo): Il dosaggio endovenoso raccomandato per gli adulti e gli adolescenti con funzionalità renale normale (clearance della creatinina ≥ 50 ml/min) è di 15 mg/kg di peso corporeo al giorno. Questo dosaggio può essere somministrato in un’unica dose giornaliera o suddiviso in 2 dosi identiche, vale a dire 7,5 mg/kg di peso corporeo ogni 12 ore. La dose giornaliera totale non deve superare 1,5 g. Nei pazienti con endocardite o neutropenia febbrile si deve somministrare il medicinale due volte al giorno, dal momento che non si dispone di dati sufficienti a sostegno della monosomministrazione giornaliera. Neonati, bambini piccoli e bambini: Il dosaggio endovenoso (per infusione endovenosa lenta) raccomandato nei bambini con funzionalità renale normale è di 15–20 mg/kg/die. Questo dosaggio può essere somministrato come 15–20 mg/kg una volta al giorno o come 7,5 mg/kg ogni 12 ore. Nei pazienti con endocardite o neutropenia febbrile si deve somministrare il medicinale due volte al giorno, dal momento che non si dispone di dati sufficienti a sostegno della monosomministrazione giornaliera. Neonati: Una dose da carico iniziale di 10 mg/kg seguita da 7,5 mg/kg ogni 12 ore (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Neonati prematuri: La dose raccomandata nei neonati prematuri è di 7,5 mg/kg ogni 12 ore (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Volumi di infusione nei pazienti con funzionalità renale normale:
Dosaggio in mg per kg di peso corporeo  
  Peso corporeo
Amikacina B. Braun 2,5 mg/ml (100 ml = 250 mg)
  2,5 kg 5 kg 10 kg 12,5 kg 20 kg 30 kg 40 kg 50 kg 60 kg 70 kg 80 kg 90 kg 100 kg  
Amikacina in mg  
7,5 7,50 15,00 30,00 37,50 60,00 90,00 120,00 150,00 180,00 210,00 240,00 270,00 300,00 ml per kg di peso corporeo
15 15,00 30,00 60,00 75,00 120,00 180,00 240,00 300,00 360,00 420,00 480,00 540,00 600,00  
20 20,00 40,00 80,00 100,00 160,00 240,00 320,00 400,00 480,00 560,00 640,00 720,00 800,00
 
  Peso corporeo
Amikacina B. Braun 5 mg/ml (100 ml = 500 mg)
  2,5 kg 5 kg 10 kg 12,5 kg 20 kg 30 kg 40 kg 50 kg 60 kg 70 kg 80 kg 90 kg 100 kg  
Amikacina in mg  
7,5 3,75 7,50 15,00 18,75 30,00 45,00 60,00 75,00 90,00 105,00 120,00 135,00 150,00 ml per kg di peso corporeo
15 7,50 15,00 30,00 37,50 60,00 90,00 120,00 150,00 180,00 210,00 240,00 270,00 300,00
20 10,00 20,00 40,00 50,00 80,00 120,00 160,00 200,00 240,00 280,00 320,00 360,00 400,00
 
  Peso corporeo
Amikacina B. Braun 10 mg/ml (100 ml = 1000 mg)
  2,5 kg 5 kg 10 kg 12,5 kg 20 kg 30 kg 40 kg 50 kg 60 kg 70 kg 80 kg 90 kg 100 kg  
Amikacina in mg  
7,5 1,88 3,75 7,50 9,38 15,00 22,50 30,00 37,50 45,00 52,50 60,00 67,50 75,00 ml per kg di peso corporeo
15 3,75 7,50 15,00 18,75 30,00 45,00 60,00 75,00 90,00 105,00 120,00 135,00 150,00
20 5,00 10,00 20,00 25,00 40,00 60,00 80,00 100,00 120,00 140,00 160,00 180,00 200,00
Somministrando Amikacina B. Braun 2,5 mg/ml, 5 mg/ml e 10 mg/ml soluzione per infusione con una pompa da infusione si migliora la precisione del dosaggio. Questa formulazione esclusivamente monouso è pronta all’uso e non deve essere diluita prima della somministrazione.Per evitare il sovradosaggio, soprattutto nei bambini, si deve scegliere la concentrazione più adatta tra quelle disponibili. Raccomandazione specifica per la somministrazione endovenosa Nei pazienti in età pediatrica la quantità di diluenti utilizzata dipenderà dalla quantità di amikacina tollerata dal paziente. Di solito la soluzione deve essere infusa nell’arco di 30–60 minuti. Nei neonati l’infusione va effettuata nell’arco di 1–2 ore. Dose massima giornaliera: Nelle infezioni potenzialmente fatali si può incrementare la dose fino a 1,5 g al giorno ma la durata della somministrazione non deve superare i 10 giorni ed è necessario un monitoraggio costante. Nell’adulto non si deve superare una dose massima totale di 15 g; in questo calcolo va incluso un eventuale altro trattamento con aminoglicoside somministrato in precedenza. Dovendo effettuare aggiustamenti posologici, non si consiglia la monosomministrazione giornaliera di amikacina nei pazienti con compromissione del sistema immunitario, insufficienza renale, fibrosi cistica, ascite, ustioni estese (su oltre il 20% della superficie cutanea), nei pazienti anziani e in gravidanza. Durata del trattamento La durata complessiva della terapia deve essere limitata a 7–10 giorni, in base alla gravità dell’infezione. Nelle infezioni gravi e complicate, ove il trattamento con amikacina superi i 10 giorni, è necessaria una nuova valutazione dell’idoneità del trattamento con amikacina, dal momento che l’eventuale prosecuzione dello stesso richiede il monitoraggio dei livelli sierici dell’amikacina e delle funzioni renale, uditiva e vestibolare. Con il regime posologico raccomandato, i pazienti con infezioni causate da germi sensibili devono rispondere alla terapia entro 24–48 ore. Quando non si osserva una risposta clinica nei primi 3–5 giorni si deve prendere in considerazione una terapia alternativa. Monitoraggio della concentrazione del farmaco Si prelevano campioni di sangue alla fine dell’intervallo tra le somministrazioni (livello di valle) e subito dopo la fine dell’infusione (livello di picco). Il monitoraggio delle concentrazioni sieriche dell’amikacina deve essere effettuato al secondo o al terzo giorno dopo l’inizio del trattamento e quindi due volte alla settimana (vedere paragrafo 4.4). A 30 minuti e 90 minuti dalla fine dell’infusione il livello non deve superare i 30–35 mcg /ml. Il livello di valle deve esere inferiore a 10 mcg /ml. Si raccomanda fortemente di effettuare il monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche nei pazienti con insufficienza renale. Dosaggio nei pazienti con compromissione della funzionalità renale Nota bene: nei pazienti con disturbi della funzionalità renale (clearance della creatinina <50 ml/min) non si consiglia la monosomministrazione giornaliera di amikacina. Nell’insufficienza renale con una velocità di filtrazione glomerulare inferiore a 70 ml/min, è consigliabile ridurre il dosaggio o allungare gli intervalli tra le somministrazioni, dal momento che è prevedibile un accumulo dell’amikacina. Per i pazienti con insufficienza renale, la dose da carico è di 7,5 mg di amikacina per kg di peso corporeo. L’intervallo tra le somministrazioni per i singoli pazienti si calcola moltiplicando per 9 il livello della creatininemia. Se per esempio la concentrazione della creatinina è di 2 mg/100 ml, la dose individuale raccomandata (7,5 mg/kg di peso corporeo) deve essere somministrata ogni 2 x 9 = 18 ore. Per i pazienti con insufficienza renale cronica nei quali sia noto il valore della clearance della creatinina, la dose di mantenimento somministrata a intervalli di 12 ore si calcola con la formula: (clearance della creatinina del paziente in ml/min ÷ clearance della creatinina normale in ml/min) x 7,5 mg/kg di peso corporeo di amikacina. Come guida si possono assumere i valori riportati nella tabella qui sotto
Clearance della creatinina [ml/min] Dosaggio giornaliero dell’amikacina [mg/kg di peso corporeo al giorno] Dosaggio di amikacina per 12 ore per un paziente di 70 kg di peso corporeo [mg]
70 – 80 7,6 – 8 266 – 280
60 – 69 6,4 – 7,6 224 – 266
50 – 59 5,4 – 6,4 186 – 224
40 – 49 4,2 – 5,4 147 – 186
30 – 39 3,2 – 4,2 112 – 147
20 – 29 2,1 – 3,1 77 – 112
15 – 19 1,6 – 2,0 56 – 77
Ai pazienti sottoposti a emodialisi o a dialisi peritoneale si somministra una dose pari alla metà della dose normale alla fine della procedura di dialisi. Nei pazienti anziani, per ottenere le concentrazioni plasmatiche terapeutiche possono essere sufficienti dosi di mantenimento inferiori rispetto agli adulti più giovani. L’escrezione dell’amikacina avviene per via renale. Per quanto possibile si deve valutare la funzionalità renale e ove sia il caso, correggere il dosaggio. Pazienti obesi La diffusione dell’amikacina nel tessuto adiposo è scarsa. La dose adeguata può essere calcolata a partire dal peso corporeo ideale stimato del paziente, al quale si aggiunge il 40% del peso in eccesso per ottenere il peso in base al quale determinare i mg/kg. Sulla base del monitoraggio plasmatico si effettueranno gli aggiustamenti posologici. Non si deve superare la dose massima di 1,5 g al giorno. La durata del trattamento deve essere limitata a 7–10 giorni. Pazienti con ascite Tenendo conto della distribuzione relativamente più ampia nel compartimento del liquido extracellulare, per ottenere concentrazioni sieriche adeguate è necessario somministrare dosi più elevate.
3. Controindicazioni
• ipersensibilità all’amikacina o ad altri aminoglicosidi o ad uno qualsiasi degli eccipienti • miastenia grave.
4. Avvertenze
È necessario fare attenzione nel somministrare il medicinale a pazienti con insufficienza renale, con danni uditivi o vestibolari, con disturbi neuromuscolari, e nei casi in cui i pazienti siano stati trattati con un altro aminoglicoside subito prima del trattamento con amikacina. Gli effetti tossici degli aminoglicosidi, compresa l’amikacina, sono più frequenti nei pazienti con insufficienza renale, qualora si somministrino dosi superiori a quelle raccomandate o si superi la durata raccomandata per il trattamento. Non è stata accertata la sicurezza del trattamento per periodi superiori ai 14 giorni. Tra gli altri fattori che aumentano il rischio di tossicità degli aminoglicosidi figurano l’età avanzata e la disidratazione. Qualora compaiano segni di disfunzione renale, quali cilindruria, presenza di leucociti o di globuli rossi, albuminuria, riduzione della clearance della creatinina, ipodensità, iperazotemia, aumento della creatininemia e oliguria, si devono ridurre i dosaggi giornalieri e/o allungare gli intervalli tra le somministrazioni. Il trattamento deve essere interrotto in caso di aumento dell’azotemia o di riduzione graduale del volume delle urine. Si deve sospendere la terapia con amikacina qualora si sviluppi tinnito o una perdita dell’udito soggettiva, o nel caso in cui gli audiogrammi di follow–up mostrino una perdita significativa della risposta alle frequenze elevate. Durante il trattamento il paziente deve essere ben idratato e all’inizio del trattamento si deve determinare la funzionalità renale, soprattutto nei pazienti con compromissione della stessa. Inoltre la funzione renale deve essere sottoposta a un attento monitoraggio durante il trattamento; ciò riveste una particolare importanza nei pazienti anziani. Si raccomanda di eseguire controlli audiometrici ripetuti, soprattutto nel caso dei pazienti a rischio elevato. Per quanto possibile si raccomanda di effettuare il monitoraggio delle concentrazioni sieriche di amikacina due volte alla settimana per evitare concentrazioni elevate potenzialmente tossiche (vedere paragrafo 4.2). La somministrazione degli aminoglicosidi a pazienti con malattie neuromuscolari come per esempio il parkinsonismo, richiede estrema cautela, dal momento che l’azione degli aminoglicosidi sulla giunzione neuromuscolare è simile a quella del curaro e può quindi peggiorare la debolezza muscolare. Gli aminoglicosidi applicati localmente nell’ambito di una procedura chirurgica sono assorbiti rapidamente e quasi completamente (con l’eccezione della vescica urinaria). Sono stati riportati casi di sordità irreversibile, insufficienza renale e morte per blocco neuromuscolare associati all’irrigazione del campo chirurgico con preparazioni a base di aminoglicosidi (indipendentemente dalla quantità). Uso in pediatria Gli aminoglicosidi devono essere utilizzati con cautela nei neonati e nei prematuri a causa dell’immaturità renale di questi pazienti e del conseguente allungamento dell’emivita sierica di questi farmaci. I prodotti medicinali contengono 15 mmol (o 354 mg) di sodio per 100 ml; è necessario tenerne conto nei pazienti che seguono una dieta iposodica.
5. Interazioni
La combinazione con altri antibiotici beta–lattamici offre un effetto antibatterico sinergico. Tenendo conto dei possibili effetti additivi si deve evitare la somministrazione concomitante o consecutiva, nonché la somministrazione sistemica o topica, di altre sostanze ototossiche o nefrotossiche. Le seguenti sostanze ototossiche e/o nefrotossiche possono incrementare la tossicità dell’amikacina: • Altri aminoglicosidi • Altri chemioterapici antinfettivi, es. bacitracina, amfotericina B, cefalosporine, vancomicina, kanamicina, paromomicina, polimixina B, colistina • Citostatici: carboplatino (ad alte dosi), cisplatino, oxaliplatino (soprattutto in caso di insufficienza renale preesistente) • Immunosoppressori: ciclosporina, tacrolimus • Diuretici ad azione rapida, es. furosemide o acido etacrinico (insufficienza renale funzionale a causa della disidratazione, potenziale attività ototossica intrinseca). Può derivare sordità irreversibile. Quando si associa l’amikacina a un agente potenzialmente nefrotossico od ototossico, è necessario effettuare un monitoraggio molto attento della capacità uditiva e della funzionalità renale. In caso di utilizzo concomitante con un diuretico ad azione rapida si deve controllare lo stato di idratazione del paziente. Amikacina/anestesia con metossiflurano Gli aminoglicosidi possono aumentare l’effetto nocivo del metossiflurano sul rene. Quando utilizzati in concomitanza, possono insorgere neuropatie di estrema gravità. Amikacina/miorilassanti e altre sostanze In caso di trattamento concomitante con amikacina e un farmaco miorilassante (es. d–tubocurarina), agenti curarizzanti, tossina botulinica, antibiotici polimixinici, procainamide, grandi quantità di sangue citrato o di anestetico per via inalatoria (es. alotano) ci si deve attendere un incremento del blocco neuromuscolare realizzato da questi farmaci. In occasione di un intervento chirurgico si deve informare l’anestesista che è in corso la somministrazione di questo medicinale. L’iniezione di sali di calcio può neutralizzare il blocco neuromuscolare indotto dagli aminoglicosidi (vedere paragrafo 4.9) L’indometacina può aumentare la concentrazione plasmatica di amikacina nei neonati.
6. Effetti indesiderati
In determinate condizioni l’amikacina manifesta effetti ototossici e/o nefrotossici. L’insufficienza renale è un’osservazione non comune nei pazienti trattati con amikacina ed è di solito reversibile alla sospensione del farmaco. Nota importante sulla terapia: L’insufficienza renale e l’insufficienza uditiva sono la conseguenza di effetti neurologici che nella maggior parte dei casi possono essere evitati osservando alcune misure precauzionali. Controllare la condizione renale, oltre all’udito e all’equilibrio prima, durante e dopo la terapia. Mantenere un’idratazione adeguata e un’adeguata produzione di urina. Effettuare il monitoraggio della concentrazione sierica del farmaco nei pazienti particolarmente a rischio e correggere il dosaggio di conseguenza (vedere paragrafo 4.2). Segue un elenco delle reazioni avverse considerate almeno possibilmente correlate al trattamento, ordinate per sistemi e organi e per frequenza assoluta. Per classificare il verificarsi degli effetti indesiderati è stata utilizzata la seguente terminologia: – Molto comune (≥1/10) – Comune (≥1/100, <1/10) – Non comune (≥1/1.000, <1/100) – Raro (≥1/10.000, <1/1.000) – Molto raro (<1/10.000) – Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Infezioni ed infestazioni:
Raro: Sovrainfezione o colonizzazione (con microbi resistenti o funghi della classe dei lieviti)
Patologie del sistema emolinfopoietico:
Raro: Anemia, leucopenia, granulocitopenia, trombocitopenia, eosinofilia
Disturbi del sistema immunitario:
Raro: Reazioni di ipersensibilità³
Molto raro: Shock anafilattico (casi isolati)
Non nota Allergia crociata tra aminoglicosidi
Disturbi del metabolismo e della nutrizione:
Raro: Ipomagnesiemia
Patologie del sistema nervoso:
Non comuni: Capogiro¹, vertigine¹
Raro: Mal di testa, emicrania, parestesia, tremore
Patologie dell’occhio:
Non comune: Nistagmo¹
Patologie dell’orecchio e del labirinto:
Non comune: Tinnito¹, pressione nelle orecchie¹, compromissione dell’udito¹
Molto raro: Sordit๠(casi isolati)
Patologie vascolari:
Raro: Ipotensione
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:
Raro: Depressione della funzione respiratoria4
Molto raro: Paralisi respiratoria4(casi isolati)
Patologie gastrointestinali:
Non comune: Nausea¹
Raro: Vomito
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
Raro: Eruzione cutanea, esantema, prurito, orticaria (reazioni di ipersensibilità)³
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo:
Raro: Artralgia
Molto raro: Blocco neuromuscolare
Patologie renali e urinarie:
Non comune: Danno a carico dei tubuli renali², insufficienza renale²
Molto raro: Nefropatia tossica, insufficienza renale acuta
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:
Raro: Febbre da farmaci³
Esami diagnostici:
Raro: Aumento dell’aspartato aminotransferasi, aumento dell’alanina aminotransferasi, aumento della fosfatasi alcalina (lievi e transitori)
Altre informazioni su specifici effetti indesiderati (¹) Questi effetti sono stati osservati in particolare quando è stato superato il livello posologico raccomandato, nei trattamenti protratti per più di 10 giorni, o quando non è stato adeguatamente ridotto il dosaggio nei pazienti con disfunzione renale. I sintomi iniziali dei disturbi vestibolari sono capogiro, nausea e vomito. Spesso l’esame clinico rivela la presenza di un nistagmo. I disturbi vestibolari sono quasi sempre reversibili. Tra i primi sintomi di disfunzione cocleare figura spesso una perdita della percezione dei toni elevati (≥4000 Hertz) che precede la perdita dell’udito e che si rileva solo con l’esame audiometrico. (²) Un altro effetto avverso non comune è il danno a carico dei tubuli renali con insufficienza renale. Il meccanismo alla base del danno renale implica l’accumulo nei lisosomi, l’inibizione della fosfolipasi e la necrosi delle cellule tubulari dopo somministrazione ripetuta di amikacina. La monosomministrazione giornaliera può ridurre il rischio di nefrotossicità. Il danno renale è reversibile in vario grado ma aggrava il rischio di un processo di accumulo che può causare o intensificare gli effetti ototossici. È possibile che si verifichino un aumento della concentrazione sierica della creatinina, la presenza di albumina, globuli bianchi e globuli rossi o cilindri nelle urine, uremia e oliguria. (³) Sono eventi avversi rari le reazioni di ipersensibilità come l’esantema, il prurito, l’orticaria e la febbre da farmaci. (4) In rari casi, a causa di un’infusione endovenosa del farmaco troppo rapida, si può osservare una grave depressione delle funzioni respiratorie. In casi isolati ciò può portare alla paralisi respiratoria; tale rischio esiste anche somministrando l’amikacina in combinazione con l’anestesia e i miorilassanti (vedere paragrafo 4.5).
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza I dati relativi all’uso degli aminoglicosidi nelle donne in gravidanza sono limitati. Gli aminoglicosidi possono causare danni al feto. Gli aminoglicosidi attraversano la placenta e sono stati riportati casi di sordità bilaterale congenita totale e irreversibile in bambini le cui madri avevano assunto streptomicina durante la gravidanza. Benché non siano stati riportati effetti avversi sul feto o sul neonato in donne trattate con altri aminoglicosidi, esiste il rischio di nocività. Se si utilizza l’amikacina durante la gravidanza o se la paziente rimane incinta mentre assume il farmaco, è necessario informarla del potenziale rischio per il feto. Amikacina B. Braun 2,5 mg/ml, 5 mg/ml e 10 mg/ml soluzione per infusione non deve essere usata durante la gravidanza a meno che le condizioni cliniche della donna rendano necessario il trattamento con amikacina. Se si ritiene necessario il trattamento, questo deve essere effettuato solo sotto la supervisione di un medico (vedere paragrafo 4.4). Allattamento Non è noto se l’amikacina/i metaboliti siano escreti nel latte materno. La decisione se interrompere l’allattamento o interrompere /astenersi dalla terapia con Amikacina B. Braun 2,5 mg/ml, 5 mg/ml e 10 mg/ml soluzione per infusione deve essere presa tenendo conto del beneficio dell’allattamento per il bambino e del beneficio della terapia per la donna. L’amikacina deve essere somministrata alle donne in gravidanza e ai neonati solo quando strettamente necessario e sotto la supervisione di un medico (vedere paragrafo 4.4). Fertilità Gli studi sulla tossicità riproduttiva nel topo e nel ratto non hanno riportato effetti sulla fertilità o tossicità fetale.
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione. Per le condizioni di conservazione del medicinale aperto vedere paragrafo 6.3.
9. Principio attivo
Soluzione per infusione endovenosa da 2,5 mg/ml: 1 ml di soluzione per infusione contiene 2,5 mg di amikacina, come amikacina solfato. 1 flacone da 100 ml contiene 250 mg di amikacina (come amikacina solfato). Soluzione per infusione endovenosa da 5 mg/ml: 1 ml di soluzione per infusione contiene 5 mg di amikacina, come amikacina solfato. 1 flacone da 100 ml contiene 500 mg di amikacina (come amikacina solfato). Soluzione per infusione endovenosa da 10 mg/ml: 1 ml di soluzione per infusione contiene 10 mg di amikacina, come amikacina solfato. 1 flacone da 100 ml contiene 1000 mg di amikacina (come amikacina solfato). Eccipiente: in 100 ml sono presenti 15 mmol (354 mg) di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Cloruro di sodio Idrossido di sodio (per la correzione del pH) Acqua per preparazioni iniettabili
11. Sovradosaggio
Il sovradosaggio può causare nefrotossicità, ototossicità o un effetto curarizzante (blocco neuromuscolare). Trattamento In caso di sovradosaggio o di reazioni tossiche si deve interrompere l’infusione di amikacina e se necessario si può indurre una diuresi forzata per accelerare la rimozione dell’amikacina dal sangue. La dialisi peritoneale o l’emodialisi possono essere di aiuto nell’eliminazione dell’amikacina, che si accumula nel sangue. L’emodialisi è più efficace della dialisi peritoneale nel rimuovere l’amikacina dal sangue. Nei neonati si può prendere in considerazione un’exanguinotrasfusione, tuttavia prima di attuare tale provvedimento è necessario sentire il parere di un esperto. Per neutralizzare l’effetto curarizzate sono indicati i sali di calcio. Nella paralisi respiratoria può essere necessaria la ventilazione meccanica.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).