Riepilogo del profilo di sicurezza Negli studi clinici, la maggioranza degli eventi avversi correlati è stata classificata come reazioni connesse all’infusione (IAR), evidenziatesi nel 53% dei pazienti nello studio di Fase 3 (trattati per un massimo di 4 anni) e nel 35% dei pazienti nello studio nei minori di 5 anni (fino a 1 anno di trattamento). Alcune delle IAR erano severe. Nel tempo, il numero di tali reazioni è diminuito. Le reazioni avverse (ADR) più frequenti sono state: cefalea, nausea, dolore addominale, rash, artralgia, mal di schiena, dolore agli arti, vampate, piressia, reazioni nella sede di somministrazione, aumento della pressione arteriosa, calo della saturazione di ossigeno, tachicardia e brividi. L’esperienza post marketing ha rilevato le seguenti reazioni associate all’infusione: cianosi, ipossia, tachipnea, piressia, vomito, brividi ed eritema; in alcuni casi le reazioni erano severe.
Tabella delle reazioni avverse Le ADR ad Aldurazyme riferite durante lo studio di Fase 3 e la sua estensione in un totale di 45 pazienti di età pari o superiore a 5 anni, trattati per un massimo di 4 anni, sono elencate nella tabella usando le seguenti categorie di frequenza: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). A causa della popolazione ridotta di pazienti, una ADR riportata in un unico paziente è stata classificata come comune.
Classificazione sistemica organica MedDRA | Molto comune | Comune | Non nota |
Disturbi del sistema immunitario | | reazione anafilattica | |
Disturbi psichiatrici | | irrequietezza | |
Patologie del sistema nervoso | cefalea | parestesia, capogiro | |
Patologie cardiache | | tachicardia | |
Patologie vascolari | vampate | ipotensione, pallore, freddo agli arti | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | | difficoltà respiratoria, dispnea, tosse | cianosi, ipossia, tachipnea, broncospasmo, arresto respiratorio |
Patologie gastrointestinali | nausea, dolore addominale | vomito, diarrea | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | rash | edema angioneurotico, gonfiore in viso, orticaria, prurito, sudori freddi, alopecia, iperidrosi | eritema, edema facciale, edema della laringe, edema periferico |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | artropatia, artralgia, mal di schiena, dolore agli arti | dolore muscoloscheletrico | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | piressia, reazione alla sede di infusione | brividi, sensazione di calore, sensazione di freddo, affaticamento, malattia simile all’influenza | stravaso |
Esami diagnostici | | aumento della temperatura corporea, calo della saturazione di ossigeno | |
Un unico paziente con pregressa compromissione delle vie aeree ha sviluppato una severa reazione a tre ore dall’inizio dell’infusione (alla settimana 62 del trattamento) con orticaria e ostruzioni delle vie aeree, ed è stato sottoposto a tracheotomia. Questo paziente ha dato esito positivo per la presenza di IgE. Inoltre, in un numero limitato di pazienti con precedente anamnesi di severa compromissione delle vie aeree superiori e dei polmoni correlata alla MPS I si sono verificate reazioni severe, incluso broncospasmo, arresto respiratorio ed edema facciale (vedere paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica Nella tabella sono riportate le ADR ad Aldurazyme riferite durante uno studio di Fase 2 in un totale di 20 pazienti, sotto i 5 anni di età e in gran parte del fenotiposevero, trattati fino a 12 mesi. Tutte le ADR erano di intensità da lieve a moderata.
Classificazione sistemica organica MedDRA | Termine preferenziale MedDRA | Frequenza |
Patologie cardiache | tachicardia | Molto comune |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | piressia | Molto comune |
brividi | Molto comune |
Esami diagnostici | aumento della pressione arteriosa | Molto comune |
calo della saturazione di ossigeno | Molto comune |
In uno studio di fase 4, 33 pazienti con MPS I hanno ricevuto uno dei 4 regimi didose: 100 U/kg e.v. ogni settimana (dose raccomandata), 200 U/kg e.v. ogni settimana, 200 U/kg e.v. ogni 2 settimane o 300 U/kg e.v. ogni 2 settimane. Il gruppo con dose raccomandata ha presentato il minor numero di pazienti con ADR e IAR. Il tipo di IAR è risultato simile ai tipi riscontrati in altri studi clinici.
Descrizione delle reazioni avverse selezionate Immunogenicità La quasi totalità dei pazienti ha sviluppato anticorpi IgG alla laronidasi. La maggior parte dei pazienti ha registrato una sieroconversione entro 3 mesi dall’avvio del trattamento, malgrado nel caso dei pazienti di età inferiore a 5 anni e con fenotipo più severo essa sia avvenuta essenzialmente nel giro di 1 mese (media: 26 giorni contro 45 giorni in pazienti di età uguale o maggiore di 5 anni). Al termine dello studio di Fase 3 (o al momento del ritiro anticipato dallo studio), 13/45 pazienti non presentavano anticorpi rilevabili mediante radioimmunoprecipitazione (RIPA), inclusi 3 pazienti mai siero convertiti. I pazienti con livelli di anticorpi da assenti a bassi hanno mostrato un calo consistente del livello di GAG urinari, mentre i pazienti con titoli elevati di anticorpi hanno mostrato un calo variabile dei GAG urinari. La significatività clinica di questa conclusione non è chiara, dato che non ci sono stati rapporti coerenti tra il livello degli anticorpi IgG e gli endpoint di efficacia clinica. Inoltre, negli studi di Fase 2 e 3, 60 pazienti sono stati sottoposti a test per valutare gli effetti di neutralizzazione
in vitro. Quattro pazienti (tre pazienti nello studio di Fase 3 e uno nello studio di Fase 2) presentavano livelli da marginali a bassi nell’inibizione
in vitro dell’attività enzimatica della laronidasi, che non è parsa avere effetti sull’efficacia clinica e/o sulla riduzione dei GAG urinari. La presenza di anticorpi non è sembrata correlata all’incidenza delle IAR, nonostante l’inizio delle IAR coincidesse generalmente con la formazione di anticorpi IgG. L’insorgenza degli anticorpi IgE non è stata studiata approfonditamente. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.