Pellagra: mai sentita nominare? Probabilmente sì, magari nei racconti di qualche nonno o sui libri di storia.
Eppure, questa patologia non molto conosciuta affligge ancora migliaia persone nel mondo.
No, non si tratta di una patologia pandemica o infettiva, ma di una risposta dell’organismo alla carenza alimentare.
Si tratta, infatti, di una malattia provocata dalla carenza (o dal mancato assorbimento) di niacina - conosciuta anche come vitamina B3, acido nicotinico o vitamina PP, dall’inglese Pellagra Preventing -.
La ruvidità dell’epidermide, la diarrea, la dermatite e la demenza non sono, però, i soli sintomi - o manifestazioni della pellagra -; ve ne sono molti altri. Scopriamoli tutti!
I sintomi della pellagra
Prima di parlare dei sintomi della pellagra, è importante sapere che questa malattia, oltre che per il deficit di niacina, può essere provocata da:
Ma perché in Italia si è sofferto per lungo tempo di pellagra? L’alimentazione degli inizi del ‘900 vedeva un largo consumo di polenta di mais (specie nelle popolazioni contadine).
Si pensò, quindi, a una tossina presente nel mais, invece si scoprì che era la carenza di vitamine, soprattutto la vitamina PP a provocarla.
Nel caso in cui non vi siano carenze alimentari, la pellagra può manifestarsi anche per un malassorbimento intestinale, legato, ad esempio, a lesioni dell’apparato digerente (provocate da condizioni come l’alcolismo o l’intenso tabagismo).
Come accennato, la pellagra ha molti sintomi tramite cui può essere riconosciuta facilmente:
- Pelle squamosa (dermatite)
- Diarrea
- Confusione mentale
- Insonnia
- Nervosismo
- Rallentamento psichico
- Apatia
- Depressione
- Demenza
- Delirio
- Mucose infiammate
- Labbra secche e screpolate con evidenti spaccature agli angoli della bocca
- Ragadi anali
- Fessure ragadiformi alle narici
- Stomatite
- Gengivite
- Grave e vistosa glossite
A tale quadro sintomatologico possono aggiungersi manifestazioni da queste derivanti: astenia, anemia, ipotensione, ipoproteinemia e vomito.
In presenza di pellagra, la pelle tende a spaccarsi e a fessurarsi come risultato di un’enorme sensibilizzazione della pelle ai raggi solari. Infatti, tali lesioni sono solite avvenire in aree simmetriche del corpo, arrestandosi di colpo nei punti in cui la pelle è, in genere, protetta dai vestiti.
Dapprima simili a scottature, queste infiammazioni tendono a diventare di colore rossastro e poi marrone, presentandosi ruvide e squamose.
In assenza di trattamento, la pellagra ha decorso cronico, con regressioni spontanee in autunno e in inverno (periodi in cui si è meno esposti ai raggi solari) e progressive riacutizzazioni al primo sole primaverile.
Le ricadute diventano man mano più gravi, fino a provocare la demenza pellagrosa e, infine, la morte del paziente che non ha ricevuto le cure adeguate.
L'importanza della vitamina PP
La vitamina PP - o niacina, vitamina B3 o acido micotico, che dir si voglia - non gioca un ruolo decisivo nella sola prevenzione o cura della pellagra, ma ha anche molti altri risvolti.
Essa ha numerosi ruoli nell’organismo ed è fondamentale per funzioni come:
- Respirazione delle cellule
- Circolazione sanguigna
- Protezione della pelle
- Digestione degli alimenti
La niacina gioca inoltre dei ruoli chiave nel metabolismo e nel funzionamento corretto del sistema nervoso.
Ora che abbiamo visto per quante e quali funzioni sia fondamentale questa vitamina, occorre sapere: dove trovarla? La buona notizia è che la vitamina PP è riscontrabile in molti alimenti; ottime fonti naturali di vitamina PP sono:
- Cereali integrali
- Carni bianche
- Arachidi
- Pesce (specialmente salmone, pesce spada e tonno)
- Uova
- Lievito di birra
- Spinaci
- Fegato di manzo
Attenzione! È bene non eccedere nell’integrazione di questo elemento: sebbene sia più comune incorrere in una carenza di vitamina PP, può accadere anche di sperimentare un eccesso di vitamina B3 (o PP); in questo caso si manifestano sintomi diversi come:
- prurito
- nausea
- mal di testa
- diarrea
- vampate
- dolore localizzato nella metà superiore dell’addome