La paraffina (Paraffinum Liquidum): ecco cosa sapere su questa sostanza

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 05 Settembre, 2024

Una donna inserisce la mano all'interno della paraffina

Paraffinum Liquidum: questo è il nome per identificare la paraffina (o olio di vasellina), un composto chimico che deriva dal petrolio grezzo presente in natura, conosciuto anche come Petrolatum, Paraffinum Liquidum o Mineral Oil. 

Si tratta di una miscela di idrocarburi saturi che si presenta in forma liquida, inodore, insapore, trasparente, oleosa e insolubile in acqua.

Nonostante venga utilizzata in una vasta gamma di prodotti come cosmetici, per la cura delle pelle, nei trattamenti medici, negli additivi alimentari e in molti prodotti industriali, la sua sicurezza viene costantemente messa in discussione proprio per la sua derivazione dal petrolio.

Scopriamo di più.

La paraffina liquida fa male? 

La letteratura scientifica la assolve definendola sicura, se non altro perché, per esempio, quando utilizzata nei cosmetici, viene sottoposta ad accurati standard di purezza e sicurezza che ne regolano il processo di raffinazione; non contiene, dunque, quelle sostanze tossiche e contaminanti per cui è noto il petrolio non raffinato.

La stessa Food and Drug Administration consente l'uso della paraffina come ingrediente attivo in alcune categorie di farmaci da banco, tra cui i farmaci somministrati nel retto, i protettivi per la pelle e i farmaci per la secchezza oculare. E per quanto riguarda la normativa europea, l'ingrediente è consentito dal Regolamento (CE) n. 1223/2009 senza nessun limite di concentrazione

Tuttavia, è sempre più evidente una certa preoccupazione per il rischio di cancro e per il fatto che alcune sostanze chimiche della paraffina hanno in teoria la possibilità accumularsi nel tessuto adiposo, nei linfonodi, nella milza e nel fegato.

Senza dubbio, si tratta di un ingrediente molto versatile e onnipresente in molti prodotti di largo consumo che non rende tossico o meno sicuro un prodotto usato per via topica.

Utilizzato in questo modo, la paraffina si deposita solo sugli strati superiori della pelle evitando, il rischio di effetti collaterali sistemici.


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Come premesso, tuttavia, è bene evitare l'uso prolungato della paraffina come lassativo, per oltre una settimana, a meno che non sia raccomandato dal medico L'uso di lassativi per troppo tempo può creare dipendenza, danneggiare l'intestino e causare malnutrizione. 

Da evitare la paraffina in caso di gravidanza. Infatti, l'ingestione di questa sostanza può interferire con l'assorbimento di alcune vitamine liposolubili. In alcuni casi, può anche causare emorragie nei neonati.

L'assunzione di paraffina a poche ore da alcuni farmaci e vitamine può comprometterne il corretto assorbimento.

Altri effetti collaterali sono l'irritazione della pelle rettale, diarrea, disturbi o crampi al basso ventre, nausea.

Optare per alternative più naturali e certificate può essere una scelta più sostenibile. Se sul resto si dibatte, è chiaro che i petrolati derivino da risorse non rinnovabili. La cosa fondamentale è essere consapevole dei rischi che comporta l'utilizzo della paraffina alla salute e all'ambiente, fare scelte informate e consultare un medico, se necessario. 

Esiste davvero il rischio cancerogeno della paraffina?

Tra tutte le polemiche che ruotano attorno a questa materia prima c'è anche quella che possa essere cancerogena, a causa della sua derivazione dal petrolio

Il petrolio greggio è una miscela di composti chimici molti diversi tra loro. Di questi alcuni sono più "preziosi" (petrolio bianco), e vengono inseriti nelle preparazione dei farmaci e dei cosmetici, mentre altri sono considerati cancerogeni (petrolio giallo). Ovviamente, questi composti in fase di estrazione vengono accuratamente separati.

In ogni caso, prima di essere utilizzata all'interno di una formulazione, la paraffina viene sottoposta a un processo di purificazione, oltre a dover rispettare regole ben definite dalle varie linee guida che sono date dalle organizzazioni a tutela della sicurezza dei prodotti per la skincare.

Gli usi della paraffina 

Prima di addentrarci nei vari ambiti "problematici" relativi ai dubbi sulla paraffina, vediamo per cosa viene usata:

  • ammorbidire la pelle secca;
  • alleviare la stitichezza;
  • lenire l'eczema;
  • rimuovere gli accumuli di cerume.

Paraffina nelle creme e nei cosmetici

La paraffina fa male alla pelle? Una domanda che si scontra con il grande utilizzo di questa sostanza nel campo dell'industria cosmetica, in grado di migliorare la consistenza delle formulazioni e di creare un film protettivo sulla pelle, rendendola morbida e setosa.

La paraffina liquida viene utilizzata nella cosmesi per la sua rinomata azione emolliente, idratante, protettiva, veicolante e stabilizzante ingredienti liposolubili e gli oli essenziali. 

Essendo una molecola di grandi dimensioni, non penetra a fondo restando in superficie della pelle, mantenendo l'idratazione e riducendo la perdita di acqua trans-epidermica, fattore che però la vede anche responsabile di ostruire i pori della pelle.

Se si volesse optare per soluzioni naturali, i prodotti di origine vegetale sono sempre più sostenibili oltre ad avere un effetto meno aggressivo sulla pelle, riducendo la possibilità di irritazione e di reazioni allergiche.

Una donna inserisce il piede all'interno della paraffina

Va comunque ricordato che, ogni cosmetico, prima di entrate in commercio ed essere vendibile viene sottoposto a diversi test di sicurezza in modo da scongiurare qualsiasi pericolo nel suo utilizzo. 

La paraffina ha un effetto protettivo sulla pelle secca, ma è da evitare in caso di pelle mista o grassa

La paraffina non viene assorbita dalla pelle ma resta nella superficie creando uno strato protettivo. Questa "pellicola", al tatto, rende la cute più morbida ma, allo stesso tempo, non le consente di respirare finendo per ostruire i pori. Le conseguenze di questo effetto occlusivo sono la comparsa di acne, brufoli e punti neri.

Questo effetto è dovuto al fatto che il film protettivo creato dalla paraffina può trattenere altri ingredienti sullo strato superficiale dell'epidermide, causando l'ostruzione dei pori.

Per questa ragione, in caso di pelle mista o grassa, e con tendenza acneica, sono da preferire alternative naturali come l'olio di jojoba, l’olio di argan, quello di cocco o avocado, che offrono benefici emollienti simili senza rischiare irritazioni o l'ostruzione dei pori.

Se si soffre di xerosi o di pelle molto secca, invece, la paraffina può essere d'aiuto, proprio in virtù delle sue caratteristiche. Sulla pelle secca dei piedi, per esempio, può esercitare un'azione idratante ipedendo la perdita di acqua

La paraffina in campo medico

Ecco alcune usi della paraffina in campo medico. 

  • per la stitichezza: la paraffina viene utilizzata per trattare la stitichezza, comportandosi come un lassativo e lubrificante delle feci che diventano più morbide e possono transitare all’interno dell’intestino senza irritare la mucosa. L'assunzione di paraffina per via orale o come clistere può aiutare ad alleviare la stitichezza acuta. Se il suo uso è considerato sicuro nel breve termine, l'utilizzo prolungato come lassativo può invece portare all'insorgenza di disturbi gastrointestinali, nonché ridurre l'assorbimento di micronutrienti come le vitamine liposolubili (A, D, E, K). Per questa ragione è importante, soprattutto se si è soliti utilizzare questi prodotti a lungo termine, consultare un medico che potrà, eventualmente, consigliare alternative o supplementi;
  • per l'eczema: la paraffina viene utilizzata in alternativa alle creme al cortisone come agente lenitivo e idratante per trattare la pelle irritata e pruriginosa, adatta anche perla pelle sensibile;
  • per rimuovere il cerume dalle orecchie: la paraffina aiuta a sciogliere e a rimuovere in modo sicuro gli accumuli di cerume, idratando il la cute e facilitando il distacco del cerume. Basta inserire alcune gocce all'interno del condotto uditivo.

Utilizzo industriale della paraffina

Esistono anche usi industriali della paraffina: le candele a base di paraffina sono tra le più comuni e convenienti sul mercato. Tuttavia, durante la combustione, queste candele rilasciano una varietà di composti chimici, tra cui toluene e benzene, noti per essere cancerogeni.

Secondo uno studio condotto dall'American Chemical Society, l'uso prolungato di candele di paraffina in ambienti chiusi potrebbe esporre a potenziali rischi per la salute respiratoria e alla possibilità di irritazioni alle vie respiratorie, mal di testa, aggravio di condizioni preesistenti come asma e allergie. 

Le candele a base di cera d'api e di soia rappresentano alternative più sicure ed ecologiche. Non solo bruciano in modo più pulito, ma sono anche biodegradabili.

Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Stefano Messori
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