Il trapianto di midollo osseo (anche conosciuto come trapianto delle cellule staminali) implica la raccolta di cellule staminali per rifornire il midollo osseo del paziente. Le nuove cellule staminali si fanno carico della produzione di globuli rossi.
In alcune circostanze è possibile prelevare il midollo osseo dello stesso paziente (questa procedura è conosciuta come trapianto autologo). Il midollo osseo può essere purificato da qualunque cellula malata prima di essere reimpiantato.
Sottoporsi a un trapianto di cellule staminali può essere un’esperienza difficile. I farmaci utilizzati per preparare il corpo possono causare effetti collaterali spiacevoli ed esiste il rischio di complicazioni, come il rigetto, da parte del corpo, delle nuove cellule staminali, o l’attacco al corpo da parte delle nuove cellule staminali (conosciuto come “malattia del trapianto contro l’ospite”) e la possibilità d’infezione.
Per molte persone occorre fino a un anno per riprendersi completamente dalla procedura.
Perche i trapianti di midollo osseo sono necessari?
I trapianti di midollo osseo (trapianto di cellule staminali) sono spesso necessari per trattare condizioni che hanno danneggiato il midollo osseo che, come risultato, non riesce più a produrre globuli rossi normali. Qualunque interruzione nella produzione di globuli rossi può essere molto grave, specialmente se:
La leucemia è il tumore dei globuli bianchi. Il tumore fa sì che i globuli bianchi si riproducano in maniera incontrollabile e non riescano a combattere le infezioni.
Le cellule tumorali possono diffondersi rapidamente attraverso il flusso sanguigno, provocando la mancanza di spazio per i globuli rossi e le piastrine.
Questo porta a sintomi di anemia, aumenta il rischio d’infezioni gravi, e comporta che ci si ferisca e si sanguini più facilmente.
Il linfoma non-Hodgkin è un altro tipo di tumore dei globuli bianchi che tuttavia, invece di diffondersi tramite il flusso sanguigno, si diffonde attraverso il sistema linfatico. Il sistema linfatico è una serie di ghiandole connesse che sono sparse per tutto il corpo. E’ una parte importante del sistema immunitario, la difesa naturale dell’organismo contro le infezioni.
Esistono disturbi genetici del sangue, dove le alterazioni (mutazioni) nei geni implicano che le cellule del sangue non si sviluppino normalmente. Queste disfunzioni comprendono l'anemia falciforme e la talassemia, che interferiscono con la produzione di globuli rossi.
I trapianti di cellule staminali sono raccomandati se:
Il processo di trapianto di midollo si svolge in cinque fasi:
Un esame medico approfondito è raccomandato prima di un trapianto di cellule staminali. Questo perché la salute generale del paziente prima del trapianto di midollo giocherà un ruolo fondamentale nella sua ripresa durante il periodo di convalescenza.
Fra le indagini l' ecografia viene utilizzata per controllare lo stato degli organi interni: fegato, cuore e polmoni. Alcuni dei farmaci che si utilizzano durante la procedura di condizionamento e di convalescenza talvolta possono causare problemi agli organi, quindi è importante conoscere il livello di funzionamento degli organi prima del trapianto.
Dopo il trapianto di midollo, il paziente sarà più predisposto alle infezioni, quindi è d’importanza vitale assicurarsi che egli non abbia già infezioni in corso.
Se il paziente presenta un'altra patologia collegata al tumore, potrebbe occorrere a una biopsia. Una biopsia è una procedura in cui un piccolo campione di cellule tumorali è rimosso ed esaminato in laboratorio. Una biopsia può rivelare se il tumore del paziente è in remissione e se esiste un alto rischio che il tumore si ripresenti dopo il trapianto di midollo.
Una volta che la visita specialistica è stata eseguita, sarà necessario raccogliere le cellule staminali.
Il metodo usato solitamente consiste nel prelevare il sangue dal corpo, separare le cellule staminali dalle altre cellule del sangue e re immettere il sangue.
Il metodo alternativo consiste nell’estrarre il midollo, rimuovendole cellule staminali dall’osso iliaco usando un ago e una siringa speciali.
Le cellule staminali del paziente stesso possono essere utilizzate se idonee (questa procedura è chiamata trapianto autologo). Esse possono essere raccolte usando uno dei due metodi descritti sopra. Le cellule staminali del paziente dovranno essere trattate con alte dosi di radiazioni e chemioterapia, per assicurare che non sia rimasta alcuna cellula cancerosa.
Se si esegue come trapianto del midollo osseo, circa un litro di midollo sarà rimosso tramite ago, generalmente dall’osso iliaco mentre il paziente è in anestesia totale. La procedura è a basso rischio, ma l’area in cui l’ago è stato inserito potrebbe essere dolorante anche in seguito.
Potrebbe essere necessario ripetere la procedura molte volte prima che sia raccolto abbastanza midollo osseo.
Se le cellule staminali del paziente non sono idonee, le cellule saranno raccolte da un donatore sano. Questa procedura è conosciuta come trapianto allogenico.Il procedimento di raccolta delle cellule da un donatore sano è simile a quello utilizzato nel trapianto autologo. Per i quattro giorni precedenti il trapianto, al donatore sarà somministrato un farmaco capace di stimolare la produzione di cellule staminali nel sangue. Il quinto giorno, il donatore si sottoporrà a esame del sangue per controllare che abbia abbastanza cellule staminali in circolazione. In seguito, il donatore sarà collegato a una macchina per la separazione delle cellule. La raccolta delle cellule staminali non richiede anestesia, quindi può essere trattata come procedura ambulatoriale.
Il sangue è prelevato attraverso la vena di un braccio, trasferito a una macchina filtrante per separare le cellule staminali dalle altre cellule del sangue, e rimesso nel corpo attraverso una vena del braccio opposto. Il sesto giorno, potrebbe essere richiesta al donatore un'ulteriore donazione se la dose di cellule staminali raccolte non fosse sufficiente. Questa procedura richiede solitamente due sessioni, di due o tre ore, in giorni consecutivi.
Il prelievo del midollo osseo dall’osso iliaco si esegue usando un ago e una siringa sotto anestesia totale. Anche se non si tratta di un’operazione chirurgica, ci saranno comunque segni sulla pelle dovuti all’ago. L’area in cui l’ago è stato inserito può causare fastidio; in ogni caso, il donatore dovrà restare in ospedale per 48 ore e avere un periodo di convalescenza a casa di cinque giorni.
Poiché il paziente dovrà assumere molti farmaci come parte del condizionamento, un tubicino sarà inserito in una grossa vena vicino al cuore. Questa è conosciuta come linea centrale, e serve a evitare che si pratichino molte iniezioni dolorose.
Il processo di condizionamento implica l’utilizzo di alte dosi di chemioterapia e, eventualmente, di radiazioni. Questo si fa per tre ragioni:
Il processo di condizionamento richiede di norma da quattro a sette giorni. Probabilmente occorrerà che il paziente resti in ospedale durante l'intera procedura. Gli effetti collaterali della chemioterapia sono comuni, e comprendono:
Gli effetti collaterali possono permanere per molte settimane dopo il condizionamento, anche se le ulcere in bocca dovrebbero interrompersi una volta che il tessuto trapiantato comincia a produrre nuove cellule sanguigne. I capelli solitamente ricrescono in un lasso di tempo da tre a sei mesi.
Normalmente il trapianto può avvenire uno o due giorni dopo la conclusione del condizionamento. Le cellule staminali donate sono trasferite nel corpo del paziente tramite la linea centrale. Solitamente, questo richiede un’ora. Il paziente sarà sveglio durante la procedura di trapianto, la quale non è dolorosa.
Periodo di convalescenza
Dopo il trapianto, il paziente si sentirà debole e potrà accusare perdita di appetito, vomito e diarrea. Per prevenire la malnutrizione, sarà necessario un supporto nutrizionale con fluidi altamente proteici presi per bocca o attraverso il tubicino che scorre dal naso allo stomaco, o attraverso una vena.
La prima fase della convalescenza consiste nell'attendere che le cellule staminali raggiungano il midollo osseo e comincino a produrre nuove cellule sanguigne; questa fase è chiamata dell’attecchimento. L’attecchimento si verifica normalmente dai 15 ai 30 giorni dopo che la trasfusione ha avuto luogo.
Nell’attesa dell’attecchimento, il paziente avrà bisogno di ricevere trasfusioni di sangue regolari perché il numero di globuli rossi sarà basso.
Il paziente sarà anche a rischio d’infezione a causa del basso numero di globuli bianchi. Pertanto, dovrà rimanere in ospedale in un ambiente sterile. I visitatori saranno ammessi, ma probabilmente dovranno indossare mascherine,camici e guanti per prevenire le infezioni. Potrebbero anche essere prescritti degli antibiotici.
Una volta avvenuto l’attecchimento, il corpo comincerà a produrre cellule sanguigne. Tuttavia, il paziente si sentirà ancora debole a causa degli effetti della chemioterapia.
Il rischio d’infezione sarà comunque ancora presente. Questo perché possono passare anni prima che il sistema immunitario ritorni a essere in piena forza. Inoltre, potranno essere prescritte al paziente delle medicine per interrompere il funzionamento del sistema immunitario (immunosoppressori) cosi da prevenire la “malattia del trapianto verso l’ospite”. Come risultato di questo, il paziente potrebbe non sentirsi abbastanza bene da poter lasciare l’ospedale fino a tre mesi dopo la trasfusione.
Il trapianto di midollo osseo (o trapianto di cellule staminali) è una procedura complessa che comporta alti rischi di complicazioni gravi.
Generalmente, i rischi si riducono se:
Poiché i rischi di complicazioni legati al trapianto di midollo osseo sono significativi, è importante che il paziente sia pienamente consapevole dei rischi e dei possibili benefici del trattamento prima che esso cominci.
Il problema maggiore, per chi si sottopone a trapianto di midollo osseo (trapianto di cellule staminali), è la capacita di sopportare le alte dosi di chemioterapia e radioterapia somministrate prima del trapianto.
La malattia del trapianto contro l'ospite (GVHD) è una complicazione comune del trapianto di midollo osseo (otrapianto di cellule staminali). Si verifica perché le cellule nel tessuto trapiantato non riconoscono le cellule del paziente e cercano di attaccarle.
Ci sono due tipi di GVHD:
I sintomi del GVHD acuto comprendono:
Il GVHD cronico si sviluppa solitamente tre mesi dopo il trapianto di midollo osseo. I sintomi possono persistere oppure andare e venire per molti anni. La gravita dei sintomi può andare da lieve a pericolosa per la vita.
I sintomi del GVHD cronico comprendono:
Nei casi più gravi di GVHD, le funzioni del fegato o dei polmoni possono essere compromesse, il che può essere fatale.Il GVHD può essere trattato con immunosoppressori, solitamente abbinati a corticosteroidi.Gli immunosoppressori impediscono al tessuto trapiantato di rilasciare anticorpi che attaccherebbero il resto del corpo. Tuttavia, questi farmaci avranno effetti anche sul resto del sistema immunitario del paziente, rendendolo più propenso alle infezioni.