Cos'è la carbossiterapia e come funziona? È vero che con questo trattamento si possono ottenere dei buoni risultati nella lotta alla ritenzione idrica?
Andiamo alla scoperta di tutto quello che c'è da sapere sulla carbossiterapia contro la cellulite.
Cos'è la carbossiterapia e come funziona
La carbossiterapia è un particolare tipo di trattamento medico applicato da diverso tempo per migliorare la circolazione sanguigna.
Negli ultimi anni è stato utilizzato con successo contro la cellulite e il ristagno dei liquidi, apportando nei pazienti notevoli risultati positivi.
L'obiettivo finale della carbossiterapia è quello di donare una maggior ossigenazione ai tessuti mediante l'iniezione di anidride carbonica sottocutanea. Questa sostanza, infatti, è in grado di favorire lo smaltimento dei cataboliti, ovvero delle sostanze di scarto che si accumulano principalmente negli arti inferiori, migliorando significativamente la circolazione del sangue.
Utilizzata inizialmente per trattare i pazienti affetti da arteriopatia obliterante, si è poi osservato che l'iniezione di anidride carbonica portava diversi effetti positivi anche al sistema linfatico e venoso.
L'utilizzo della carbossiterapia contro la cellulite rientra nelle pratiche di medicina estetica più diffuse e non comporta particolari rischi per la salute, a patto di affidarsi sempre a personale medico specializzato.
La carbossiterapia si avvale di un dispositivo medico che esegue delle microiniezioni di anidride carbonica in zone localizzate, tuttavia la tipologia di trattamento e il numero delle sedute necessarie variano in base alla problematica su cui si interviene.
In genere il medico, dopo un'accurata visita specialistica, prescrive un ciclo che va dalle sei alle dieci sedute, tuttavia molto dipende dalla situazione di partenza. Il trattamento dura circa 15-20 minuti e ha solitamente una cadenza settimanale.
Carbossiterapia e cellulite: quali benefici
L'utilizzo della carbossiterapia per il trattamento della cellulite ha restituito importanti risultati. Essa, infatti, consente di:
- migliorare l'ossigenazione sottocutanea dei tessuti;
- eliminare le sostanze di scarto che si accumulano nell'organismo;
- donare maggiore compattezza ai tessuti;
- diminuire l'effetto a buccia d'arancia che si accompagna alla ritenzione idrica;
- stimolare un effetto anti aging sulla pelle grazie alla sua capacità riparatrice e rigenerante che la CO2 sui tessuti;
- sciogliere i cuscinetti di grasso localizzati;
- migliorare lo stato della pelle;
- diminuire l'evidenza di cicatrici e smagliature.
La carbossiterapia può essere eseguita sia sui glutei e sugli arti inferiori che su altre zone colpite dalla cellulite, come ad esempio l'addome, le braccia e i fianchi.
In alcuni casi, essa viene utilizzata anche per trattare le cicatrici e le smagliature localizzate sul corpo, nonché per migliorare l'aspetto della pelle del viso.
A seconda del tipo di obiettivo che si intende raggiungere, il medico determinerà una profondità dell'iniezione più o meno maggiore: se si intende agire sul grasso localizzato, ad esempio, sarà necessario iniettare l'anidride carbonica in profondità, mentre se si vuole semplicemente migliorare il microcircolo, si potrà rimanere più in superficie.
La carbossiterapia risulta particolarmente efficace nel trattamento della cellulite, in quanto l'anidride carbonica iniettata svolge una potente azione vasodilatatrice. Ciò permette di riattivare il microcircolo e di alleviare la situazione di stasi venosa che caratterizza i tessuti, i quali appaiono immediatamente più ossigenati.
In aggiunta a tutto ciò, la CO2 ha, come effetto indiretto, un maggior rilascio di ossigeno, il che determina anche un aumento della produzione di collagene ed elastina da parte dei tessuti. Ecco perché, oltre a ridurre il grasso e a favorire il microcircolo, la carbossiterapia aiuta la pelle ad apparire più tonica e levigata.
Effetti collaterali e controindicazioni della carbossiterapia
La carbossiterapia è un intervento relativamente sicuro che non si caratterizza per particolari effetti collaterali.
Durante il trattamento si può provare una lieve sensazione di bruciore o di pizzicore, mentre subito dopo possono comparire dei lievi ematomi sulla zona trattata che tendono a risolversi spontaneamente nel giro di poco tempo.
La carbossiterapia, tuttavia, non può essere eseguita in alcune categorie di pazienti, come ad esempio:
- donne in gravidanza;
- persone con patologie cardiache;
- individui che presentano una situazione di grave insufficienza renale, epatica o respiratoria;
- in presenza di aritmie cardiache, trombosi venosa e anemia;
- in tutti i casi in cui, dopo la visita, il medico ritiene non indicato il trattamento.
Sebbene sia un trattamento ampiamente diffuso, è importante scegliere solo centri medici riconosciuti e sottoporsi alla visita specialistica preliminare prima di iniziare le sedute. Inoltre, è importante tenere presente che la carbossiterapia può essere eseguita solo da dermatologi, medici estetici e chirurghi, i quali si servono di apparecchi medicali riconosciuti dal Ministero della Salute.