Il naso alla greca è una tipologia di naso che, già dal nome, richiama a quelli che erano i canoni di bellezza antichi.
La sua forma è tipicamente dritta e spesso dalle dimensioni importanti, rendendolo un tratto ben riconoscibile che può conferire grande personalità.
Spesso, però, si desidera migliorarne la forma, non solo per ridurne le dimensioni, ma anche per renderlo più armonico con il resto del viso.
Vediamo, di seguito, le origini e le caratteristiche di questo naso e quali sono le alternative possibili per correggerlo.
Profilo greco: caratteristiche e origini
Il naso greco è caratterizzato da una glabella (l'area mediana dell'osso frontale, localizzata tra le arcate sopracciliari) con un angolo poco pronunciato o assente, poiché il naso segue la naturale direzione data dalla fronte.
La forma è dunque dritta (infatti viene denominato anche "naso dritto") con la parte dorsale in parte convessa, la punta è arrotondata o inclinata verso l’alto e le narici strette e lunghe.
Nell’antichità veniva considerato un modello di perfezione: possiamo infatti notare come nella scultura greca e romana sia sempre presente come tratto distintivo e canone estetico di riferimento.
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Il naso alla greca viene tuttora apprezzato, ma a volte si ha il desiderio di correggerlo per rendere il profilo più armonioso rispetto al resto dei lineamenti del proprio viso, in quanto è una tipologia di naso che spesso risulta troppo importante e prominente per alcune persone.
Naso greco: come correggerlo
Il profilo greco può essere corretto tramite due tecniche appartenenti all'ambito della medicina estetica: la chirurgia rinoplastica, un'operazione che va a modificare strutturalmente le caratteristiche del naso, e il rinofiller, un'alternativa dai risultati reversibili realizzata tramite l'iniezione di filler.
Rinoplastica
L’intervento chirurgico correttivo su un naso greco, rispetto ad altre tipologie di naso, risulta essere una procedura più invasiva.
Il rimodellamento è infatti focalizzato sulla struttura ossea, nello specifico le zone del dorso superiore e della zona glabellare, e non su una zona più facile da trattare come le parti cartilaginee.
La chirurgia rappresenta la soluzione più utilizzata nonché l’unica permanente e può essere realizzata con due tecniche diverse:
- aperta (“a cielo aperto”): l’incisione effettuata è esterna nella zona della columella (la porzione del setto nasale che separa l'ingresso del naso nelle due narici) per avere la visione globale della struttura del naso;
- chiusa (closed): la più indicata perché non comporta cicatrici visibili in quanto l’incisione è interna.
Il naso può essere rimodellato in diversi punti, attraverso la riduzione del dorso nasale, tramite affinamento della punta oppure con l’aggiunta di una protesi.
Il chirurgo a cui si decide di affidarsi dovrà effettuare una valutazione dei lineamenti e della struttura del viso a tutto tondo, in modo da poter attuare una personalizzazione durante l’operazione. A volte, infatti, potrebbe essere necessario l’utilizzo di altre procedure chirurgiche come il lifting del viso o la mentoplastica.
In entrambi i casi è prevista un’anestesia generale e, data la sua natura invasiva, comporta un post-operatorio lungo e complesso da affrontare: i lividi causati dall’operazione potrebbero guarire con più difficoltà e il ritorno alla routine quotidiana avverrà dopo almeno 10 giorni dall’operazione.
È importante sottolineare che ogni intervento chirurgico deve essere ideato su misura per la persona che sceglie di intraprendere questo percorso di cambiamento estetico.
I nasi, come i visi, non sono tutti uguali ed è necessario affidarsi a uno specialista non solo competente, ma anche in grado di valorizzare al meglio le peculiarità del viso dei suoi pazienti.
Rinofiller
Si tratta di un compromesso per chi non ha ancora la certezza di volersi sottoporre a un’operazione chirurgica, poiché il trattamento non ha un effetto permanente e può essere modulabile in base al risultato che si vuole ottenere.
La tecnica è quasi indolore e prevede un intervento di medicina estetica ambulatoriale, dunque senza l'utilizzo di anestesia e di degenza post-operatoria.
Durante il trattamento viene praticata un’iniezione di sostanze riassorbibili dall’organismo, solitamente acido ialuronico, e la sua durata è variabile poiché molto soggettiva, sia per l'elasticità della pelle del paziente, sia perché ogni persona riassorbe il filler in tempistiche differenti.
Il naso greco può essere corretto andando a trattare nello specifico la punta, per portarla più all’insù, ma non la zona della glabella poiché quell’area risulta già accentuata data la sua conformazione.
Potrebbero esserci alcuni fastidi nei giorni successivi, soprattutto durante la prima seduta, poiché la pelle non è abituata alla sostanza iniettata; se non si tratta di effetti collaterali importanti, però, spariscono entro una decina di giorni.
La procedura è ormai sicura e testata, ma è comunque importante ricordare che potrebbe essere non compatibile con alcune patologie o condizioni psicofisiche. Si raccomanda, dunque, di far sempre presente il proprio quadro clinico allo specialista di riferimento.
Come specificato per l’intervento chirurgico, è necessario avere la consapevolezza che l’intervento ambulatoriale di rinofiller deve essere adattato alla singola persona, rispettando le sue aspettative e le sue personali esigenze estetiche, nonché la sua condizione di partenza.