Cos’è una donazione di midollo osseo
Per poter fare il trapianto è dunque necessario
trovare donatori che siano compatibili con il paziente
che lo necessita. Per questo motivo si promuove la donazione di midollo osseo che è un atto totalmente volontario nel quale il midollo emopoietico, necessario per i trapianti, viene prelevato dalle ossa delle vertebre della parte lombare della
colonna vertebrale o direttamente dal circolo sanguigno.
Il
prelievo di midollo può avvenire tramite
due semplici modalità, approfondite più avanti. Le persone che si candidano per la donazione devono avere determinati requisiti, e non essere affette da malattie del sangue o altre forme infettive severe come
AIDS,
HIV o
epatite.
Perché si dona il midollo osseo
Si stima che solo in Italia ci siano circa 1000 persone ogni anno, di cui quasi la metà bambini, che potrebbero trarre
benefici dal trapianto di midollo.
Infatti, per molti di loro, questa è l’unica possibilità per continuare a vivere. Tuttavia, risulta molto difficile trovare donatori “compatibili” e i fratelli e sorelle, che sembrerebbero i donatori più adatti, hanno solo il 25% di probabilità di esserlo.
Si promuove pertanto la donazione di midollo osseo o cellule emopoietiche per colmare questa necessità di donatori che potrebbero risultare compatibili con i pazienti, riuscendo a salvarli tramite il trapianto.
Si tenga presente che ormai la
compatibilità assoluta non è più necessaria
nei centri più specializzati. Molto importante è che tutte
le madri donino
il
cordone ombelicale alla nascita dei propri figli: le
cellule staminali in esso contenute sono molto preziose.
Come avviene la donazione di midollo osseo
Ci sono due modalità per donare il midollo osseo:
-
Prelievo da sangue periferico – Questo metodo, impiegato in 8 donazioni su 10, prevede che il donatore prenda un farmaco nei 5 giorni precedenti alla donazione, che promuove la crescita delle cellule staminali nel midollo osseo e il loro passaggio al sangue periferico. Il giorno della donazione, che viene fatta in ospedale, si fa un prelievo che si serve di separatori cellulari, cioè il sangue prelevato da un braccio attraverso un circuito sterile entra in una centrifuga dove la componente cellulare utile al trapianto viene isolata e raccolta in una sacca, mentre il resto viene reinfuso nel braccio opposto.
-
Prelievo dal midollo osseo – Questo è il metodo di donazione più antico e si fa prelevando midollo osseo dalle ossa del bacino (creste iliache). L’intervento viene fatto sottoponendo il donatore ad un'anestesia generale o epidurale per non causargli dolori e ha una durata di circa 45 minuti. Una volta che la donazione viene fatta, al donatore è chiesto di rimanere nella struttura ospedaliera per 24 o 48 ore in modo di essere monitorato. Dopo le dimissioni, si consiglia di trascorrere 4 o 5 giorni in riposo, come prevenzione. Il midollo osseo che è stato prelevato si ricostituisce spontaneamente dopo circa una settimana.
Requisiti del donatore di midollo osseo
Il
donatore di midollo osseo deve avere
un'età superiore ai 18 anni, per motivi legali, e inferiore a 35 anni, ed un peso corporeo superiore a 50 kg.
Inoltre, il donatore non deve essere affetto da alcuna malattia infettiva trasmissibile (malattie del sangue, malattie croniche gravi e altre forme infettive). Il midollo del donatore può essere disponibile fino al raggiungimento dei suoi 55 anni di età.
Il donatore deve essere altresì iscritto al registro dei donatori; i criteri di esclusione per chi dona midollo osseo sono gli stessi del donatore di sangue (enunciati dalla Legge trasfusionale italiana n. 219 del 21 ottobre 2005).
Rischi della donazione di midollo osseo
Nel caso del
prelievo da midollo osseo, si prelevano due unità di sangue dal donatore una settimana prima
che l’intervento venga fatto. Queste unità saranno poi usate per trasfondere il donatore nel giorno del prelievo. In questo modo, si riesce ad evitare qualsiasi
rischio trasfusionale. In realtà, il rischio che comporta questa modalità di donazione è essenzialmente quello relativo all’
anestesia e si può quantificare in circa 1:30 su 35.000 dei casi.
L’intervento non ha affatto nessun rischio di
paralisi per il donatore, e comporta solo un
lieve dolore nella zona del bacino che è destinato a sparire dopo pochi giorni.
Se il prelievo viene fatto da sangue periferico, i donatori potrebbero avvertire disturbi come
cefalea, febbricola, dolori ossei, come risultato della stimolazione del midollo nelle ossa, anche affaticamento. Inoltre, l’
assunzione del farmaco che stimola la produzione di cellule staminali
non ha comportato nessun rischio per i donatori che lo hanno assunto negli ultimi 15 anni.
Si potrebbe dire allora che i rischi di donare midollo osseo sono veramente pochi e non gravi e se con la semplice donazione si può salvare una vita, ci sono molti più pro che contro, per il paziente e il ricevente.
Effetti collaterali della donazione di midollo
Tra gli effetti collaterali della donazione di midollo osseo sperimentati due giorni dopo la donazione si annoverano:
Infine, il tempo medio di recupero per una donazione di midollo è di circa 20 giorni.
Quante volte si può donare il midollo
Dopo aver donato midollo osseo per la prima volta, i valori del sangue tornano alla normalità entro poco tempo. Questo vuol dire che, se uno dei familiari ne avesse bisogno, il
donatore potrebbe ri-donarlo senza problemi. Invece, quando si tratta di
donare per uno sconosciuto, la legge italiana prevede che la donazione avvenga
una sola volta.
L’unica eccezione possibile è quella di ri-donare il midollo per lo stesso paziente qualora ci fosse la necessità. In questo caso, il donatore è assolutamente libero di scegliere se:
- ri-donare solo il midollo con il metodo tradizionale;
- donare solo le cellule staminali da sangue periferico;
- donare soltanto i linfociti dal sangue periferico;
- tutte e tre le opzioni (o nessuna delle tre).